Con CyberCat la pulizia dei porti, ma anche di altre aree sotto costa o nelle acque interne, non solo è elettrica ma alimentata con energia pulita grazie ai pannelli incorporata nella struttura. Questo catamarano futurista tutto in alluminio lo abbiamo visto e ci siamo saliti a bordo durante il Salone Nautico di Venezia.

Belisama Yacht debutta al Salone con CyberCat che disinquina senza inquinare
Non è raro vedere in azione imbarcazioni anti inquinamento alimentate a idrocarburi, quindi inquinanti. Con CyberCat il cantiere Belisama Yacht di Leonardo Narduzzi, sede a Mogliano Veneto in provincia di Treviso, si punta sia sul motore che sull’alimentazione pulita grazie ai pannelli montati sulla struttura.
I motori sono due Harmo di Yamaha, li abbiamo provati proprio a Venezia montanti su un Capoforte SQ204i (leggi), da 3,7 kW. Ma la batteria ha ampia capacità: 40 kWh quindi permette di stoccare una gran quantità dell’energia prodotta con i pannelli. L’autonomia? «Sono 10 ore a velocità di crociera». Siamo sui 3/4 km/h.
Alta la manovrabilità con i dispositivi pensati da Yamaha, con un joystick «possiamo manovrare con facilità, la barca si gira su se stessa con i due motori che girano uno inversamente all’altro rendendo semplici le manovre di ormeggio e attracco».
La missione di CyberCat è ripulire le acque: «La nostra proposta è verso i porti e tutte le aree dove vi è presenza di plastica e rifiuti galleggianti – ci raccontano durante il nostro tour all’Arsenale – Pensiamo anche ai Marina».
SCARICA LA NOSTRA GUIDA SUI MOTORI ELETTRICI
La scelta elettrica offre diversi benefici: risparmio nel costo carburante e nella manutenzione del motore, annullamento delle emissioni nocive e riduzione di quelle climalteranti.
Un altro vantaggio è la silenziosità che permette di lavorare anche nelle ore meno congestionate dal traffico, quindi con più efficienza, e senza disturbare gli ospiti dei Marina. In fine e non meno importante «lo scafo del catamarano a bassa scia riduce l’impatto delle onde fino all’80%, proteggendo ecosistemi sensibili come la laguna di Venezia».
Un CyberCat costruito con moduli in alluminio
La struttura è in alluminio e modulare con moduli saldati al laser che «consentono configurazioni su misura per le diverse esigenze marittime».

Come funziona la raccolta? L’abbiamo vista in azione all’Arsenale. Su CyberCat è montato un nastro trasportatore calato in acqua che raccoglie i detriti galleggianti a cui si aggiunge un filtro in microplastica incorporato che cattura le particelle più piccole di 5 mm sotto lo scafo.
LEGGI anche “A vela nel Golfo dei Poeti con il silenzio del motore di Temo France” e guarda il VIDEO