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Cormons: Comunità energetica nell’ex caserma

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L'ex caserma di Cormons darà vita a una Comunità Energetica, con un impianto fotovoltaico da 2 MW.

Cormons parte con la sua Comunità energetica: impianto fotovoltaico da 2 Megawatt nell’area di una ex caserma, promossa dal Comune con partner privati. Un bel modo di utilizzare una delle tante aree militari dimesse in tutta Italia. 

Cormons:  in arrivo fotovoltaico da 2 MW

È stato presentato a  Cormons il progetto di una convenzione pubblico-privata tra Comune di Cormons e Confartigianato Servizi Friuli Venezia Giulia. Finalizzata alla creazione di una comunità energetica, con la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 2 Megawatt nell’area della ex caserma militare Colobini di Brazzano. E alla riconversione di parte degli spazi delle palazzine esistenti. Partner tecnico del project-financing è Senec. A illustrare i dettagli dell’iniziativa, che ora dovrà percorrere l’iter amministrativo del decreto 50/2026 e dalla linee guida Anac, il sindaco di Cormons, Roberto Felcaro. Con lui Graziano Tilatti e Oscar Zorgnotti di Confartigianato-Imprese, il numero uno di Senec Italia Vito Zongoli e l’assessore regionale Sergio Bini.

Cormons parte
Il sindaco di Cormons, Roberto Felcaro.

Riqualificata tutta l’area, con spesa tra i 5 e i 7 milioni

Oltre all’impianto fotovoltaico e alla comunità energetica, è prevista una serie di realizzazioni nell’area dell’ex caserma Colobini. Con recupero e riqualificazione di alcune strutture esistenti. Come: una struttura di ricettività funzionale al turismo slow/ecosostenibile. Un’area attrezzata per la sosta dei camper, van e caravan, con area di servizio. Un’area con struttura per l’assistenza e il ricovero (bike box) di e-bike/biciclette a pedalata assistita. Un centro di aggregazione intergenerazionale, rivolto a giovani e anziani. Laboratori dimostrativi focalizzati sui mestieri artigiani, tradizionali e innovativi. Spazi di coworking e per la promozione di prodotti e servizi del territorio del Collio. Nel complesso l’operazione ha una portata finanziaria tra i 5 e i 7 milioni. I cantieri dovrebbero aprirsi nel 2024, per chiudersi l’anno seguente.

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8 COMMENTI

  1. Come mai non parliamo dell’ennesimo rinvio dello stop alle auto termiche nel 2035? La notizia non è importante (o gradita)? Chiedo per un amico.

      • Aggiornatevi allora, questo ancora non l’avete ancora scritto (o non l’avete voluto scrivere?… 😉

        PAUSA DI RIFLESSIONE A comunicarlo è Daniel Holmberg, portavoce della Presidenza svedese del Consiglio Ue. Scrive Holmberg su Twitter come il Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti dei Paesi Ue, abbia deciso di rinviare il voto previsto per il 7 marzo a una seduta successiva del Consiglio, la cui data verrà individuata ”a tempo debito”. La sensazione, è che la ratifica di un provvedimento teso a imprimere una svolta drastica alle abitudini di mobilità individuale dei cittadini di tutto il Continente, venga posticipata a causa del – non più così remoto – rischio di una bocciatura.

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