Dacia Spring a 40 mila ordini in pochi mesi. BMW punta a vendere 200 mila EV nel 2022. Aiways in prova. Tesla che in Norvegia…Settimana in 4 flash.
Dacia: gli ordini per la Spring già a quota 40 mila
Il carnet di ordini per la Dacia Spring, aperto in marzo, è già arrivato a quota 40 mila. Le consegne sono iniziate in settembre e negli ultimi due mesi la piccola low-cost rumena (20.100 euro meno incentivi) èl’elettrica più venduta in Italia. In tutta Europa, da luglio, Spring continua a conquistare clienti con una media di oltre 5.000 ordini al mese. E il problema adesso avere le vetture da consegnare, tanto che molti concessionari hanno sospeso le prenotazioni. In un comunicato il Gruppo Renault, di cui Dacia fa parte, sottolinea che Spring porta alla marca rumena clienti che mai si erano avvicinati al brand. In Francia, per esempio, sono nuovi 8 clienti su 10. “Rendendo la mobilità elettrica accessibile a tutti, Spring conquista sia clienti che hanno già familiarità con la Marca Dacia, sia principalmente nuovi clienti. La r-EVolution continua!”, esulta Xavier Martinet, Direttore Vendite Dacia.
Dacia e… BMW punta a 200mila elettriche nel 2022
Da una low-cost ad auto ben più costose. La BMW punta a vendere almeno 200mila auto elettriche nel 2022. E a investire per una rapida espansione della rete di stazioni di ricarica HPC di Ionity. Quest’anno la Casa di Monaco dovrebbe immatricolare circa 100 mila EV, ma l’anno prossimo si faranno sentire gli effetti dei recenti lanci della i4 e della iX. E a metà 2022 arriverà la versione elettrica dell’ammiraglia Serie 7, con il nome di i7. Quanto a Ionity, l’arrivo di un socio come Blackrock consente di accelerare l’espansione di una rete che conta già su 383 stazioni di ricarica in 24 paesi, tra cui l’Italia. Altre 37 stazioni sono in costruzione. La BMW non credere nella necessità di installare proprie stazioni, come sta facendo per esempio il Gruppo Volkswagen-Audi. Ritenendo che la ricarica sia un tema da affrontare con progetti comuni tra i diversi gruppi, come appunto Ionity.
Tre week-end per provare la nuova Aiways U5
Vi incuriosiscono le nuove elettriche cinesi? È il momento di provarne una. Per la U5 la Aiways apre le registrazioni online per la Driving Experience. In tre weekend dedicati sarà possibile guidare il nuovo Suv elettrico, da poco introdotto sul mercato italiano dal Gruppo Koelliker. La U5 ha 410 km di autonomia, ricarica rapida in 35 minuti e motore da 150 kW (204 CV). È commercializzata negli allestimenti standard X-cite e premium Prime. La Driving Experience, realizzata in collaborazione con Quattroruote, si terrà il 20 e 21 novembre, il 27 e 28 novembre e il 4 e 5 dicembre, presso i dieci concessionari ufficiali Aiways in Italia. Si potranno effettuare test drive al fianco degli expert drivers di Quattroruote.
Norvegia: boom di EV e crollo delle entrate fiscali
Il successo di vendita delle auto elettriche, Tesla in particolare, sta creando un nuovo problema in Norvegia. Essendo le EV quasi esenti da tassazioni, nel bilancio statale si sta creando un buco di entrate di una certa consistenza. Nel mese di ottobre si sono vendute solo 400 auto tradizionali, le uniche ad essere tassate, mentre le elettriche pure sono al 70% del mercato. Da questo punto di vista il Paese nordico potrebbe rappresentare un banco di prova per “leggere” quanto accadrà nei mercati continentali se l’elettrico diverrà la motorizzazione dominante. Il governo ha quantificato il “buco” che si tra creando, poco più di 2 miliardi di euro all’anno. Il mese scorso in Norvegia sono state vendute 11.579 auto e di queste 8.116 erano elettriche.
Ordunque, gli incentivi all’acquisto sono integrati nelle varie finanziarie per cui previsti e su cui non ci si può lamentare. I mancati introiti sono eventualmente sulle tasse annuali, per noi il bollo e le accise sui carburanti. Se supponiamo la somma di bollo e accise sia di 1000€ ad auto, avremmo che le auto elettriche coinvolte sono 2 milioni, al ritmo di 8200 auto al mese mi risulta che sono più di 20 anni che vendono 8200 auto al mese. Qualcosa non torna.
Se considerassimo anche gli incentivi come perdita, 2 miliardi diviso 98400 (8200 auto per 12 mesi) mi risulta un incentivo da 20.300€. Qualcosa non mi riritorna!
Nel breve termine possono aumentare le tasse sulle restanti auto termiche e nel lungo termine possono tassare di più altre fonti inquinanti. E comunque non è un problema eterno. Quando le termiche saranno vietate si tasseranno le elettriche, con la differenza che ci saranno molte meno conseguenze negative sulla salute delle persone e quindi anche sulle casse dello stato.
La lamentela del governo norvegese (se di lamentela si tratta) è quantomeno curiosa. Sono ormai parecchi anni che sulle termiche c’è una tassazione non certo leggera (l’ultimo diesel che ho acquistato aveva una tassa sulle emissioni all’acquisto superiore al 30%, oltre a l 25% di IVA) ed è già il secondo anno che sto pagando il bollo sull’auto elettrica. Per non parlare poi della tassazione su gasolio e benzina (le auto termiche rappresentano ancora quasi il 90% del parco circolante), che non è certo modesta. Certo ora che le le elettriche pure rappresentano oltre il 70% delle immatricolazioni, i tempi delle vacche grasse con la tassa sulle emissioni sono finiti, ma direi che dovrebbero averne messi da parte un bel po in decine di anni…
Lo stato italiano incassa 40 miliardi all’anno dalle tasse sulla benzina e diesel, quando ci saranno 10 milioni di auto elettrichebin Italia sarà inevitabile un superbollo di circa 2000 euro anno su ogni auto elettrica.
Prima di questa manovra spero che gli italiani si diano svegliati e abbiano mandato a casa chi non fa gli interessi di tutto il suo popolo
E comunque se una legge non viene accettata dal popolo decade, quindi la prima volta che mettono in campo una nuova tassa al posto di andare a chiedere come pagarla firmate una petizione per non farla approvare e se la approvano basta non pagarla che decade in automatico, loro non sono i nostri sovrani, ma ricordatevi che sono solo i nostri rappresentanti e come tali possono essere rimossi.
Non sono ammessi referendum in materia fiscale. E’ la Costituzione, bellezza
Si ma se il popolo reclama qualcosa di diverso è prevista una variazione visto che il popolo è sovrano
In una democrazia il popolo esprime la sua sovranità attraverso il voto. E in Italia abbiamo regolarmente votato nel 2018. Forse l’esito del voto non le è piaciuto, forse non è piaciuto nemmeno a me, ma dobbiamo rispettarlo. Le consiglio un ripasso alla nostra Costituzione.
Quindi lei mi sta dicendo che il governo domani mattina decide di portare le tasse sul reddito al 90% nessuno può fare nulla 🤔🤔
Penso proprio di no, ok che in questi ultimi due anni ci han abituato che tutto posso, ma a questo punto l’Italia diventerà uno stato di soli politici perché chi lavora va a farlo da un altra parte e ovviamente fuori da qui.
Intanto sarebbe maglio che la gente vada a votare senza astenersi per poi non essere d accordo
dancolombo@gmail.com
Sempre andato da quando ho avuto diritto, purtroppo è solo una mera illusione visto che poi fanno saltare il governo in modo sistematico
Meglio zero incentivi che incentivi a caso senza senso per fare lo sconto a chi si compra la Jaguar elettrica e che se la poteva comprare anche senza incentivo.
Ma era scontato che non ci fossero più introiti per lo stato, ma perché non quantificano quale uscite in meno per il costo CO2 e il costo sanitario per il resto degli inquinanti, perché come al solito si guarda la punta del dito e non dove indica.
Sono cose che non capisco io guardo sempre le cose a 360° 🤷🤷
C’è un errore che ritrovo molto spesso perché rumena non è Rumania è romena visto che lo stato è Romania.
Se no vale rumani e non romani 🤣🤣