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Auto, crescita finita per l’elettrico in Europa (senza i bonus in Germania)

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volvo ricarica perfetta
La Volvo EX30 incalza le due Tesla per la leadership In Europa.

 

Crescita finita per l’auto elettrica in Europa: le vendite di giugno (+0,1%) e dell’intero semestre (+2%) confermano una sostanziale stabilizzazione.

Crescita finita
Le 10 auto elettriche più vendute in Europa nel primo semestre 2024 e il raffronto in % con il 2023. Fonte: Jato Dynamics.

Crescita finita nella prima metà 2024: pesa la fine dei bonus in Germania

crescita finita
La Tesla Model Y: sempre prima, ma vendite in forte calo.

Nella prima metà del 2024 si sono vendute in Europa poco meno di 950 mila auto elettriche, con una quota del 15,9%. Il traino è arrivato soprattutto da Francia e Regno Unito, mentre Germania e Italia sono rimaste al palo. La prima per la cancellazione degli incentivi, la seconda per la lunga attesa dei bonus, arrivati poi il 3 giugno ed esauriti in poche ore. Risultato: la crescita a doppia cifra degli scorsi anni è un lontano ricordo. E anche Tesla, pur rimanendo largamente leader, chiude il semestre con un pesante arretramento (-26%) dell’auto più venduta, Model Y, scesa a 101.181 unità. Un calo solo parzialmente compensato dalla ripresa di Model 3, salita a quota 58.400 (+37%). Al terzo posto a 36.980 è salita una novità del 2024, la Volvo EX30, fabbricata in Cina da un marchio di proprietà cinese. E così per trovare un modello veramente europeo dobbiamo risalire al 5° posto della Volkswagen ID.4 con 29.146 immatricolazioni, ben lontana dai numeri di Tesla.

crescita finita
C’è una sola elettrica tra le 25 auto più vendute in Europa nella prima metà del 2024: è la Tesla Model Y, 8° con 101.181.

Di quanto saliranno i prezzi con i dazi sul made in Cina?

Da notare che nella top ten non c’è nessun modello francese e italiano. La stessa Fiat 500e è uscita dalle prime 10, lasciando il gruppo Stellantis senza rappresentanti tra le più vendute. Ma lo scenario potrebbe cambiare radicalmente nel 2° semestre. Pesa su tutto la politica di dazi sulle auto made in Cina varata dalla UE a partire dal 5 luglio. Gli effetti si dovrebbero cominciare a vedere nell’ultima parte dell’anno, dato che le auto in vendita ora e nelle prossime settimane sono già state sdoganate nei mesi scorsi. Nella top 5 delle vendite del semestre il made in Cina ha piazzato ben tre modelli: oltre alla citata Volvo EX30, ci sono la MG4 e la stessa tesla Model 3,prodotta a Shanghai. Ma non è detto che la scelta della UE, fatta per tutelare la industrie europee, si risolva in un beneficio anche per gli acquirenti. “È chiaro che la Cina ha contribuito in modo significativo a guidare la crescita del mercato“, spiega Felipe Munoz, analista di Jato Dynamics. “Senza questi prezzi competitivi provenienti dalla Cina, i consumatori si troveranno di fronte a prezzi più alti. Il che significa che potremmo vedere un calo della domanda nei prossimi mesi“.

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43 COMMENTI

  1. Purtroppo l’intera faccenda è stata trattata fin dall’inizio, anche da molti mezzi di informazione (non di rado se-dicenti specializzati), in maniera parecchio lontana dal senso della misura.
    Da almeno 15 anni da più parti si [stra]parla, anche per iscritto, di rapide transizioni di massa, di imminenti arrivi di “auto elettriche per tutti” e così via, lasciando intendere che si tratti solo di questioni di scelte e di volontà (industriali, commerciali, politiche) e rifiutando a priori di fare i conti con i grossissimi problemi tecnologici che da oltre un secolo rendono assai difficile fornire alle applicazioni “mobili” dell’energia elettrica dei metodi ragionevolmente “convenienti” (facilità d’impiego, comodità, costi, sicurezza, sostenibilità…) per portarsi appresso, e rifornire, dei “serbatoi” di energia adeguati alle oggettive necessità.

    Da altre parti, invece, si rifiuta a priori l’auto elettrica intera, classificandola sbrigativamente come un capriccio, un pretesto politico e commerciale per opprimere e dissanguare la gente, senza alcun beneficio ecologico e così via.
    Ignorando o… dimenticando (davvero o per finta) che il motore elettrico è di per sé enormemente migliore di quello a pistoni sotto tantissimi punti vista, a cominciare dal fatto che, anziché buttare al vento almeno i 3/4 dell’energia che gli viene infilata nel serbatoio, come fa il motore a scoppio, la sfrutta per oltre il 90%; il tutto senza emettere gas di sorta.

    Forse un approccio più moderato, esente da annunci pomposi ma infondati e anche da condanne e derisioni immotivate, avrebbe giovato a tutti. Così come a tutti gioverebbe, per molte ragioni, una sensibile riduzione degli sprechi e degli inquinamenti.

    • Armando…il suo ragionamento, in linea del tutto teorica e a mio modestissimo parere, è del tutto condivisibile e apprezzabile.
      Purtroppo però sconta un errore di fondo: il suo ragionamento prevede l’assenza di tifoserie ultras, “pro-elettrico” e “contro-elettrico”, le quali ragionano per partito preso con un furore ideologico in stile “guerra santa”.
      Purtroppo gli ultras esistono ed esisteranno, pertanto un approccio sobrio e moderato che anche io auspicherei…è ben lontano dall’arrivare.
      Buona giornata.

      • Mi rendo conto, Stefano, che aspettarsi l’assenza di tifoserie “ultras” è a dir poco ingenuo. Ciò però non mi impedisce di provare parecchio fastidio di fronte a certe cose che leggo e sento; anche perché oggi, in teoria, dovremmo essere molto più “informati” dei nostri antenati…

        A me basterebbe che l’approccio in stile “guerra santa” non intaccasse anche le fonti di informazione presumibilmente serie, specie se se-dicenti “tecniche” o “specializzate” e specificamente dedicate al settore automobilistico.
        Le questioni prettamente tecniche, meccaniche, idrauliche ecc. sono, secondo me, uno dei pochi contesti in cui si dovrebbe poter informare e dialogare in maniera ragionevolmente oggettiva, senza dare troppo spazio alle personali “opinioni” e scuole di pensiero (e simpatie, antipatie, convenienze…).
        Se si tratta di discutere su quale metallo sia più bello o grintoso a vedersi il pozzo è ovviamente privo di fondo, ma se si parla ad esempio di temperature di fusione, peso specifico, durezza superficiale e così via ci sono dei dati ben precisi; e non c’è “opinione” che possa cambiarli, perché i metalli (così come i gas, l’elettricità, i virus, i batteri…) tendono ad essere sfacciatamente indifferenti alle nostre umane opinioni, ed emozioni.

        Invece spesso (e il caso delle auto elettriche è tristemente lampante) si pretende di imporre una qualche “visione” senza minimamente preoccuparsi di verificare quanto essa sia compatibile con la… banale realtà.
        E allora, tanto per fare un esempio, l’attuale assenza di batterie piccole, leggere, economiche, capienti e velocissime da ricaricare NON dipende (non può dipendere!) da oggettivi enormi problemi tecnologici ancora oggi assai difficili da superare MA dipende soltanto e senz’altro da “qualcuno” (politici, industriali, “potenti”) che non vuole, che ostacola, boicotta, nasconde, corrompe…

    • Sono assolutamente d’accordo con lei.
      E potrei aggingerne, ma evito e mi limito ad accodarmi al suo intervento.

  2. Il problema è che all’elettrico la politica corrotta, i poteri fossili l’indotto dell’auto termica hanno fatto guerra totale.

    E come tutti i peggiori politici sanno: una bugia ripetuta tante volte alla fine diventa una verità.

    E non dimentichiamoci che in parlamento abbiamo un leader che nega la correlazione tra cambiamento climatico e CO2.

    Il popolino non ha il tempo di informarsi e ragionare e pertanto le cose vanno così.

    Quando grazie alle siccità o le alluvioni non avranno più cibo e grazie alle tempeste in stile tropicale non avranno più il tetto della casa (e neppure chi glielo assicura____

    ____forse capiranno.

    RICORDATEVI che :

    – LA TERMODINAMICA DEL PIANETA NON ASPETTA I VOSTRI CAPRICCI, ne quelli dei vostri amici.

    • condivido al 100%. Qui si spacca il capello in 4 su tutela industria europea (che poteva tutelarsi da sola partendo molto prima con l’elettrico), di essere fanatici o meno ecc ecc…ma la realtà è che bisogna abbattere le emissioni di gas serra e salvare le nostre onorevoli chiappe.

      • come ho già scritto prima nella gran parte delle volte non è che non lo si voglia fare è che non lo si può fare … nozze coi fichi secchi non fanno, come pure una transazione green (auto, case ecc) senza soldi eppure, al massimo puoi usare un po di più la bicicletta e fare la raccolta differenziata 🙂

    • questo discorso immagino che sia indirizzato a politici e imprenditori italiani che pagano stipendi da 1200 – 1300 euro o poco più e escludono un salario minimo dignitoso, e pensio i medie da poco più di 1000 euro (anche i pensionati guidano).
      stante questi importi o cambia radicalmente qualcisa o temo che il pianeta dovrà aspettare assai a lungo.

  3. Il termine del 2035 era un grosso aiuto a tutti i costruttori, affinché si preparassero per il cambiamento, invece stanno temporeggiando. Vedremo tra pochi anni quando le BEV costeranno molto meno delle termiche, che fine faranno certi costruttori.

    • Solo Enzo crede che aumentando la concorrenza (contro Tesla, lo ribadisce di continuo) i prezzi delle BEV non scenderanno.
      Ma delle due, o l’una o l’altra

    • peccato i dazi proposti troppo alti
      e che penalizzanno le vetture che avevano i prezzi migliori della loro tipologia (Model 3, Mg4, BYD Seagull, BYD Atto3, etc), rallenteranno la discesa dei prezzi delle EV dei costruttori europei, problema commerciale e non tecnico

      un pizzico di concorrenza ai brand europei (senza esagerare, trovando un equilibrio su percentuali inferiori di quelle proposte ora per i dazi) forse non gli farebbe male

      di buono per l’indotto industriale c’è che spingeranno i brand cinesi a velocizzare l’apertura di fabbriche in europa, e non saranno buone notizie per i nostri brand se nel frattempo dormono

      ============
      in Cina raccontano che il governo volle inserire Tesla di proposito per ottenere l”‘effetto pescecane nell’acquario” per stimolare i costruttori locali a diventare più competitivi misurandosi con il migliore (all’epoca Tesla era in vantaggio tecnologico su di loro), oltre ad aver incentivato le ricerche sulle batterie premiando chi raggiungeva densità energetiche maggiori

      non dico mettere pescecani anche da noi ( cioè lasciare i brand cinesi con i dazi al 10% come prima), ma almeno mettere qualche “pesce rosso affamato”, cioè brand cinesi con dazi al 15-20% complessivi, poi hanno anche un altro +10% di spese di trasporto

      ====
      Cina pare farà una indagine sulla carne suina europea (giro di affari enorme) e trovandola sussidiata (effettivamente vero) forse metterò dei dazi all’importazione da in Cina

      Cina sono abili commercianti e direi persino corretti:

      conoscono che in Europa siamo divisi su più posizioni diverse, non faranno guerra totale e in crescendo di dazi sulle auto, ma (forse) rappresaglia mirata a un gruppo di elettori (grandi allevamenti suini) dei gruppi sovranisti che più di altri hanno insistito per i dazi alla Cina sulle auto

      con la stessa strategia, mi pare che in passato fecero togliere a Trump i dazi che inizialmente aveva messo, colpirono in modo mirato il commercio della soia dagli USA alla Cina, invece che fare rappresaglia in modo generico

    • speriamo sia vero, se non sbaglio nel 2020 – 2021si parlava del 2025, stesso discorso per il costo delle ricariche e dell’elettricità ma non mi pare che ciò sia avvenuto … temo che la gente (i cui salari non sono certo aumentati) incominci a esser scettica a tante promesse e voglia vedere i fatti prima di prendere delle decisioni.

  4. Questi i dati. Nell’Unione Europea le elettriche nel primo semestre sono FERME al 12.5%, ovvero NULLA. Lo scorso anno nel primo semestre erano al 12.9%. Quindi -0.4%.

    Il dato riferito nell’articolo come Europa fa riferimento invece a EU + EFTA + UK, una scelta che mette insieme cose diverse (ad esempio in UK c’è una legge, non presente in Europa, che impone che già quest’anno il 20% del venduto di ogni brand sia 100% elettrico). Mettendo comunque insieme queste 3 diverse realtà si arriva nel solo mese di Giugno al 15.9% citato nell’articolo. Ma questo dato è ancora più disastroso perché lo scorso anno, a Giugno, era al 16.5%, quindi in questo caso il crollo è ancor più netto, siamo allo -0.6%. Estendendo il dato al semestre, EU + EFTA + UK, nell’H1 del 2024 la quota è del 13.9% a fronte del 14.2% del 2023, quindi anche guardandola così siamo a -0.3%. Non c’è modo di non registrare una perdita di interesse nel mondo delle auto elettriche, ovunque la si guardi solo segni negativi. C’è il segno più forse sul totale venduto ma il punto è che tutte le altre alimentazioni messe insieme sono percentualmente cresciute di più.

    Da notare che la retromarcia non è stata innestata solo dalla Germania ma da circa la metà degli stati UE.

    Il problema è che sarà difficile che la situazione migliori nei prossimi anni. Da un lato i dazi sulle elettriche cinesi, dall’altro la mancanza di elettriche economiche all’orizzonte il tutto unito a un’infrastruttura di ricarica meno amichevole delle pompe di carburante: questi fattori manterranno una metà degli europei lontani a lungo dalle auto elettriche.

    • Ciao Enzo, anche benzina e diesel sono calati parecchio, ma certamente è dovuto al fatto che sono “esplose” le ibride che comunque vanno anche a benzina (ho un paio di esempi tra parenti, entrambi con auto ibride comprate da poco ma che usano come termiche, credevano di risparmiare ed invece si trovano delusi, abitano in collina sui 300 mt sul livello del mare)

      • Marco, buon dì. Sul risparmio indipendentemente dall’avere un’auto termica, ibrida o elettrica quello che conta è il piede. Tutti sappiamo che occorre far scorrere l’auto e se ci si riesce con le elettrificate (HEV/PHEV/BEV) si recupera parte dell’energia (specialmente nei rilasci con decelerazione lenta) che può essere usata per consumare meno in fase di accellerazione facendo lavorare di più il motore elettrico.
        Se invece si quida in maniera nervosa le ibride consumano di più o comunque non raggiungono risparmi evidenti.
        In poche parole guidate andando adagio e in relax.
        Per la guida sportiva andate in pista affittando auto o go-kart.

    • Enzo buon dì
      Io leggerei i dati in maniera diversa da quanto hai fatto tu.
      Mi spiego. Non possiamo confrontare direttamente i dati 2023 con quelli 2024 per capire se le BEV sono richieste dal mercato. Questo perché tra i 2 anni sono cambiate le condizioni di base che regolano il mercato.
      Prendendo come esempio la Germania c’è da tenere conto che non ci sono più incentivi per l’acquisto. Però posso analizzare il dato a parità di condizioni.
      Visto che facciamo riferimento alla comunicazione dellle auto vendute in giugno pubblicato da Acea basta prendere il grafo a torta per la Germania e confrontare per lo stesso anno (prima il 2023 e poi 2024) le percentuali per motorizzazione del periodo gen-giu con solo giugno. Se lo si fa per la sola Germania si potrà notare che la tendenza all’adozione delle BEV è la stessa.
      Giustamente non essendoci gli incentivi la quota di penetrazione è inferiore, ma in ogni caso in costante crescita. Anzi le uniche motorizzazioni che crescono sono le HEV e le BEV, le PHEV sono in decrescita insieme al diesel e al benzina.
      Volendo fare lo stesso a livello dell’intera UE vediamo che si arriva alle medesime conclusioni. Tralascio il mercato italiano che non può essere preso in considerazione per ovvi motivi legati alle decisioni politiche che ne hanno falsato i dati nel 2024.
      Quindi a mio avviso, è vero che quest’anno in generale sull’intero territorio europeo a livello percentuale le BEV hanno registrato un valore inferiore rispetto al 2023, ma non è vero che non sta prendendo piede. I dati dicono che sempre di più sta diventando una scelta di una parte della popolazione. Chi non compra elettrico puro si rivolge alla proposta HEV (benzina/diesel) nelle sue 2 sfaccettature MHEV e Full HEV. Le PHEV non sono gradite e il diesel scende sempre più giù insieme alle altre motorizzazioni come GPL e Metano.
      Questo è quello che ho capito dai dati.
      Ora la grande incognita è il cambiamento delle regole per i prossimi 6 mesi a seguito dei dazi sulle BEV cinesi. Questo influenzerà sicuramente i dati ma sarà interessante verificate di quanto. Se avremo che con lo stesso confronto le BEV mostreranno di continuare a crescere allora l’ipotesi che sia una motorizzazione non gradita dai più potrà essere messa in cantina e i no BEV per partito preso se ne dovranno fare una ragione. Nel caso di decrescita vorrà dire che il mercato ancora non gradisce i prodotti in circolazione e le case costruttrici dovranno fare un ulteriore sforzo per migliorarli se vorranno essere pronti per il 2035 (visto che senza prodotti in molti potrebbero ritardare l’acquisto del nuovo facendo contrarre il mercato) e nel frattempo venderanno più HEV.

      • Sembra di leggere i commenti dei politici dopo le elezioni: “se guardiamo la percentuale delle amministrative del … abbiamo fatto + 0,0….%”.
        Nel settore auto le percentuali sono importanti ma quello che conta sono i pezzi venduti: nel 2024 sono stati meno di quelli venduti nel 2023, senza se e senza ma.
        I perché sono tanti e ce li siamo detti più e più volte. Le BEV sono ancora una tecnologia acerba per il grande pubblico, richiedono un cambio di mentalità e di strutture sul territorio, devono avere un costo (almeno) pari a quello delle termiche e non devono distruggere l’industria europea.
        I dazi non cambiano le carte in tavola, se il prodotto piace le vendite arrivano da sole

        • “se il prodotto piace le vendite arrivano da sole”

          Se chi vende il prodotto è interessato a venderlo, però, e quindi lo piazza sul mercato a un prezzo competitivo con gli altri prodotti e lo promuove alla pari con gli altri prodotti.
          E con le case europee, soprattutto quelle che hanno fatto fortuna con le utilitarie, su questi due punti non ci siamo: hanno nicchiato, hanno costruito un po’ di modelli elettrici giusto per evitare guai con la UE ma prezzandoli a prezzi fuori mercato per lucrare sugli incentivi, pietiti asserendo costi produttivi maggiori, e venderne il meno possibile a favore dei termici, molto più redditizi (anche come assistenza e tagliandi…)

          • si ma meno del mercato in % hanno perso l’1% …chi ha guadagnato tanto sono state le ibride

        • Guerraq è vero che un prodotto per essere venduto deve piacere ai possibili clienti.
          Il punto della mia osservazione è estrapolare dai numeri se c’è questa fiducia e questo è parzialmente verificabile.
          Quello che ho affermato è che i dati mostrano che pur non raggiungendo in numeri assoluti i volumi delle altre motorizzazioni più apprezzate (HEV, benzina, diesel) è altrettanto vero che le BEV sono le uniche che sembrano avere una crescita costante. Ovvero sempre più persone le stanno adottando se si trovano nelle condizioni ideali d’utilizzo.
          Mi piacerebbe avere tempo per portare i dati pubblicati da Acea in un DB e produrre i grafi da girarvi, ma sinceramente dopo 8 ore davanti un monitor preferisco farmi una passeggiata al fresco della sera.

  5. @marco spacchi
    hai fatto bene a notarlo, mi sono fatto un ripasso delle definizioni di “EUROPA”:

    == Unione Europea == EU 27
    > 712.000 BEV nel 1° semestre, quota 12,5%

    == Europa == EU 27 + UK
    > 950.000 BEV nel 1° semestre, quota 15,9%

    == Europa == EU 27 + UK + EFTA
    aggiungere: Norvegia, Islanda, Svizzera, Liechtenstein

    e per Europa come “continente” mancano ancora alcuni paesi balcanici

  6. io ho dei dati usciti oggi diversi

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    Nella prima metà del 2024 le immatricolazioni di nuove auto sono aumentate del 4,5% nell’UE, raggiungendo quasi 5,7 milioni di unità. Tuttavia, i volumi di registrazione rimangono relativamente bassi (-18%) rispetto ai livelli pre-pandemia. I mercati più grandi del blocco hanno tutti mostrato prestazioni positive ma modeste, con Spagna (+5,9%), Germania (+5,4%), Italia (+5,4%) e Francia (+2,8%) che hanno registrato una crescita.

    A giugno, le auto elettriche a batteria rappresentavano il 14,4% del mercato automobilistico dell’UE, in calo rispetto al 15,1% dell’anno precedente. Allo stesso tempo, i veicoli ibridi-elettrici hanno aumentato la loro quota di mercato, passando dal 24,4% al 29,5%. La quota combinata di auto a benzina e diesel è scesa al 47,1%, in calo dal 49,6%.

    Auto elettrica

    Nel giugno 2024, le immatricolazioni di auto elettriche a batteria (BEV) sono diminuite dell’1% a 156.408 unità, con la loro quota di mercato totale scesa dal 15,1% al 14,4%. Nonostante la crescita significativa in Belgio (+50,4%) e Italia (+117,4%), questi guadagni non sono riusciti a compensare i cali a doppia cifra negli altri mercati principali: Germania (-18,1%), Paesi Bassi (-15%) e Francia. (-10,3%). Nella prima metà dell’anno sono state immatricolate complessivamente 712.637 nuove auto elettriche a batteria. Ciò segna un modesto aumento dell’1,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e rappresenta il 12,5% del mercato.

  7. Io l’ho sempre detto che le case europee in questi anni invece di buttarsi a capofitto nella progettazione di nuove BEV partendo da zero, hanno preferito aspettare, e chi invece non ha aspettato (cinesi e Tesla) ora hanno una posizione dominante. Io non farei una tragedia adesso che c’è un calo della domanda, così come non dovevamo cantare vittoria l’anno scorso quando le

  8. La Cina ha piazzato 3 auto nella top 5.
    Mica tanto, Volvo ed MG sono cinesi in quanto di proprietà di società cinesi, Tesla ha solo la produzione là.
    Altrimenti, quando BYD costruirà in Europa, saranno auto europee o cinesi?

  9. E Tesla vende comunque un sacco, più di tutto il gruppo VW sommato .
    Il freno lo tirano quelli che si rendono conto che produrre EV appetibili non è affatto semplice come pensavano , alla faccia di tutte le numero Tesla killer che sono arrivate negli anni .

    • Solo che Tesla fa utili solo dalle elettriche, mentre altri possono bilanciare con altre versioni e modelli.
      Ergo Tesla è tendenzialmente più esposta con due soli modelli abbastanza anziani, fabbriche che non girano più a pieno regime e prezzi che ne hanno già ridotto la redditività nel 2023.

    • il freno lo tirano quelli che non hanno i soldi per prendersi una,tesla (e non li avranno neanche in futuro) e prendersi una dacia spring o una EC3 base non ci oenn proprio.

      • @Gobbo: una Tesla M3 costa meno di una id3 e come una golf accessoriata.
        Un collega ha chiesto preventivo per una t-roc, gli han chiesto 36000€.
        Sono aumentati i prezzi in genere, non sono le Tesla a costare care.

    • Mah, sia in Europa che in Cina Tesla mi pare faccia -15% mentre Toyota +16% (non ho i dati sottomano, se qualcuno aiuta trovando le fonti). Tra l’altro Tesla ha appena cancellato le sue previsioni sui target futuri … secondo me non sono proprio serenissimi dalle parti di Tesla, a differenza di tutti gli altri loro non hanno un piano B, se dovessero cannare la prossima mossa (la model Y) …

      In Cina, mercato dove Tesla da sempre fa bene, l’hanno messa nel mirino: e secondo me sono vicini a sbatterla giù dal trono. Chi offrendo auto simili ma leggermente migliori a un prezzo più basso (Onvo), chi offrendo auto una spanna sopra allo stesso prezzo (Zeekr 7x), chi è sulla cresta dell’onda e si sente pronto alla sfida, battendo Tesla non solo sulle performance ma anche sull’estetica (occhio al prossimo modello di Xiaomi, un suv quasi pronto al lancio). In pratica la Model Y è accerchiata in modo stretto dal basso (Onvo) e da sopra (Zeekr e Xiaomi). Se la Jupiter si limiterà a un semplice restyling come visto sulla Model 3, la vedo molto male per le vendite in Cina per Tesla …

      Tesla ha sbagliato a non presentare la baby Tesla 2 anni fa. Ora non so come farà a riprendersi. Il robotaxi? Il Cybertruck? Mah …

  10. Speriamo che al seguito del calo della domanda ci sia anche un calo dei prezzi, sempre se ci sarà la volontà da parte delle case costruttrici di vendere macchine elettriche almeno la quota minima indispensabile per non incorrere in sanzioni.

    • Brancolano nel buio, non sanno più a quale santo votarsi.
      Nei casi più estremi tipo Porsche, non sanno più nemmeno bene per quale motivo sono al mondo.
      Totale paralisi inventiva, sono completamente prigionieri dei loro schemi da cui non sanno assolutamente come uscire.
      Mi creda, ho frequentato un sacco di uffici tecnici nel settore moto, conosco pregi e difetti. Non sto sparando un commento a caso.

    • Eh, vorrei sperare anch’io, ma…

      Temo invece che, avendo TUTTE le case automobilistiche (a parte Tesla) a catalogo molti più modelli termici (magari elettrificati, ma sempre termici) che elettrici, queste contineranno spensieratamente a vendere modelli termici come hanno sempre fatto.
      Modelli termici sui quali, peraltro, gli utili sono più alti che mai, dato che da anni le case spendono praticamente zero in innovazione e ugualmente i listini sono in costante rialzo perché tanto la gente, pur talvolta lamentandosi (ma ormai mi pare ci sia assuefazione), li compra ugualmente.

      • Girando un po’ di multimarche ho riscontrato che c’è una enorme disponibilità di auto termiche anche di recente costruzione e il venditore in ogni situazione suggerisce al cliente sempre e solo l’acquisto di una Hybrid (no plug-in), ma principalmente una MILD-Hybrid. il 90% dei clienti non sono informati sulle varie motorizzazioni e tra una Full Hybrid e una Mild Hybrid vanno ad acquistare quasi sempre l’ultima versione che costa molto meno della prima. A parte questo oggi il multimarche vende un’auto termica a un prezzo doppio rispetto all’anno di sua uscita seppure essa non abbia subito alcun restyling negli anni successivi. Dall’altra parte il cliente non chiede mai info sulle BEV in quanto per il cliente costano troppo care e poi a contratto stipulato va a spendere una somma quasi uguale per una termica/hybrid. Mi ricordo acora quando un venditore propose una mild hybrid a un potenziale cliente spiegando che solo in elettrico con le giuste precauzioni sarebbe riuscito a percorrere anche 15mila km in un anno con un unico rifornimento di carburante da 50 euro. Un altro venditore invece propse una full hybrid a una coppia non più giovane spiegando che il motore termico si sarebbe acceso solo una volta superata la velocità di 130 Km/h e che grazie al motore ibrido la stessa auto avrebbe recuperato il 100% di energia consumata dopo un solo viaggio di 5 km in centro città. Io ho provato, per curiosità, a chiedere i tempi di consegna: 48 ore per un nuovo benzina, almeno 2 mesi per una mild hybrid, da 4 a 6 mesi per una full hybrid e 18 mesi per una piccola BEV (con piccola batteria), ma con pagamento anticipato (no caparra). Mi sono riovlto altresì al concessionario MG della mia zona, sia via email sia di persona, interessato a una MG4, ma subito mi ha indirizzato verso le plug-in o benzina presenti in concessionaria spiegando tutti i problemi delle BEV e, curiosità, il prezzo propostomi da una MG ZS benzina era di 3 mila euro superiore a quello della MG4. Dal sito madre di MG invece a ditanza di 1 mese non ho ricevuto alcuna risposta.
        Per fare le cose per bene in Italia il governo dovrebbe consegnare bonus SOLO per auto 100% BEV e alcun ioncentivo per auto termiche o ibride. Oppure fare in modo che i prezzi di listino delle BEV (e non sulle termiche/ibride) siano ridotti del 50% su tutte le marche (e togliere a tutti ogni bonus presente e futuro). Quindi alla concessione di un bonus questo dovrebbe essere riservato ed esclusivo SOLO per privati e non per concessionarie o venditori. Nel caso in cui ci fosse un prestanome, che compra per la concessionaria, una multa salata per tale concessionaria, sequestro dell’auto appena comprata ed eventualmente chiusura immediata della concessionaria per almeno 5 anni. Ma sappiamo tutti che il nostro governo da man forte alle auto termiche e mai cambierà almeno fin o al 2050 resterà sempre tale.

    • Mha ho qualche dubbio, opel ad esempio giusto qualche settimana fa ha dichiarato che produrre una elettrica sotto i 25000 euro sarebbe stato per lei IMPOSSIBILE, e la dtessa renoult la R5 non l’ha certo posizionata a livello “stipendio italiano”

  11. -Nella prima metà del 2024 si sono vendute in Europa poco meno di 950 mila auto elettriche, con una quota del 15,9%.-

    E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.
    Giovanni 19,30

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