Una miniera tossica, in un’ area mineraria contaminata della Pennsylvania, è pronta a trasformarsi in una centrale solare per produrre energia pulita. L’impianto fotovoltaico garantirà un grande flusso di risorse per il rilancio della zona. Una lezione anche per l’Italia.
Le autorità locali di Rush Township, nella contea di Centre, hanno approvato un permesso chiave per il progetto Black Moshannon Solar, un impianto fotovoltaico da 265 MW che sorgerà su circa 2.000 acri di un’ex area mineraria fortemente degradata. Un’operazione che unisce produzione rinnovabile, bonifica ambientale e sviluppo economico locale.
Se realizzato, l’impianto sarà in grado di generare elettricità sufficiente ad alimentare circa 200.000 abitazioni all’anno, trasformando uno dei lasciti più problematici dell’industria estrattiva in una risorsa strategica per la transizione energetica. La scelta non è casuale: i progettisti hanno individuato deliberatamente un sito compromesso, con l’obiettivo di integrare la riqualificazione ambientale direttamente nel progetto solare.

Un territorio da rigenerare
Il progetto Black Moshannon Solar non si limita all’installazione dei pannelli. I piani prevedono una rigenerazione ecologica dell’area, con la messa a dimora di vegetazione favorevole agli impollinatori e coperture erbacee specifiche sotto le strutture fotovoltaiche. Una soluzione ormai sempre più diffusa negli Stati Uniti, ma ancora poco esplorata su larga scala in Europa.
Gli sviluppatori si sono inoltre impegnati a effettuare monitoraggi continui della qualità del suolo e dell’acqua, sia durante la fase di costruzione sia in quella operativa. Tra gli interventi previsti figura anche l’applicazione di calce per neutralizzare l’acidità e le contaminazioni residue dovute alle attività minerarie, facilitando così la crescita della vegetazione e riducendo l’impatto ambientale a lungo termine.
Benefici economici per la comunità
Oltre agli aspetti ambientali, il progetto promette un impatto economico significativo per il territorio. Secondo le stime, Black Moshannon Solar dovrebbe generare oltre 5 milioni di dollari di entrate fiscali per il distretto scolastico di Phillipsburg-Osceola, a cui si aggiungono più di 700.000 dollari di tasse dirette per la contea di Centre.
Un flusso di risorse che, in aree segnate dal declino dell’industria estrattiva, può rappresentare un elemento di stabilità e rilancio. Non a caso, il voto del consiglio comunale è stato accolto positivamente da numerose organizzazioni ambientaliste ed energetiche.
Dagli Usa una lezione per l’Italia?
Guardando al contesto europeo, il caso della Pennsylvania offre spunti interessanti anche per l’Italia. Il nostro Paese dispone di numerose aree industriali dismesse, siti estrattivi abbandonati e terreni compromessi, spesso al centro di conflitti sull’uso del suolo. Progetti come Black Moshannon Solar mostrano come il fotovoltaico possa diventare uno strumento di recupero territoriale, riducendo la pressione su suoli agricoli e paesaggisticamente sensibili.
Sardegna: sotto attacco anche il fotovoltaico su aree industriali
In un momento in cui l’accelerazione sulle rinnovabili richiede soluzioni pragmatiche e socialmente accettabili, la trasformazione di una miniera tossica in un grande impianto solare rappresenta un messaggio chiaro. La transizione energetica può partire anche dai luoghi più problematici, trasformandoli in asset per il futuro.
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