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Crisi Volkswagen: colpa della fretta della UE?

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La Volkswagen ID.3 (Credit foto: Volkswagen Newsroom).
Crisi Volkswagen: colpa della UE e di una transizione all’elettrico che dovrebbe essere più graduale? Marcello, che guida una ID.3, ne è convinto. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Crisi VolkswagenCrisi Volkswagen: è la scadenza 2035 ad averla costretta a investire tanto e male?

Vi seguo ormai da tempo e sempre con grande interesse. Guido una Volkswagen ID.3 da quattro anni con grande soddisfazione per la qualità e il confort di guida che offre questa auto. In realtà è già la seconda, avendo sostituito l’anno scorso la First Edition con il restyling). A proposito della crisi di VW e di altre case automobilistiche, che hanno fatto investimenti importanti in questo settore, vorrei invitarvi a una riflessione sulla scadenza del 2035. Premetto che non c’è più tempo da perdere e che bisogna intervenire il prima possibile per ridurre le emissioni. Non credete che fissare una data di scadenza abbia portato le case produttrici ad investire tanto e male per cercare di rispettare proprio la data del 2035? Non è un caso che più di un marchio sia in difficoltà in questo settore. Forse occorreva una transizione più graduale, anche per formare gli automobilisti a prendere confidenza con una nuova mobilità. Mi piacerebbe conoscere il vostro parere in merito. Un saluto cordiale. Marcello Maritato
crisi volkswagen
(Illustrazione tratta dalla Volkswagen Newsroom).

Un po’ troppo comodo prendersela con l’Europa…

Risposta. È un po’ troppo comodo dare la colpa all’Europa per il forte rallentamento nelle vendite e nel fatturato che stanno subendo i principali costruttori europei, non solo VW Group. Pesano molti fattori, non ultima un’irragionevle corsa all’aumento dei prezzi, che ha messo fuori gioco tantissimi potenziali compratori. Inducendoli a rinviare l’acquisto dell’auto o, se costretti, a rivolgersi al mercato dell’usato. I costruttori tedeschi, poi, risentono anche dell’arrivo di nuovi competitor, che hanno sottratto quote di mercato. Parliamo della stessa Tesla, che in pochi anni è salita da zero a 1,8 milioni di auto vendute, proprio nella fascia di mercato più cara al made in Germany. E dei produttori cinesi, che crescono anche all’estero mese dopo mese. Quanto all’elettrico, la Volkswagen sta pagando errori per i quali può biasimare solo se stessa. Il modello su cui si puntava maggiormente, la ID.3, sconta gli enormi problemi iniziali di messa a punto del software. E l’Audi, che pure era partita in anticipo, vende meno della BMW. Colpa dell’Europa, dunque? Mah…
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77 COMMENTI

  1. 1) Troppi necessori non di serie , con quello che costano le auto oggi , l’utente le vuole più complete possibile

    2) Prezzo base addirittura superiore a una model 3 rwd

    3) La concorrenza “in casa” .. MG4 (Saic) auto molto simile a un prezzo molto più vantaggioso

    IMHO, può ancora riprendersi , se la chiusura di fabbriche e licenziamenti serve per tagliare i rami secchi prima che l’albero muoia

    potrebbe rilanciare born e id.3 al prezzo giusto per il popolo europeo
    perchè è il formato più giusto per le nostre città
    seve solo un prezzo giusto ,
    una id.3 skoda con batteria LFP ?

    my 2 cent di rimpianti

  2. Colpa delle figure apicali che non hanno esitato (pure di fare soldi facili) a mettere in piedi il diesel gate, che non hanno esitato a fare le scarpe a Herbert Diess pur di avere il potere e magari pure qualcos’altro.

    E purtroppo anche questa volta a fronte di scelte sbagliate a livello dirigenziale e sindacale (la Daniela Cavallo ha collaborato pure lei a fare le scarpe a Diess) ora ne faranno le spese gli innocenti, ovvero i dipendenti e le loro famiglie.

    Io personalmente sbatterei fuori sia Blume che la Cavallo.

  3. No, non è colpa della UE.
    È colpa dei prezzi, sia di elettriche che di endotermiche: se il potenziale cliente vede le segmento C lievitare sopra i 30.000 €, non le compra più (e aggiungerei: giustamente).
    Piuttosto opta per compromessi: segmento B, oppure usato.

    • a me è bastato passare da un SUV gasolio di 4,4m ad una BEV di 4,2m con stessi spazi interni (grazie alla piattaforma nativa elettrica “skateboard” 😁 ) ed ho persino risparmiato fino a 10000€ rispetto alle versioni soltanto plug-in (da 50km medi in elettrico) che inizialmente avevo preso in considerazione….

      Data la super tardiva adozione dell’elettrico in Italia i prezzi BEV dell’usato/km0 sono una ghiotta occasione per passare alla nuova tecnologia spendendo poco.
      Ovviamente… per chi ha situazioni di spostamento e rifornimento già compatibili
      (km quotidiani A/R entro l’autonomia e possibilità di rifornimento abbastanza comode tra casa/lavoro/supermercato/autostrade).

      Son sicuro però che il marketing automobilistico cambierà parecchio nel 2025…
      visti i problemi di bilancio e le possibili multe per emissioni eccessive del venduto…
      Vedremo quali case europee riusciranno a reagire, approfittando del temporaneo rallentamento della diffusione di BEV cinesi coi dazi… (ma mettiamoci l’ “elmetto” … che poi arriverà la contromossa.. e farà male ! )

  4. Assolutamente d’accordo. Da possessore di Cupra Born (sorella sportiva di id3), l’auto è eccellente come comfort e spazi interni rispetto l’ingombro, qualche finitura povera nelle portiere posteriori, ma potrebbe anche starci, ma l’ hardware e’ nato vecchio di anni (cpu principale snapdragon 821A se non erro, roba del 2017), aggiornamento software mediocre e lento, e sa tanto di lasciato a morire, in virtù del nuovo hardware mib4 che hanno fatto uscire qualche mese fa.
    La mancanza grave è d’inverno: non sono riusciti ad implementare nel software il preriscaldamento della batteria e ciò comporta tempi lunghi alle colonnine in DC… e mai arriverà a questo punto, la verità è che si è abbandonati dopo pochi mesi con un auto che è ancora “nuova”.
    Quindi grossa colpa delle mancate vendite è proprio questa mentalita’ e assistenza vw “vecchia maniera”, che con l’avanzare di Tesla e le altre cinesi non ci si può permettere.
    E soprattutto , secondo me, l’autista medio delle elettriche è più informato rispetto al passato.

  5. Smettiamola di cercare di scaricare colpe (….). Questo è un marchio che se potesse risparmiare legalmente 2 centesimi per auto facendo il cruscotto di amianto, lo farebbe. Chiunque compra auto di costruttori coinvolti nel dieselgate è complice.
    Hanno fatto di tutto insieme ai compari per rallentare l’elettrico ma il mercato aveva scelto da tempo, ora fanno i piagnine con i cinesi, con l’ue, con babbo natale. Devono solo fallire, come Nokia, Kodak e tutte le altre aziende grandi e piccole che non sono state capaci di stare al passo con i tempi. Certo, sarebbe un disastro economico, e proprio per questo la gente dovrebbe incazzarsi ancora di più con gli amministratori incompetenti ricompensati a peso d’oro, non con l’EU o altri capri espiatori.

  6. Il signor Marcello che dice testuali parole :
    ” Premetto che non c’è più tempo da perdere e che bisogna intervenire il prima possibile per ridurre le emissioni.”
    e’ lo stesso che in 4 anni ha cambiato 2 macchine ?
    beh se ognuno di noi cambia auto ogni 2 anni altro che ridurrel le emissioni ! ahahhaha

  7. come godo a vedere fallire questa banda di scappati di casa… sono almeno 15 anni che sono stati fatti gli accordi, il modo di rendere la costruzione dei veicoli elettrici più economica l’hanno mostrata sia i cinesi che Tesla ( gigapress e via dicendo ) ma da MArchionne a tutto il resto della banda, nada, se la ridevano… ricordo cosa dicevano gli europei dei Jappi negli anni 80 sui loro veicoli, guarda cosa è diventata Toyota da allora… stessa storia che si ripete… LOL ma LOL abbestia

    • La tesla è in attivo perché ricava circa 2 mld anno dalla vendita dei diritti di inquinamento alle altre aziende altrimenti avrebbe chiuso da anni.
      Informarsi non è difficile

      • Informarsi non è difficile: dalla vendita dei diritti di inquinamento Tesla ricava 2 miliardi su 97 miliardi (dati 2023). Su questo le avevamo già risposto quattro giorni fa. O ci smentisce, oppure la smette di ripetere falsità

        • Utile operativo netto 2 miliardi si salva grazie alla vendita dei diritti.
          Leggete i bilanci degli anni passati starebbe messa peggio di tutte.
          Sig. Degli esposti mi smentisca o smetta lei di dire falsità.

          • I due miliardi vanno iscritti tra i ricavi, non tra gli utili netti.

          • Ok, vanno ovviamente tra i ricavi, ma dato che a livello macro e senza troppe distinizioni, utile=ricavi-costi…ciò vuol dire che senza quei 2 miliardi di ricavi, il bilancio sarebbe stato sostanzialmente in pareggio.
            Poi ovviamente sappiamo tutti che qualsiasi azienda gestisce ricavi e costi (nel limite del possibile e del legale) per pagare meno tasse, però è indubbio che se ha chiuso con un utile di 2 miliardi, senza quei 2 miliardi di ricavi non avrebbe avuto utile

          • Falso: quei 2 miliardi di ricavi nessuno li ha regalati. Derivano da imponenti investimenti sulla riduzione delle emissioni, lato prodotto e lato processi produttivi, che Tesla a fatto e gli altri costruttori no. Quindi contribuiscono all’utile totale “pro quota”, esattamente come le vendite di auto.

          • Ok, ma a livello formale senza quei 2 miliardi di ricavi, l’utile 2023 sarebbe stato in pareggio.
            Chiedo scusa, ma formalmente è così.
            Quei 2 miliardi di ricavi derivano da vendite di diritti 2023, e pertanto sono ricavi 2023.
            Poi lo so benissimo che derivano da investimenti come dice lei ecc. ecc., ma 2 miliardi di ricavi formalmente derivano da vendite di diritti 2023.
            Indi, senza quei 2 miliardi non ci sarebbe stato utile.

          • Quei due miliardi sono costati a Tesla investimenti in abbattimento delle emissioni che gli altri non hanno fatto. Ecco perchè vanno calcolati come ricavi e non utile.

          • Certo che sono ricavi, chi ha detto il contrario.
            Ma se UTILE=RICAVI-COSTI e l’utile netto è stato 2 Miliardi (non ho letto il bilancio ma mi sembra che sia d’accordo su questo), se quei 2 miliardi di ricavi nel 2023 non ci fossero stati, ci sarebbe stato un pareggio e non un utile, che è esattamente quello che diceva il Signor Ugo sopra.

          • No, all’utile sarebbe venuta meno solo la differenza fra ricavi della vendita dei diritti di inquinamento meno quota d’ammortamento dei costi di investimento per conseguirli. Non è escluso che il saldo sarebbe stato positivo. Se i costi avessero superato i ricavi, l’utile avrebbe potuto essere anche superiore.

          • Ma che discorsi sta facendo scusi?
            Gli investimenti ci sono stati e non si torna indietro.
            Se domani i diritti co2 non fossero negoziabili, Tesla non avrebbe quei ricavi e conseguentemente non avrebbe un utile (per lo meno nel 2023), a prescindere dagli investimenti effettuati.
            Che è quello che diceva Ugo.
            Cmq se vuole riscrivere le regole finanziarie, chi sono io per negarglielo.
            Nella mia azienda 2+2 fa ancora 4.
            Buona serata.

          • Lei non ha ancora capito che la sostenibilità crea valore. Così come il design, l’affidabilità, l’assistenza, la fedeltà fiscale, la sicurezza del lavoro. Questo vale in tutte le aziende, compresa la sua. Purtroppo non è il solo a non averlo ancora capito.

          • Ma di che parla? Cambia discorso?
            Io posso anche condividere totalmente ciò che scrive su investimenti e sostenibilità…ma secondo i principi contabili, quello che dice su ricavi e utile non è corretto.
            Mi perdoni, sembra che avendo capito che formalmente il suo ragionamento non stava in piedi, ora butta la palla in tribuna parlando di tutt’altro.
            Ugo sosteneva semplicemente che senza 2 miliardi di ricavi (derivanti da diritti) il 2023 di Tesla si sarebbe chiuso in pareggio. Non mi sembra ci sia un direttore finanziario al mondo che potrebbe sostenere il contrario, dati alla mano.
            E’ forse diventato un negazionista finanziario?

          • Mi venga a trovare che le faccio il disegnino. Forse così capisce.

          • Stefano.
            Utile = ricavi meno costi .
            Lei dice che se non avesse avuto i crediti sarebbero mancati 2 mld di ricavi. E i costi per ottenere quei 2 mld di crediti verdi quando li ha tolti dal suo calcolo? 😉

          • I disegnini a Massimo degli Esposti potrei farglieli io, ma io sono educato, a differenza sua.
            Ma di cosa state parlando?
            Gli ammortamenti degli investimenti ci sono a prescindere dai ricavi generati, in qualsiasi anno essi siano.
            Il lettore Ugo diceva che avendo chiuso con 2 Miliardi di utile, senza i ricavi da diritto Tesla avrebbe chiuso il bilancio in pareggio. Semplice, lapalissiano. Economia Aziendale 1.
            Cosa c’entrano i costi? I costi di investimento già ci sono nel bilancio, a presindere dai ricavi da diritto che ho avuto nel 2023.
            Non è che io ho un ammortamento di un impianto in base ai ricavi che genero. Ma dove vivete, scusate? Boh, sono basito.
            L’ammortamento degli investimenti c’è a prescindere e nel bilancio Tesla c’è di sicuro.
            Perdonatemi, ma altro che negazionismo finanziario…

          • Le riconosco l’educazione. Perciò faccio un ultimo tentativo. Tesla e Stellantis fanno entrambe automobili. Giusto? Perchè Tesla genera diritti ad inquinare e può venderli, mentre Stellantis non li genera e deve acquistarli a caro prezzo? Per maledizione divina, destino cinico e baro, invasione delle cavallette? No. Solo perchè non ha progettato, prodotto e venduto auto a zero emissioni con lo stesso successo di Tesla e non ha efficientato con la stessa decisione il processo produttivo. In sostanza, non ha investito altrettanto in sostenibilità. Avrà meno costi di ammortamento sugli investimenti che non ha fatto, ma più margini fra costi e ricavi. Tanto che preferisce comprare diritti ad
            inquinare da un “fornitore esterno” anzichè autoprodurli. Tesla ha semplicemente adottato una strategia di business opposta.

          • Stefano, da diplomato in ragioneria, come la si vuole mettere quei ricavi dovuti ai crediti sulla CO2 permettono a Tesla di vendere le proprie auto ad un prezzo minore mantenendo utili. In pratica una parte dell’auto è pagata dai clienti Stellantis. I possessori di auto Tesla ringraziano.

        • @Massimo.
          Anche io le riconosco l’educazione e faccio un ultimo tentativo.
          Secondo me stiamo ragionando su due piani differenti.
          Lei ragiona sull’ideale che si vorrebbe avere (e qui forse potrei essere anche d’accordo), mentre io ragiono in base ai principi contabili IAS/IFRS.
          Tesla ha fatto investimenti enormi? Certo.
          Li ha fatti anche per ricevere i crediti di carbonio? Poco probabile (li ha fatti per vendere auto, i crediti sono un qualcosa di positivo che ne consegue), ma anche se fosse così a livello bilancistico questo non impatta alcunchè. Zero. Questo è giusto? Boh, si, no, forse, ma è così.
          Quindi, se domani rendessero non negoziabili i crediti, o se tutta l’industria automotive per un qualsiasi motivo non li acquistasse più da Tesla, quei ricavi non ci sarebbero più e nel 2023 avrebbe chiuso il bilancio in pareggio. Questo dicono i principi IAS/IFRS su cui si basano le aziende contemporanee.
          Poco importa se gli investimenti li avesse fatti anche solo per ricevere ricavi da credito.
          Questo diceva Ugo e questo risponde alla legge attuale.
          Poi, ma questo è un altro discorso che esula del tutto, si potrebbe aprire un dibattito sul concetto di credito di carbonio (o c.d. “diritto ad inquinare”), che se da un lato spinge talune aziende ad investire sulla sostenibilità, dall’altro risponde al concetto “ho soldi quindi inquino quanto mi pare perchè mi metto a posto acquistando crediti”. Assolutamente lecito dal punto di vista legale (oggi) ma a mio parere non proprio bellissimo come concetto di massima.
          Buona giornata.

          • Trovo invece che sia un principio molto corretto, perché chi investe in sostenibilità può presentarsi al mercato con prodotti più competitivi, finanziati parzialmente dai concorrenti meno virtuosi. Tesla è la dimostrazione plastica di questo concetto. Concludendo: scorporare i ricavi della vendita dei diritti ad inquinare dal bilancio di un’azienda è assolutamente improprio, essendo parte integrante dell’attività, non un’accidente esterno.

    • Vede, io lavoro in ambito “ristorazione/GDO” e quindi, come lei, a prima vista potrei anche fregarmene dell’eventuale fallimento di VW.
      Invece, avendo studiato almeno un pò, mi è chiaro che all’incirca dal 1492 l’economia mondiale e soprattutto europea è abbastanza (usiamo un eufemismo) globalizzata, e pensare che se io ho un tabacchino, una edicola, sono un manager bancario, lavoro come muratore, sono un bagnino riminese…tale evenienza non mi tocchi denota un ragionamento che probabilmente è alineato a quello di mia nipote (non cito l’età…verrebbe presa come una offesa).
      Se VW dovesse andare realmente in crisi, e con essa il siestema Germania, avrebbe ripercussioni anche sui venditori di fichi d’india siciliani.
      Non mi dilungo nella spiegazione dei motivi di cui sopra, perchè appunto credo siano abbastanza facili da capire nel 2024 (esiste la scuola dell’obbligo da almeno 150 anni in Italia).
      Detto ciò, a prescindere dalle nostre convinzioni politiche, è bene sperare che il sistema tedesco non si fermi, altrimenti le conseguenze le pagheremmo tutti…anche il kebabbaro sotto casa.
      Saluti.

      • Il suo ragionamento, che trovo sacrosanto, fa il paio con “le banche d’affari che son tutte brutte e cattive e anche un po’ nasoniche”, che per un comprensibile senso di “rivalsa” molti sotto sotto sarebbero contenti di veder fallire miseramente.

        Eh si. sono brutte e cattive lo so bene. E’ vero, inutile negarlo.

        Ma la volte che ne è veramente fallita una (la Lehman Brothers) vi ricordate poi cos’è successo e soprattutto per quanti anni il mondo intero è andato avanti a spurgarla?

  8. In realtà partire dall auto e’ pura demagogia …qualcuno si e’ mai chiesto il perché nel 2020 dove in Europa durante il COVID vi e’ stato un blocco quasi totale della circolazione di auto aerei ecc. Ma l’ inquinamento non si e’ ridotto ? Forse perché la grande produzione di inquinanti proviene dalle grandi fabbriche , dalle centrali elettriche a carbone e gas , dai riscaldamenti domestici ecc. Ecc. E dalle auto elettriche che si ricaricano con le centrali carbon fossili che nessuna norma ha deciso di fermare , solo degli idioti impongono lo stop alle auto termiche per vendere auto elettriche che a produrle costano tanta CO2 e deturpano il pianeta sottraendo risorse naturali importanti ….avrebbero senso solo nel momento in cui la produzione di energia fosse a emissioni zero , perciò l’ ue doveva investire sul nucleare e sui riscaldamenti domestici che non hanno né catalizzatori né fap ecc. Ecc.

  9. Io trovo la Redazione veramente allucinante. Dati di fatto: l’Europa è la culla delle vetture termiche, eccellenze mondiali esistono solo qui e sono da sempre termiche: Ferrari, Lamborghini, Porsche, Mercedes, BMW, Aston Martin, Bugatti, Rolls Royce….Maserati, Alfa Romeo (continuo?)
    Secondo: unico continente che ha obbligato l’elettrico.
    Terzo:favorendo i Cinesi. Altroché dazi: loro comunque venderanno: costo di manodopera, energia e batterie di un ordine di grandezza inferiore ad EU. E tra l’altro, entrano ora nel mercato in cui noi italiani eravamo i primi al mondo: le super utilitarie. Anche in questo segmento termico e con elettrificazione leggera, ci devasteranno.

    Però la causa non è l’Europa.
    Siete incredibili, e penso come ho detto spesso, anche in mala fede.

    Saluti.

    • Eppure il problema è evidente ossia che le TERMICHE EUROPEE non si vendono più come prima fuori dalla UE (e manco in UE).

      Un parte del mercato sta virando sull’ibrido dove giapponesi e coreani giocano in casa.

      Un’altra parte è virato sul ricaricabile e li Tesla e cinesi sono avvantaggiati.

      Le case europee sono rimaste sul termico e infatti perdono vendite ad eccezione di Renault che fa ibride e BMW che con le BEV sta facendo numeroni.

      Per quanto riguarda Ferrari, Lamborghini, Bugatti ecc. loro POSSONO STARE sul termico tanto la loro clientela (poche diecine di migliaia di clienti/anno).

      Peccato che gli altri incece NO, quindi hanno un BEL PASSATO MA UN INCERTO FURURO, per aver puntato su una tecnologia scartata dal mercato mondiale come il diesel.

      Prima o poi i nodi arrivano al pettine e l’elettrico ERA LA SPLUZIONE.
      Purtroppo anche lì è andata male. Mo bisogna tirare le somme ad un certo punto perché i clienti comprano quello che gli piace, mica quello che produci.

      • @ Ilariovs: non sono con te in questa disamina. Ti spiego perché:
        a) le auto ICE in Europa si vendono poco e male per tre questioni fondamentali:
        – c’è incertezza riguardo il futuro, con vari balzelli e divieti dal 2035 o prima, tu compreresti una vettura termica che -non si sa se e quando- non potrà più circolare oppure sarà vessata da sovrattasse?
        – i prezzi delle termiche sono letteralmente ESPLOSI dopo il Covid e le tanto agognate elettriche.
        – lo sviluppo delle termiche si è pressoché fermato, e oltre a non avere più dei contenuti innovativi, spesso hanno dei problemi imbarazzanti (si vedano i problemi a cinghie e catene dei motori Peugeot, benzina o Diesel che siano).
        b) fuori Europa, i problemi sono simili ai punti b) e c) qui sopra.

        Poi, ti dico la verità: a mio avviso una soluzione percorribile sarebbe stata l’elettrificazione “fatta bene” (ossia crando degli ibridi che veramente consumano meno e non solo “sulla carta” tanto per entrare in ZTL o non pagare le strisce blu) e magari all’europea, per esempio su motori Diesel.

        La verità è che l’ideologia del “tutte elettrico” è sbagliata dal principio: la soluzione più sensata era una scelta multi energia, ove a seconda delle amissione del veicolo, dei prezzi e delle opportunità, uno avrebbe scelto tra tutte le soluzioni disponibili.

        • le auto termiche europee non si vendono granché neppure in USA (Stellantis ha un enorme problema di “scorte” da gestire..), quindi figuriamoci in continenti con minori possibilità di spesa (Africa, Asia, Oceania)… A chi potremmo vendere le nostre costose, arretrate ed inquinanti vetture ??

          caro @Alfiuzzo, se le arriva a casa un venditore di telefonini E-TACS con schermo LCD grigio e tastiera fisica… gli fa una risata in faccia e chiude la porta…

      • Lo stesso tuo. E senza polemica, non capisco veramente come potete continuare a difendere una politica fallimentare su tutta la linea, che non salverà nè il clima nè il mondo, che manderà tante persone al verde e senza un lavoro. Che calpesta la storia e la coltura automobilistica della culla dei veicoli a 4 ruote… e che se dovesse essere applicata per così come è congegnata ad oggi, non consentirà nemmeno la mobilità, visto che le infrastrutture elettriche non esistono.

        Ma per l’amor di Dio… probabilmente siete illuminati (e onestamente me lo auguro, altrimenti siamo alla vigilia del fallimento del sistema economico…e del resto le prime avvisaglie conclamate ci sono tutte).

        • Alfiuzzo
          le “avvisaglie conclamate” del fallimento economico che citi tu si vedono ogni volta che si resta tecnologicamente indietro rispetto ai competitors…
          La storia occidentale “culla dei veicoli a 4 ruote” è fatta anche di carrozze a cavalli .. locomotive a vapore… Non per questo però siamo rimasti a circolare con quelle !!
          La cosa peggiore poi è che le vetture elettriche le abbiamo inventate sempre noi (ai primi del 1900) e Sempre noi europei abbiamo rifiutato di rilanciarle (nonostante qualche studio e prototipo .. persino di FIAT .. che presentò una Multipla BEV ma la produsse con discreto successo in una fabbrica in Cina nel 2010 sotto il marchio Zotye M300); in anni successivi un altro manager ha tentato di riproporre moderne vetture elettrificate, ma non ha trovato accoglienza in Europa, bensì in Cina … ove ha potuto realizzare le sue vetture… che adesso possono vendere in tutto il mondo…

          come dice Forrest Gump .. “stupido è chi lo stupido fa” .. e noi europei … ci stiamo riuscendo benissimo …

    • per conoscere l’opinione dei diretti interessati, sindacati e imprenditori, consiglio di goglare e guardare:
      “rai-replay puntata di Presa Diretta “scossa elettrica”

  10. Non siete dei sostenitori dell’elettrico, siete dei talebani degli obblighi. Dopo la risposta data non vi seguirò più. Non sono contro l’elettrico, a breve proverò una Tesla, sono contro le imposizioni ideologiche e dittatoriali e contro chi le sostiene.

    • Vallo a spiegare ai valenciani, o ai romagnoli, o ai polacchi e cechi questa estate, o alle migliaia di altre persone la cui vita è stata spazzata via dal cambiamento climatico.
      Non è una questione di comodità, ma di sopravvivenza.

      Ah e non è un aeroporto, non serve annunciare ogni partenza. Ciao.

    • Sono consapevoli di questo e non scenderanno a compromessi in nome del “cambiamento climatico”. Ed è anche a mio parere controproducente isolare lettori (ed elettori) ragionevoli e moderati come noi. Ho già scritto che senza la borghesia moderata e riflessiva non si farà nessun cambiamento . Incluso il ban 2035. Hanno rabberciato una maggioranza posticcia in Europa pur di isolare la destra moderata (comservatori). Aggregando Verdi al PPE che sul ban la pensa in maniera diametralmente opposto . E lo vedremo . Una maggioranza ‘contro’ e non ‘per’. Come in Francia contro la Le Pen ma poi è stata la stessa Le Pen a permettere la nascita del governo (si è cosi informatevi). Non si farà la revisione nel 2025 immagino perché stanno aspettando le elezioni tedesche. A quel punto voglio vedere il PPE che farà. Ho detto mille volte che tutti vogliamo un ambiente sano e l’energia pulita e si potrà raggiungere insieme senza eccessi ideologici. Altrimenti i veri nazistelli del’AFD arriveranno al 40%. Ma temo e’ quello che vogliono.

    • Perché Giampiero reputi il BAN del 2035 come una decisione presa da talebani degli obblighi?
      L’obiettivo del green deal è lo stop all’uso dei carburanti fossili in tutti gli ambiti della nostra civiltà europea e non per ovvi motivi ma anche perché non è che li avremo a disposizione all’infinito. Quello che ho capito è che per raggiungere quest’obiettivo la strada che oggi è percorribile e che richiede meno impegno (sia in capitali che risorse minerarie/superficie da didicare) è l’elettrificazione con forte adozione delle FER. Prevedere prevalentemente e-fuel, biocarburanti o idrogeno per alimentare i motori termici non sembra percorribile e pertanto che proposte alternative abbiamo? Prima di dire che è un obbligo insensato mi chiederei: perché è stato deciso di seguire questa strada? Perché è stata presa questa decisione che potrebbe far perdere le poltrone? Sarà perché non si può più rimandare?

      • Tutto è possibile, ma se prendi una decisione che potrebbe avere pesanti ripercussioni economiche non dovresti prevederle? non dovresti organizzarti per attenuarle? Sull’elettrico eravamo in ritardo, c’erano due strade, finanziamenti senza precedenti nel settore o imposizione meno marcata per il cambio di mobilità. Poi, sta scelta è presa dall’unione europea, ma le conseguenze le pagherà l’unione europea o i singoli stati?
        Sul fatto di non poter più rimandare qualche dubbio. abbiamo una guerra a due passi da qui…mi sa che quella non fa bene all’ambiente oltre che a chi la subisce e lì l’europa conta, sia militarmente che politicamente, come il due di picche con briscola cuori. Se non sbaglio siamo responsabile del 6 % della CO2 mondiale e siamo in netta discesa, mentre altri sono ancora in salita per cui quel 6% sarà presto un 5 se non un 4%. di quel 4 il trasporto su auto sarà si e no un terzo. Sostituendo le termiche dimezziamo quel terzo. (ma facendolo con una data come il 2035 a breve rischiamo di non diminuire un bel niente). Forse era meglio puntare alla rapidità su altri settori dove i danni economici sarebbero stati inferiori. Tanto per chiarire, ovviamente anche chi era ed è a capo delle aziende del settore ha grossissime responsabilità per quel che sta accadendo. Se fossimo in Cina mi sa che sti signori sarebbero chiamati a rispondere del loro operato. Qui non risponderanno di nulla, al limite vengono/verranno sostituiti…magari con buonuscita da copogiro.

        • La decisione è stata scelta a maggioranza dai rappresentanti di tutti gli stati. Come sappiamo questi Stati che compongono la UE in questi anni (causa perdite di poltrone nazionali) hanno ostacolato una reale integrazione europea con cessione di poteri alla UE, ne segue che sono i singoli stati a dover trovare le risorse. Se ci fosse stata una fiscalità unica europea, un’equivalente dei ministeri delle finanze e agenzia delle entrate a livello europeo allora avresti ragione ma ad oggi tutto ciò non c’è. Abbiamo un organo a cui è delegato di pianificare a livello continentale decisioni strategiche e impopolari, difficili da pianificare a livello nazionale per problemi di rieligibilità nel breve (rischio di perdere le poltrone). Per quanto riguarda gli altri settori, ti dimentichi che già ad oggi tutti i settori industriali, compreso la generazione elettrica ha ridotto le proprie emissioni e solo tenendo conto il 2023 abbiamo avuto un -8%. Al contrario i trasporti continuano ad aumentare. Trasporti che sono l’ultimo tassello su cui agire e su cui non possiamo più permetterci di non agire. Ripeto le industrie automobilistiche europee i loro obiettivi di riduzione delle emissioni durante la produzione delle auto le hanno raggiunte, ma sempre auto termiche producono e queste non diminuiscono l’inquinamento se non si cambia il tipo di motore. In poche parole per me è necessaria questa riconversione che come tutte le riconversioni porta a perdite di lavoro.

    • quando avrai l’acqua in cantina che sale su,
      quando troverai la tua auto in mezzo a 2 metri d’acqua
      quando le zucchine costeranno 10 euro al chilo per la siccità
      quando persone a te vicine periranno per colpi di calore

      ecco, magari pensa se erano imposizioni ideologiche e dittatoriali,

      o se invece scrivevi cazzate LIBERAMENTE (altro che dittatura!).

      tutte le volte che rispetti il rosso al semaforo
      rispetti una imposizione: è dittatura?
      o è solo un limite alla tua libertà per rispettare e far combaciare le esigenze anche degli altri?
      siamo di nuovo ai deliri che si sentivano in pandemia?

      accidenti, ma diventare adulti non si usa più?

    • Complimenti Giampiero, noi siamo sotto un articolo che parla delle di difficoltà di VW che SAREBBERO colpa della UE.

      Lei NON è contro l’elettrico, però invece di una iD3/4 va a provare una Tesla.

      Questo mi pare dica tanto sulle cause della crisi VW.
      E questa cosa è poco amplificata in UE perché in UE le elettriche sono in contrazione (unico mercato mondiale) ma in mercati dove le BEV superano il 25%, capisci bene, che è in difficoltà.

      Altro che UE. Doveva fare una legge la UE che obbligare cinesi e statunitensi a comprare VW.
      Che poi lei stesso, europeo va a provare una Tesla, dimostrando dove sta il problema VERO.

    • caro Giampietro…
      sono già stato “succube” di tante imposizioni in campo “mobilità privata”:

      – obbligo del casco (niente capelli al vento in moto !!) .. ancora ricordo feroci discussioni sui giornali specializzati e non …
      – obbligo della cintura di sicurezza … ed ancora ricordo feroci discussioni sui giornali ed al bar…
      – obbligo del catalizzatore per le vetture a benzina … idem come sopra…

      però sono “sopravvissuto” a tutte le imposizioni … e forse grazie anche a qualche “imposizione dell’Europa” (o dell’Italia) c’è tanta, tanta gente VIVA in più…

    • Quindi sei anche contro il divieto di fumo nei locali, in quanto imposto con scelta dittatoriale dall’alto ( come le definisci tu )??

  11. Semplicemente sono i primi a non volerle.
    Altrimenti, perché non mantenere a listino la E-UP, magari migliorandola?!?!?

  12. L’Europa vuole apparire green però va bene avvelenare altri paesi e siete tutti contenti, l’egoismo regna sovrano in chi pensa che oggi perché guida elettrico sia migliore di chi non lo guida, oltretutto senza pensare a quante persone stanno perdendo il lavoro.per colpa di questo altro modo di essere radical-chic.
    Guidare elettrico oggi non vi rende migliori, anzi…..

    • Non è essere radical chic. Io sono un impiegato e la perdita di lavoro che ho riscontrato negli anni è dovuta a come funziona il sistema Italia. Ci sono troppi passaggi di mano tra chi produce e chi consuma. Questo è evidente in Italia e per pochi che lucrano ci sono molti che sopravvivono. La de industrializzazione è iniziata già a fine anni 80 (ben prima delle BEV) e in molti nella mia provincia l’hanno subita. Con i primi trasferimenti di produzioni fuori dai confini italiani. Tutto perché desiderosi di lucrare di più. Prima o poi però il boomerang torna indietro e questo si è tradotto con una riduzione della capacità di spesa delle famiglie italiane che per necessità acquistano prodotti sempre meno costosi. Il processo ora ha coinvolto l’industria dell’automobile, uno degli ultimi baluardi rimasti. Pensare di essere competitivi con le termiche cinesi o del sud-est asiatico è pura utopia, anche perché esclusa la Panda la maggior parte dei miei connazionali guarda ai prodotti tedeschi (come ha detto l’AD di Stellantis se non c’è domanda di un prodotto non c’è necessità di avere la fabbrica che la produce) e poi ci si lamenta che in Italia non c’è più produzione. Oramai è tardi lamentarsi, i buoi sono scappati dalle stalle. Occorre sostituirli e nel campo automobilistico significa puntare alle BEV e soprattutto comprare quei modelli prodotti in Italia se equivalenti (peccato che ad oggi di BEV prodotte in Italia ed equivalenti a prodotti esteri non ce ne sono ed è per questo che si vendono Tesla). Passando al settore del riscaldamento, significa recuperare la strada persa sulle pompe di calore. Guarda caso tra le migliori pompe di calore abbiamo prodotti del centro Nord Europa quando l’industria nazionale si ostina con caldaie a metano o delega la produzione ai cinesi. Il mondo sta cambiando e in questi anni cambierà più in fretta. È un po’ quello che è accaduto nei primi anni del secolo scorso, quando l’elettricità cambiò il modo di vivere di gran parte della popolazione europea ed italiana. Oggi siamo al secondo step dopo una parentesi da carburanti fossili.

      • La tesla vive grazie all’inquinamento perché i suoi ricavi vengono dai 2 miliardi annui ricavati dalla vendita dei diritti di inquinamento altrimenti avrebbe chiuso da anni e oltretutto la mette in coma alle aziende che creano più inquinamento del mondo.
        Però sul lucrare hai pienamente ragione ma vale su tutto anche sulle elettriche e su tavares lasciamo perdere è il re degli incapaci pensava che aumentando i prezzi di oltre il 40% avrebbe avuto guadagni stellari e il tutto gli si è ritorto contro

    • Anche chi guida termico avvelena altri paesi tutto contento, basta andare a vedere i disastri ambientali che le trivellazioni di petrolio hanno causato in giro per il mondo, io guido elettrico e non penso di essere migliore, so di esserlo perché nel mio piccolo sto lasciando un po’ di aria pulita ai miei ed anche ai suoi figli. Per quanto riguarda chi perde il lavoro mi dispiace per loro ma se la prendessero con i loro manager milionari ed azionisti che negli ultimi anni hanno incassato lauti dividendi, nel nome del guadagno subito e fanculo a chi verrà dopo

      • Nicola in paesi come India e Pakistan lei, guidando elettrico, sta avvelenando e uccidendo figli e genitori degli altri, però si sente migliore perché lei respira meglio, questo non è essere migliori è essere egoisti ed è peggiore di altri che cercano una soluzione meno dannosa.
        ma il suo ragionamento è tipico dei nuovi radical chic, persone egoiste che predicano il bene ma spargono il male.

          • Indonesia, correttore automatico, e comunque non faccia il sorpreso, lo sa bene anche lei per questo cerca sempre notizie di parte per avere supporto personale al suo ego contro il termico

          • Stia calmo e abbassi i toni. Tocca a lei dimostrarci perchè le auto elettriche farebbero disastri in Indonesia e Pakistan.

        • Potrei risponderLe che lei, guidando termico, sta creando disastri terrificanti in Nigeria ( questo è facilmente documentabile su YouTube), sta creando inquinamento da trasporto petrolio con petroliere, e inquinamento nella sua raffinazione,. Inoltre i suoi impianti di raffinazione del petrolio usano anch’essi il famoso cobalto dei bimbi del Congo, quindi basta con le cavolate e documentiamoci a dovere prima di scrivere le solite “opinioni”.

  13. A mio avviso, la politica UE 🇪🇺 ha fissato degli obiettivi (a mio avviso in ritardo) semplicemente perché le forze in gioco hanno volutamente ritardato una decisione non più rimandabile. In poche parole non è che la 🇪🇺 ha dato dei tempi stretti, ma tutte le forze in gioco hanno voluto ritardare la decisione e questo ora lo si paga.

    • “in ritardo…”

      le prime norme Euro 0, Euro 1, Euro 2… sono degli anni 90.
      45 anni prima del ban 2035.

      invece di darsi da fare con la R&D
      in VW si son dati da fare con le centraline del Diesel:
      complimentoni!

      curioso peraltro che il Dieselgate sia totalmente sparito dai discorsi di chi blatera contro il ban 2035: forse che abbia dato qualche lievissimo danno all’azienda?
      sia diretto, la multa, sia indiretto, con mancata evoluzione e apertura all’elettrico?

      io penso che VW abbia cercato, di concerto con gli altri merli dell’automotive,
      di far fallire il Green Deal:
      per ora è andata male, e si ritrovano con il cerino in mano.
      se lavorassi in Stellantis mi guarderei in giro IN FRETTA.

      • In VW ha fatto eccezione Diess, che alla transizione elettrica ci credeva. Effettivamente è stato cacciato via proprio per il motivo che lei diceva, NON VOGLIONO REALMENTE FARE AURO ELETTRICHE, VOGLIONO GUADAGNARE E STRA GUADAGNARE

  14. Secondo me quando c’è una teoria, bisogna sempre cercare dati a supporto e se i dati smentiscono la teoria… allora la teoria è sbagliata.
    Come diceva Robert Van Gilik per bocca del suo personaggio, il magistrato Dee, “non adattare i fatti alla teoria, ma la teoria ai fatti.

    Allora VW ha un calo di vendite in Cina suo pricipalissimo mercato ed in USA. I dati UNRAE (che sono pubblici) ci dicono che in EU ha pure il segno più.

    Questo cosa ci dice che se non avesse investito in elettrico quelle 700/800.000 BEV che vende non ci sarebbero nemmeno state ed in Cina le sue termiche NON le comprano perché preferiscono BEV e PHEV cinesi/Tesla.
    In USA sono virato su ibride Giapponesi Toyota e Honda… e le termiccissime europee (comprese le stellantis) restano nei concessionari.

    Quindi i dati ci dicono esattamente il contrario che se non si sbrigano il 2035 non sarà un grosso problema per tanti marchi europei semplicemente perché non ci arrivano.

  15. È sempre molto comodo dar la colpa ad altri. Gli accordi di Parigi sono del 2015 case sapevano da tempo quale direzione sarebbe stata presa. Tesla, ma anche le prime Nissan mostraron chiaramente laa fattibilità.
    Molte case han semplicemente deciso di ignorare i segnali, le decisioni ufficiali, nonché i vari organi sovranazionali che hanno avvertito dellimminente cambio di rotta.

    Ora la Cina, se volete anche per motivi geopolitici, spinge forte sulle ev. Cina, primo mercato globale auto, che aveva avvisato a più riprese che avrebbe incentivato le elettriche (le norme NEV non son certo nuove).

    Nel frattempo, la case tradizionali hanno via via alzato i listini.

    Ripeto, cómodo dar la colpa ad altri, ma perché non han sviluppato le elettriche come si doveva e per tempo?
    Vw ha ancora problemi di software, questo da 10 anni.
    Stellantis ha fuori la 500e a un prezzo esorbitante per un’autonomia piccola rispetto alla concorrenza.
    Tesla ha mostrato la strada per abbattere i costi con l’integrazione verticale, il gigacasting, l’adozione di soluzioni innovative come la pompa di calore octavalve, il montaggio dei sedili direttamente sul pacco e automazione spinte.
    Le case auto tradizionali cosa hanno implementato, di tutto ciò?
    Non sanno nemmeno copiare soluzioni già sul mercato, spesso.

    • Già… Basterebbero “copiassero” soluzioni, prendessero in licenza software o collaborassero tra loro in Europa o con chi è avanti… manco quello… ovvio che poi tutti a dar la colpa alla UE e a pagare sono gli operai, l’indotto e tutti noi con le casse integrazioni.

      • Gli operai pagherebbero e pagheranno a prescindere.
        La stessa automazione menzionata manda a casa gli operai.
        Non credo che tesla e compagnia siano da prendere a esempio da questo punto di vista. Rappresentano il peggio per operai e persone comuni. Prodotti venduti a caro prezzo, realizzati con una minima presenza umana e margini enormi per azionisti/finanza. Ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più affamati. A questo sta portando la modernità, l’automazione, l’intelligenza artificiale.
        Poi dicono che si creano nuovi posti di lavoro…se ne creano molti meno, tutti ultra specializzati.
        Prima o poi si arriverà a un collasso. Ci vorranno decenni ma alla fine qualcosa si romperà in questo sistema.
        La colpa è dei costruttori tanto quanto della eu, tutto si muove sempre attorno a interessi economici.

        • Sig. Federico, Lei tocca temi serissimi ma che credo lei per primo non attua, come tutti noi. Acquistiamo il tessile dalla Cina perché più economico, così come la tecnologia, etc…. Ora è il turno delle auto. Abbiamo dato ai cinesi prima i soldi per settori marginali, poi venduto loro i macchinari, poi hanno investito sugli ingegneri (200.000 all’anno) e ora sono più avanti.
          I lavori ripetitivi vengono svolti benissimo dalle macchine (e alienanti per gli umani) solo che gli umani DEVONO mettersi a studiare. Tutti noi scegliamo con il portafogli in mano e non pagheremo di più per avere meno. L’auto elettrica soffre dei problemi di gioventù, l’endotermico è un dinosauro su cui sta arrivando il meteorite. In Cina, a settembre, hanno vendo oltre 1.200.000 veicoli elettrici ficcati (puro elettrico o ibrido plug in), nessuno vuole più i nostri dinosauri.
          Possiedo una volkswagen ID4, auto ben fatta con software primitivo.
          VW deve investire molto, senza riedizioni in altra veste del dieselgate…., abbassando i prezzi, partnership, trasparenza, margini ridotti. L’epoca della superiorità tedesca (se mai esistita) è finita da un decennio e chi ne paga il prezzo è l’operaio. Il manager, con stipendio milionario, cosa gli interessa….
          Solo che poi l’operaio, invece di prendersela con il proprio management, difende il dinosauro…. Mah. (identica chiusa della redazione).

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