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C’è un contratto ad hoc per la ricarica nel box condominiale?

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rifornimento

Davide ha un garage, ma in un edificio diverso dalla sua residenza: c’è una contratto ad hoc per la ricarica nel box condominiale, ci chiede? Inviate quesiti e osservazioni a info@vaieettrico.it

ricarica box condominiale

Un mio contatore o quello condominiale?

punto interrogativoVi seguo assiduamente e sono intenzionato a sostituire la mia vecchia VW Polo diesel con un’auto elettrica. Ma ho un problema che mi blocca: come posso ricaricarla in garage? Mi conviene attivare un contatore “altri usi” o collegarmi al contatore condominiale che ho già visto avere dei costi al kwh decisamente elevati?

Potete fare un po’ di chiarezza sui contratti disponibili per i box e suggerire qualche soluzione? Mi pare di capire che le condizioni economiche siano nettamente più sfavorevoli rispetto a quelle per contratti residenziali (purtroppo il box è in un altro fabbricato e non posso collegarlo al contatore di casa).

Vi ringrazio per il vostro lavoro e vi esorto a continuare e
approfondire sempre di più nonostante tutta le campagne diffamatorie contro l’elettrico!„ Davide da Ivrea

ricarica box condominialeNon si scappa dal contratto “usi diversi”, e il kWh costa di più…

punto interrogativoRisposta-Non ci risulta che siano disponibili sul mercato contratti di fornitura specifici per la ricarica nel box condominiale. Sia che lei installi un nuovo contatore dedicato (POD) o che ottenga dal suo condominio il permesso di alimentare la sua wallbox dal contatore condominiale (in questo caso contabilizzando e pagando a parte i prelievi) il costo per kWh sarà quello previsto dai contratti “altri usi”, gravato da una tassazione Iva del 22%, anzichè del 10% dei normali contratti ad uso residenziale.

Scegliendo di installare un suo POD privato, inoltre, dovrà pagare una tantum i costi di installazione del contatore, più quelli per il collegamento al garage. E’ improbabile che questi oneri aggiuntivi possano essere poi ammortizzati anche ottenendo un contratto di fornitura a condizioni particolarmente favorevoli.

Se può, utilizzi il POD del condominio

Quindi, fatti i suoi conti, verificata l’adeguatezza dell’impianto  elettrico esistente e ottenuta l’autorizzazione dall’assemblea dei condomini, opti preferibilmente per il collegamento al contatore condominiale. Pagherà la ricarica più che in un  garage di pertinenza, fisicamente connesso al POD domestico, ma molto meno che a una colonnina pubblica. E molto più comodamente.

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7 COMMENTI

  1. Non sono per nulla d’accordo per la connessione con il contatore condominiale: la cosa, anche se tecnicamente fattibile, potrebbe essere foriera di discussioni e malintesi, soprattutto in caso di sovraccarico linea con distacco della corrente condominiale.
    Preferirei (come ho fatto io) un contatore separato. Se salta lui resto senza corrente solo io.
    Teniamo conto che nel caso di connessione con il contatore condominiale si dovrebbe affrontare la spesa della connessione al contatore condominiale, e la spesa per un gruppo di misura NON CONTESTABILE DAL CONDOMINIO che indichi il consumo del singolo condomino rispetto al totale.
    I costi di tutta l’operazione a mio avviso sono paragonabili a quelli di una fornitura privata, senza la seccatura di dover effettuare lo scorporo dei propri consumi da quelli condominiali.
    All’epoca portai in detrazione i costi dell’installazione del contatore, è da valutare se sia possibile cumulare questa spesa con quella dell’installazione di una eventuale wallbox.

  2. La tipologia di contratto dipende da come è accatastato il garage: se, anche se staccato dall’abitazione, risulta comunque pertinenza dell’abitazione principale, si potrebbe optare per USO DOMESTICO NON RESIDENTE che beneficia di un’aliquota agevolata del 10%.
    Il contratto ALTRI USI veniva riconosciuto dal Servizio Elettrico Nazionale con IVA agevolata a condizione che si dichiarasse che l’utenza era esclusivamente al servizio di un garage senza impieghi per attività lavorative (diverse dagli usi di un garage).
    La cosa invece viene contestata dai fornitori del mercato libero, che attribuiscono al contratto ALTRI USI un’IVA del 22%, e spingono per la tipologia USO DOMESTICO NON RESIDENTE che beneficerebbe dell’IVA agevolata (così hanno fatto a me, dopo un fitto battibecco con un operatore Duferco).

  3. Io ho due auto elettriche (mia e mia moglie) e due garage, purtroppo lontani da casa nostra.
    Da subito ho chiesto la possibilita’ di mettere una wallbox a bassa potenza (3.6kW sarebbe sufficiente) per la ricarica…
    Sto sperimentando ostracismo da condomini convinti della possiblita’ di incendio a amministratori di condominio intellettualmente disonesti.

    Potreste su vai elettrico affrontare strutturalmente la cosa?
    Grazie

  4. Bene Alessandro ! Grazie …. lo leggerò volentieri 😁👍👍👍
    ( anche perché tra un mesetto devo fare un incontro preliminare Consiglio di condominio … per poi magari arrivare a proporre in Assemblea d.c. il FV ..ed eventuali servizi accessori .. tipo ricarica BEV )

  5. Quello di allacciarsi in maniera intelligente al contatore parti comuni è un argomento che credo non sia ancora stato trattato in maniera “strutturale”.
    Dovrei fare due parole con Alberto Stecca della Silla Industries e poi potrebbe venirne fuori un pezzettino interessante.

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