Così Elon Musk è diventato mr. Tesla (e molto altro)

Giovane Elon Musk

Così Elon Musk è diventato mr. Tesla e molto altro. Ovvero il creatore di PayPal, di Space X e di un sacco di altre avventure tra terra e spazio.

Partì a 17 anni, in tasca 2 mila dollari

La storia l’ha ricostruita il sito americano Cleantechnica, in un bell’articolo di Matt Pressmann. Partendo dalla giovinezza in Sudafrica di un ragazzotto nato nel 1971 e cresciuto con il mito dell’innovazione. E con un’idea fissa in testa: raggiungere al più presto gli Stati Uniti, la Nuova Frontiera. E così, a 17 anni e con 2 mila dollari in tasca, Elon si lasciò alle spalle le città in cui era cresciuto (prima Pretoria, poi Johannesburg e Durban) per sbarcare nel nuovo mondo con una valigia piena di libri. Partendo dalla periferia americana, la casa dello zio a Montreal,  Canada.

Elon Musk a 17 anni
Musk a 17 anni. La foto la pubblicò poi lo stesso Elon nel maggio 2017 su Twitter.

I dollari gli servirono per pagarsi l’iscrizione al College, ma per la retta serviva molto di più. Per fortuna le università negli Usa fanno credito: quando uscì da Stanford, con laurea in ingegneria e fisica, doveva 110 mila dollari all’ateneo.

L’approccio (fallito) con Netscape

Uscito dall’università, non aveva idea di che cosa avrebbe fatto. Voleva “dedicarsi a qualcosa di nuovo“, ma non sapeva se questo avrebbe significato lavorare in un’azienda già esistente.  O se invece avrebbe dovuto crearne una sua, come tanti facevano nella Silicon Valley. E ovviamente è lì che andò, in California, come prima tappa per vedere che cosa c’era in giro. In una bella video-intervista del 2012 (qui sotto), ha raccontato a Kevin Rose quei primi passi.

Il primo approccio fu con Netscape, ma non andò bene. Aveva scritto al dipartimento Risorse Umane, senza avere risposta, e così aveva deciso di andare di persona. Ma ero troppo timido per approcciare qualcuno. “Stavo lì impalato, nella lobby, era molto imbarazzante. Guardavo se c’era qualcuno con cui parlare, ma non vedevo nessuno. Ero troppo impaurito e finii per andarmene“.

La prima avventura con Zip2

Aveva capito che doveva fare da solo. E così nel 1996 convinse suo fratello, Kimbal, e un amico poi morto prematuramente, Greg Khouri, a creare and start denominata Zip2. Il business era semplice: creare un software che aiutasse le media-company a mettere in piedi le loro versioni on-line. E così i tre collaborarono con giganti dell’editoria come New York Times, Hearst, Knight-Ridder. Andò bene.

Kmbal e Chrsitiana Musk
Kimbal Musk con la moglie Christiana e il Model 3 (da Instagram-Christiana Musk)

E quando tre anni più tardi Zip2 venne acquisita da Compaq per 340 milioni di dollari, Elon si trovò a dover decidere che che cosa fare con quell’enorme plusvalenza: “La scelta era tra una villa a Palo Alto o una McLaren F1. Non ebbi dubbi: comprai la McLaren, all’epoca la miglior macchina che potessi immaginare, e anche un piccolo appartamento“. In realtà gran parte della somma finì nell’avventura con cui poi ha finanziato la nascita di Tesla e di tutto il resto: PayPal. Ma ormai non era più il ragazzotto sudafricano che non aveva trovato il coraggio di approcciare qualcuno nella portineria di Netscape. Ed è così che Elon Musk è diventato il protagonista di una grande storia ancora tutta da scrivere.

— Leggi anche: il ricordo di quegli anni nel racconto di Kimbal Musk, il fratello di Elon. E qui: perché Tesla ora fa veramente paura (ai concorrenti).

 

 

Visualizza commenti (1)
  1. Elon Musk è un Grande della nostra epoca, un po’ Edison, un po’ Tesla e un po’ Hughes allo stesso tempo, per citare tre grandi americani o naturalizzati tali di un secolo fa.

    Ma forse assai più di loro, forse anche il Cristoforo Colombo del XXI secolo che ci porterà tutti in una nuova era e salverà l’umanità da una triste decadenza sul nostro vecchio e sfruttato Pianeta madre…lo potremo dire tra un altro decennio!

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