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COVID-19 nel particolato? Regioni e scienziati non ci credono

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Un manifesto affisso in Lombardia per ringraziare il personale sanitario del grande sacrificio.
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COVID-19 nel particolato? Scoppia la polemica sul “position paper” degli studiosi bolognesi e baresi (leggi) che accenna alla possibile correlazione fra la concentrazione di polveri sottili in atmosfera e la velocità di diffusione dell’epidemia da coronavirus.

Il documento era stato ripreso da giornali e televisioni suscitando un acceso dibattito anche sui social. Al punto che sono intervenuti ieri i due assessori all’Ambiente della Lombardia Raffaele Cattaneo e dell’ Emilia-Romagna Irene Priolo.

L’assessore all’Ambiente dell’Emilia-Romagna Irene Priolo

“Solo ipotesi, evitare di diffonderle”

L’assessore Priolo esordisce dicendo che l ’associazione tra COVID-19 e particolato «è un’ipotesi non verificata. Al momento non esistono infatti studi approvati e condivisi dalla comunità scientifica in grado di dimostrare una maggiore diffusione del Coronavirus nelle aree dove c’è più inquinamento da particolato atmosferico». Ma più avanti non nasconde l’ irritazione. La nota, infatti, prosegue: «Sarebbe bene, in un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando, evitare di diffondere informazioni non sufficientemente verificate».

“Massima cautela a parlare di correlazione”

Il comunicato della Regione Emilia-Romagna aggiunge poi che «dopo i biologi, a frenare su questa ipotesi è anche la Società italiana di aerosol (Ias), che annovera tra i suoi soci circa 150 ricercatori esperti proprio di particolato atmosferico». ll riferimento è a una presa di posizione diffusa sempre ieri e firmata da 70 ricercatori di numerosi enti. Fra questi Cnr, Infn, Enea, Arpa di Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte, e diverse Università, oltre che da ricercatori italiani impegnati all’estero. «Le attuali conoscenze relative all’interazione tra livelli di inquinamento da polveri sottili e la diffusione del covid-19 _ sostengono _ sono ancora molto limitate e ciò impone di utilizzare la massima cautela nell’interpretazione dei dati disponibili“. E perciò l’intera società scientifica è «unanime nel valutare come parziale e prematura l’affermazione che esista un rapporto diretto tra numero di superamenti dei livelli di soglia di polveri sottili e contagi da covid-19».

Uno dei grafici sui quali si basa l’ipotesi di correlazione fra inquinamento atmosferico e diffusione del corona virus

“Le nostre Arpa approfondiranno i dati”

I due assessori assicurano poi che si indagherà comunque sulla eventuale presenza del virus COVID-19 nel particolato. «Sono state attivate dai servizi regionali ambiente e sanità e dalle agenzie ambientali, specifiche iniziative volte ad indagare in modo approfondito le relazioni tra inquinamento atmosferico, condizioni meteorologiche e misure di limitazione». E ad «approfondire le indagini epidemiologiche basate su dati sufficientemente estesi e completi».

Quindi si studieranno più a fondo non solo le eventuali correlazioni fra COVID-19 e particolato atmosferico, ma anche sulle conseguenze della limitazione del traffico sulla concentrazioni di inquinanti atmosferici. Altro argomento, questo, che ha scatenato le opposte tifoserie quando alcune rilevazioni delle centraline al suolo in Lombardia e Veneto negli ultimi giorni hanno mostrato sforamenti dei limiti per PM 2,5 e Ozono, nonostante il lock-down. (LEGGI).

Gli scienziati dell’ IAS chiedono prudenza

Il documento della Società Italiana Aerosol (IAS) non esclude del tutto le ipotesi del “position paper” sulla correlazione inquinamento-coronavirus, ma ritiene assolutamente prematura qualsiasi conclusione. «E’ noto che l’esposizione, più o meno prolungata, ad alte concentrazioni di PM aumenta la suscettibilità a malattie respiratorie croniche e cardiovascolari _ si legge nel documento_ e che questa condizione può peggiorare la situazione sanitaria dei contagiati». E ancora: «E’ possibile che alcune condizioni meteorologiche, tipicamente presenti nel nord Italia in questo periodo, quali la bassa temperatura e l’elevata umidità atmosferica, possano creare un ambiente che favorisce la sopravvivenza del virus». Concentrazione di PM e condizioni meteo che «sono frequentemente osservate nel nord Italia, soprattutto nella pianura Padana, durante il periodo invernale».

“Prematuro legare COVID-19 e particolato”

Ciò premesso, prosegue il documento «la covarianza fra condizioni di scarsa circolazione atmosferica, formazione di aerosol secondario, accumulo di PM in prossimità del suolo e diffusione del virus non deve, tuttavia, essere scambiata per un rapporto di causa-effetto».

Sono del resto le stesse considerazioni, quasi parola per parola, con cui si concludeva l’articolo di Vaielettrico che dava conto del “position paper”.

COVID-19, “Ingiustificato” agire sull’ambiente

Il documento dell’ IAS si conclude con questa raccomandazione: «Si ritiene che la proposta di misure restrittive di contenimento dell’inquinamento come mezzo per combattere il contagio sia, allo stato attuale delle conoscenze, ingiustificata».

Setti in un post: “Come in The day after tomorrow”

 

Il post pubblicato dal professor Leonardo Setti

Ed ecco la replica del professor Leonardo Setti, biochimico dell’Università di Bologna e uno degli autori del contestato “position paper”. L’ha affidata a un post pubblicato nella notte sulla sua pagina Facebook.

Oggi mi sono sentito come Jack Hall nel film “The day after tomorrow” quando in una conferenza a Nuova Delhi ha messo in guardia tutti sul problema dei cambiamenti climatici e non è stato creduto!

No, ancora peggio! Sono stato creduto, perché nessuno è riuscito a smontare scientificamente il modello proposto nel nostro position paper, ma semplicemente si sostiene che non l’abbiamo dimostrato ovvero è già stato dimostrato per molti virus come ebola o il morbillo ma non per COVID-19.

Noi abbiamo detto che ci sono evidenze scientifiche che COVID-19 si comporti allo stesso modo ma non è sufficiente.

“E se non mi fossi sbagliato? Aspettiamo 2 mesi?”

Fatemi capire, io mi posso anche essere sbagliato per carità, è umano ma se non mi sono sbagliato e fra due mesi il nostro lavoro sarà pubblicato, chi si prenderà la responsabilità di non aver tenuto conto di questo position paper?

Mi hanno detto che questo, però, non è il modo di fare, bisogna andare ai congressi e confrontarsi con la comunità scientifica.
Come possiamo farlo se siamo tutti segregati in casa?

Allora dovresti proporre i tuoi dati su una rivista di pregio e poi dopo divulgarli!
Certo ma il virus c’è adesso e se io gli chiedo di aspettare non credo di riuscirlo a convincere!

Oggi la regione Lombardia e la regione Emilia Romagna hanno chiuso le porte al nostro lavoro e noi adesso per cercare il COVID-19 nel particolato siamo costretti a ricorrere a centraline private. Se lo troviamo, mi diranno che non erano centraline ufficiali.
La Regione ha detto che ci penserà lei a recuperare i filtri dei campionatori e a fare un lavoro meglio del nostro, va bene ma prestate attenzione perché il COVID-19 potrebbe esserci.
Chiedo scusa, mi ero dimenticato che ritenete che il nostro contributo sia frutto di una bufala, allora andate tranquilli!

Questione di tempi: il COVID-19 non aspetta

io intanto quando vado al supermercato mi metto a 10-15 metri di distanza e utilizzo la mascherina perché un metro e mezzo potrebbe essere poco quando ci sono nell’aria le polveri fini

Il mio collega di sventura mi ha detto: “Leo, a Milano nel 1630 nessuno credeva alla peste bubbonica di manzoniana memoria e allora il famoso medico L. Settala per convivere la gente del problema portò in piazza i corpi martoriati di persone morte”

Sarà un problema di nome?

 

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19 COMMENTI

  1. No, e su non si stremi per così poco perché mi dispiacerebbe…però vedo ,a questo punto, che in fatto d’ostinarsi ad arrampicarsi sugli specchi non sono io visto che le ribatto punto su punto…in fatto di credibilità degli scienziati ,sono i risultati delle ricerche e sperimentazioni che danno loro credibilità e non solo i loro titoli di scienziati quando emettono parole dalle bocche altrimenti, a dir le cose senza prove o risultati accettati dalla comunita scientifica, fanno la fine di DiBella per la cura dei tumori..ci vuole poco per passare da scienziato credibile a cialtrone e, a questo punto, la loro parola vale quanto la mia e la sua e vedo pure che, grazie a questo periodo senz’auto, di cialtroni e sciacalli il mondo n’è stato pieno.
    Lei poi definisce il legno fonte rinnovabile?
    Quando viene impiegato per costruire case sulle montagne o come fanno gli americani si, quando viene impiegato per fare fuochi (o come succede a tutt’oggi impiegato nei camini anche se contemporaneamente si hanno riscaldamenti) no, è fonte d’inquinamento….d’altronde oggi è stato sostituto dal riscaldamento che si ottiene o bruciando gas o petrolio quindi, piu o meno, su questo non è che ci siano differenze si bruciavaprima, si brucia pure oggi con altro.
    Su una cosa ha ragione, fossimo rimasti oggi all’età del fuoco, senza petrolio tutti a bruciare legna con problema pure di deforestazione a distruggerci (visto che ci danno ossigeno) visto i numeri della popolazione che c’è oggi rispetto a ieri quindi, in un certo qual senso, il petrolio ci ha pure salvati …come vede, chi si arrampica sugli specchi è lei e in questo si dà pure zappa sui piedi in continuazione visto che dovrebbe anche ringraziare la scoperta del petrolio almenoche non crede che essendo in troppi, metà dell’umanità andrebbe soppressa per salvare la natura e il pianeta….detto questo, io credo d’aver concluso., buona giornata.

    • Le mancano proprio le basi, mi spiace. Tutte le biomasse sono fonti rinnovabili, perché tante ne utilizzi e tante ne ricrescono, sempre che si mantenga l’equilibrio. Studi un minimo, Giuseppe, senò continuerà ad abboccare ai Di Bella di turno. Oggi sono proprio quelli che convincono i creduloni male informati come lei che il problema climatico non esiste.

      • Invece si sbaglia, ho molte più basi di quello che si creda… Non seguo i DiBella della situazione (cioè quelli che ritengono che siano solo le auto i responsabili di questa situazione oppure quelli che danno percentuali senza prove ) e il legno, usato per ardere a se non ci fosse stato il petrolio, visto quant’è la popolazione, non è da considerarsi rinnovabile se a consumarla tutto poi non la si riesce a sostituire ricreando le foreste con la stessa velocità con cui viene distrutta … Non posso dire studi lei (perché il titolo da appendere in studio l’avrà) ma almeno si tenga aggiornato non credendo lei ai DiBella di turno per pubblicare ciò che dicono.

  2. Le contrabbatto…
    1. L’inquinamento è sempre esistito da quando c’è l’uomo…togliendo il petrolio, per riscaldarsi e per cucinare ha sempre usato il fuoco che si ottiene dalla combustione del legno. Per non inquinare il pianeta la natura dovrebbe eliminare l’essere umano ma ,anche se lo facesse, ci pensa lei da sola a distruggere ciò che ha visto che in tempi remoti si pensa che anche altri pianeti erano abitabili poi, tra evoluzioni naturali e cadute di meteoriti, non lo sono più….questione di tempo e succederà pure qui a se non si spegnerà prima il sole …
    2. uno scienziato che probabilmente solo in parte avrebbe ragione così come ce ne sarebbero altre mille di ragioni insieme alla sua ma solo perché titolato (essere scienziato ) risulta credibile nonostante dice delle cose senza averlo provate è un argomento appena trattato…bisogna solo vedere dove metterlo: se tra i cialtroni o fra i sciacalli in quanto senza prove per dare %, la sua parola, nonostante i titoli, è uguale alla nostra….e mi sembra che proprio in questo periodo, tanti titoli dovrebbero essere stracciati piuttosto che rimanere appesi ad un muro.
    3. Lei non pensa che i petrolieri, visto l’andazzo dei cambiamenti, non abbiano già investito in altro (tipo nell’elettrificazione) proprio per fronteggiare il cambiamento? Voglio dire, togliendo mode e tendenze, il petrolio prima o poi finirà e se finisce non finisce solo per noi automobilisti, finisce soprattutto per loro che li vendono….quindi ,a voler essere ironici, nessun involontarietà.

    • Continuo e concludo qui non perché mi autorispondo ma per continuare visto che questo sito, una volta che si pubblica qualcosa, poi non permette di ritornare indietro per modificare i contenuti e di aggiungere qualcosa….
      ….mi creda, tolti discorsi di contorno, ritorniamo al vero argomento: in questo periodo così triste , difficile e di tragedia meglio evitare mischiare il sacro con il profano…non accostiamo diffusione del virus con polveri sottili solo per evitare di accontentare i sciacalli, ma anche per rispetto per chi non ce più….alla fine è sempre l’editore che sceglie di pubblicare o meno un articolo, Grazie

    • Pur stremato dalla sua ostinazione ad arrampicarsi sugli specchi, per esempio sul tema della credibilità degli scienziati (la giudica lei? a che titolo?) le rispondo per l’ultima volta e su una sola cosa. Quando l’uomo faceva il fuoco con la legna (fonte di energia rinnovabile, noti bene, a differenza del petrolio) sulla terra vivevano pochi milioni di individui. Cent’anni fa solo un miliardo. Oggi quasi 8 miliardi. Se non riesce a capire la differenza gliela spiego io: oggi ogni anno l’umanità consuma circa tre volte le risorse prodotte dalla Natura. O se preferisce all’umanità ogni anno servirebbero non uno ma tre pianeti come la Terra. OK?

  3. Credo che compiere opere di sciacallaggio qual’é questo articolo per portare acqua (o particolati) al proprio mulino per portare avanti ipotesi e tesi per giustificare la diffusione del veicolo elettrico sia semplicemente disgustoso al pari di chi esce a far jogging invece di starsene a casa in questo periodo … ora per voi i virus esistono o si diffondono perché ci sarebbero troppi pm?
    Il coranavirus si sta diffondendo ovunque nel mondo ed anche in posti senza problemi di pm ed anche in modo diverso in posti aventi ugual problemi di pm (Milano e Roma) ma il fatto più eclatante, e che smentisce tutti voi sostenitori dell’elettrico a tutti costi, sarebbe il fatto che da quando non esiste più il problema del traffico i pm non solo non sono scesi ma sono addirittura aumentati dimostrando che non solo l’auto non è determinante per abbassare i valori dei pm, ma che probabilmente neanche ne crea a sufficienza per considerarla una causa facendo venir meno le vostre ragioni nel voler solo auto elettriche.
    Il giorno in cui capirete (voi sostenitori dell’elettrico e i sindaci delle città) che i pm si abbassano lavando accuratamente le strade come avviene artificialmente a Stoccarda in Germania oppure come fa la natura quando ci dà la pioggia, sarà il giorno in cui oltre ad ottenere l’abbattimento dei pm ci saranno meno problemi di salute pubblica, abbattimento dei costi della sanità pubblica, si eviteranno ulteriori scempi delle nostre città a causa delle colonnine che crescono in numero come se fossero funghi e non avremo più questi inutili articoli da leggere visto che state diventando come i testimoni di Geova…loro bussano alle nostre porte, voi ai nostri PC , tablet e cellulari .

    • Per abbattere invece scetticismi in quel che dico, le rivelazioni degli elementi d’inquinamento esistenti sul nostro pieneta vengono rilevate, oltre che dalle centraline presenti nelle nostre città, anche dai satelliti preposti in questo compito e dalle ultime immagini di questi giorni si evince che in questo periodo di coronavirus in cui è stato limitato non solo la circolazione, si è avuto un abbattimento generale dei NOx in tutto il mondo (soprattutto in Cina, pianura padana, ed altri posti nel mondo) e non dei pm che sono rimasti o uguali oppure in qualche caso sono aumentati, perciò, fate voi…

      • Pazzesco: lei scrive senza un briciolo di cognizione di causa. Gli ossidi di azoto, o NOx, sono gli inquinanti atmosferici più tossici e pericolosi, nonchè i precursori delle polveri sottili PM 2,5. E lei ne parla come se fossero aerosol.

    • Non solo lei non ha capito nulla dell’articolo che sta commentando (come al solito, direi); non solo usa parole pesanti nei nostri confronti senza rendersi conto che l’informazione corretta, come la nostra e come in questo caso, riporta gli argomenti degli uni e degli altri. Lei per giunta spara una bufala assoluta, frutto di scarsa conoscenza della realtà o più probabilmente di scarse capacità di comprensione. Infatti è assolutamente falso che le PM (i pm, come scrive lei, sono magistrati) siano cresciute dopo il blocco del traffico: Pm 10 e ossidi di azoto sono precipitati nei giorni successivi al blocco e sono rimasti sotto i livelli di guardia per tutto il periodo successivo. Le Pm 2,5, molto più volatili e sensibili al meteo, sono crollate nei primi giorni, poi sono risalite successivamente con l’arrivo dell’alta pressione sulla pianura Padana. Ma sempre restando abbondantemente sotto i livelli di gennaio.

      • Io esprimo e riporto ciò che leggo qui ed altrove…ma, a prescindere, il semplice fare un articolo in cui ci si permette di associare o accostare un virus all’inquinamento (dov’era l’inquinamento ai tempi della peste o di altri virus che l’uomo ha incontrato lungo il suo cammino nei millenni in cui ha iniziato a popolare la terra ?) per il sottoscritto è un opera di sciacallaggio da parte di chiunque si trova in un settore dell’ecologia … posso o no avere mie idee visto che siamo in democrazia?

        • Lei invoca la democrazia per rivendicare il diritto di insultare e censurare noi perchè esprimiamo le nostre. Per giunta in casa nostra. Si rende conto?
          Rivolgo a lei lo stesso invito rivolto qui sotto a Giuseppe Dell’Osso (ammesso e non concesso che non siate lo stesso troll): sparisca dal nostro sito e se ne crei uno tutto suo per sparare le sue boiate. Nessuno glielo impedirà.

          • Sig Massimo, legga e s’informi…
            https://m.ilgiornale.it/news/salute/lockdown-pm10-nelle-citt-nord-stelle-1847040.html
            .. o neanche quest’articolo proviene da una fonte sicura?
            Purtroppo la verità è che si può essere semplice lettore, giornalista come lei o scienziato a ritenere ciò che si vuole, ma ad avanzar ipotesi o teorie siamo tutti sullo stesso piano finché non si provi quel che si ritiene.
            Più che eliminare l’auto o sostituirla con l’elettrico, bisognerebbe imitare la natura visto che la natura, quando vuole, elimina da solo il problema … e la natura elimina con il vento e la pioggia i vari pm (particolati) pertanto hanno ragione a Stoccarda in Germania…

            https://www.google.com/amp/s/urbanpost.it/emergenza-smog-lavaggio-strade/amp/

            … a lavare le strade della città visto che le polveri si depositano a terra e di fatti, facendo così, lo hanno ridotto le concentrazioni del 60%.

          • L’Unione petrolifera, ci spiega convinto il signor dall’Osso, dice che bloccare i diesel Euro 5 e Euro 6 non serve a ridurre le polveri sottili nei centri urbani; meglio farli circolare liberamente lavando le strade ogni sera. Ma va?

          • A proposito di chi ritiene che l’aumento esponenzialmente dei virus è dovuto all’inquinamento atmosferico, ciò va in contrasto con la diffusione di ogni altra epidemia che ha avuto l’umanità ancor prima che ci fosse questo problema… A dir certe cose, non importa essere scienziati… Bisogna dimostrarlo altrimenti ci entra nel sciacallaggio visto che si vuol portare acque verso il proprio mulino. Distinti saluti a lei

          • Sig. Massimo, questo è quello che nella realtà sta succedendo….

            https://www.ilrestodelcarlino.it/cronaca/emilia-romagna-pm10-1.5086727/amp

            …se non lo facciamo noi, arriva da altre parti quindi la parola dello scienziato, dell’ecologista , del petroliere o d’altri che siano valgono tutti quanto le parole mie o sue finquanto non provino qualcosa.
            Poi ci sarebbe da dire che i benzina, più di tanto, non fanno particolati mentre attualmente i diesel li fanno pure meno del benzina tramite quando il filtro va in autogenerazione ed è lì che bisognerebbe indagare bene per poter dare al diesel la denominazione d’essere oramai pulito (si fa sempre a dire).
            Visto che abito in Campania e non in Sicilia, dalle mie parti spesso quando piove piove terra e a vederla depositata sulle auto sembrerebbe sabbia per quanta è pure fine. Ed è sabbia per davvero visto che sono sabbie che provengono dall’africa (il deserto del sara) trasportate dal vento fino da noi…lei non s’immagina nemmeno da quanti fronti arrivano le polveri sottili…addirittura per lo stesso principio per come si forma la sabbia vera (per erosione roccie) si forma dall’erosione delle strutture cementificate, intonaci e vernici dei nostri palazzi cittàintere che si “sbriciolano” nel corso dei decenni….se una sola cosa buona ha prodotto questo periodo, questo sarebbe lo stravolgimento di tutte le ipotesi e teorie al riguardo dell’inquinamento e delle polveri sottili o dicasi Pm…insomma anche uno scienziato diventa un cialtrone se prima non dimostra ciò che ritiene sia giusto.

          • Visto che insiste, giustamente, ad invocare la scienza mi stupisco che le sia sfuggito questo nostro articolo https://www.vaielettrico.it/bufala-da-coronavirus-non-e-il-traffico-che-inquina/ dove uno dei migliori climatologi italiani, Stefano Tibaldi, ci spiega bene i fenomeni dell’inquinamento atmosferico nella pianura Padana. E assicura che le auto contribuiscono a generarlo per il 30-40%. A ciò si aggiungono molti altri fattori, tra cui il ristagno di polveri sottili provenienti dal Nord Europa come dice lei. Infatti, se legge bene l’articolo del Carlino che cita, si accorgerà che i valori del particolato, crollato quasi a zero fino a un paio di giorni fa, è risalito repentinamente nel fine settimana. Se ha seguito l’andamento meteo avrà più volte sentito parlare di masse d’aria fredda in arrivo da Est. Io abito a Bologna e le assicuro che è così: venerdì è nevicato in città.

          • Sig Massimo ho letto l’articolo che lei cita e personalmente non ho mai negato che il traffico non sia fonte di inquinamento visto che qualsiasi cosa che brucia lo produce e senz’altro anche ciò che ritiene il meteorologo è vero però bisogna ricordarsi che la natura quando toglie (facendo rimanere oltre che introdurre da altrove le polveri sottili ) poi anche dà ( venti e pioggia che ripuliscono). D’altronde è anche la natura che utilizza l’anidride carbonica che noi creamo e ci fornisce l’ossigeno grazie alle foreste, però, attribuire tutte le colpe o buona parte d’essa all’auto per le situazioni dei Pm per me è esagerato e fino a adesso nessuno lo ha mai dimostrato e queste % (traffico responsabile per il 20 o 30%) vengono fuori solo per teorie e non da veri calcoli con prove e di fatti il blocco non di una singola città ma di nazioni contigue intere per questo triste periodo ha mandato in tilt tutti coloro che hanno in precedenza parlato solo perché loro titoli lo permettevano anziché parlare per prove e,al paese mio ,questo dicasi cialtroneria.
            Ancor peggio invece sono coloro che cercano di buttar acque ai loro mulini (perché ecologisti estremisti, o perché implicati in qualche business legato all’ecologia) e per farlo se ne approfittano di qualsiasi cosa (come la divulgazione di questo virus per esempio) per divulgare colpe all’inquinamento (i pm in questo caso) diventando pure credibili solo perché loro titoli lo permettano (e il titolo da credibilità) e questi invece sono, per me, gli sciacalli.
            Le pandemie sono sempre esistite nei millenni e prima ancora della scoperta del petrolio per produrre combustibili e all’uso del carbone e l’unica differenza tra oggi e all’ora sono “le masse ” che si spostano nel mondo oltre alle velocità con cui lo fanno (cavalli contro auto e aerei) e chi sa quante altre variabili ma, in ogni caso , attribuire colpe o accostamenti della diffusione dei virus ai Pm o ad altro senza prove significa, a secondo dei casi, subire (da parte nostra) atti o di cialtroneria o di sciacallaggio.

          • Tre osservazioni sul suo commento.
            1) è vero che la Natura dà e la Natura toglie. Ma non mi risulta che la Natura estragga petrolio (anzi lo crea e lo deposita nel sottosuolo in milioni e milioni di anni, mentre noi ne abbiamo estratto e bruciato circa la metà in poco più di un secolo) nè produca motori a scoppio o guidi un miliardo di auto in giro per le strade del Pianeta.
            2) lei invoca la scienza, giustamente, poi però non accetta le conclusioni di uno scienziato e definisce non provato il frutto di studi condotti per anni da fior fior di analisti. E non sia scorretto riportando i numeri come le fa comodo: nell’articolo c’è scritto che il traffico contribuisce all’inquinamento atmosferico per il 30-40%, non per il 20-30% come scrive lei.
            3) Non pensa di essere assai poco credibile quando contrasta il “business dell’ecologia” utilizzando come fonte i comunicati dell’Unione petrolifera?. Ma si rende conto dell’involontaria ironia?

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