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Coop Alleanza 3.0 installerà dieci impianti fotovoltaici in altrettanti ipermercati con l’ausilio di Axpo Energy Solutins. La capacità installata totale ammonta a 6 MW. Autoproducendo gran parte del proprio fabbisogno elettrico, ridurrà di 1.885 tonnellate le proprie emissioni di CO2.
Coop Alleanza 3.0 è la più grande cooperativa di consumatori italiana e uno dei i principali
operatori nella GDO del Paese. Axpo Energy Solutions Italia è la ESCo del Gruppo
Axpo che si occupa di efficientamento energetico.
Gli Iper Coop Allenza 3.0 copriranno il 30% dei consumi
I punti vendita convolti sono: Bari e Barletta, dove i nuovi impianti fotovoltaici sono già entrati in funzione, Bologna, Borgo Virgilio (provincia di Mantova), Brindisi, Codigoro (provincia di Ferrara), Mantova, Novellara (provincia di Reggio Emilia), Parma e Piacenza. Una volta entrati in funzione, si conta entro fine di quest’anno, gli impianti permetteranno di soddisfare in media il 30% del fabbisogno di elettricità in ogni ipermercato, producendo complessivamente circa 7250 MWh di energia all’anno.
Axpo Energy Solutions Italia si occuperà anche del monitoraggio, delle performance e di raggiungere gli obiettivi di produzione di ogni singolo impianto.
I pannelli solari saranno a terra o su copertura, mentre in tre casi fungeranno da pensiline fotovoltaiche nei parcheggi scoperti dei puti vendita. Marco Garbero, General Manager di Axpo Energy Solutions Italia dice di credere fortemente nell’efficientamento della Grande distribuzione: «Sappiamo bene quanto la gestione della componente energetica rappresenti oggi un aspetto cruciale per la competitività di ogni impresa, anche in considerazione della volatilità dei mercati e della riduzione dei margini».
Axpo è il più grande produttore di energia rinnovabile in Svizzera e oggi uno
dei maggiori player in Italia nel mercato libero dell’energia elettrica.
Coop Alleanza 3.0 conta oltre 2 milioni di soci, è presente in 8 regioni italiane con quasi 350 negozi.
Ma è normale e vedremo sempre più casi come questo.
Il privato deve far quadrare i conti ed essere competitivo. E ha già capito da molto che FTV e simili sono la soluzione.
Il governo, che non deve far quadrare i conti, può invece “fare politica” e fingere che la realtà sia diversa.
Io continuo a sognare una legge europea come la francese 2023-175, entrata in vigore il 1° luglio 2023, che obbliga la copertura fotovoltaica entro il 2028 di almeno il 50% dell’area dei parcheggi esistenti sopra i 1.500 m² e di quelli nuovi sopra i 500 m² (vedi https://www.apexenergies.fr/ombriere-photovoltaique/obligation-ombriere-parking/), accompagnando l’obbligo con adeguati incentivi e agevolazioni.
Calcoli effettuati quando la legge era ancora in discussione, e indicava come area minima solo il valore di 1.500 m², avevano previsto una potenza installata a regime di oltre 11 GW: in pratica, l’equivalente di 7-8 reattori nucleari come l’ultimo dolorosissimamente installato a Flamanville, ma in appena 5 anni e ad una frazione del costo di installazione e, soprattutto, di gestione, di manutenzione e per la sicurezza.
Dato però che la legge in fase di approvazione ha abbassato l’area per i nuovi parcheggi a 500 m² e quindi ampliato la platea dei parcheggi interessati, è presumibile che la potenza installata a regime sarà ancora più elevata.
tutti i gruppi G.D.O. (supermercati & centri commerciali) ma anche grandi magazzini centralizzati & logistica dovranno seguire subito l’esempio di Coop Alleanza per restare competitivi ognuno nel proprio settore (ed i propri dipendenti rientreranno quindi tra i potenziali clienti di auto NEV – che a breve produrremo anche in Italia, stando ai piani Stellantis).
Mi piacerebbe che la legge da copiare ai francesi mettesse anche l’obbligo (o comunque favorisse) di copertura fotovoltaica dei capannoni industriali / artigianali… quelli utilizzati in attività produttive ma anche tutti quegli edifici vuoti da anni : potrebbero essere “offerti” alle società di produzione energia F.E.R. per installare FV + BESS , così sarebbero già piazzati all’interno dei luoghi da fornire, e dovrebbero trovare già pronte le strutture (cabine, sotto-cabine ed elettrodotti) necessari a collegare clienti e fornitori di energia, rendendo tutto più resiliente (visto che l’erogazione non dipenderebbe più da impianti troppo distanti con le inevitabili perdite e dispersioni).
E se ci riesce Tesla (ed a questo punto anche Coop) vuol dire che gli altri fanno i furbi, o gli ostacolatori (ovviamente parlo di Enel X, BeCharge, Free to X) che poi vanno a costringere anche operatori minori grazie a roaming ecc..
conto molto sull’effetto “trascinante” di iniziative private (come i grandi gruppi distribuzione alimentare) ma anche altre imprese sia commerciali che non; possono attrarre clienti… dare forme di prezioso supporto ai propri dipendenti favorendone il passaggio a veicoli NEV da ricaricare molto comodamente nelle ore di lavoro e magari pure tutti i giorni (magari alternando le vetture durante le normali e dovute pause caffé… ☕ “e ricarica 🔋” 😉
giustamente contribuiscono ad abbassare i prezzi degli altri CPO / MSP … anche perché nel frattempo diventa evidente a tutti che occorre auto-dotarsi di impianti F.E.R. per evitare le bizzarrie dei mercati energetici globali e le folli dipendenze da stati poco attendibili e ricattatori…
ah… aggiungo che come ogni volta che ricarico non a casa… anche stamattina sono uscito per commissioni… e spesa, ricaricando >80% ed utilizzando i “punti spesa” accumulati del supermercato… che tra l’altro me ne ha “regalati ” un buon 50% come forma promozionale… visto che ogni tanto vado anche da un altro supermercato .. con AC22 gratis ( ! ) visto che hanno un bell’impianto F.V.
Se penso che mediamente ogni capoluogo ha almeno 3 catene di supermercati e discount…… hai voglia a posti di ricarica disponibili (se si copiasse la legge francese !! )
Ma è normale e vedremo sempre più casi come questo.
Il privato deve far quadrare i conti ed essere competitivo. E ha già capito da molto che FTV e simili sono la soluzione.
Il governo, che non deve far quadrare i conti, può invece “fare politica” e fingere che la realtà sia diversa.
Io continuo a sognare una legge europea come la francese 2023-175, entrata in vigore il 1° luglio 2023, che obbliga la copertura fotovoltaica entro il 2028 di almeno il 50% dell’area dei parcheggi esistenti sopra i 1.500 m² e di quelli nuovi sopra i 500 m² (vedi https://www.apexenergies.fr/ombriere-photovoltaique/obligation-ombriere-parking/), accompagnando l’obbligo con adeguati incentivi e agevolazioni.
Calcoli effettuati quando la legge era ancora in discussione, e indicava come area minima solo il valore di 1.500 m², avevano previsto una potenza installata a regime di oltre 11 GW: in pratica, l’equivalente di 7-8 reattori nucleari come l’ultimo dolorosissimamente installato a Flamanville, ma in appena 5 anni e ad una frazione del costo di installazione e, soprattutto, di gestione, di manutenzione e per la sicurezza.
Dato però che la legge in fase di approvazione ha abbassato l’area per i nuovi parcheggi a 500 m² e quindi ampliato la platea dei parcheggi interessati, è presumibile che la potenza installata a regime sarà ancora più elevata.
ciao Eugenio
tutti i gruppi G.D.O. (supermercati & centri commerciali) ma anche grandi magazzini centralizzati & logistica dovranno seguire subito l’esempio di Coop Alleanza per restare competitivi ognuno nel proprio settore (ed i propri dipendenti rientreranno quindi tra i potenziali clienti di auto NEV – che a breve produrremo anche in Italia, stando ai piani Stellantis).
Mi piacerebbe che la legge da copiare ai francesi mettesse anche l’obbligo (o comunque favorisse) di copertura fotovoltaica dei capannoni industriali / artigianali… quelli utilizzati in attività produttive ma anche tutti quegli edifici vuoti da anni : potrebbero essere “offerti” alle società di produzione energia F.E.R. per installare FV + BESS , così sarebbero già piazzati all’interno dei luoghi da fornire, e dovrebbero trovare già pronte le strutture (cabine, sotto-cabine ed elettrodotti) necessari a collegare clienti e fornitori di energia, rendendo tutto più resiliente (visto che l’erogazione non dipenderebbe più da impianti troppo distanti con le inevitabili perdite e dispersioni).
Più che da sogno direi da Tesla.
E se ci riesce Tesla (ed a questo punto anche Coop) vuol dire che gli altri fanno i furbi, o gli ostacolatori (ovviamente parlo di Enel X, BeCharge, Free to X) che poi vanno a costringere anche operatori minori grazie a roaming ecc..
conto molto sull’effetto “trascinante” di iniziative private (come i grandi gruppi distribuzione alimentare) ma anche altre imprese sia commerciali che non; possono attrarre clienti… dare forme di prezioso supporto ai propri dipendenti favorendone il passaggio a veicoli NEV da ricaricare molto comodamente nelle ore di lavoro e magari pure tutti i giorni (magari alternando le vetture durante le normali e dovute pause caffé… ☕ “e ricarica 🔋” 😉
giustamente contribuiscono ad abbassare i prezzi degli altri CPO / MSP … anche perché nel frattempo diventa evidente a tutti che occorre auto-dotarsi di impianti F.E.R. per evitare le bizzarrie dei mercati energetici globali e le folli dipendenze da stati poco attendibili e ricattatori…
ah… aggiungo che come ogni volta che ricarico non a casa… anche stamattina sono uscito per commissioni… e spesa, ricaricando >80% ed utilizzando i “punti spesa” accumulati del supermercato… che tra l’altro me ne ha “regalati ” un buon 50% come forma promozionale… visto che ogni tanto vado anche da un altro supermercato .. con AC22 gratis ( ! ) visto che hanno un bell’impianto F.V.
Se penso che mediamente ogni capoluogo ha almeno 3 catene di supermercati e discount…… hai voglia a posti di ricarica disponibili (se si copiasse la legge francese !! )