Da primo infiltrato civile tra i narcos colombiani per far naufragare un traffico di cocaina a produttore di barche elettriche. Per l’esattezza gozzi che sta lanciando nelle Aree Marine Protette italiane. Non è la seconda vita di Gianfranco Franciosi, ma il ritorno alla prima, quando faceva il meccanico navale.
L’ex testimone di giustizia – ha fatto sequestrare una quantità incredibile di cocaina quando era sotto copertura – nei giorni scorsi ha varato in Cilento, nel porto di Scario a San Giovanni a Piro, il gozzo Gioiellesca. Una barca con due motori elettrici frutto della rielaborazione di Gianfranco: “Si tratta di fuoribordo tedeschi che abbiamo reso entrobordo. Assicurano 4 ore e mezzo di autonomia con l’utilizzo di 4 batterie al piombo GM Varta. Hanno caratteristiche che le rendono preferibili a quelle al litio”. C’è tanto di Franciosi in Gioiellesca: “Ho eliminato l’elettronica sostituita da comandi meccanici,in mare l’elettronica non è arrivata a maturazione”. Ha lavorato sulla semplificazione. Per quanto riguarda la velocità nella versione racing si toccano i 14 nodi. Buoni i tempi di ricarica: 45 minuti.
Un porto a impatto ambientale zero
L’idea di Gianfranco è quella di realizzare a Scario un porto ad impatto ambientale zero anche grazie alla realizzazione di “ormeggi scambiatori” alle porte dei parchi marini: “Stiamo proponendo di realizzare delle piattaforme con pannelli solari e che con il moto ondoso producano energia per il porto di Scario e dove l’eccesso di energia prodotta si immetterà nella rete. I diportisti che vogliono visitare l’area protetta potranno ormeggiare e prendere le barche elettriche“. L’intuizione è buona anche per la diffusione della propulsione elettrica nella nautica visto che le aree marine protette, in teoria, dovrebbero essere delle vetrine e dei laboratori delle pratiche ecosostenibili.
Il progetto, si chiama Eco delle Sirene, prevede anche la “Realizzazione e installazione di colonnine elettriche da 220 volt 3,5 KW con pannello solare indipendente che alimenteranno le imbarcazioni ormeggiate”, ma sono previste anche una stazione con venti e-bike e soprattutto l’individuazione di un’area per la conversione in elettrico delle barche a motorizzazione tradizionale.
Il Comune favorevole al progetto
Al progetto ci crede il sindaco di San Giovanni, l’avvocato Ferdinando Palazzo:”L’invito di Franciosi è stato ben accettato perchè si inquadra nei nostri obiettivi dedicati a preservare il nostro capitale naturale. Abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione che si è tradotto in una delibera orientata al progetto – spiega a VaiElettrico il primo cittadino -. Penso inoltre che sia uno strumento utile per l’ Area Marina Protetta degli Infreschi e della Masseta, in cui sono commissario nella commissione di Riserva, che non può essere solo un contorno geografico. Le barche elettriche permettono, nel rispetto della natura, di godere della bellezza di una costa per niente antropizzata”.
Una linea di barche per i parchi
La sinergia tra pubblico e privato nel Cilento è l’inizio di un percorso secondo Franciosi: “Gioiellesca I è la prima barca di una linea dedicata alle Aree Marine Protette nazionali e straniere. Il risultato di un lavoro che abbiamo iniziato nei laghi, per questi vogliamo dedicare una linea work“.
Anche per i privati: Gioia da 14mila euro
Ma le barche di Franciosi non sono destinate solo alle amministrazioni pubbliche: nel sito del cantiere (guarda) si possono ammirare i gozzi liguri in versione elettrica come il Gioia 545 Electro che mantiene una velocità di crociera di 7 nodi per dieci ore. Ma quanto viene a costare? “Si parte dalla versione base sui 14mila euro per arrivare con la personalizzazione, quindi la scelta dei legni, ai 30mila euro”.