Il costo dell’energia elettrica all’ingrosso in Italia ha raggiunto il suo livello massimo nel 2024, superando i 167 euro al megawattora. Allo stesso tempo, l’Authority ha comunicato le nuove tariffe del gas per i “vulnerabili” rimasto in tutela. Sono in aumento del 4,6% a causa del rialzo dei prezzi in Europa: anche in questo caso, il gas è ai massimo dell’anno, appena sotto quota 47 euro.
I membri del governo Meloni parlano tanto di nucleare. Non passa settimana in cui qualche ministro non si spenda per il ritorno delle centrali nucleari in Italia. A loro dire, consentiranno di avere energia sufficiente per sostenere lo sviluppo delle rinnovabili. Oltre a contribuire alla decarbonizzazione, arrivando a spegnere la maggior parte delle centrali a gas. Per ottenere, infine, il risultato che più interessa a cittadini a soprattutto alle imprese: costo dell’energia elettrica più bassa.
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L’unico atto concreto per il ritorno del nucleare è un accordo tra Enel, Ansaldo e Leonardo sulla ricerca per i reattori modulari
Ma dopo due anni di governo Meloni, le chiacchiere sul nucleare stanno a cento e i fatti stanno a zero. L’unico atto “concreto” è un accordo di massima tra Enel, Ansaldo e Leonardo (tre aziende di Stato) per “per esaminare e valutare nuove tecnologie“, con riferimento agli SMR (reattori modulari di piccole dimensioni).
Mentre per tutto il resto (percorso parlamentare, costi, responsabilità, tecnologie, alleanze industriali), bisognerà attendere. “Stiamo lavorando a una proposta in legge delega per definire un percorso normativo e un nuovo schema di governance del sistema”. Lo ha dichiarato nelle ultime ore il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Proposta che era stata annunciata per la fine dell’anno, ma non ancora presentata pubblicamente.
Manca ancora un deposito per le scorie nucleari
Ma come ha ammesso lo stesso ministro, prima di avviare qualsiasi progetto bisogna per prima cosa individuare un deposito nazionale delle scorie nucleari. E la stessa Enel, per voce del suo amministratore delegato Flavio Cattaneo, ha fatto sapere che – per quanto coinvolta – non prevede investimenti sul tema per i prossimi due bilanci. Anche perché non esiste un reattore “modulare” che sia in funzione in questo momento nel mondo. E il primo prototipo a livello industriale non è previsto prima del 2030.
E mentre si parla di nucleare per abbassare le bollette energetiche degli italiani, le bollette continuano a salire. Complice le tensioni internazionali e una stagione più fredda delle due precedenti, il prezzo di elettricità e gas ha raggiunto livelli che non vedeva da tempo. Sul mercato all’ingrosso l’elettricità ha toccato i 167 euro al Mwh, punto più alto del 2024.
Non si tratta di un record a livello europeo. La Germania, in questo momento, paga un prezzo più alto. Ma si tratta di un caso: per la maggior parte dell’anno, è stata l’Italia ad avere un costo dell’elettricità più alto all’interno dei maggiori Paesi della Ue. Questo perché avendo meno rinnovabili e più centrali a gas, sono quest’ultime che fanno il prezzo. Ma non sarà di sicuro il ritorno alle centrali nucleari a dare una risposta nei prossimi anni al tema del costo dell’energia elettrica.
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più che altro viene da mettere le mani nei capelli quando si legge palle dette sapendo di menti, “il nucleare permetterà di avere energia a basso costo”.
Il costo a Kwh è dalle 4 alle 6 volte il costo delle rinnovabili, senza considerare i costi di decomissioning.
Ergo altro che abbassare il costo delle bollette.. Si alzeranno ancora di più i costi in bolletta e taglieranno ancora welfare.
A supporto di questa tesi potresti portare le bollette tedesche e quelle francesi, vedrai che hai proprio ragione, grazie alle rinnovabili le bollette calano
Facciamo anche quelle portoghesi, o norvegesi
Giusto, la Norvegia che ha la popolazione del Veneto ed è più grande dell’Italia intera con laghi e corsi d’acqua in abbondanza dai quali ricavi energia idroelettrica. Stessa identica situazione.
Il Portogallo ha la popolazione della Lombardia, e poco meno della superficie italiana, e riesce a sfruttare bene il vento, che noi non abbiamo. Ripeto, stessa situazione.
Abbiamo vento, sole, acqua, geotermia e tecnologia per sfruttarli. Poi tanti mestatori interessati e troppi ignoranti pronti ad ascoltarli.
Come hanno sottolineato anche sotto, il sole lo abbiamo al sud, il vento solo in Sardegna dove non vogliono le pale eoliche, a meno di non fare qualcosa offshore. Rimaniamo al problema, la corrente mi serve in pianura padana e la devo portare.
Acqua ormai abbiamo sfruttato lo sfruttabile, circa il 16% del fabbisogno elettrico. Geotermico abbiamo poco o nulla, se non in Toscana in buona parte già sfruttata.
Con sole e vento comunque nessun paese ad oggi si è reso autosufficiente.
La smetta di veicolare frottole sul nostro sito, chiaro?
Italia c’è potenziale 3 volte superiore al necessario:
– 600-800 GW fotovoltaici
– 207 GW eolico marino (stima Politecnico Torino)
– 30-60 GW eolico su terra (previsioni attuali)
Spagna punta a 100% rinnovabili, nel 2027 inizia a spegnere anche gli ultimi reattori residui (altri le ha già spenti); con le rinnovabili ha dimezzato il prezzo energia in 5 anni, dal 2019 al 2024, e la sua economia sta andando bene, stanno anche riducendo il debito pubblico, che invece cresce in Francia
installazioni di rinnovabili sono in crescita dal 2019,
quando sono scese di prezzo; sono passati 5 anni, quasi niente, ma stanno già decarbonizzando i mix energetici a velocità record
per arrivare a 100% rinnovabili e ad elettrificare tutti servizi serviranno altri 10-15 anni, a seconda di caratteristiche e scelte politiche dei vari paesi, è già un’ottima prospettiva
per il settore energia, ci sono già nazioni 97%-110% rinnovabili (quest’anno anche Austria) e altre si aggiungeranno ogni anno; chi ha meno idroelettrico banalmente ci impiega un pò di più, ma ci arriva anche lui
Matteo è un pubblicitario,
ogni volta ripete gli stessi slogan bufalissimi e viene smentito, per poi ripostarle la settiamana dopo uguali, è il metodo pubblicitario che fa leva sulla “ripetizione” ossessiva.. es “mangiate m…. che è buona”
Tutti i Paesi più importanti in Europa hanno centrali nucleari e hanno prezzi corrente più bassi. Servono rinnovabili e accumuli ma anche uno zoccolo duro di produzione stabile che, per liberarci di gas, petrolio e carbone, può essere il nucleare. E’ a lungo termine ok ma se non si comincia non si arriverà mai.
Altro punto è che in Italia c’è troppo spazio per i contestato su qualsiasi ambito a scapito di progetti strategici per il Paese, vedi TAV, eolico e solare in Sardegna, gasdotto in Puglia, migranti in Albania, ecc. ecc. in queste condizioni è difficile andare da qualche parte.
ma è falso, inventato di sana pianta
– “paesi importanti” come Austria, Germania, Belgio, Svizzera, Spagna hanno deciso di dismettere il nuculare, per puntare 100% rinnovabili;
– Inghilterra e Francia sostituiranno giusto una frazione dei reattori che vanno a chiudere, perchè sono un bagno di soldi; ne terranno una quota giusto per le sinergie con la filera militare, perchè sono nazioni con armamenti atomici
– paesi con il costo energia all’ingrosso più alto sono paesi Est-Europa con 20-40% di nuculare nel mix; e l’Italia, con il Governo ENI che fa di tutto per tenere alti i prezzi
– a livello di bollette finali, in Inghilterra e in Francia hanno bollette abbastanza care; in Spagna, dove il nuculare residuo lo vogliono spegnere, molto più basse (dati aggiornati ultimo semestre 2024) da quando hanno aumentato le rinnovabili
– in Francia, i costi mostruosi del nuculare sono nascosti nel debito pubblico e in altre tasse; le loro bollette, pur alte, non coprono tutti costi, il settore è sussidiato;
la Francia al momento sta accrescendo il debito pubblico a velocità record
Se non li buttano via alla fine gli tocca spenderli in rinnovabili.
Se non li buttano via in qualcosa che forse si realizzerà tra 15 anni come fanno a far continuare a bruciare i fossili dei loro amici ora?
I produttori di combustibili fossili spingono per le rinnovabili perché sanno benissimo che con il FTV e eolico loro non perderanno mercato
Ma in che film l’ha visto?
La realtà, vedi la Germania che ha spento i reattori per andare al 100% rinnovabile, per poi trovarsi ad accendere le centrali a carbone/lignite e adesso costruire centrali a gas. Putin ringrazia.
Si aggiorni: Rinnovabili record in Germania: volano al 61,5% della produzione elettrica
2018 Germania con nuculare nel mix
– lignite + carbone -> 210 TWh annui
2024 Germania senza più nuculare
– lignite + carbone -> 86 TWh annui
(dato parziale al 5 dicembre)
dati del sito energy-charts
e anche oggi i pubblicitari scarsi ci danno la misura di quanto è bugiarda e goffa la campagna nuclearista in corso in italia
Sono un branco di paraccotai alla faccia di chi non ce la fa ad arrivare a fine mese
mentre il governo di Dottor Stranamore va avanti coi sogni nucleari (attorniato dal coro di Confindustria), abbiamo l’ultimo report dell’Osservatorio O.I.P.E. che segnala il grande aumento della “povertà energetica” in Italia, cha a quanto pare non colpisce soltanto chi non può permettersi di viaggiare su una vettura elettrica ma milioni di nostri concittadini che fanno fatica persino a riscaldare casa e a cucinarsi il pasto.
https://oipeosservatorio.it/poverta_energetica/
In attesa che si concretizzino i sogni governativi (con tanto di deposito scorie !! e senza far risultare radioattivi i dipendenti si spera ! ) sarà bene che si affrettino a far decollare i progetti F.E.R. in Italia; per fortuna all’orizzonte qualcosina si muove (*) , ma molto a rilento e rischia di arrivare troppo tardi per salvare dalla povertà assoluta troppe migliaia di Italiani…
*: ad esempio: https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/energia_energie/2024/12/04/gava-quasi-40-milioni-a-regioni-per-impianti-rinnovabili_48875568-33b7-48b3-a34f-58cd3abaee6d.html
Maddecheaò!
Ma chi ha votato per re Giorgio, Matteo Diesel, Tentenna e il boyscout credeva “veramente” che pensassero agli italiani?
Visto il periodo, approfittiamo anche per avvisarli che Babbo Natale non esiste.
Tante strade, nessuna uscita. Se si propone il parco eolico arrivano i no-pale, se si propongono parchi fotovoltaici insorgono ambientalisti e agricoltori, sul nucleare si fanno le barricate, infine restiamo con quello che abbiamo. Possiamo anche prendercela con “piove governo ladro”, ma poi?
a livello locale ci sono Regioni e Comuni piu’ o meno favorevoli alle rinnovabili, anceh se fanno più notizia i casi negativi
ma anche ora, con il Governo che rema contro con i decreti, in Italia non siamo del tutto fermi, in un anno si installano 7,5 GW di fotovoltaico e 0,5 GW di eolico, e in arrivo installazioni di accumuli BESS
per le opposizioni locali, penso aiuterebbe aggiungere ai vantaggi e scambi economici già previsti (ma poco visibili) tra proprietari degli impianti e Comuni, anche un obolo da devolvere ai Comuni più “semplice da spiegare”
chi produce con rinnovabili utility (grande taglia) potrebbe girare 0,3 cents a kw-h prodotto al Comune che lo ospita (oltre agli affitti dei terreni, come già avviene), un piccolo Comune potrebbe ricevere circa 1 milione all’anno;
il costo di generazione con le rinnovabili è così basso, da noi circa 4-6 cents a kw-h, che non sarebbe un problema aggiungere +0,3 cents
Purtroppo parlano e basta.. nessuno prende decisioni effettive, opere a lungo termine non ne fanno perché non vedono più in la delle loro cariche.. sempre che arrivino in fondo al mandato, vosa che raramente succede.
Da sostenitori del disastro del 110% con 120 miliardi spesi per rinnovare il 4% delle case dei ricchi avete ragione a demonizzare il cattivo nucleare che permette ai francesi di pagare l’energia poco. Sono stati spesi soldi pubblici per costruirle? Sì, come per il 110, ma invece di beneficiarne il 4% della popolazione ne ha beneficiato il 100% e il costo rispetto al 110 è solo del 50% in più in 40 anni, tanto per fare un rapporto veloce. E non metto in conto i vantaggi in termini di ricerca, sviluppo, formazione eccecc, cosa che il 110 non ha prodotto visto che l’unica si richiedevano principalmente installatori, e in quel poco tempo non sono nate nuove figure professionali super specializzate.
Ah aggiungo, del costo all’ingrosso mi interessa relativamente, quello che mi interessa è il costo in bolletta finito, quanto pago per tenere la luce accesa, comprensivo di tutti i costi previsti, visto che quello pago a fine mese, non il prezzo all’ingrosso.
Il nucleare, semmai, può ridurre il costo all’ingrosso, di cui a lei “interessa relativamente”. Quindi?
Il nucleare stabilizza il costo, in quanto produce in maniera stabile (come gas e carbone), ma a prezzi stabili, il materiale fissile costa poco in relazione all’energia prodotta, a differenza delle altre due fonti.
Il nucleare producendo sempre rende superfluo la costruzione di grossi accumuli, necessari se vogliamo andare avanti con le FER, permette di semplificare la rete in quanto ho una centrale che produce e non tante centrali distribuite, che mi costringono a stendere km e km di cavi (costosissimi per l’alta tensione). Gli accumuli eventualmente come li paghi?
Inoltre essendo stabile la produzione non fa picchi di costo, tipico delle rinnovabili, con periodi a costo negativo e periodi con prezzi alle stelle, che mi fanno pagare tanto l’energia quando costa tanto e incentivare quando è a costo zero. Quell’incentivo lo paghiamo in bolletta.
Inoltre la centrale la posso costruire più o meno dove voglio, una pala eolica non la posso mettere in pianura padana, e un pannello ftv in pianura rende poco, o comunque meno che al sud Italia. Peccato che i consumi stanno al nord, quindi anche ipotizzando di coprire Sicilia,Sardegna,Puglia,Calabria ecc di pannelli e pale quell’energia la devo portare in Lombardia e Veneto, perché lì la consumo, con costi di rete enormi. La centrale la posso costruire in pianura padana risparmiandomi qualche migliaio di km di cavi.
Ribadisco, non sono contrario alle rinnovabili, ci devono essere, ma devono essere una delle fonti che abbiamo, non l’unica, come non può essere l’unica il nucleare.
Sulla centrale nucleare “che posso costruire dove voglio” ha smesso di leggere e sono scoppiato a ridere.
Sapevo che scrivevi così, a parte che non ho scritto questo, ma altro. Più o meno dove voglio, infatti in Italia ci sono varie zone adatte a costruire centrali grosse, mentre le pale eoliche le puoi mettere se ti va bene in Sardegna, o qualcosa off shore in Toscana/Sicilia. Il FTV lo puoi mettere dove vuoi, ma non sarà produttivo, se lo metti in pianura padana renderà poco, mentre la un reattore non soffre di questo problema.
Inoltre se metto una grossa centrale con 4/5 reattori in Veneto (ah ci vivo, quindi non la voglio mettere a casa di altri, mi va benissimo vicino a casa mia) ci alimento Veneto, Friuli e parte di Emilia e Lombardia con un consumo di suolo di qualche km2. Se non fai questa grossa centrale nucleare fai centrali a gas, visto che se volessi mettere solo pannelli non vai da nessuna parte
Sig. Massimo Degli Esposti, lei è lo specialista della palla in tribuna. Se vogliamo parchi eolici li dobbiamo costruire dove c’è vento, e già in Sardegna(progressisti) hanno detto picche. Se vogliamo parchi fotovoltaici li dobbiamo costruire dove c’è sole, ma disgraziatamente coincidono con le zone a maggiore sviluppo dell’agroalimentare e di impatto ambientale, intoccabili per i verdi per i quali va tutto bene fuorché tutto. Dica Lei dove dobbiamo mettere questi impianti così quattro risate me le faccio anch’io
Dovrei rispondere a un commento che comincia come il suo (e che prosegue con pacchiane mistificazioni)?
No in effetti Massimo quando è in difficoltà banna i commenti delle persone scomode e non accetta critiche.
Risponda nel merito, dove mettiamo sti parchi eolici che la Sardegna non vuole, e sti pannelli che gli agricoltori non vogliono? Li mettiamo in pianura padana in mezzo alla nebbia?
Oltre al non trascurabile problema di tirare cavi per tutto il paese o addirittura sotto al mare per alimentare le aziende del nord.
Io cestino i commenti idioti. Nel merito, non devo ripetere a lei quello che scriviamo da mesi sul caso Sardegna e più in generale sulle scellerate politiche nazionali in tema di rinnovabili. I cavi “addirittura sotto il mare” li “tira” (sottolineo la trascuratezza del suo linguaggio) Terna da molti anni, secondo un piano strategico decennale di potenziamento della rete Terna guarda al 2050: ecco i conti dell’Italia green (e in auto elettrica)
Terna, 21 miliardi per una rete a misura di rinnovabili
fa meno notizia ma in Sicilia e Puglia i progetti eolici marini sono ben voluti; in Campania facilitano gli up-grade dei parchi eolici di terra, e in centro italia in generale mi pare continuano le installazioni.. tra poco avremo i dati definitivi 2024
quanto ai Verdi sono i più favorevoli di tutti alle installazioni, ovvio fatte a modo, di fotovoltaico, agrivoltaico, eolico
@Matteo
“…la centrale la posso costruire più o meno dove voglio…”
tipo: nel deserto? in montagna? in pianura? vicino a centri abitati? lontano da centri abitati?
….
ma domanda: il fatto che TUTTE le centrali nucleari installate siano nei pressi di un fiume, di un lago o di un mare
ti dice niente?
e se usano tanta acqua
e nei pressi ci sono tanti campi agricoli (tipo…in pianura padana, per dire)
quando c’è siccità
chi usa l’acqua? l’agricoltore o la centrale?
Tipo dove hai acqua. Vicino ai centri abitati? A qualche km, come qualunque centrale a gas.
Il fatto è che centrali nuke te ne servono poche, ad esempio in Italia te ne bastano 4/5, penso che 4/5 posti idonei li trovi, anzi ne avevamo già individuati, quindi se c’erano 30 anni fa ci sono anche oggi.
Per generare la stessa potenza con FER quanti impianti ti servono e quanto spazio occupano? E garantiscono quella continuità?
@Matteo
“…penso che 4/5 posti idonei li trovi…”: penso. bene. siamo a livelli da bar.
ma “…se c’erano 30 anni fa ci sono anche oggi…” e curiosamente di quei siti si seppe per vie traverse da veline e soffiate. curioso vero? nessuno diceva dove fossero, strano, i terreni avrebbero acquistato un sacco di valore! vero?
e quando i miei parenti agricoltori seppero che una era prevista a Salmour, vicino a Fossano e vicino a dove hanno i campi
sempre curiosamente cambiarono idea sulla bontà della cosa, che prima sostenevano a spada tratta.
della serie: curiosamente tutti vogliono il nucleare ma poi qualcuno lo vuole più degli altri, e quel qualcuno è chi ci guadagna.
A Fossano, peraltro, stanno rifacendo tutti i viadotti della tangenziale (TUTTI) vecchi di una ventina di anni scarsi perchè c’è stato qualche errorino, purtroppo orfano di padre e madre, rispetto alla mescola del cemento armato, e un viadotto è venuto giù distruggendo un’auto dei carabinieri (senza feriti o morti per fortuna).
Curiosamente Fossano è al Nord, nel ricco e civile Nord che lavora con coscienza e rigore: magari il fiume Stura era così vicino che han pensato che la sabbia e la ghiaia costassero meno per il cemento? ah, saperlo.
Curiosamente si è trovato più nessun colpevole, manco i disegni si trovano, sparito tutto.
Ovviamente questo non potrebbe capitare per un appalto 10000 volte più grande, quale quello di una centrale nucleare, che viene costruita esclusivamente per il bene del Paese e non per lucrarci su a tantissimi livelli, e quindi possiamo dormire sonni, VERO?
e poi: curiosamente la fusione nucleare è di là da venire, per la fissione di 4-5-6-7 generazione siamo a buon punto, se ne parla parecchio, quindi di sicuro siamo a buon punto, VERO?… per curiosità, l’uranio lo trovi in cortile?
no, vero?
il sole sì, e pure tanto.
e rispetto alle capacità della rete, agli assorbimenti notturni ecc ecc
invece che al bar preferisco rivolgermi ai report di Terna, sai, quelli che gestiscono la rete, che dici, ne sapranno di più?
e sempre curiosamente smentiscono la vulgata dei “black-out perchè il sole di notte non c’è”.
e ancora curiosamente il Portogallo va avanti a spropositi di elettricità fornita da rinnovabili, e curiosamente non hanno nucleare ma bollette basse basse basse. chissà come mai.
e curiosità finale
nessuna azienda privata è disposta a investire la marea di soldi richiesta, se non in parte minoritaria rispetto allo Stato. eppure è così redditizio! non si capisce perchè!
quindi pagherebbero i cittadini. curioso che questo venga di solito omesso nello storytelling nucleare, vero?
PS: Germania avete citato il picco di prezzo di oggi pomeriggio, ma il valore “medio” della settimana, del mese, dell’anno (7,6 cent x kwh), è più basso che da noi
prezzo medio all’ingrosso settimanale:
– è stato alto anche per Francia, nonostante abbia costose centrali sussidiate da altra tassazione e pure sovradimensionate, ma scarsamente flessibili nell’erogazione
– prezzi energia elettrica all’ingrosso più alti di tutti li stanno avendo i paesi Est Europa, sia quelli con 40% oppure con 20% di nuculare nel mix, a riprova che oltre a costare un botto in sussidi fuori dalla bolletta, non ha la flessibilità neppure per attenuare le speculazioni in borsa energia di altre quote anche minime di centrali a gas
Mappa prezzi di questa settimana
https://www.energy-charts.info/charts/price_average_map/chart.htm?l=it&c=DE&interval=week
Mappa prezzi annuale (forse la più significativa)
https://www.energy-charts.info/charts/price_average_map/chart.htm?l=it&c=DE&interval=year
== anti-speculazione
i picchi delle speculazioni sul metano mi pare si fermano solo con gli accumuli:
– chi li ha già in dote con l’idroelettrico (paesi nordici) è già ora imperturbabile alle speculazioni, hanno sempre prezzo energia basso
– altri paesi, stanno correndo per dotarsi nel 2025 di più accumuli a batteria (Germania, Inghilterra, Francia) e a pompaggio idroelettrico (Spagna e Portogallo)
oltre ovviamente ad aumentare gli impianti di produzione, ma quelli con basso costo e inatallazione rapida, cioè fotovoltaico ed eolico su terra o in mare; non certo centrali nuculari di nuova costruzione che fornirebbero energia a 16-23 cents x kwh, cioè il doppio del prezzo medio italiano attuale che già è caro
E adesso la Francia con un debito pubblico di 3.200 miliardi e un deficit del 6% si ritrova a dover rifinanziare la costruzione di nuove centrali con il “bel” precedente del reattore di Flamaville costato uno sproposito. Mi sa che ne vedremo delle belle.
Buongiorno @> R.S. , sono completamente d’accordo con le tue deduzioni. Ti faccio i complimenti per il pragmatismo che porti nelle valutazioni.
Solo un piccolo suggerimento: scrivi “nucleare”, è un fenomeno fisico, non un nemico da screditare. Con simpatia. G
“nuculare” per me serve a ricordare 2 cose:
– nel 2024, 21esimo secolo, quando le rinnovabili sono ormai economiche, energeticamente più dense, e con ulteriori miglioramenti ogni anno, proporre costosi bollitori radioattivi di nuova costruzione e codazzo di nuove scorie e debiti posposti a figli e nipoti, non è un più un fenomeno fisico, è una truffa commerciale, in Italia molto pompata con pubbllicità ingannevole
– la critica che è sottointesa dal personaggio di Homer Simpson, la trovo corretta, cioè nella realtà una sistema così complicato e problematico, performa ancora peggio che nella teoria, si aggiunge il fattore umano a posticipare problemi e debiti, e il fattore corruzione
Un appunto, quelli sono prezzi all’ingrosso, non quello che il consumatore paga, che è poi quello che mi interessa.
prezzo al consumatore è somma composta di:
1) prezzo di produzione + margini di guadagno,
in Italia il Pun medio è circa 10,5 cents x kw-h
(meno per le rinnovabili, di più per il metano)
2) costi della distribuzione di rete
3) tasse
4) è da sottrarre il contributo di eventuali sussidi, che però si pagano comunque fuori dalla bolletta, con altre tasse o debito pubblico
se va bene, una fonte energetica come il nuculare, ha costi di sola produzione per nuovi impianti (diverso il caso degli impianti vecchi già costruiti) già altissimi, intorno a 16-23 cents al kw-h
se va male, cioè nei mix futuri con rinnovabili le centrali non lavoreranno a pieno regine (già ora in Francia non lavorano oltre al 70% del loro massimo) si sfondano i 30-40 cents al kw-h
vanno poi aggiunti anche una quota di profitto, i costi di distribuzione di rete, la tassazione, un kw-h nuculare va a costare come un orecchino di Bulgari
è impossibile che possa ridurra i costi energia, anzi è palese che li alza;
la truffa mediatica consiste nel spostare i costi dalla bolletta al debito pubblico, cioè ad altre tasse, non è un risparmio
aggravio di costi forse tollerabile in paesi più ricchi e che debbano sostenere anche la filiera militare; ma l’italia non vende ne sottomarini ne missili atomici