Convertire in elettrico una barca con due motori da 600 CV?

nautica elettrica

Convertire una barca con motore inquinante in elettrico è un fenomeno sempre più diffuso, ma con benefici differenziati a seconda dell’uso. Un traghetto che trasporta passeggeri, oltre il vantaggio ambientale, può avere dalla conversione anche un ritorno economico nel minor costo del carburante. E anche il piccolo diporto: un motore elettrico ha un costo veramente limitato nonostante il differenziale di prezzo dal termico, ma un comfort impareggiabile rispetto alla rumorosa, inquinante e “puzzolente” versione a idrocarburi.

E trasformare un’imbarcazione con due motori da 600 cv? Lo chiede Maurizio proprietario di una barca da 48 piedi. Vaielettrico risponde. L’indirizzo mail per scriverci è info@vaielettrico.it

Traghetto elettrico Sarnico nel lago di Iseo

«Vale la pena elettrificare la mia barca da 48 piedi? Che limiti ha»

punto interrogativo«Ho un imbarcazione di 48 piedi, con due motori da 600 cv. Asse elica.
Esiste la possibilità di montare due motori elettrici? Con potenza sufficiente per una barca di questa dimensione??». Parole di Maurizio che sembra intenzionato a passare all’elettrico, ma vuole conoscere i limiti della scelta.

Dipende soprattutto dall’uso

Risponde Gian Basilio Nieddu- Ci sono traghetti elettrici con 50 MWh di batterie a bordo che navigano sotto costa e trasportano oltre 2000 passeggeri (leggi). E sono sempre di più (leggi). Una rotta definita, quindi programmabile, e l’uso frequente, ovvero grandi spese in carburante, permettono una sostenibilità tecnica ed anche economica. Senza dimenticare gli ampi benefici ambientali.  L’autonomia si amplia anche grazie ai progressi nello sviluppo delle batterie (leggi).

Temo nautica elettrica
Temo, il fuoribordo elettrico francese

Un piccolo diportista che deve andare a fare un tuffo davanti alla sua costa o un piccolo pescatore possono fare affidamento su un motore elettrico economico (poche migliaia di euro) e che offre incomparabili benefici legati al comfort: riduzione significativa del rumore e delle vibrazioni, emissioni locali pari a zero, scompare la fastidiosa puzza tipica del motore endotermico, zero sversamento di idrocarburi in acqua e come per l’auto elettrica si ha un maggiore comfort nella navigazione. Molto più alta rispetto al motore tradizionale.

La barca elettrica a Venezia
La barca della Veritas che raccoglie i rifiuti a Venezia

Il motore elettrico va bene anche per numerose barche da lavoro. Pensiamo ai gommoni elettrici all’interno dei Marina dove la silenziosità permette di fare interventi la notte e nelle altre ore dove gli ospiti non devono essere disturbati. Ci sono unità elettriche per le aziende di acquacoltura, dove non è necessaria una grande autonomia, oppure per ripulire l’acqua da plastica e dai velenosi sversamenti di idrocarburi.

Senza dimenticare le escursioni o mini crociere dove la contemplazione della natura prevale sulla velocità. Pensiamo agli investimenti nelle cascate del Niagara o in Argentina,  nei fiordi norvegesi e in diverse località italiane. Anche traghetti autonomi grazie all’uso dei pannelli solari.

Abbiamo preparato una sintesi:

1) Traghetti elettrici
Dove: Navigazione sotto costa, rotte definite.
-Affidabilità tecnica: Elevata, grazie alla prevedibilità della rotta e alla possibilità di ricariche programmate.
Benefici:
-Elevata capacità di batterie (fino a 50 MWh).
-rrasporto di oltre 2000 passeggeri.
-Sostenibilità economica (frequenti viaggi, spesa sui carburanti e risparmio con elettrico).
-Sostenibilità ambientale significativa: riduzione emissioni su città portuali.

2)Piccola nautica da diporto e pesca costiera/lago 
-Dove: Navigazione sotto costa e sui laghi.
-Tipi di utenti: Diportisti e piccoli pescatori.
-Motori: Economici (poche migliaia di euro).
Benefici:
-Comfort di navigazione superiore.
-Zero emissioni locali.
-Assenza di rumore, vibrazioni e odori.
-Nessun rischio di sversamento di idrocarburi.

3. Barche da lavoro
-Dove: Ambiti portuali e specifici contesti professionali.
Applicazioni:
-Gommoni elettrici nei Marina per operazioni silenziose anche notturne.
-Unità per acquacoltura (autonomia limitata sufficiente).
-Barche per la pulizia delle acque (plastica e idrocarburi).
Benefici:
-Operatività in ambienti sensibili e a contatto con il pubblico.
-Riduzione dell’impatto ambientale e acustico.

4)Escursioni turistiche in contesti naturali
-Dove: Aree naturali di pregio.
-Esempi: Cascate del Niagara, Argentina, fiordi norvegesi, laghi italiani.
-Uso ideale: Turismo lento e contemplativo.
Benefici:
-Esperienza immersiva nella natura grazie al silenzio.
-Zero emissioni nei contesti ambientali fragili.

Ma le barche più potenti, plananti e per le lunghe rotte?

L’imprenditore Attilio Piccolo

Riprendiamo la domanda del lettore, ovvero convertire in elettrico una imbarcazione di 48 piedi con due motori da 600 cv e la giriamo ad Attilio Piccolo, titolare della Green Boat Technology. Sottolineiamo che si tratta di una risposta per barche ad uso privato e non ad alta intensità d’u

so come per il trasporto locale su acqua.

Ecco cosa ci ha risposto:

“La risposta a questa domanda non può mai essere netta: il sì o il no non rappresentano una risposta corretta nella maggior parte dei casi. Dipende da vari fattori e in primis dalla richiesta dell’ armatore in termini di prestazioni del sistema elettrico/ibrido in termini di velocità e autonomie da raggiungere.

Almeno per le grandi unità a motore, perseguire una soluzione di full electric diventa anti economico: dal punto di vista tecnico non ci sono limitazioni  ma possiamo relegare un’imbarcazione nata per navigare a 30 nodi con un range di autonomia di 600 miglia nautiche a una velocità di 10 nodi e 100 miglia?.

In linea di massima le attuali unità a motore elettrico sono mezzi di trasporto energivori; con una super car elettrica ci si fa ben poco, sia in termini di velocità che di autonomia.

Questo non vuol dire che l’elettrico debba essere una chimera. Anzi, si possono anche in questo ambito apprezzare i benefici. Ma come? Sulle unità a motore che devono conservare le prestazioni originali, il nostro consiglio è puntare sull’ibrido ed associare l’endotermico (soprattutto in termini di autonomia) all’elettrico per la navigazione a bassa velocità: ingresso ed uscita dai porti, sessioni di pesca, escursioni turistiche, aree marine protette. Anche se non c’è una verità assoluta o una soluzione che potrebbe andare bene per tutti. In generale possiamo dire che in questi casi la potenza del sistema elettrico ben proporzionato deve aggirarsi intorno al 10% di quello endotermico.

Una barca da lavoro, della ditta Puttini, convertita alla propulsione ibrida

La soluzione dell’ibrido in serie

Altra soluzione potrebbe essere quella dell’ibrido in serie, perseguibile soprattutto sui refit totali o sulle nuove unità: i motori endotermici fanno solo da generatori e la propulsione è affidata esclusivamente ai motori elettrici coadiuvati da un pacco batterie per la navigazione in aree sensibili.

In questo caso oltre ai benefici già presentati si migliora notevolmente il confort di bordo, si riducono i costi di manutenzione dei sistemi endotermici e si ha a bordo una sorta di centrale elettrica per sopperire anche a tutte le altre esigenze.

Il full electric rimane una scelta validissima soprattutto per alcune tipologie di barca e di utilizzatori come ad esempio: barche a vela, natanti per escursioni giornaliere, unità di appoggio, natanti ed imbarcazioni per la navigazione fluviale

o lagunare, navigazione sui laghi.

In generale direi ad ogni utente/barca ci vuole un sistema ben cucito addosso che possa incontrare le esigenze di chi utilizza il mezzo, il budget e l’investimento a lungo termine.

Visualizza commenti (1)
  1. Una domanda alquanto difficile da rispondere ; 48 piedi sono circa 15 metri dai CV dei motori non ci va sicuramente a passeggio da diportista io uscivo per pesca sportiva al tonno ed al pesce spada e il barchino stessa lunghezza con tre motori da 350 l’uno mangiava circa 300 litri ora di benzina ma si volava letteralmente e l’attraversata Venezia -Fiume o Zara avveniva in un lampo come il prosciugarsi di uno stipendio; non credo che ci sia una conversione in elettrico che a parità di dimensione e peso dell’imbarcazione ti offra la stessa prestazione a lungo raggio

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