Il fotovoltaico collegato a batterie produce elettricità con costi inferiori rispetto alle centrali a gas o a carbone; ma è anche più economico di sistemi innovativi come il nuovo nucleare, le centrali a idrogeno e l’agrifotovoltaico.
Lo studio arriva dalla Germania ed è firmato Fraunhofer. Il più importante tra i centri studi industriali in Europa firma (come ogni anno dal 2010) un report sui costi dell’energia, a seconda delle tecnologie utilizzate. L’ultima edizione rivela come gli impianti fotovoltaici collegati a batterie siano orami i modo in assoluto meno costoso per produrre energia elettrica.
Lo studio prende in considerazione i costi di produzione di energia elettrica (LCOE), i costi medi di produzione per kilowattora di elettricità. E per la prima volta, la nuova analisi include anche l’LCOE per l’agri-fotovoltaico, le centrali a idrogeno e – soprattutto – le nuove centrali con tecnologia nucleare di nuova generazione. (qui lo studio)
Fotovoltaico ed eolico on shore sono le tecnologie più economiche rispetto a tutti i tipi di centrali, anche del nucleare
Come si legge nel comunicato dell’Istituto Fraunhofer “gli impianti fotovoltaici e le turbine eoliche onshore con costi compresi tra 4,1 e 9,2 centesimi per kwh sono le tecnologie più convenienti in Germania. Non solo tra le energie rinnovabili, ma tra tutti i tipi di centrali elettriche“.
Costo conveniente anche se si aggiungono le batterie. In questo caso i costi vanno da 6 a 22,5 centesimi “Questa ampia gamma è dovuta alle grandi differenze di costo per i sistemi a batteria, da 400 a 1000 euro per kilowattora. In combinazione con le differenze di costo per i sistemi fotovoltaici e i diversi livelli di irraggiamento solare nel luogo in cui si trova l’impianto“.
Si tenga conto che lo studio si basa sui dati della Germania. In Italia – soprattutto nelle regioni meridionali dove è maggiore l’irradiamento – i numeri potrebbero essere anche più vantaggiosi.
Anche i sistemi di batterie ad accumulo diventeranno sempre più vantaggiosi
Lo studio ha preso in esame anche i costi in prospettiva. Ed è inutile dire che gli impianti diventeranno sempre più economici. Secondo il team di ricerca, per i piccoli impianti fotovoltaici sui tetti i costi saranno compresi, fino al 2045, tra 4,9 e 10,4 centesimi per kilowattora e tra 3,1 e 5,0 centesimi per kilowattora per gli impianti fotovoltaici a terra.
“Anche i piccoli sistemi dotti di batterie potrebbero raggiungere costi di produzione di elettricità tra i 7 e i 19 centesimi per kilowattora, a condizione che i prezzi dei sistemi di accumulo a batteria scendano ai presunti 180-700 euro per kilowattora“, ha dichiarato Verena Fluri, ricercatrice presso il Fraunhofer ISE e coautrice dello studio.
Lo studio risponde anche a chi chiede che ci siano dei sistemi più flessibili per accompagnare le rinnovabili verso la transizione. Per evitare, assieme alle batterie, black out e per tenere in equilibrio il sistema. “In futuro, le centrali a biogas e a biomassa potrebbero coprire una parte della produzione necessaria. Ovvero con ore di pieno carico medio-basse. I risultati mostrano un LCOE compreso tra 20,2 e 32,5 centesimi per kilowattora per il biogas. Mentre per gli impianti a biomassa solida, l’LCOE è significativamente inferiore, oscillando tra 11,5 e 23,5 centesimi per kilowattora“.





Perchè proporzioni 1:1 rinnovabili vs accumuli ?
== potenza nominale vs potenza media
20 GW potenza nominale di fotovoltaico, in centro Italia generano energia per il 15% del tempo su 24 ore; in gergo si dice che hanno un capacity-factor del 15%;
cioè generano 20 GW x ( 24-h x 15% ) = 72 GW-h ogni giorno
aggiungiamo 20 GW-h di accumuli, così da avere erogazione dell’energia a piacere sulle 24-h, notte compresa; è come un sistema che genera mediamente 3 GW di potenza su tutte le 24 ore ( 24-h x 3 GW = 72 GW-h)
trollini sciocchini scrivono che una proporzione 1 a 1, cioè 20 GW FTV + 20 GW-h accumuli, darebbe 1 ora di riserva di energia; invece il sistema non lavora per forza alla potenza massima, può erogare una potenza media di 3 GW sulle 24 ore
>>> costo LCOE di sistemi stabilizzati con accumuli
includendo il costo (sempre più modesto ogni mese che passa) degli accumuli, per rendere programmabile l’erogazione, non ci sono più scuse, si può usare il valore LCOE per paragonare i costi delle varie fonti energetiche a parità di energia fornita
lo studio Tedesco ( ma anche lo studio americano Lazard, o gli ultimi report IEA) spiega questo, se voglio avere 72 GW-h su 24 ore, cioè una potenza di 3 GW medi, per alimentare h-24 ad esempio tutte le acciaierie e i data center futuri di italia,
con un sistema (rinnovabili + accumuli) SPENDO 1/3 rispetto a mettermi 15 anni a costruire tre reattori da 1 GW ciascuno e regalare poi ai nipoti le scorie radioattive
Sostenere che 20 GW nominali di fotovoltaico con capacity factor 15% generino 72GWh ogni giorno significa non aver capito bene il concetto di media.
Apprezzo le buone intenzioni, ma se questo è il livello di ragionamento continueremo a bruciare gas ogniqualvolta faccia nuvolo
che la generazione del solare vari ogni giorno,
e anche con le stagioni, è un concetto ovvio
se tu hai pensato che chi scrivesse non sapesse questo, e che fosse da precisare, forse non sei una lince…oppure sei molto infantile nelle tue trollate
per chi legge
@Alex è un troll del gruppetto dei nuculasti di youtube, che qui pasticcia le discussioni a tema energia
un classico abbinamento è:
fotovoltaico + eolico + accumuli
perchè eolico produce di più in inverno (e di notte, con buona regolarità nell’off-shore), mentre il solare di più in estate, sommandoli si ha un generazione media che varia poco con le stagioni
e si aggiungono anche idroelettrico, biomasse, geotermia, e a esagerare anche un back-up con centrali a metano ottenuto da idrogeno verde etc
=== COMPARAZIONE COSTI FONTI ENERGETICHE
dipende dall’area geografica, ma in occidente all’incirca
5 – 9 cents/kwh — rinnovabili + accumuli
11-12 cents/kwh — prezzo Pun kwh italia
8 -16 cents/kwh — centrali a metano
16-30 cents/kwh — nuove centrali nucleari di grande taglia
23-50 cents/kwh — nuovi reattori piccoli ( SMR o MMR)
=== COMPARAZIONE COSTI FONTI ENERGETICHE – fonti dati
— GRAFICO Fraunhofer (Statale) 2024 costi energia in Germania
ps: nel grafico del nucleare mancano poi pure i costi di gestione scorie
https://mercomindia.s3.ap-south-1.amazonaws.com/wp-content/uploads/2024/10/Fraunhofer-.png
— GRAFICO Csiro (Statale) 2024 costi in Australia COMPRESI SMR
** questo è in dollari australiani, non americani
** “renevables firmed”, sono rinnovabili con l’aggiunta di accumuli
https://www.csiro.au/-/media/Owned-articles/2023/December/GenCost/24-00202_EN_INFOGRAPHIC_GenCost_FINAL_240521_2.png?mw=800&hash=27993C4BEA0947FC32E82A44D74ABF71
– GRAFICO Bloomberg (Analisti) 2023 costi energia – globale
https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp
– GRAFICO Lazard (storica Banca di investimento) – costi dal 2009 al 2019
https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png
=== WEB-PROMOTER
occhio ai web-promoter, account sempre nuovi e duplicati che postano disinformazione sul web; sono la coda più scarcagnata della massiccia campagna pubblicitaria nuclearista organizzata da “Hill+Knowlton Strategies”,
che avevano già organizzato la campagna del 2011 con Chicco Testa, gli spot in TV, i forum, le pubblicazioni farlocche, decine di milioni di euro spesi;
oggi invece della TV, usano soprattutto un gruppo di canali yuotube, facebook, e il web
link corretto funzionante (il carattere “x” ora è scritto corretto):
– GRAFICO Bloomberg (Analisti) 2023 costi energia – globale
https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp
[..] Il Fraunhofer Institute for Solar Energy è un think tank tedesco finanziato in parte dai produttori di energia solare e in parte da grant governativi (quindi, dai Verdi) che per motivi inspiegabili (anzi no, spiegabilissimi) viene ritenuto credibile (nota: il Fraunhofer ISE fa parte della Fraunhofer Gesellshaft che conta oltre 76 istituti di ricerca, molti dei quali fortunatamente non altrettanto compromessi).
Lo studio, che come tanti va ad analizzare il costo di generazione dell’energia (abbiamo già spiegato molte volte di come questa NON SIA una metrica affidabile, perché vi sono una serie di costi aggiuntivi che vengono scaricati sul consumatore finale) […]
Se andiamo a vedere le assunzioni alla base dei calcoli, scopriamo che per il fotovoltaico residenziale si assume 1 kWh di capacità di storage per ogni kW di potenza installata di batterie; per il fotovoltaico industriale abbiamo invece 1 kWh di capacità ogni 2 kW di potenza installata; per il fotovoltaico utility scale, quello dei grandi impianti, 2 kWh ogni 3 kW (immagine 2).
In termini temporali questo si traduce rispettivamente in un’ora, mezz’ora e 40 minuti di energia stoccata.
In pratica la soluzione “solare + batterie” sarebbe in realtà “solare + mezz’ora di batterie, e poi stai al buio”.
Nel 2023, la Germania ha prodotto l’11% del suo fabbisogno energetico col fotovoltaico, cioè 55 TWh (immagine 3), a fronte di oltre 70 GW di capacità installata (ora siamo oltre gli 80). Il solare tedesco ha quindi lavorato per circa 800 ore equivalenti nell’anno, un capacity factor del 9%. Aggiungendo 365 ore di storage (una al giorno, prendendo il dato migliore dei tre), si arriverebbe a coprire 1165 ore/anno, cioè un interessantissimo 13%.
Non sto nemmeno a commentare il livello di disonestà intellettuale che ci vuole a far passare sta roba per una soluzione energetica credibile, ma la cosa non finisce qui.
Nello studio Fraunhofer infatti il nucleare emerge come la fonte più costosa di tutte, ma come avranno ottenuto questi numeri? Di nuovo, andando a vedere i conti, si legge che il fattore di utilizzazione MASSIMO del nucleare si attesta su 6300 ore l’anno, ovvero un capacity factor del 70%. Il minimo addirittura 2000 ore/anno, cioè un capacity factor del 22% (immagine 4).
Siamo chiaramente molto oltre le soglie del ridicolo: la Francia, unico paese al mondo a modulare i suoi reattori, ha spesso capacity factor attorno al 70%, cioè quello che secondo il Fraunhofer è il massimo possibile.
Tutti gli altri paesi hanno fattori di operatività superiori al 90%, i reattori tedeschi avevano un capacity factor medio del 93,5% (addirittura il record di operatività per un PWR appartiene proprio a un reattore tedesco, Isar 2, col 96%).
Un reattore nucleare che opera solo il 22% delle ore dell’anno non si è mai visto.
Chi ha prodotto questo studio ha evidentemente fatto le assunzioni che gli servivano per ottenere i risultati che aveva già deciso in anticipo.
Il che è effettivamente il minimo che ci si può attendere dai lobbisti tedeschi.
Quando vi citeranno questo studio nei prossimi giorni, sapete cosa rispondere.
Link allo studio: https://www.ise.fraunhofer.de/…/cost-of-electricity.html
[Fonte Luca Romano, l’Avvocato dell’Atomo]
stai facendo spam, come un truffatore web-promoter,
solite modalità, vieni periodicamente bannato e ritorni con nuovo nick-name a pubblicizzare i testi spazzatura pieni di bufale dei disinformatori professionisti di youtube
== nel merito
– Fraunhofer Institute non è un think tank, è una rete di decine di istituti di ricerca statali Tedeschi che collabora con università e industria, una rete di Politecnici-Ingegreria applicata, roba seria, non “peti e rutti” come i trollini yuotube
– reattori moderni, già ad acqua pressurizzata, se va bene possono lavorare a 80%, altro che 95%; e nelle reti moderne contano la flessibilità del carico e i costi dell’energia, per questo il fattore di utilizzo dei reattori, molto costosi, scenderà ogni anno, perchè costa molto meno comprare energia rinnovabile, che con l’arrivo degli accumuli diventa disponibile sempre più ad ogni ora.. dei reattori sarebbero destinati ad essere un investimento sbagliato, che non venderebbero energia se non tramite costosamente astronomico obbligo di legge, soldi buttati
la Francia è la dimostrazione, già ora è sotto a 70% di utilizzo dei suoi reattori; se lo studio ha considerato 70% di utilizzo nei primi anni di un nuovo ipotetico impianto ( che sarebbe con accensione nel 2040) è già un’assunzione ottimistica,
ammesso che la costruzione non venga abbandonata a metà, come è successo con gli ultimi reattori in america, centrale di V.C. Summer in South Carolina, con i costruttori condannati per frode avendo inizialmente mentito su costi e tempi di realizzazione
..poi arriva il trollino che vuole insegnare come fare i conti, sui soldi degli altri ovviamente, perchè vorreste frodare lo Stato, cioè gli altri, ma va a ciapà i rat..
– rinnovabili in germania coprono già quasi il 60% della generazione elettrica, e crescono rapidamente, qui i dati veri aggiornati e il trend anno su anno:
https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=DE&interval=year
se della Germania citi solo il solare, quando in Germania hanno soprattutto eollico, oltre a biomassa, e compari con l’energia primaria dei combustibili fossili per falsare le percentuali, sei un truffatore o uno che non sa di cosa parla
energia fossile è inefficente perché quasi tutta viene dispersa in calore (vale anche per il nuculare); la sostituzione con energia rinnovabile non avviene 1 a 1, ma circa 3-4 a 1; cioè 3-4 kwh grezzi di energia primaria termica o fossile, vengono sostituoito da 1 kwh di energia elettrica rinnovabile
guarda caso sono sempre le solite frasi ingannevoli di quel gruppetto di truffatori
meglio delle parole è il grafico riassuntivo dello studio tedesco:
https://mercomindia.s3.ap-south-1.amazonaws.com/wp-content/uploads/2024/10/Fraunhofer-.png
la legenda include
— PV rooftop = fotovoltaico domestico sui tetti, per autoconsumo
— PV utility = fotovoltaico “industriale” cioè grandi impianti
— Agri-PV = agrivoltaico ma il tipo più costoso, cioè pannelli montati alti
— Wind Onshore = eolico su terra
— Wind Offshore = eolico marino
— Biogas, Biomassa
— Lignite = carbone vegetale
— Hard coal = carbone nero
— CCGT = Turbina a Gas metano a Ciclo Combinato
— GT = Turbina a Gas metano a ciclo semplice
— GT conversion = turbina a gas convertita ad idrogeno verde
— Nuclar = costi molto alti da 13,6 a 49 cents x kwh; nello studio specificano che NON sono stati inclusi i costi di gestione scorie, conto a parte (di solito rimandato al futuro)
==== Accumuli sono già scesi di prezzo
nell’articolo si accenna a un costo degli accumuli a batterie di 400-1000 euro per kw-h di capacità stoccabile (forse impianti domestici premium?), ma scendono di prezzo cosi velocemente, specie in ambito industriale, che i costi di impianti consegnati a inizio 2024, ma ordinati un anno prima, sarebbero già da aggiornare
— nell’ultimo bando di assegnazione in Spagna del MITECO (Ministero simile al nostro MASE), sistemi a batteria BESS vincitori e che saranno realizzati nel 2025, sono progetti da 20 a 400 MW-h ciascuno, con costi tra 170-409 euro x kw-h
Grafico (euro-kwh vs taglia) dei BESS che hanno vinto il bando
https://media.licdn.com/dms/image/v2/D4D22AQEwK-RDWVRLFQ/feedshare-shrink_2048_1536/feedshare-shrink_2048_1536/0/1726994664155?e=1733356800&v=beta&t=6j5NoProVzCNYXy5rB0slguvLSQEYAQ3uriiHYYRgy4
— BESS italiani approvati a fine 2023, taglia 200 MW-h, hanno dichiarato costi di circa 255 euro al kW-h, comprese autorizzazioni, terreno, installazione, in linea con i dati della Spagna
— Megapack Tesla (più costosi della media) sono a circa 240 euro kw-h con spedizione; vanno aggiunte spesi di installazione e gestione, però modeste rispetto ai costi fissi di aquisto
— per il futuro prossimo (3-5 anni) guardo ai prezzi in Cina, già ora intorno a 100 euro x kw-h (sistema BESS completo, non solo le batterie), quanto tempo ci vorrà prima che infleunzi anche i prezzi nostri? e in arrivo ci sono chmiche con componenti ancora più semplici da produrre in massa, le ione-sodio in commercio iniziano ad aumentare, e stanno affinando le zinco
La miglior integrazione si avrebbe installando campi fotovoltaici nelle aree desertiche, usare quell’energia per produrre idrogeno verde, e questo trasportarlo da noi (in container) riconvertendolo in energia elettrica una volta sbarcato alle nostre latitudini. Si puó usare l’idrogeno anche da noi come accumulo chimico nei mesi estivi.
buongiorno..leggo che come integrazione arriverà anche l’idrogeno verde (magari più prodotto in loco), in una fase più avanzata, tra una decina di anni ?
alcuni paesi con molte rinnovabili sono un po’ più avanti, Spagna e Germania, stanno preparando gli impianti di produzione e le “tubazioni” per distribuirlo tra i centri energetici e industriali
https://fnb–gas-de.translate.goog/en/hydrogen-core-network/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it
da noi per intanto possiamo iniziare ad aggiungere questi mega generatori che danno il meglio soprattutto in inverno e di notte (pale eoliche marine):
https://www.tp24.it/2023/08/26/ambiente/il-mega-eolico-nbsp-offshore-al-largo-delle-egadi-ad-ottobre-inizia-la-via-nbsp/194110
si fabio ma a queste condizioni , idrogeno trasportato da navi portacontainer funzionanti a idrogeno e distribuito da cisterne tutte funzionanti a idrogeno altrimenti meglio produrlo in loco l’idrogeno .
Nella mia ignoranza, per quello che ne so l’idrogeno è difficile da stoccare e di conseguenza da trasportare. Ha senso produrlo in loco direttamente nei punti dove verrà consumato. Non ha senso produrlo in Nordafrica e poi portarlo in Europa. Ha più senso integrare la rete elettrica con cavodotti ad esempio dalla Tunisia alla Sicilia e dalla Sicilia alla Calabria per poi essere distribuita in tutta la rete nazionale. Ma ha più senso predisporre FER in tutte le regioni italiani in numero sufficiente da produrre quel surplus da dedicare agli stoccaggi giornalieri, settimanale, mensili e stagionali che siano essi in batteria, accumulo di acqua in dighe o per la produzione di e-metano, ma non l’idrogeno. Ma su quest’ultimo punto posso sbagliare.
Informazione corretta, eppure non dice tutta la verità. è vero che che la produzione di energia con il fotovoltaico è meno costosa, ma, siccome il fotovoltaico non è costante e non può aumentare la produzione seguendo i picchi di domanda (pensiamo alle giornate buie, nuvolose, con poco irraggiamento, quando il fotovoltaico produce poco o niente e le batterie di accumulo vengono utilizzate in fretta), il prezzo sul mercato dell’energia elettrica schizza verso l’alto, perché si è costretti a comprarla da fuori o a produrla con altre fonti (più costose). Non a caso, la Germania, con un sacco di fotovoltaico, ha un prezzo medio dell’energia molto alto sul mercato.
I paesi che hanno anche il nucleare all’interno del loro mix energetico pagano l’energia elettrica molto meno (e inquinano molto meno della Germania nel produrre tale energia). Il nucleare può essere regolato per produrre più o meno energia a seconda della domanda, non dipende dalle condizioni atmosferiche, è un ottimo sistema per guidare l’offerta di energia quando la domanda varia ed il fotovoltaico (ma pure l’eolico) non si possono regolare di conseguenza.
C’è differenza tra costo di produzione e prezzo in bolletta, infatti paesi come la Francia e la Svezia, che producono sia col nucleare, sia con idroelettrico ed eolico, pagano poco l’energia (ed inquinano pochissimo nel produrla).
solito stile (Matteo/Tiziano/Eug./etc) disinformante, imita i web-pubblicitari
=== per gioco, vediamo gli slogan illogici
– già nella prima frase sbarella.. accumuli servono proprio a rendere la produzione di solare disponibile a basso prezzo h-24 e con modulabilità della potenza istantanea
– nuculare non può modulare riducendo la potenza perché ha costi fissi astronomici già quando va a pieno regime, oltre a limiti tecnici
– paesi nordici risparmiano perché hanno molte rinnovabili già da tempo, il caso più estremo è la Norvegia con molto idroelettrico e un po’ di eolico
– significativa per noi è la Spagna, perchè aveva prezzi pari ai nostri,
poi in soli 5 anni (2019-2023) di installazioni di rinnovabili hanno dimezzato il prezzo energia e quasi dimezzato le bollette, più basse della Francia, dove invece le bollette salgono e sono vicine a quelle Italiane (dati aggiornati semestre 2024)
=== reattori vecchi sono caso a parte
questo nonostante Francia abbia fattori favorenti molto sui costi, cioè ha reattori già costruiti in passato; all’epoca costavano meno e ora sono in parte già ammortizzati; e non ha ancora conteggiato i soldi per smantellarli;
nonostante questo, deve sovvenzionare con le tasse statali la filiera nuculare, in perdità, ma accetta il debito per motivi militari (sinergia con sottomarini e armamenti)
=== reattori nuovi.. caso diverso, qui sta la truffa
nel caso di reattori nuovi, i costi dell’energia ricavabile sono molto peggio, circa 4 volte più alti, cioè alle stelle, oppure aumenta il debito pubblico o le tasse, se i costi vengono spostati sulla fiscalità generale
bollette impazzite in Georgia in Usa dopo aver speso 36,8 miliardi di dollari e 15 anni per ingrandire leggermente (aggiungendo 2 GW nominali) la centrale nuculare di Vogtle, l’unica costuita in USA negli ultimi 30 anni
https://www-gcvoters-org.translate.goog/blog/2024/05/29/report-new-nuclear-reactors-to-cost-georgia-ratepayers-extra-420-annually-on-average/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it
L’alternativa nucleare è oggi ridicola per molti motivi:
1) E’ la più costosa
2) Ci vogliono decine di anni prima di iniziare a produrre (all’estero… in Italia secoli!! :-))
3) Non ci libera dalla dipendenza energetica perché non abbiamo né la tecnologia né la materia prima e nemmeno la capacità di trattarla, quindi dipenderemmo comunque da USA o Cina nei migliore dei casi da Russia nel peggiore. E senza parlare della sicurezza, delle scorie di dove fare queste “nuove” centrali (spero davanti a casa dei favorevoli al nucleare!!) … ecc. ecc.
Al contrario le rinnovabili le abbiamo in abbondanza costano poco, certo bisogna implementare il modo di accumularle essendo poco stabili, ma ci sono già tecnologie esistenti (idrogeno, pompaggi idroelettrici ecc. ecc.) ed a quando sarebbe pronta la prima centrale nucleare chissà cosa altro ci sarà di buono e dal basso impatto e costo.
Ciao, non sono sicuro di aver capito la prima del tuo messaggio: mi stai accusando di fare disinformazione? Eppure quello che ho scritto è corretto. Infatti, non lo hai neppure smentito.
Rispondo ad un paio di punti che hai scritto: “accumuli servono proprio a rendere la produzione di solare disponibile a basso prezzo h-24 con modulabilità della potenza istantanea” –> hai idea di quanto accumulo ci vorrebbe per coprire giornate nuvolose/buie/paesi che hanno poco irraggiamento solare? Lo studio di Frauhofer stima una capacità di accumulo sufficiente per tenere tutto accesso per un’oretta circa. Mi pare un po’ poco, per forza che nei loro calcoli costa poco… Dopo che famo? Torniamo a bruciare il carbone? No grazie.
“paesi nordici risparmiano perché hanno molte rinnovabili già da tempo” –> si, concordo, l’idroelettrico nei paesi scandinavi è fondamentale. Così come lo è il nucleare, e, in minor parte, l’eolico. Tutte e 3 queste fonti contribuiscono ad avere un’energia pulita e a basso costo.
“significativa per noi è la Spagna…” –> la Spagna sta lavorando molto bene! La combo rinnovabili e nucleare è fantastica. Si usano le rinnovabili più che si può e si compensa con il nucleare quando c’è poco sole/poco vento/poca acqua, senza dover bruciare carbone, biomassa o gas (come fa la Germania).
Non entro nel merito del caso in Georgia, che non conosco, d’altra parte se si vuole andare a pescare i casi in cui i costi sono esplosi dopo delle installazioni, si può trovare di tutto. Ad esempio, potrei dirti che la Germania (caso che cito perché ben vicino a noi ed è il paese da cui viene lo studio di Frauhofer), nonostante tutto il fotovoltaico installato, paga un casino l’energia ed inquina ancora tanto.
approfitto di eugenio “huge bufale”, per aggiungere
– Portogallo non ha reattori, stesso percorso della Spagna verso 100% rinnovabili e idem prezzo energia già sceso;
Spagna ha spento un paio di reattori ed ha deliberato l’anno scorso di spegnere progressivamente gli ultimi sette; sono impianti vecchi, cioè già pagati, eppure li spengono, persino la gestione ordinaria è costa più delle rinnovabili
li sostituiscono con rinnovabili in crescita rapida e accumuli, iniziando con accumuli di tipo idroelettrico, ancora più economici delle batterie, come questo di Tamega:
https://www.iberdrola.com/about-us/what-we-do/hydroelectric-power/tamega-giga-battery
1 GW di potenza x 40 GW-h di capacità (quasi 2 giorni a piena potenza, oppure 4 giorni a mezza potenza) – costo 1,5 miliardi
più qualche altro miliardo di spesa per agungere un mix qualunque di una dozzina di GW di fotovoltaico ed eolico, per avere un sistema completo
da paragonare a 1 misero GW nucelare, 34 miliardi di costo, di cui 16 miliardi solo per l’installazione, per avere poca roba cioè 0,7 GW medi effettivi (CF dichiarati da EDF France), e forse tra 15 anni
– reattori costruiti in Europa e in USA recenti, cioè con trasparenza sui costi finali, con nostre normative di sicurezza e nostro costo del lavoro, sono pochi, si è smesso da tempo di farne altri, costosi e superati, e anche di plutonio per armamenti ormai ce ne è già tanto in occidente
si contano sulle dita di una mano; sono allineati tra loro sugli stessi costi, circa 34 miliardi per 1 GW potenza nominale, di cui circa 16 miliardi solo per la costruzione, durata 15 o più anni
Beh, se la discussione deve procedere con te che mi prendi per il culo e mi accusi di scrivere bufale invece che avere un confronto serio sui punti che riporto nei miei commenti, possiamo anche chiuderla qui. Coi maleducati coi paraocchi non ho voglia di discutere. Ho capito che te hai come acerrimo nemico il nucleare e ti interessano solo le rinnovabili. Secondo me non dobbiamo fare una battaglia ideologica pro o contro una determinata tecnologia in particolare, ci deve interessare solo avere energia pulita ed un basso costo in bolletta. Quindi ben vengano tutte le fonti che non siano i soliti carbone, petrolio, biomassa, gas, ecc.
PS: il Portogallo è un caso fantastico, ci sono diversi giorni in cui va totalmente con l’eolico (bravi!) Ma poi, quando l’eolico e le altre fonti rinnovabili non producono, il Portogallo compra energia dalla Spagna, che avendo più fonti energetiche ed (rinnovabili, nucleare) può fornirgliene tranquillamente.
@eugenio.huge peccato che i conti si fanno a fine anno
non è una battaglia ideologica
è una battaglia tecnologica e ECONOMICA che stiamo perdendo ,o meglio non stimo nemmeno combattendo
il prezzo medio del MWh portoghese e spagnolo
costa la metà di quello italiano , con un consumo elettrico da rinnovabile superiore del 20%-30% superiore al nostro
se spendono un po di metano in qualche settimana/mese critico,forse biogas in futuro, non ci vedo nulla di male per il prossimo decennio almeno , la media annuale non cambia
e nemmeno il loro vantaggio competitivo (in Spagna si producono il triplo delle auto che si fanno in italia con 2 terzi della popolazione e vale per tutto il resto dell’industria )
presto ci saranno elettrodomestici e domotica in grado di sfruttare ancora meglio le rinnovabili
è un mondo complesso , non adatto all’italiota degli ultimi decenni,
dove i laureati in scienze politiche e della comunicazione ,
meglio che imparino alla svelta qualcos’altro di più serio , con delle basi minime di fisica ..
vista la credibilità della politica e dei massmedioti degli ultimi anni
gli “sceicchi rinascimentali” stanno per fare una brutta fine
Tornatevene all’osteria , un quartino per farvi stare zitti o per ridere ve lo offrono senz’altro
Umberto Eco Docet
“eugenio” che fa la sceneggiata, è presenza fissa, cambia nick-name spesso e riscrive le stesse frasi identiche, slogan vaghi, avverbi e aggettivi, non numeri, perchè i numeri sono più veloci da sbufalare
nuculare di nuova costruzione è una truffa pubblicitaria, perchè farebbe alzare le bollette: oggi costa più del metano, e molto più dei mix di rinnovabili + accumuli
oppure, i costi vengono spostati dalle bollette ai conti pubblici, cioè il nuclerare fa alzare le tasse e il debito pubblico; una truffa finanziaria
5-9 cents kwh – rinnovabili+accumuli (2024)
11 censt kwh – attuale costo medio kwh italiano
8-16 censt kwh – metano
16-30 cents kwh – nucleare
== GRAFICO COSTI ENERGIE – U.S.A.
– LAZARD (banca di investimenti)
https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png
== GRAFICO COSTI ENERGIE – Globale
– BLOOMBERG-NEF
https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp
========
è normale che i paesi si scambino energia, quando è conveniente
> Francia compra energia più economica dalla Spagna
https://www.energy-charts.info/charts/import_export/chart.htm?l=it&c=FR
> Portogallo scambia con la Spagna; ma anche usa già accumuli idroelettrici, in rapida crescita: nel 2024, il 13 % della sua energia consumata, è energia che è stata stoccata e poi restituita dai suoi accumuli idroelettici
> Francia, primavera ed estate 2022, META’ dei 56 reattori francesi sono andati a quaglie per un insieme di motivi,
problema durato quasi un anno.. la “”madre di tutte le intermittenze””
solo nel 2022 Francia ha dovuto importare in emergenza 90 TWh di energia da Germania, Spagna, etc, per non avere i black-out, pagandola ad ogni costo
questa emergenza nazionale Francese ha causato l’80% dei drammatico rialzo dei prezzi energia a 300-500 euro MWh della crisi del 2022 che ha investito anche l’Italia, mentre la crisi russa aveva causato un rialzo dei prezzi solo modesto in confronto
Prezzo PUN Francia settembre 2022:
tra 700 e 400 euro MWh
cioè 70 e 40 cents a KWh
https://www.energy-charts.info/charts/price_spot_market/chart.htm?l=it&c=FR&interval=month&year=2022&month=09
Non ne sono convintissimo, ma ovvio che con il calare dei prezzi delle batterie la situazione migliorera’ e di molto a favore del fotovoltaico+batterie..
Il problema oltre che l’intermittenza notte/giorno/nuvolo , c’e’ anche il discorso stagione (almeno alle nostre latitudini). D’estate servono poche batterie, primavera/autunno ne servono tante, mentre d’inverno ne servirebbero una quantita’ enorme (oltre ad enormi parchi fotovoltaici con rendite giornaliere % misere poiche’ c’e’ pochissimo sole).
Fotovoltaico+batterie saranno essenziali, ma un po di energia di base (e penso al nucleare che e’ “pulito” nel senso che non produce emissioni di CO2) disponibile costantemente anche d’inverno sara’ necessario.
L’unica alternativa sarebbe il FV ed eolico con un mix di impianti che possano garantire stoccaggi di lungo periodo, cioè estate-inverno.
Penso ad esempio a bacini di pompaggio, anche con dislivello ridotto. Centrali ad idrogeno con serbatoi di stoccaggio, stoccaggio gravimetrico ecc e qualche centrale gas (già esistente) da mettere in funzione nei periodi di prolungato brutto tempo o durante i picchi estremi di richiesta.
Tempi, costi complessivi e sicurezza del nucleare mi paiono poco adatti alla realtà italiana. Teniamo poi conto che non credo sia possibile andare, così di punto in bianco, contro la volontà popolare.
In realtà se si guarda al solo fotovoltaico in inverno di batterie ne servono di meno, perché l’energia prodotta è inferiore.
La gestione della differenza di produzione stagionale passa per altre vie, come quelle già descritte da Aspo Italia ospitate su queste pagine.
== combo Solare+Eolico
sono complementari nella variazione di stagionalità, permette di non sovradimensionare più di tanto il solare per coprire l’inverno
anzi in Europa per ora predomina l’eolico, che produce più in inverno, e abbiamo il paradosso di avere più energia rinnovabile in inverno, e più carenza in estate (solare deve crescere ancora)
per ora è in estate (luglio-settembre) che abbiamo i picchi di prezzo del kwh dati dalla centrali a metano a ciclo aperto (quelle che coprono il picco dei consumi del tardo pomeriggio)
== italia eolico off-shore
da noi con limitati siti a terra, il grosso saranno parchi eolico off-shore (in mare), venti più forti e costanti; autorizzazioni già in esame al Mase per decine di GW potenza, nel 2025 penso i primi GW saranno autorizzati, poi calcola 3 anni per costruirli
== Solare+eolico poi viene integrato con
– idroelettrico
– accumuli idroelettici, a batteria, termici
– connessioni tra Stati
– qualcosa anche da biomasse/ biogass
– resta anceh il back-up con centrali a metano, che un domani andranno con derivati dell’idrogeno verde (metano di sintesi o metanolo di sintesi)