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Costi di ricarica assurdi, perché non lo denunciate?

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Costi di ricarica assurdi, perché non lo denunciate? Due lettori tornano sul tasto dolente: uno per chiedere incentivi, l’altro per segnalare l’ennesimo rincaro. Vaielettrico risponde. I vostri messaggi vanno inviati a info@vaielettrico.it

punto interrogativoCosti di ricarica assurdi (1) “Perché non lo denunciate? Servono qui gli incentivi…”

“Non riesco a spiegarmi perché non denunciate gli assurdi costi di ricarica pubblica, quando i costi dell’energia dovrebbero essere addirittura inferiori a quelli privati.  Inoltre, se ci fosse una partecipazione statale, il risultato sarebbe superiore sicuramente a quello degli incentivi sull’acquisto. Giulio Glauco Maria Nocera 

Costi di ricarica assurdi
Il logo della app EVDC.

Costi di ricarica assurdi (2) Anche EVDC rincara, tutte le tariffe a 1 euro

“Salve, solo due parole per dirvi che ho notato il blitz di EVDC, ha portato tutte le tariffe ad 1 EURO! Fortunatamente non ho caricato il borsellino. Saluti“. Antonio Musitelli

Costi di ricarica assurdi
Il ministro Adolfo Urso (foto: Mimit).

Lo diciamo da anni, ma chi dovrebbe sentire…

Risposta. Sono anni che diciamo che i costi della ricarica pubblica sono insostenibili. Ma i gestori delle grandi reti di colonnine respingono le critiche, sostenendo di essere essi stessi vittime di questo mercato. Con così poche auto elettriche in circolazione, dicono, non riusciamo a coprire i costi e siamo costretti a tenere tariffe alte, in molti casi il doppio di Paesi a noi vicini come la Francia.

La palla passa così nel campo dei produttori di auto, i quali però rivoltano la frittata dicendo che finché il costo del rifornimento è così alto vendere veicoli elettrici è un’impresa. Dovrebbe essere il governo a prendere in mano la questione, ma al momento non risulta un interesse del ministro Adolfo Urso sul tema.

Quanto alla proposta di mettere gli incentivi non sull’acquisto dell’auto, ma sulle ricariche, beh, se ne può discutere. Anche se si continua a parlare di favorire i redditi più bassi, mentre di un bonus alla colonnina usufruirebbe anche chi guida una Rolls Royce elettrica.

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43 COMMENTI

  1. Assolutamente vero che i prezzi AL CONSUMO delle ricariche in Italia sia esagerato..
    però chi NON ha possibilità di ricarica a casa o lavoro (a tariffe “di rete fissa”, che son molto convenienti rispetto ai carburanti) può comunque individuare gli operatori che incontra abitualmente nei propri percorsi, trovare Una o Più offerte IN ABBONAMENTO che abbassa non di poco i costi di ricarica in giro.

    Piuttosto che lamentarsi e tentar di promuovere inutili Class Action (che in Italia non hanno la forza di legge necessaria… visto il nostro Parlamento influenzato da lobbies)
    perché non tentar di richiamare l’attenzione degli stessi gruppi automobilistici a replicare con maggior convinzione quanto fatto da Tesla coi propri SUC ?
    Ewwiva … Ionity … e Stellantis ?? che cosa vuol fare in Italia? vabbè… il 17 dicembre è vicino… sentiremo se si presenta qualcuno a relazionare in Parlamento sui loro propositi…

    • La questione è che continuano ad esserci aziende come EVDC o ancor prima Electroverse che dalla sera al mattino aumentano scriteriatamente le tariffe di oltre l’80%. È come se 1 litro di benzina da stamattina costasse 3 €. È questa la cosa veramente intollerabile e che più sfiducia i consumatori.

      • Fanno così tutti perché sono “sconti promozionali” per farsi conoscere (anche grazie al “passaparola” on line); poi. . visto che non controllano i principali costi (tra costo energia e tasse/accise varie) sono costretti ad allinearsi ai dominatori (a controllo statale) del mercato.

        La cosa curiosa è che trovi sempre un intermediario in roaming che ti offre tariffe migliori rispetto all’ acquisto diretto su reti BeCharge/ENEL X. ..che evidentemente vogliono marginare al massimo..visto che , volendo, potrebbero abbassare le tariffe e estrometterli dal mercato.

  2. Una domanda alla Redazione:
    Secondo voi esisterebbe la possibilità da parte di tutti i possessori di auto elettriche italiane di intentare una class action verso i principali operatori di ricarica che stanno creando questa situazione? (leggi Enel X ed Eni)?
    Nel caso sia possibile, quindi avendo individuato elementi oggettivi per promuovere tale iniziativa a tutela dei consumatori, sarebbe individuabile uno studio legale cui affidare questa azione?
    Lamentarsi è sicuramente un diritto, agire può essere più proficuo.
    Un saluto

    • Secondo me no. I proprietari delle colonnine sono aziende private, vendono il loro prodotto a quanto vogliono ed emettono regolare fattura. Se non ti va bene non compri, semplice

      • Ragionamento che vale se non sei in regime di monopolio. Perché uno senza box non è che tiene la macchina ferma perché tu hai fatto il prezzo troppo alto. Non c’è libertà di scelta.

  3. Bisognerebbe creare un network di cooperative energetiche locali che poi controllano i prezzi e gestiscono tutto per conto loro.

    • Salvo che poi a re Giorgio non salti la mosca al naso e non firmi un decretino d’urgenza per vietare la cosa, come fece Fanfani nel dicembre 1962, facilmente convertito in legge dalla maggioranza petrolifera che abbiamo.

      Si, le cooperative impugneranno la legge a livello europeo, ma, fintanto che la Corte darà loro regione, saranno tutte fallite.

  4. Vero le ricariche alle colonnine sono divenute una follia antieconomica, di fatti ad oggi l’auto elettrica conviene solo per quelli che passano da una vecchia auto quasi ventennale che fa 10/11km /L per chi ha auto più recenti e consumi decisamente inferiori il punto di pareggio è molto più basso e di conseguenza l’unico risparmio è caricare a casa .
    Mio figlio quando si è rotta la diesel ha fatto un attenta valutazione, era indeciso tra un ibrida o una plugin nuova ma considerando i km GG alla fine dopo attenda valutazione e varie simulazioni a decisioni per un Full Electric usata con un autonomia che gli permettesse di caricare esclusivamente a casa anche per i suoi spostamenti weekend e ferie.
    Ora per i viaggi oltre autonomia che servono a me uso la sua e faccio volentieri una ricarica per rientrare a casa ma ogni volta che lo faccio mi viene in mente a quelli che sono costretti a caricare sempre fuori casa.

  5. Vorrei sottolineare come , oltre a Santa Tesla, anche Ionity ha capito i vantaggi di vendere a prezzi inferiori ai 50 cent /kwh altrimenti rischia di chiudere. Infatti gli abbonamenti ionity, ovviamente dedicati a chi fa centinaia di km al mese, sono l unico alternativa a chi non può o non vuole per ragioni ideologiche o antipatia personale usare i tesla charger.
    Ergo, i produttori che non fanno roaming sulle colonnine enel o eni possono vendere con prezzi che sono la metà di quelli di eni e enel. Viene da dire che il prezzo al pubblico di eni e enel non riflette i valori di mercato ( visto che sia tesla che ionity non possono operare in perdita) ma è un prezzo imposto politicamente per rallentare la transizione al elettrico ( infatti da quando c è il meloni la situazione è precipitata) . Poiché questi operatori non rispondono al mercato ma alla politica abbiamo le loro colonnine perennemente sottoutilizzate e le code ai tesla charger ( e mi auguro anche ai ionity charger che sono ancora troppo pochi in italia). Un consiglio agli operatori del settore:se volete vendere fregatevene del roaming con altri operatori e puntate sulla tariffa.

  6. Meloni e Salvini per vincere le elezioni avevano giurato e spergiurato che avrebbero combattuto la speculazione (allora parlavano in particolare di carburanti), sostenendo che faceva male alle tasche degli italiani.
    Evidentemente si sono dimenticati molto presto di questa promessa e anzi…

    • Meloni poi erano anni che (dai banchi dell’opposizione o dai filmatini dall’auto) sosteneva di voler abolire le accise ….

      come diceva il buon Benigni ? “.. datemi il potere … e vi farò godere! “

  7. Ma anche Codacons, Antitrust, Federconsumatori, ecc., dove sono? Non pervenuti. Questo silenzio assordante da chi dovrebbe proteggere i consumatori da abusi e da comportamenti scorretti e sleali da parte delle imprese fa paura e lascia sgomenti e sfiduciati.

  8. Invece di chiedere qualcosa che viene fatto praticamente da sempre…

    chiediti perchà al TG3 proprio ora fanno un titolo sul maltempo e la neve e l’unica auto inquadrata in un fosso è elettrica.

  9. Sarà perché i grossi impianti che producono elettricità da fonti rinnovabili vendono all’ingrosso a pochi centesimi al kWh?

    Cioè, come succede in Italia (vedi quelli dei maglioni con le autostrade) arraffiamo tutto quello che possiamo adesso, tanto il governo non guarda e odia quella minoranza di ostinati guastatori che non vuole avvelenari figli?

  10. Non riesco a spiegarmi perché ci sia gente che continua a chiedere alla redazione di Vaielettrico di fare cose che già fà…

  11. La situazione italiana delle colonnine di ricarica è un vero incubo, è innegabile.
    Spero però che chi è oggi interessato ad acquistare un’auto elettrica non si faccia distrarre o scoraggiare da questa anomalia tutta italiana e ragioni sull’utilizzo che immagina di fare di una sua prossima auto elettrica. E le statistiche, pur con tutti i loro limiti, dicono che la percorrenza media italiana è di circa 30 km/giorno (alla portata di qualsiasi auto elettrica) e circa 12.000 km/anno.
    Posto quindi che, purtroppo, è sempre più fondamentale poter ricaricare presso un proprio garage, chiunque abbia questa possibilità deve ragionare obiettivamente su quante volte all’anno userà l’auto elettrica nelle uniche due situazioni in cui si è costretti a ricaricare presso le colonnine: viaggi oltre l’autonomia dell’auto elettrica che si intende acquistare, e in particolare se effettuati in autostrada.
    Se queste due situazioni ricorrono poco frequentemente, ciò significa che la stragrande maggioranza delle ricariche avverrà a casa, e il maggior costo delle poche ricariche pubbliche risulterà del tutto sopportabile. È questo è esattamente il mio caso, ad esempio: in due anni e mezzo, avrò ricaricato sì e no 10 volte fuori casa.
    Quindi, cervello ben acceso e conoscenza delle proprie abitudini contro queste manovre per scoraggiare chi vuole passare all’elettrico!

    • Io ho scelto di non ricaricare a casa e di non fare alcuna installazione tanto che sono in affitto e ci rimarrò fino al prox luglio fine dell’attuale appalto , ho fatto abbonamento alle colonnine alta potenza GM ricarico pagando 0,4 $ al minuto . Al rientro in Italia mi porterò dietro l’acquisto fatto ma il suo utilizzo da noi sarà marginale e darò priorità all’auto benzina

    • Purtroppo pensare è un’attività pesante.
      Un giovane collega cambia l’auto semi-nuova, fa pochi km all’anno (ben meno di 10.000) e non ha problemi di ricarica casalinga e non ha difficoltà economiche ma di EV manco a parlarne.
      Se non si preoccupano loro…

      • Non è che chiunque sia nelle condizioni di gestire un’auto elettrica debba per forza acquistarne una.
        Magari al tuo giovane collega non piace particolarmente nessun modello elettrificato che rientri nel suo budget

      • direi che il tuo “GIOVANE” colleaga è una eccezzione in quano i coetanei di mia figlia (30 anni) in genere stanno in affitto (spesso senza manco il box per risparmiare), hanno redditi sui 1400 -1500 euro o poco più, spesso sono pendolari per cui i km sono ben più di 10000, e spesso hanno problemi di soldi nella gestione del loro budget/imprevisti soprattutto nell’acquisto di un auto … infatti al 90 e più percento ne acquistano una usata.
        Ovviamente tutto questo porta a considerare l’acquisto di una BEV come una priorità/possibilità bassissima, non a caso le statistiche danno gli acquirenti di BEV come quaranta /cinquantenni con elevata scolarità e soprattutto con elevati stipendi.

    • Purtroppo i petrolhead sono come i fumatori: non gliene frega niente di respirare gas di scarico, e non gliene frega niente che lo respirino i loro figli, tanto dicono che crescono sani e forti come loro… (letto su un commento ad un video Youtube di Ballantine Electric)… se volete ve lo cerco, ma mi pare che anche tu l’abbia letto, mi pareva avere visto il tuo nick …

  12. Quindi secondo voi è colpa del governo!! Ma quale governo? Quello oggi in carica o quello che ha firmato per la liberalizzazioni del mercato energetico?

    • Nell’articolo non c’è scritto che è colpa del governo ma che il governo dovrebbe occuparsene. E questo sicuramente non lo sta facendo.

    • Le liberalizzazioni funzionano, se le corrispondenti autorità di controllo non guardano dall’altra parte, oppure se sono autorità fantoccio.

    • Attilio io ti rispondo molto sinceramente che è colpa del governo… di QUESTO governo!!!!
      La liberalizzazione delle tariffe c’entra ben poco con la situazione italiana del costo delle ricariche pubbliche dato che questo è deciso al 99% (l’unico che mon possono decidere è quello dei supercharger Tesla ed infatti la differenza di prezzo è lampante…) direttamente dal governo attraverso le 2 aziende “a controllo statale” (cioè dove lo stato è socio di maggioranza e perciò nomina chi decide…) ENI ed ENEL! Ergo lo stato, nello specifico il governo in carica, decide cosa si fa e come lo si fa…. Ed è lampante che sia così… la dimlstrazione sra nel fatto che appena saliti al governo, temlo tecnico di nominare persone a loro “amiche” sulle poltrone di queste 2 società, e magicamente fine di ogni abbonamento e prezzo di ricarica triplicato… inizialmente solo nelle 2 società direttamente controllate ma tempo che scadessero i vari accordi di roaming, e quindi andassero rinegoziati, e tutti gli altri provaider sono stati obbligati ad allinearsi dato che nessuno al momento può fare a meno del roaming verso le colonnine di Enel ed Eni dato che qiesti 2 a livello nazionale hanno creato un duopolio di fatto riguardo le postazioni fisiche… tutti gli altri provaider lavorano prevalentemente in roaming sulle colonnine Enel ed Eni quindi, se vogliono aver accesso a queste infrastrutture devono stare zitti e muti ed adeguarsi alle tariffe “imposte” anche sulle proprie colonnine propretarie altrimenti niente accordo di roaming e fallimentodietro l’angolo!
      L’unico operatore che sfugge a questa logica, ed infatti le tariffe che fa lo dimostrano, è Tesla proprio perchè lei da sempre opera solo ed esclusivamente sulle proprie colonnine propretarie e quindi non è ricattabile attraverso il roaming!

      Capito questo è difficile non capire anche che il.costo delle ricariche con la liberalizzazione delle tariffe nulla c’emtra… è solo ed esclusivamente uno dei tanti modi che il governo attuale, con Salvini in testa, sta cercando di rallentare e boicottare la diffusione dell’elettrico (rendendola antieconomica) per favorire i loro amici che devono continuare a fare affari d’oro con petrolio e gas!

    • difficile non notare che da quando è arrito il governo ENI-Meloni:
      – sono stati cambiato i dirigenti delle partecipate e i prezzi delle ricariche alle colonnine si sono impennate
      – l’agrivoltaico a pannelli bassi e senza incentivi, è stato vietato
      – il decreto Aree idonee è stato trasformato nel suo contrario; era un decreto europeo previsto dalle direttive Red, per facilitare iter burocratici e installazioni di rinnovabili; è stato trasformato in un decreto per renderli più difficili
      – i prezzi di partenza e di riferimento delle aste energia, che prima scendevano ogni anno con il maturare delle rinnovabili, ora sono stati alzati per decreto

      invece la “liberalizzazione” propriamente detta (non quella recente delle bollette), mi pare sia del 1999; fu creata la Borsa energia, gli enti di gestione rete, le varie regole, tra cui il meccanismo del prezzo marginale, che all’epoca garantiva prezzi PUN più bassi rispetto a prima; per me bravo Bersani (anche nelle riforme su atti notarili, orari dei negozi, etc), ma non era una sua invenzione, erano riforme già in atto in europa

      negli anni il sistema si è arricchito di aggiunte, ad es. altri mercati di contrattazione energia oltre a quello principale chiamato “del giorno prima”

      infine oggi le rinnovabili costano meno del metano (in Italia direi dal 2020), questo ora fa lavorare al contrario il meccanismo del prezzo marginale del 1999, non garantisce più il prezzo medio minimo possibile, andrebbe cambiato, e potenziati i mercati di aquisto alternativi come i CdF, contratti per differena, e i PPA, che bypassano il mercato del prezzo PUN e il suo sistema del prezzo marginale

      in altri paesi europei se ne inizia a parlare di queste modifiche alle contrattazioni; oltre che a installare più rinnovabili, e si torna al problemino con Meloni-Eni

  13. Intanto un’ app in meno sul cellulare…
    Finché i politici saranno questi prevarranno le politiche a favore del fossile. E-fuel e bio-fuel sono pura fantasia per costi e numeri da coprire; tanto fumo negli occhi di chi non si informa così attentamente.

  14. EVDC però non fa testo: secondo un loro messaggio di un po’ di giorni fa vorrebbero passare tutti i pagamenti sulla loro cripto valuta EVDC Coin. Non li sto seguendo molto ma mi pare che per loro la strada sia tutta in salita.

  15. Perché qui in Italia si crede che chi ha deciso di viaggiare in elettrico,sono tutti miliardari e se lo possono permettere,come mai quando aumenta i carburanti fossili,si grida alla rivoluzione mentre tutti tacciono quando il costo delle colonnine è passato da poco più di 30 cent con abbonamento,a 90 e più cent al kW in un anno, praticamente 3 volte in più,anche voi dovreste fare qualcosa, possibile che stanno tutti zitti

    • Vorresti che a gridare alla rivoluzione fossero quelli che guidano auto termiche ( la maggioranza, e non di pochi punti percentuali) ? Già molti odiano le bev per i presunti o reali bonus che hanno avuto o che ancora hanno ( incentivi, Ztl e strisce blu, bollo) , per questa gente meno bev si vendono meglio è

  16. I lettori dovrebbero dare un’occhiata ai costi delle ricariche pubbliche in UK. Il problema non è solo Italiano. Il costo dell’energia in Europa è largamente fuori portata per un’ampia transizione alle auto elettriche, ma anche alle pompe di calore.

    Per non parlare di come questo stia anche distruggendo la competitività dell’industria europea.

    • Anche in Austria sono lievitate molto nell’ultimo anno. Ormai ovunque restano quasi solo i supercharger a garanzia di convenienza e affidabilità

      • In Austria ancora peggio, molte colonnine sono a tempo e non a kW pertanto se c’è un calo di corrente tu paghi sempre al massimo.

    • Appena tornato da UK ho scoperto che Shell si è comprata Ubicitry che ha molte ricariche da lampione, ed effettivamente i prezzi mi sembrano ormai paragonabili a Italia. Ho il sospetto che la strategia di Big oil sia di comprarsi abbastanza infrastruttura per tenere prezzi più alti possibile. Spero di sbagliarmi ma al momento sembra che l’andazzo sia quello.

      • Be’ se stringi le mani attorno al collo delicato di un mercato, dopo qualche sussulto e qualche spasmo, quello soffoca.

        Crederemo mica che Shell, Eni, Total etc. vogliano veramente smettere di scuoiarci vivi come fanno da decenni solo perché vogliamo fare stare meglio i nostri bambini? Ma chi crediamo di essere!?

        Crederemo mica che le autorità preposte al controllo del mercato ci difendano andando contro questi santi industriali che tanto hanno fatto negli anni per ingrassarle? Ma scherziamo!? Dovrebbero rinunciare di soppiatto a degli amici così altruisti come quelli?

    • per curiosità ho dato un’occhiata per:

      – prezzi bollette domestiche, con o senza tasse
      – prezzi bollette aziendali/industriali, con o senza tasse
      (dati del portale eurostat del 2024)

      – prezzi ricariche DC alle colonnine
      https://www.visualcapitalist.com/ranked-how-much-it-costs-to-charge-an-ev-in-europe-by-country/

      mi pare che tra i paesi europei c’è un po’ di tutto, si va da prezzi bassi, a prezzi alti (specie in paesi con alto reddito, i prezzi vengono parametrati)

      == a parte il costo della componente energia, vedo pesano i costi del servizio rete distribuzione, e le tasse, chi non tassa il settore elettricità, e chi lo tassa molto (specie tra i paesi con alti redditi)

      == qualche paese è un misto, in Francia le bollette industriali sarebbero persino un po’ più care dell’italia, e bollette domestiche quasi pari all’italia (a dispetto del luogo comune) però non hanno fatto lievitare le tariffe alle colonnine DC, che restano molto buone rispetto a quelle italiane attuali

      == Spagna e Portogallo se la passano benone su tutto, sia bollette (disponibili anche con un sistema di tariffazione a prezzo variabile in base al giorno e all’ora) che per le ricariche Dc;
      più un gruppo di Paesi dell’est pure con bassi bollette prezzi, ma loro immagino perchè costi tenuti bassi in linea agli stipendi locali

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