Da Nord a Sud un appello: servono più ricariche, per facilitare la vita a chi “salta il fosso” dalle auto tradizionali alle elettriche. Due mail tra le tante, con la nostra risposta. Per i vostri quesiti o segnalazioni scrivere a info@vaielettrico.it
Da Nord a Sud, dalla Val Badia alla Sicilia: vogliamo più colonnine. E più potenti
“Possiedo una auto Hyundai Kona elettrica 64 kWh dal giugno 2019. Sono un amante della montagna e dell’inverno a sciare. E ho constatato che sul circuito delle Dolomiti l’unico punto di ricarica libero vicino alle piste da sci è solo alla Villa /alla Badia (Bolzano). E il resto nulla !!!!! È un po’ tanto vergognoso….E parlano dil far chiudere i Quattro Passi dolomitici per l’inquinamento…...“. Emanuel Festa.
“Visto che le auto elettriche ora come ora sono mezzi diffusi e vengono utilizzati anche al di fuori delle aree urbane, ho scritto a Enel X. Segnalando che dovrebbero aumentare il numero di stazioni di ricarica nel Centro-Sud, in particolare superiori a 50 kW. E soprattutto variare le tariffe, prevedere anche un fabbisogno di 250 kWh, se non di più. 145 kWh su una EV di media taglia bastano per percorrere al massimo 1.300 km, e il calcolo è molto ottimistico. Stando così le cose, mi viene da pensare che siano in primis i gestori della rete elettrica a non voler incentivare l’uso di questa tecnologia “. Danilo.
Manca una visione d’insieme, con il cliente al centro
Risponde Mauro Tedeschini . Se ci si lamenta della carenza di colonnine in una delle province meglio servite, Bolzano, figurarsi che situazione troviamo nel resto d’Italia. In particolare nel Centro-Sud, finora trascurato anche per lo scorso numero di EV che lì si vendono. Non credo che siano i gestori della rete elettrica a boicottare: più EV (e colonnine) ci sono, più energia vendono. È che a tutt’oggi la rete continua a svilupparsi in modo disordinato, con i Comuni che spesso autorizzano l’installazione solo in luoghi improbabili. E senza una visione d’insieme, che abbia al centro le esigenze di chi deve ricaricare l’auto. Occorrerebbe che ogni Regione mettesse un po’ d’ordine, dando un senso al tutto. E recependo un’esigenza sempre più diffusa: servono più ricariche in DC, da 50 kW in su, per facilitare i viaggi su tratte di centinaia di km. E non solo nei piccoli spostamenti giornalieri. Quanto alle offerte di Enel X, stiamo radiografando i forfait dei vari gestori, per confrontarli: ci ritorneremo presto.
———————————————————————————————–
In effetti, sta succedendo quello che mi capitò nel 1979 con il GPL. Non vi erano rifornimenti nella mia provincia ed io ero uno dei pochi poveri fessi ad avere l’impianto GPL (400 Mila lire di impianto GPL spese inutilmente) ed andavo a benzina perché rifornimenti GPL zero!
Oggi si sta verificando la stessa cosa con le EV; come sempre le strutture italiane sono a livello anno dei promessi sposi con la peste! Oggi c’è l’aggravante che per montare una colonnina connessa a 4 cavi elettrici, servono 1000 autorizzazioni, significa tempo per le cartacce e 2 giorni per montare la colonnina! Burocrazia, inutile burocrazia! Ecco xké poi la carica costa 45 cent x kWh! Come se la corrente la portassero in colonnina con la Bentley!
E chi come me, che ha acquistato la EV, sono penalizzato al posto di essere premiato per contribuire alla riduzione dello smog cittadino. D’altra parte siamo in Italia, in UK i punti di ricarica sono ovunque già da diversi anni!
Siamo all’età della pietra.
Saluti.
… aggiungo al mio commento sull’insufficienza dei 50 kW in autostrada: per fortuna la proposta di nuova direttiva europea impone che in ogni stazione di ricarica autostradale almeno un punto sia da almeno 150 kW (semplifico un po’)
C’è un punto per me della massima importanza: 50 kW sono insufficienti per ricariche intermedie nel caso di viaggi lunghi.
Nei viaggi lunghi è ragionevole pensare di fermarsi ogni due ore e ricaricare autonomia almeno per altri 200 km in non più di mezz’ora.
Per far questo le stazioni di ricarica devono essere almeno da 100-150 kW . Con 50 kW la sosta in autogrill dovrebbe essere di un’ora, il che è francamente inaccettabile.
Tesla già vei primi supercharger offriva ad esempio (molto opportunamente) 120 kW.
Spero che i. Preparazione olimpiadi invernali Milano cortina si possano potenziare Bormio Valtellina e Cortina
Altrimenti come potremo fare Milano-Cortina in 2h 54′ e 27”? ☝️😂
La critica c’è ed è giusta ma volere tutto e subito mi sembra un po’ troppo. Sono fortemente a favore ma i numeri sono ancora molto limitati per l’elettrico, abbiamo quasi 39 milioni d’auto termiche mi sembra ovvio, sono diversi anni che la mobilità elettrica è diventata predominante ma per arrivare alla stessa capillarità delle vecchie stazione di rifornimento ci vorrà tempo (come è giusto che sai) quindi la pazienza è d’obbligo 😀
Confermo il problema dello sci in inverno. Necessita di effettuare una trasferta lunga nelle condizioni peggiori per una EV. Eppure basterebbe installare colonnine in AC lente nei grandi piazzali dei parcheggi dei comprensori sciistici che ci consentirebbero di fare il pieno comodamente durante la sciata. Le fast non sono gestibili perché in minimo 4h di sciata non puoi dover anche cambiarti per andare a spostare l’auto dallo stallo. In Austria neanche a dirlo sono presenti da anni invece.
Verissimo, ma a regime praticamente una colonnina ogni parcheggio visto che come giustamente dice è la una trasferta lunga nelle condizioni peggiori per una EV.
Se ipotizziamo che in una stazione sciistica come si deve (Cervinia? Bormio? Corvara? COrtina?) in una domenica ci possano essere anche 1500 e più vetture da ricaricare… Non sto dicendo che sia impossibile, ma di sicuro sarà complicato. C’è da dire che difficilmente di qui ad allora (2050?) dovremo affrontare il problema di persona. Come dice Checco Zalone “Tanto poi Eran c**** dei nostri figli”.
Ma non scherziamo. Qui tra Monza e Muggiò dove abito io, di colonnine di ricarica ce n’è, e mai una volta la soddisfazione di vedere qualcuno che le usa (tranne i cani…)
Posso essere d’accordo su tutto ma non su una cosa: si vendono meno ev al Sud e quindi la rete di distribuzione è più scarna? Ma chi è quel pazzo che si compra l’auto elettrica per poi fare i salti mortali per ricaricarla, se va bene, a non più di 22 kW/h? Se ne vendono poche perché i pochi che se la comprano hanno la possibilità di ricaricare con comodo a casa e hanno limitate esigenze di spostamenti a medio/lungo raggio. Teniamo presente anche che la rete viaria del sud è una delle peggiori e, stante l’incomprensibile politica di distribuzione dei punti di ricarica, spesso questo comporta perdita di tempo per il loro raggiungimento e lunghe attese nel … nulla. Chi è disposto ad abbandonare il vecchio e fedele diesel a queste condizioni? Per sovrappiù anche lo svecchiamento del parco auto ne risente visto che le auto termiche vengono vendute con la spada di Damocle della loro messa al bando, e dell’elettrica c’è poco da fidarsi. In quanto alle ibride, in particolare le plug-in sembrano sommare gli svantaggi delle termiche e delle elettriche, e quindi si finisce per rimandare il cambio del mezzo a tempi migliori
Le auto elettriche hanno un prezzo d’acquisto più alto e il Sud, notoriamente, ha un reddito pro-capire più basso rispetto al Nord. E probabilmente il tema ambientale è meno sentito di quanto sia nella Pianura Padana e nel Nord Est, notoriamente zone ad alta concentrazione di industrie e molto inquinate. Fatto sta che chi installa le colonnine (aziende che badano al profitto) sceglie soprattutto il Nord, seguito dal Centro.
Veramente nelle Dolomiti in provincia di Bolzano i punti di ricarica vicini agli impianti (diciamo fino a 3-400 m) non mancano. Sicuramente si può migliorare, certo. In Veneto è un altro discorso e c’è sicuramente una grossa penuria, ma perfino là ci sono colonnine Enel X alla base della funivia del Faloria e degli impianti delle Cinque Torri. Colonnine fast alla base degli impianti non hanno molto senso. Ci vorrebbe piuttosto un numero maggiore di colonnine AC
Il problema delle colonnine fast in montagna è imbarazzante .
Per andare a Bormio l ultima fast è a Delebio ed il supercharger è a Castione
ZERO per chi vuole proseguire sino a Bormio dove avremo le olimpiadi invernali .
Sui piazzali delle funivie non sarebbe grosso problema installarle
In effetti sci (quindi giocoforza freddo) + batteria + strade in salita + carenza di colonnine è una configurazione ancora tutta da dimostrare…
giocoforza termiche e lamento inquinamento..