Valigie semoventi, facchini automi, guide robotizzate per luoghi complessi come un grande aeroporto internazionale. Con trazione elettrica e supporto digitale tutto ciò è possibile.
Ci aveva pensato per prima la Piaggio con i prototipi Giro e Kilo sfornati dalla sua divisione per l’innovazione Piaggio Fast Forward guidata da Michele Colaninno. Ma la prima applicazione commerciale arriva dalla compagnia di bandiera olandese KLM col suo Car-E, un piccolo ma sofisticato assistente ai passeggeri appositamente progettato per facilitare gli spostamenti in aeroporto.
Car-E è da qualche giorno in fase di sperimentazione nello scalo di San Francisco e da agosto anche al JFK di New York. Una volta superati i controlli di sicurezza, Care-E aiuta i passeggeri a orientarsi fra terminal e gates, sollevandoli anche dal peso del bagaglio a mano che è in grado di trasportare autonomamente fino a un massimo di 38 chili. Esegue la scansione della carta d’imbarco, carica i trolley e si dirige verso la destinazione; ma se il passeggero vuol fare una digressione per mangiare un boccone, fare shopping o usare i servizi igienici, lo segue docilmente utilizzando i suoi sistemi di guida intelligente, collegati in tempo reale con il database di arrivi e partenze, e sempre informati su eventuali cambi di orario o di gate. Car-E è un concentrato di alta tecnologia: dal telerilevamento laser Lidar per evitare collisioni e ostacoli alla mappatura dello scalo in 2D fino a una camera Rgb-D per scansionare le carte d’imbarco e otto misuratori di distanza a ultrasuoni. E per interagire con il robortino KLM, non occorre sapere l’olandese o l’inglese: ogni rapporto col passeggero viene svolto attraverso una serie di suoni non verbali famigliari a chiunque, oltre a delle animazioni sul display Led 4K che è il “volto” di Car-E. Questa prima fase demo aiuterà KLM a stabilire le modalità di introduzione del nei principali hub del vettore a partire dallo scalo Schiphol di Amsterdam.
Attende ancora di essere commercializzata, invece, Piaggio Gita, la valigia completamente elettrica ed autonoma che può trasportare fino a 18 chilogrammi (è pronta anche Kilo, la versione da 100 chili di carico) e memorizzare alcuni percorsi, per muoversi senza la presenza di una persona. Può comunque seguire il “padrone” grazie a una sistema di micro telecamere che identifica i movimenti delle gambe e le segue fino a una velocità massima di 35 km/h. La forma sferica ed il design pulito ne caratterizzano la personalità.
“Comprendere profondamente le persone, le loro abitudini per soddisfare le loro esigenze: questo il percorso che ci ha portato a creare Gita – dichiara Michele Colaninno –. Abbiamo capito che dobbiamo creare prodotti in linea con i bisogni degli uomini di domani, e lo facciamo attraverso gli uomini”. Oltre alla comodità, questa speciale valigia robot può diventare un supporto importante per chi deve convivere con una mobilità ridotta, come anziani, bambini e persone diversamente abili. Nella versione Kilo ha una capacità di 120 litri. Rispetto alla più piccola, si muove su tre ruote.