Studenti che costruiscono una moto elettrica a Modena per partecipare al campionato mondiale universitario. Fatto. Ora il nuovo capitolo: progettare una nuova creatura, trovare i fondi e metterla in pista per ottobre 2020.
Altro che choosy, brutta definizione di un ex ministro della Repubblica, i giovani stanno cavalcando con intelligenza l‘onda elettrica. Sicuramente gli universitari di Unimore (Modena e Reggio Emilia) di Impulse Modena Racing, incontrati in una bella serata all’Osteria del Fosso della città emiliana, dove hanno presentato la “vecchia” moto elettrica che ha ben figurato, in competizione con le due ruote termiche, al Moto Student di Aragon e soprattutto illustrato il nuovo programma.
Ingegneri ma pure matematici ed economisti

Sono ingegneri, ma anche matematici, informatici, fisici, economisti ed esperti di marketing i creatori della moto Impulse RT 1 perché per ottenere punti e salire sul podio al campionato mondiale di Aragon bisogna presentare anche un convincente piano di sviluppo industriale. Le competenze economiche servono anche in questo momento di ricerca fondi, ci spiegano gli studenti nella fresca location cittadina: “Ci sono gli sponsor tecnici e i finanziatori a cui illustriamo il nostro progetto”, spiega Michela Tamma, key account manager, che ripeterà concetti ed idee durante la presentazione pubblica.
Pesa solo 116 kg, batteria senza saldature

Per quanto riguarda la prima moto costruita, una caratteristica evidente è il peso: solo 116 kg. Merito del carbonio, materiale composito che assicura leggerezza. Per far tornare i conti il telaio è stato stampato in casa, utilizzando la stampante in 3 D con il materiale fornito da uno sponsor. Produzione propria anche per la batteria: “Il pacco è stato assemblato in Università, siamo arrivati ad un peso di 28 kg ed è stato realizzato senza saldature. Un’innovazione che può portare a benefici nella produzione industriale ad iniziare da una maggiore velocità. E inoltre la possibilità di aprire il pacco e sostituire le celle”. La velocità massima è di 185 km/h, la batteria da 5,4 kWh.
Il crono programma della seconda moto
Gli studenti hanno progettato la prima moto, con la supervisione dei docenti, nel 2016 e nel 2018 sono scesi in pista ad Aragon. Ora il crono-programma prevede la conclusione della progettazione entro dicembre 2018. Si scende in pista a primavera per arrivare pronti all’appuntamento di ottobre 2020. Come ci spiega Carlo Alberto Rinaldini il docente del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” nella video intervista sotto.
Il pilota è anche ingegnere
Nell’edizione del 2018 hanno conquistato la posizione numero 12 su 25, ottimo esordio, ma ora “andremo ad Aragon per vincere”. Oltre il progetto, conta anche il centauro. “Il pilota è un pilota ed un ingegnere spiegano gli studenti -. Una coincidenza perché non è obbligatorio avere le due competenze. L’atleta deve essere una persona di esperienza, con abilità specifiche”. Si chiama Nicola Di Rago, con un bel curriculum: nel 2013 è stato Campione Trofeo Yamaha R125 Cup; nel 2015 campione italiano ELF CIV classe SS300; nel 2017 partecipazione ELF CIV classe SS600. La moto è stata cucita sulle sue misure: “Abbiamo costruito un manichino che lo riproduce”. Il pilota fake.
A caccia di sponsor

Per il nuovo progetto si cercano sponsor. Ma c’è qualcuno che già li sostiene come il centro di noleggio Automobility Green, che durante la serata ha spiegato i benefici della scelta elettrica, mettendo a disposizione degli studenti un furgone. Naturalmente elettrico. Abbiamo sentito il fondatore Giampietro Franco nel video qui sotto.
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