Dal diesel alle elettriche, senza rimpianti

Dal diesel alle elettriche, senza rimpianti. Lorenzo per lavoro fa 120 km al giorno ed è già alla sua seconda EV, una DS 3 e-Tense. Non tornerebbe indietro. Chi volesse raccontare la sua storia, può farlo scrivendo a info@vaielettrico.it
                                     di Lorenzo Brevi
Lavorativamente effettuo una media di circa 120 km al giorno. Prevalentemente in ambito cittadino e dell’hinterland milanese, in quanto rappresentante e riparatore di macchinari industriali, con qualche eccezione nelle regioni limitrofe.

L'altra BMW diesel utilizzata da Lorenzo.Dal diesel alle elettriche: viaggiavo in BMW a gasolio…

I primi due veicoli utilizzati sono stati rispettivamente una BMW 120 d e successivamente una BMW 220 d, ovviamente automatiche. Trattandosi di due vetture molto similari tra loro, sia l’utilizzo (lavorativo e personale) che i costi erano i medesimi. Essendo auto personali per utilizzo lavorativo, effettuavo anche i calcoli per il “Rimborso Kilometrico” di cui molti saranno a conoscenza. Il costo di entrambe si aggirava sui 1.400 euro, per un totale mensile di 2.500 km abbondanti  (nel week end utilizzavo l’auto anche per recarmi a sciare, al lago o in Liguria). In questo costo calcolavo con precisione (benedetto sia excel) tutti i costi, dall’acquisto al carburante, passando per gomme, tagliandi, assicurazioni, bolli, ecc.. Restavano esclusi solo Ticket di Accesso allle ZTL e parcheggi, poiché per mia scelta non ho mai voluto pagarli.

dal diesel alle elettricheQuattro anni fa la svolta: la prima elettrica, una Smart

Circa 4 anni fa ho deciso di dare una svolta. E, complice anche l’acquisto di una moto e l’arrivo del primo figlio con i costi annessi – ho voluto passare ad un’auto elettrica. Sembra poco tempo fa, ma ai tempi i veicoli non erano molti e ho optato per una Smart ForTwo. Una scelta che può sembrare estrema. Ma che è stata ponderata, riflettendo sul fatto che potevo disporre di un’auto ibrida per l’utilizzo familiare, di un furgone per le lunghe distanze lavorative, di una moto per il gusto della velocità. E di quello che tuttora reputo il miglior veicolo per una città come Milano. Nonostante nel baule delle mie vetture, Smart compresa, abbia attrezzi e ricambi per 150 kg.. che sulla Bmw 220 han “scampanato”. E reso necessario un cambio di molle ed ammortizzatori, giusto per rendere l’idea. Ovviamente la Smartina, con i suoi 160 km dichiarati, aveva dei limiti nell’utilizzo costante per cui la sfruttavo. Ma con un po’ di attenzioni sono arrivato a percorrere ben 150 km, recarmi anche a Lecco e rientrare in giornata.

dal diesel alle elettricheDal diesel alle elettriche: la spesa? Circa un terzo

Soddisfatto della scelta effettuata, a fronte di una spesa di circa 1/3 rispetto alle macchine precedenti (il Noleggio a Lungo Termine di Charterway aveva un costo di € 550,00 / mese comprensivi di auto sostitutiva e gomme invernali), ho giudicato che il disagio di un limite kilometrico (positivo però sulla qualità della vita) e dell’utilizzo del condizionatore, potessero essere giustificati. La ricarica per entrambi gli anni è avvenuta SEMPRE con il cavo Schucko in dotazione, allacciato ad una presa civile bipasso con riduzione. Contrariamente a quanto dichiarato da Mercedes, l’impianto elettrico del mio box e del mio ufficio non ne ha minimamente risentito (posso affermarlo anche date le mie competenze nel settore elettrico per il mio lavoro). E non ho mai avuto distacchi del contatore, avendo 5 kW condivisi tra box e abitazione. Addirittura in ufficio la corrente per ricaricare l’auto era quella aziendale, quindi detraibile al 100%. Agevolazione che – per le ditte individuali – non si può fare sul carburante dell’auto a combustione.

Dopo la Smart arriva una DS 3 e-Tense

Oltre al risparmio economico, vanno considerate le agevolazioni garantite dal mio Comune e da quelli visitati, per i parcheggi e le ZTL. Al momento del termine del noleggio della Smart, il panorama delle auto elettriche era più vasto. E, anche a causa dei tempi ancora lunghi di Tesla,  la mia scelta si è orientata per la DS 3 e-tense. Mi garantiva, a fronte di un costo del 10% maggiore sul canone mensile, un’auto 5 posti, con quasi il doppio dei km dichiarati (300). E quindi son potuto tornare a fare i 120 km lavorativi al giorno. La macchina è stata ritirata il 5 marzo 2020, data emblematica poiché il giorno successivo tutte le concessionarie hanno interrotto i servizi non essenziali. Di lì a poco Milano è entrata nel triste lockdown, quindi l’auto è rimasta praticamente ferma per circa 2 mesi. In questo periodo la finanziaria, senza alcuna mia richiesta, ha automaticamente (e umanamente) congelato le rate del Noleggio. Fortunatamente non necessitavo di questo aiuto, ma penso sia un bel gesto spontaneo per cui elogiarli.

Una ricarica Duferco, utilizzata in LiguriaL’autonomia dichiarata? È ottimistica anche nei diesel

Tornati alla nuova normalità post-lockdown, ho iniziato ad utilizzare la mia vettura con continuità sia per lavoro che per svago. Qualsiasi viaggio era più conveniente con la DS3 piuttosto che con la Toyota CHR (una simpatica auto a benzina che vanta di esser ibrida, ma alla fine costa come un diesel). Con la DS sono andato in giornata a Torino, e tornato senza caricare. Ma anche in Liguria per un week end (Savona o Rapallo, ricaricando nella notte in una delle Duferco disponibili). O a Bormio per capodanno (ricaricando gratuitamente in hotel). Se nell’utilizzo “quotidiano” e verso il mare le accortezze sull’utilizzo di un’elettrica sono abbastanza semplici, forse un viaggio verso una località in quota si rivela più complesso. Ma non per questo impossibile. Ci terrei a specificare un concetto basilare sulla differenza tra auto elettrica o endotermica. È vero che i km dichiarati non sono facilmente raggiungibili, ma è altrettanto vero che nemmeno i 30 km/l dichiarati sulle auto diesel son così facili da raggiungere.

50 euro di abbonamento contro 8 pieni di carburante

Capitolo colonnine: ho avuto fino al mese scorso abbonamento illimitato alle colonnine a2a, più varie tessere di altre compagnie. Per 30€ /mese avevo ricariche illimitate ad una colonnina che distava 1 km da casa. E che in meno di 2 ore (il tempo di cenare, compresa preparazione e “sparecchiare”) ricaricava la macchina del 100%. Quante volte nella vita si ha l’esigenza di ricaricare 300 km che hai percorso in una giornata? E non gli puoi dedicare nemmeno così poco tempo? Quando si va via per un week end, non si può prenotare la colonnina e lasciarla in carica nella notte successiva all’arrivo? Nel 2022, avendo un’app per qualsiasi cosa, siete così sicuri che non si possa fare Milano-Bari semplicemente facendo le ricariche in Pranzo-Cena -Pranzo? Vorrebbe dire spendere 50€ di abbonamento alle colonnine, contro gli 8 (sì, OTTO) pieni di gasolio che ho dovuto fare alla BMW 135i per percorrere la stessa distanza“.
dal diesel alle elettriche
Il primo incidente in elettrico, contro un furgoncino: nessuna esplosione…

Dal diesel alle elettriche, ma non sono Greta Thunberg…

Incidenti: uno solo. E non solo l’auto ha assorbito perfettamente l’urto senza nemmeno far cadere il cane dal sedile dietro (nonostante un quasi frontale a 50 km/h con un furgoncino passato col rosso). Ma, contrariamente al credo popolare per cui un’elettrica ha problemi con la batteria in caso di sinistro, vi assicuro che non si è creata alcuna voragine atomica. E nessuno si è sentito in pericolo. Manutenzione: facendo in prevalenza percorsi cittadini, facevo pastiglie e dischi così spesso che in BMW mi vedevano con cadenza mensile. E poi c’erano le altre manutenzioni, il cambio gomme, ecc… Sapete quante manutenzioni ho dovuto fare alle 2 auto elettriche? Zero. Non aggiungo altro, se non una cosa: l’auto elettrica non ha limiti, i limiti ce li imponiamo noi. P.S. La prossima auto sara una iX1 o una Tesla3, e vi assicuro che non sono Greta Thumberg.
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TAG: Dal diesel alle elettriche.

Visualizza commenti (36)
  1. Bmw 135 i che usa 8 pieni di gasolio per fare milano Bari e ritorno! (886 * 2 km secondo google).
    Meglio cancellare questi articoli ovviamente falsi.
    1600 km con la suzuki 4×4 benzina li faccio con 2 pieni e mezzo o meno (senza mai entrare in riserva)
    Dato che ho una 4×4 benzina, mild hybrid, ma in autostrada l’ibrido non conta, auto che consuma pure tanto, quello che ha scritto l’articolo non è per nulla credibile.
    poi bmw 135 i sarebbe una serie 1 3500 a benzina che consuma 8 pieni di gasolio ? decidiamoci …..e’ diesel o benzina ?

    Io sono scettico sull’elettrico, a differenza di molti che ci credono (ma ho anche un modo di uso della macchina che male si associa all’elettrico) ma se pubblicate degli articoli del genere convincete i vostri lettori che siete un sito falso, e fate scappare gli utenti dall’elettrico!

  2. roberto gallerani guidetti

    Purtroppo l’articolo contiene diversi “svarioni”: oltre a quelli relativi al modello BMW citato, non ho trovato, nei listini presenti sul più diffuso mensile italiano di automobilismo, auto diesel con un consumo dichiarato nel ciclo WLTP di 30 km/litro: la Clio, una delle più risparmiose, dichiara 24,4 km/litro. Circa i freni, mi sembra siamo all’inverosimile, a meno che il conducente, sig. Lorenzo, non pensi di guidare sul circuito di Monza, anzichè a Milano. Tra le auto di famiglia cito una Grande Punto, usata prevalentemente su strade extraurbane di pianura, ma talora anche in città od in montagna, che ad 82.000 km ha ancora pastiglie e dischi montati in fabbrica

    1. Guido Baccarini

      Alla mia Mazda 5 ho cambiato le pastiglie anteriori a 95.000 km. Le posteriori (ora ha 150.000km) sono le originali. Ovviamente i dischi sono originali e anche gli anteriori sono in perfetto stato. Diciamo che guardo lontano e sono svelto a togliere il piede dall’acceleratore.

  3. Ahimè finché la scelta dell’EV viene basata sul solo costo, ci saranno sempre casi italiani in cui “io di elettricità ne capisco, carico la macchina con un bellissimo adattatore da bipasso a Shuko preso in un cassetto e va tutto bene”. Bisogna cambiare un po’ mentalità e cultura.
    Come son rimasto stupito della contemporaneità dell’arrivo del figlio e della moto… normalmente uno metto in pausa l’altra, e invece…

    1. Alessandro D.

      -Come son rimasto stupito della contemporaneità dell’arrivo del figlio e della moto… normalmente uno metto in pausa l’altra, e invece…-

      E invece no, bisogna resistere, resistere, resistere! ☝️☝️☝️☝️☝️

      1. Beh, alla faccia dell’ecologia: SUV elettrico, furgone diesel, SUV ibrido e moto a benzina, per una persona sola. Se 6 miliardi di persone al mondo facessero lo stesso…….

        1. Alessandro D.

          Parla di me? Io non ho un suv elettrico. Ma proprio no. 🙄 e sinceramente non mi sono mai definito ecologista. Chiaro, non ambisco nemmeno ad essere un voncione 😂 però non mi pregio di titoli che non posso oggettivamente meritare. ah… di moto ne ho 4. Non pensi male, tranne forse una che era di mio padre, tutta roba ormai di scarso valore economico e parecchio usurata. Col furgone, mi perdonerà di sicuro, ma ci lavoro e ci porto in giro la famiglia. La Giulietta presto sarà in vendita proprio perchè è arrivata la kuga. Interessa?🙄

  4. Facciamo un riassunto…un’auto che non esiste (135i diesel), che fa fuori un set di freni al mese (nemmeno le auto della scuola di pilotaggio di Siegfried Stohr ..e questo li fa fuori in città..) , auto che fa i 2km/l (nemmeno fosse una 850csi V12), però non esplode , non vengono fuori voragini e non va a fuoco con un frontale a 50kmh (crediamoci), urto cosi violento che non va nemmeno fuori posto il fascione, vedendo la foto.. Se questa è la serietà di chi pubblica articoli su vaielettrico…direi che come credibilità del sito siamo messi bene

      1. Certo che uso mail temporanee, mica so dove va a finire l’indirizzo che metto qui, non c’è nulla di scritto in merito al trattamento dei miei dati…..
        Piuttosto, a prescindere dalla mia mail…..i dati citati nell’articolo le sembrano veri?

    1. Alessandro D.

      -Se questa è la serietà di chi pubblica articoli su vaielettrico…direi che come credibilità del sito siamo messi bene-

      Il sito ha pubblicato un corsivo virgolettato. Che è una cosa ben precisa, e cioè il pensiero del sig. Lorenzo che si prende la piena responsabilità delle sue affermazioni. Vere o false, giuste o sbagliate che siano. ABC del giornalismo. Formalmente impeccabile.

          1. hai letto anche la descrizione?
            alimentazione: benzina
            poi se vuoi insistere non sono io a far figure..

          2. Chupa
            No di quelle che avevo trovato era scritto diesel, e siccome chi ha scritto la recensione ha detto diesel non sono andato a vedere i dettagli mia culpa, però potrebbe benissimo aver erroneamente scritto la versione errata ma di quella serie ci sono i diesel.

          3. la i dopo il numero del modello indica motore ad iniezione di benzina. Se fosse diesel avrebbe una ‘D’ dopo il numero.
            Le BMW storicamente avevano (non so se hanno cambiato nomenclatura)
            il primo numero per la serie 1 : quella compatta più piccola
            35 dovrebbe essere la cilindrata, quindi 3500
            I = Injection, quindi Iniezione, usato per i benzina.
            Ci fosse stata una ‘D’ sarebbe stato diesel.
            Ultimamente alcune audi che mettevano un numero per identificare la cilindrata, hanno cambiato il significato, per cui sulle audi quel numero non è più la cilindrata (a4 20 per esempio, era la A4 2000 di cilindrata un tempo, ora non più). Non so se BMW ha fatto una cosa del genere.
            Comunque la i finale sta per benzina.

  5. “fare Milano-Bari semplicemente facendo le ricariche in Pranzo-Cena -Pranzo? Vorrebbe dire spendere 50€ di abbonamento alle colonnine, contro gli 8 (sì, OTTO) pieni di gasolio che ho dovuto fare alla BMW 135i per percorrere la stessa distanza“. Scusi ma fra Milano e Bari ci sono meno di 900 km. A meno di non aver forato il serbatoio, faccio fatica a comprendere una cosa di quel tipo. Probabilmente non ho capito bene, potrebbe rispiegarmelo? Per il resto direi nessuna novità.

    1. Ma ci sta, la BMW 135i è un modello iperprestazione a trazione integrale, un 2000 benzina pompatissimo da 306 cv e 450 nm di coppia che fa i 250 km/h di velocità massima (autolimitata) e lo 0-100 in 4.8″. In pratica il lettore ha confrontato i consumi di una supercar (e non è una esagerazione definire la 135i una supercar) con quelli della sua nuova citycar, una cosetta che fa 150 km/h (più lenta di una Fiat Panda).

      Hai ragione, è molto strano, è come vedere uno che acquista una Panda e si vanta che questa consuma meno della sua precedente Ferrari, ti chiedi perché mai avesse acquistata un’auto così performante e con così tanti cavalli per poi lamentarsi solo dei suoi consumi … Inoltre non è chiaro quanti e quali BMW ha avuto: siamo già a 135i, 220d, 120d … a questo punto vorrei conoscere l’intero parco auto …

        1. Le ipotesi sono 3, una peggiore dell’altra:
          – o ha messo il diesel in un’auto a benzina
          – o è l’unico proprietario al mondo di una BMW 135i con motore diesel che la BMW ha fabbricato apposta per lui
          – o gli hanno rifilato una Fiat Duna diesel per una BMW 135i e lui non se n’è mai accorto

          Che ti devo dì, a me la BMW 135i diesel non risulta esistere ma non mi permetto di mettere in dubbio le parole dell’autore, per carità!, inoltre 8 pieni per fare 879 km (tanto è la distanza Milano – Bari), considerando che la BMW serie 1 diesel ha il serbatoio da 52 litri, questo qui con 8 pieni avrebbe caricato fino a 416 litri di diesel per fare 879 km per un consumo quindi di appena 2,1 km/l (diesel!) su un modello che non esiste, in pratica consumando come una portaerei. Distanza che lui avrebbe percorso gratis con le colonnine di A2A (…) con un’auto elettrica che ha meno di 200 km di autonomia in autostrada.

          Questo non sa che macchina ha, non sa che consumi ha, non sa se vanno a benzina o diesel, fa 8 pieni per fare 879 km e ha scoperto il Valhalla a bordo di un’auto elettrica. E io e tu, mi raccomando l’astuto!, dobbiamo starcene zitti e buonini perché non avendo un’auto elettrica non sappiamo di cosa stiamo parlando e non vogliamo passare per quelli invidiosi. Buonini, stiamocene buonini …

          Speriamo solo che come rappresentante e riparatore di macchinari industriali non si occupi di calcolatori o cpu … o peggio di motori per auto …

          1. volevo scriverne ma non c’è più bisogno, hai già detto tutto. 👍

          2. Ci aggiungerei.. Da lavoratore similare… Ma perché devo prendere un’auto da mille mila milioni di gigacavalli dopati… Per lavorare nel hinterland milanese? Per carità capisco piacciano le auto che spingono sportive etc, ma un’auto così il rimborso km aziendale ti paga se va bene metà del pieno 😂 ok ci son differenze in base all’auto ma se hai un piede tale da richiedere 8 pieni (immagino da almeno 70 litri e non 40 come le piccine) praticamente lavori per pagarti l’ebrezza al volante 😂 pure passando a una smart diesel avrebbe risparmiato una vaccata…con probabilmente anche una rata del noleggio quasi dimezzata

            In pratica il riassunto (al netto di auto che esistono o meno, magari farà una rettifica e capiremo che ha sbagliato a scrivere e basta o esiste una edizione limitata che ignori) c’è un commerciale, che fa i km da commerciale a breve raggio (quei 120km medi immagino siano divisi mediamente tra 3 o 4 luoghi tra clienti e ufficio più eventuali soste in pausa pranzo fuori sede) che ha scoperto che fino al giorno prima aveva l’auto più sbagliata possibile per il suo lavoro, ma essendo innamorato delle auto sportive, non attribuisce gli enormi vantaggi che gli ha portato il cambio auto al fatto che ne ha presa una più affine al suo utilizzo nonostante la scarsa autonomia ma al fatto che le diesel (tutte) barano su autonomia più delle elettriche tanto che con un pieno da Milano a Bari fai grosso modo 120km con 60/70 litri di diesel…
            Però fa simpatia dai mi ricorda tanti ex colleghi che rimappavano spingendo al limite tutto e si stupivano di essere continuamente dal meccanico

    2. Alessandro D.

      -A meno di non aver forato il serbatoio, faccio fatica a comprendere una cosa di quel tipo-

      Potrebbe darsi che il nostro amico, esattamente come me e credo anche a te, soffra di un problema ortopedico che comporta la flessione plantare della caviglia destra☝️🤭

      Non è invalidante, ma è difficile da curare. In genere si rimedia assumendo del cruisecontrollium 500 mg. prima di mettersi al volante. 😂

      1. Ovviamente patologia certificata da esibire in caso di controllo delle autorità preposte 🏎️🏎️🏎️🚔

      2. Vedo che mi capisci….ne soffro moltissimo, per fortuna dosi massicce di Tutorellum i autostrada e Autovelicium sulle statali mi aiutano parecchio….

    1. Non è un articolo approssimativo. Qui siamo davanti agli utenti altospendenti, con cifre importanti, un segmento in cui l’elettrico è già vantaggioso, soprattutto se quasi sempre i km percorsi su base giornaliera sono pochi (120 km sono ok per una elettrica costosa). Come al solito, però, andrebbero paragonate le vetture a parità di modello e allestimento. La DS3 So Chic in versione diesel 1.5 bluehdi 110cv con consumi dichiarati di 4,5 l / 100 km costa 28150 euro. In versione elettrica, stesso allestimento So Chic, costa 40.500, ovvero 12350 euro in più. Considerato che l’abbonamento flat di a2a non è più sottoscrivibile, l’utente può comunque avvantaggiarsi delle diverse detrazioni e comunque con una media di 120 km al giorno. L’utente compie mediamente 37440 km / anno, quindi in 5 anni l’auto avrà ben 187200 e sarà fortemente deprezzata. L’utente avrà fatto i suoi conti e avrà visto che tra rimborsi chilometrici, ricariche in ufficio, etc. con l’elettrica rientra dei 12350 euro spesi in più in fase di acquisto (lo stesso discorso vale anche per il noleggio a lungo termine, c’è chiaramente una differenza di rata per la versione elettrica che si ripaga solo se si percorrono molti km al mese).

      A titolo di esempio, c’è una società di noleggio che offre la DS DS3 Crossback 1.5 BlueHDi 110CV So Chic da €385,52 e la DS DS3 Crossback E-Tense 136CV So Chic da €528,26 al mese (stesso allestimento in entrambi i casi con 10000 km max all’anno) con 2 svantaggi per l’elettrico: l’anticipo è di 1220 euro più alto e il vincolo è di 5 anni e non 4. Ma facciamo finta che questi svantaggi non vi siano. Ora ipotizziamo che i 10000 km corrispondano a 833 km al mese, in modo da sfruttare al massimo i km percorsi. Con la versione diesel il costo sarebbe di 83 euro al mese di carburante che fanno sì che il diesel convenga SEMPRE rispetto all’elettrico.

      Vediamo come cambia ipotizzando 30000 km l’anno, ovvero 2500 km / mese. Per il diesel la rata sale a 459,94 € / mese e per l’elettrica a 612,44 € / mese. Con l’auto diesel i 2500 km costano 250 euro. Con l’auto elettrica, per risparmiare, è necessario che i 2500 km siano coperti con una spesa inferiore a 97,5 euro. Un po’ al limite con una DS-3 e-tense ma probabilmente a pelo.

      Ovviamente i costi sono stati presi considerando l’iva e non eventuali detrazioni, agevolazioni, rimborsi, etc. Il confronto inoltro non ha considerato le penalità dell’auto elettrica (1122 euro in più di anticipo e il vincolo per 5 anni anziché 4). Il confronto già racchiude tutte le logiche su cambio gomme, manutenzione, bollo e assicurazione perché si parla di noleggio a lungo termine che include tutto. L’elettrica ha in più i vantaggi su ZTL e sosta (ove presenti nei comuni frequentati), la diesel quelli su autonomia e velocità di rifornimento (sempre presenti).

      Conclusione: con la percorrenza annua media dell’italiano medio (11.500 euro) per il noleggio a lungo termine nel caso della DS3 VINCE la versione diesel da 110cv. Nel caso di chilometraggio elevato (non meno di 30000 km annui) si raggiunge il pareggio tra la versione elettrica e quella diesel.

      1. Alessandro D.

        Grazie, hai messo in numeri e cifre le considerazioni che mi ero fatto al volo nella mente. Mi tocca essere d’accordo con te😂😝

      2. Enzo, mi sembri molto competente in materia, ne approfitto per chiederti un consiglio.

        A parità di rata, qual è l’opzione migliore tra il noleggio a lungo termine e il leasing?
        Sostanzialmente mi sembrano equivalenti, ma c’è qualche differenza principale che mi sfugge?
        Grazie!

        1. Michele ahimè non sono così competente sul fronte leasing/noleggio. Ti dico quelle poche informazioni che ho: col leasing dovresti prevedere (in teoria) tu a tagliandi e assicurazione, col noleggio a lungo termine invece è tutto incluso. Col leasing hai la possibilità di riscatto finale, col noleggio a lungo termine invece no. Il leasing potrebbe prevede un maggior costo iniziale che col noleggio a lungo termine è basso o nullo. Nella realtà la distanza tra queste 2 formule si è accorciata col full leasing che, rispetto al leasing normale, include gli stessi servizi del noleggio (quindi rca + eventuale kasko, manutenzione, cambio gomme, etc.). Per la detraibilità da un po’ d’anni non dovrebbe esserci molta differenza.

          Come vedi dai miei condizionali sparsi qua e là, non sono informazioni di cui sono certo quindi prendile con le pinze. Per me ho portato a casa questo: se non puoi detrarre i costi (azienda o partita iva), il noleggio non conviene (quasi) mai, diversamente visto che si riesce a scaricare parecchio allora risulta conveniente, soprattutto nell’ottica di poter ogni 4 anno viaggiare su un’auto sempre nuovo a costi tutto sommato accettabili.

      3. Mi sento un po’ fuori dal coro, non riesco a capire in nessun modo perché una persona che fa solo 10k km all’anno (dato che è previsto come scaglione) quale convenienza abbia nel noleggio… Cioè fai pochissimi km, se non la tieni di merda ti dura secoli e la rata è paragonabile ad un acquisto a rate in 4 o 5 anni… Dopodiché se te la compri ti paghi solo assicurazione e gomme.. Che con quei km non è che hai necessità annuale di cambi, anzi.
        Immagino anche che le rate siano differenziate in base alla residenza, o in questo caso l’assicurazione è standard e quindi per chi è in zone con tassi abnormi ha una convenienza netta da quel punto di vista?

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