Crollo di vendite in Germania per le auto elettriche: -27.4% a quota 380.609 nel 2024. Il Regno Unito, con 381.970, diventa il primo mercato EV d’Europa.
Crollo di vendite in Germania: -27,4% a quota 380 mila
La cancellazione degli incentivi, decisa dal governo a fine 2023, ha pesato come un macigno sulle vendite di elettriche nel primo mercato d’Europa. Anche perché continuavano a girare voci su una reintroduzione dei bonus nel 2025. E così la quota sul totale delle vendite è caduta al 13.5%, rispetto a ben più robusto 17,7% dell’anno precedente. È il primo arretramento dopo 5 anni consecutivi di crescita ed è significativo che sia avvenuto in un 2024 caratterizzato invece dall’affermazione delle ibride: +12,7%. In calo (ma molto più contenuto) anche il mercato francese dell’elettrico: nel 2024 –2,6%a 290.611 immatricolazioni. Ma stiamo parlando comunque di altri pianeti rispetto all’Italia, dato che da noi ci si è fermati a quota 65.989. Anche sul mercato transalpino ha pesato il ridimensionamento degli incentivi progressivamente messo in atto dal governo di Parigi.
Tutt’altra storia nel Regno Unito, dove la quota sfiora il 20%
In crescita invece la Spagna, con 58.675 unità vendute, con un incremento del 7,8% rispetto al 2023. Ma soprattutto corrono le vendite di elettriche nel Regno Unito: con le 381.970 auto immatricolate, la quota di mercato ha sfiorato il 20% (19,6% per la precisione). Se si considerano anche le ibride plug-in (8,6% di quota e 167.178 unità), si vede che il mercato delle auto ricaricabili con la spina è al 28,2%. Ancora una volta è stata Tesla a tirare la volata, conquistando una quota del 13%, davanti a una sfilata di marchi tedeschi: Volkswagen (8,7%), Mercedes (6,8%), BMW (5,8%) e Audi (5,6%). Nella top ten anche un marchio cinese, MG, sesta con una quota di mercato del 4,6%. Con le immatricolazioni del 2024, il numero delle auto elettriche in circolazione nel Regno Unito sale a un milione e 360 mila.
- Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un video a info@vaielettrico.it
Questi sono gli inevitabili effetti distorsivi degli incentivi.
Quasi certamente il 2025 sarà un anno di crescita e sostenuta dell’elettrico in Germania. Perchè stavolta confronteremo un anno senza incentivi con un altro anno senza incentivi.
Considerando i forti sconti che sono partiti c’è da essere ragionevolmente certi che sarà cosí.
dazi permettendo.
No, questi sono gli inevitabili risultati del flop dell’elettrico. Chi non ancora ha capito questo semplice DATO DI FATTO OGGETTIVO è davvero uno sprovveduto, per non dire di peggio (mi astengo da commenti offensivi, non è nel mio stile).
Dati alla mano l’elettrico si sta dimostrando un flop in tutto l’occidente, così com’era ampiamente prevedibile.
Costi elevati, scomodità di utilizzo, ricariche lunghe, autonomie ridicole e pesi eccessivi con relative prestazioni inferiori a un veicolo tradizionale di pari potenza, oltre a tutta una serie di problemi inerenti l’elettrico che non potranno mai essere risolti per ovvi limiti tecnologici.
Credere ancora a un futuro a “pile” è quantomeno sciocco ed è meglio che i costruttori occidentali si diano una svegliata prima che il tracollo economico travolga tutto il continente.
Migliaia di posti di lavoro già andati in fumo e molti altri a rischio, fabbriche in crisi e gente che si tiene stretto il suo vecchio veicolo, con conseguente azzeramento dei “nobili” benefici “ecologici” imposti da 4 imbecilli ubicati a Bruxelles.
La Cina (paese sotto dittatura dove mancano i diritti umani fondamentali, ricordiamocelo sempre!), ringrazia per il nostro declino industriale.
Tra l’altro chi “spera” in un invasione cinese probabilmente non ha ancora capito come funziona il mondo reale. Nessuno sano di mente cambierebbe mai la sua BMW, Audi, Mercedes, Alfaromeo, Abarth per una cinesata a pile, questo deve essere chiaro a chi millanta un ipotetica quanto fantasiosa “invasione” che è solo nella sua testa.
In Cina vige una dittatura che IMPONE le auto a pile a una piccola cerchia della popolazione abbiente, il resto del paese continua a girare in bicicletta. Paese che tra l’altro inquina più di tutti i paesi occidentali messi insieme, idem l’India che viene sempre nominata a sproposito dai soliti “guru” della transizione.
I cinesi son passati dalle “ciotole di riso” a una presunta quanto ridicola “supremazia tecnologica”, di cosa non si sa. Si sente spesso parlare di batterie ipertecnologiche, salvo poi vedere auto che prendono fuoco come non ci fosse un domani, con linee sgraziate e qualità dei materiali da auto degli anni 70, con vendite in Europa risibili per ovvi e scontati motivi.
L’Europa deve darsi una svegliata e buttare fuori a calci tutti questi “verdi” e pesudo ecologisti da salotto, nonché questi manager imprenditoriali incapaci di intuire le reali esigenze del mercato occidentale che ha SONORAMENTE bocciato la soluzione elettrica.
Invece di gettare via miliardi di euro in inutili auto elettriche che comprano solo 4 svedesi immersi nei ghacci, si dovrebbe investire in biocarburanti, e-fuel e sull’idrogeno, tecnologie che consentirebbero di preservare un patrimonio di esperienza e qualità che ci ha sempre contraddistinto.
Diversamente proseguendo su questa stupida e ignobile follia green andremo incontro a una crisi da cui difficilmente saremo in gradi di uscirne.
Il suo stile non ci sembra proprio british. Il tono è arrogante. La sua conoscenza dell’argomento è quanto meno lacunosa. Inutile perdere tempo a replicare. Legga una decina dei nostri 14.000 articoli e capirà che qui, caro Enriko, ci sta proprio come un cane in chiesa.
Per quanto mi riguarda, noto con un certo divertimento che una costante di questo tipo di interventi è che partono con argomenti che in linea di massima potrei anche ritenere condivisibili, e poi via via che le battute scorrono scivolano sul piano inclinato della “piattaforma terrestre”… dall’incompetenza al complotto… e dal complotto ai rettiliani. 🙂
Scusj da parte di chi? Di chi risponde all’articolo o dalla redazione?
Mi sto riferendo ai commentatori.
Le favolose sorti e progressive della mobilità elettrica, da implememtarsi entro domattina come cosa necessaria e inevitabile, da sempre lasciano un po’ scettico anche me.
Ma d’altronde non mi stupisce che vengano declamate da una redazione che si chiama “vaielettrico”, cosa dovrebbero fare? 🤭
e quindi ohimè rimangono i commentatori nel mio intervento di cui sopra.
Vaielettrico non “declama”. Per favore, Alessandro…
“Declamare” è un verbo bellissimo, sei tu che hai la vis poetica di un apparatčik del PCUS. 😂😂😂😂
posso capire, non condividere ,tutte le argomentazioni sui temi da lei enunciati . posso anche capire che lei non abbia intenzione di scorrere internet alla ricerca di fonti attendibili ( ce ne sono almeno 10 per ogni argomento da lei toccato . ma la frase clou e’ ” prestazioni inferiori a un veicolo tradizionale di pari potenza ” . la pari potenza significa un immensa coppia motrice ( in relazione alla potenza relativa ) disponibile gia’ a 0 giri motore che compensa il peso maggiore delle batterie il 100% di coppia motrice in piu’ del motore elettrico ! a parita’ di giri il motore endotermico deve ancora cominciare a muoversi e l’elettrico e’ gia all’orizonte . si faccia un favore superi l’abisso , cosi mi sembra uno scappato di casa .
Tesi:
“…mi astengo da commenti offensivi, non è nel mio stile…”
Discussione:
“…Chi non ancora ha capito […] è davvero uno sprovveduto.”
“Credere ancora a un futuro a “pile” è quantomeno sciocco…”
“…4 imbecilli ubicati a Bruxelles.”
“…buttare fuori a calci tutti questi “verdi” e pesudo ecologisti da salotto, nonché questi manager imprenditoriali incapaci…”
“…stupida e ignobile follia green…”
Conclusione:
Il candidato è bocciato senza appello.
Enriko78
Ammesso e concesso che lei non sia il solito nick alternativo di qualche soggetto già ben conosciuto su questo sito , noto che curiosamente inizia con argomenti condivisibili , cioè la nota tecnica dell’argomento fantoccio , per poi infilarci dentro “la malora” , le solite cose trite ritrite , smentite e rismentite , al grido di “non è il mio stile” (per fortuna, chissà come l’avrebbe messa giù se ipoteticamente lei fosse stato il solito ignorante , arrogante , superficiale , saccente e qualunquista).