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Da Mercedes stop a nuove ibride plug-in, barra sull’elettrico

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La Mercedes GLA 250 ibrida plug-in: dichiara 71 km di autonomia in elettrico.

 

Da Mercedes stop a nuove ibride plug-in, barra sull’elettrico. La conferma arriva dal Salone di Monaco, per bocca di un top manager come Markus Schäfer.

Da Mercedes stop
Markus Schäfer, a destra, responsabile tecnico Mercedes (foto: Daimler)

Da Mercedes stop… / “Solo un aggravio di costo”

Che senso ha sviluppare una tecnologia considerata di transizione, un ponte verso l’elettrico puro? Ecco perché non solo i motori a combustione interna, ma anche le auto parzialmente elettrificate sono già su viale tramonto. Ed ecco perché Schäfer,  responsabile anche di Ricerca & sviluppo Mercedes, rivela che non ci sarà alcuno sviluppo della tecnologia delle auto col doppio motore. “Gli investimenti sono stati fatti, li stiamo usando“, ha detto. Ma per il futuro Schäfer vede la complessità del doppio propulsore solo come “un aggravio di costo per il veicolo“. Questo non significa che le ibride plug-in non saranno più vendute, ma solo che non sarà speso un’euro per ulteriori miglioramenti. Una decisione identica era già stata presa due anni fa per i nuovi motori termici. Ora barra sull’elettrico: dal 2025 le nuove piattaforme Mercedes riguarderanno solo questa tecnologia. Un indirizzo reso evidente dal fatto che al Salone di Monaco la Casa della Stella si è presentata con una parata di novità a batterie.

da MercedesMa c’è chi ci crede, come ZF: “L’autonomia aumenterà”

Ma le affermazioni di Schäfer, riportate dalla stampa tedesca, non sono condivise da tutti gli addetti ai lavori. Di tutt’altro avviso, per esempio, il numero uno di un grande fornitore dell’industria automotive come ZF, Wolf-Henning Scheider. La ZF si aspetta che le ibride plug-in svolgano un ruolo importante nell’elettrificazione della mobilità individuale “ben oltre il 2030 in molte parti del mondo”. Previsione che nasce dal portafoglio-ordini dell’azienda. E anche dal fatto che, secondo Scheider, l’autonomia puramente elettrica di questi modelli presto supererà i 100 km, un range più che rassicurante per molti automobilisti. Ciò non toglie che ZF stia lavorando anche sull’elettrico. A Monaco ha presentato il Modular eDrive Kit, in grado di adattarsi a  numerosi segmenti di veicoli, dalle auto compatte ai modelli di lusso.

 

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8 COMMENTI

  1. A me l’elettrico plug-in non ha mai convinto. Perché se usi l’auto in città basta una full-hybrid tipo Toyota. Se devo ricaricare la batteria di una plug-in tanto vale l’elettrico puro, considerando anche il fatto che che andando fuori città usi quasi prevalentemente il motore termico portando a spasso il peso della batteria dell’elettrico. Per ovviare i problemi di deprezzamento della macchina nel lungo periodo è meglio optare per le svariate formule di noleggio a lungo termine che le case offrono.

    • Il noleggio a lungo termine è solo una dilazione del costo. Pensi per caso che le finanziarie non si tutelano con una rata adeguata / chilometraggi ridotti e diano un vantaggio al cliente che noleggia per 2-3 anni?

  2. Finalmente qualcuno del settore che ha avuto il coraggio di dirlo.
    E poi tra qualche anno neanche le ibride potranno circolare in città, quindi investire energie non ha senso, meglio per sviluppare prodotti migliori a basso costo.

    • Ecco perché non conviene spendere i soldi ora.
      Un gettito di denaro su un bene mobile che non avrà alcun valore fra 4-5 anni in caso di vendita.
      Meglio che continuino ad investire le case madri sull’elettrico al fine di giungere ad una tecnologia uniforme un po’ per tutti.
      Autonomie decenti e prezzi più bassi…allora si che sarà elettrico o chissà idrogeno.
      Ma fino ad allora perché buttare soldi su una tecnologia di transizione e non avere potere contrattuale un domani dovendo fare la permuta..?!
      Se ogni casa madre se ne va per la sua strada tra diverse tipologie di batterie e colonnine dedicate non finirà mai sta transizione.
      Avremmo sempre promiscuità ed il termico per quanto si dichiara che non verrà prodotto da una tale data in poi continuerà sempre a circolare.
      Il parco auto termico mondiale ha un età media di 12 anni.
      Non parliamo del volume di auto d’epoca e storiche circolanti ed i vantaggi economici ( vedi polizze r.c.a dal prezzo ridicolo e tassa di possesso dimezzata se non esentata).
      Ad oggi le case danno una garanzia sulle batterie di circa 6-8 anni.
      Pertanto una macchina di 50.000 euro fra 6 anni ma quanto sarà sottoprezzata al momento della vendita?
      A mio avviso ed io personalmente ritengo di dover aspettare ancora a fare lo switch perché il prezzo ad esempio di una Fiat 500 elettrica è troppo spropositato per il tipo di segmento e spendere tale cifra per poi ritrovarmi fra 5 anni una macchina che in sede di permuta, sia per l’usura della batteria e sia per l’evoluzione della stessa tecnologia fra 5 anni , non ha valore…onestamente ad oggi mi sembrano soldi buttati.

      • Perché, un’auto termica dopo 6 anni, quanto vale? Il 30-35% del valore del nuovo. Acquistare ora significa avere forti incentivi (dal 2018/2019, chi ha acquistato prima, quelli erano i veri coraggiosi) che sicuramente fra 6 anni non ci saranno più, perciò… ad ognuno i suoi conti.

  3. ZF inizia a tremare. Se la tecnologia dei motori elettrici direttamente sulla ruota di trazione si sviluppa (e la ricerca sembra piuttosto avanzata) possono convertire l’azienda in produzione di passata di pomodoro.

  4. Basta fare due conti e diventa abbastanza evidente che se i prezzi delle batterie scendono e ti permettono di fare 100 km con una ibrida, il prezzo di una BEV da 600 km scenderà di 6 volte tanto. Il gioco non vale la candela.

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