Conto termico: 900 milioni di incentivi per pannelli ed efficienza energetica


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Via libera al decreto che stanzia 900 milioni di incentivi per il Conto termico 3.0. La misura, aggiornata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), introduce importanti novità per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e agli interventi di efficienza energetica su edifici pubblici e privati.

Il nuovo decreto conferma lo stanziamento di 900 milioni di euro l’anno, con una suddivisione netta: 400 milioni riservati alla Pubblica Amministrazione e 500 ai soggetti privati. La misura è stata accolta con favore da istituzioni e stakeholder, con particolare interesse da parte dei Comuni italiani che da tempo attendevano questo aggiornamento.

Conto termico, ecco chi sono i beneficiari

Tra le principali novità, si segnala un ampliamento della platea dei beneficiari: potranno presentare domanda non solo le amministrazioni pubbliche, ma anche enti del terzo settore, consorzi, autorità portuali, società in-house e, per la prima volta, anche le Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) e le configurazioni di autoconsumo collettivo.

Particolarmente significativo è l’allargamento agli edifici non residenziali privati, che finora erano esclusi. Questa apertura rappresenta un segnale chiaro della volontà del governo di rendere più capillare la diffusione delle tecnologie efficienti e sostenibili.

Le novità: fotovoltaico, batterie e mobilità elettrica

Il Conto Termico 3.0 punta forte anche sull’elettrificazione degli usi finali. Il nuovo schema di incentivo comprende ora tra le spese ammissibili: impianti fotovoltaici, sistemi di accumulo a batterie, colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Con una condizione fondamentale: questi interventi potranno essere incentivati solo se accompagnati dalla sostituzione dell’impianto termico esistente con pompe di calore elettriche, considerate la tecnologia trainante per accedere ai contributi.

Gli incentivi coprono fino al 65% delle spese, ma arrivano al 100% su edifici pubblici in Comuni con meno di 15.000 abitanti, scuole pubbliche e ospedali

Il contributo previsto è un incentivo in conto capitale che può coprire fino al 65% delle spese ammissibili. Ma la quota può salire al 100% nel caso di interventi realizzati su edifici pubblici in Comuni con meno di 15.000 abitanti, scuole pubbliche, ospedali, strutture sanitarie pubbliche, comprese quelle residenziali e di cura. Un vantaggio non trascurabile che potrebbe dare nuovo impulso agli investimenti locali, soprattutto nei piccoli centri.

Il decreto, che si compone di 31 articoli più allegati, definisce in dettaglio i limiti di spesa per ciascuna categoria di intervento, le modalità di accesso agli incentivi sia in via diretta sia tramite soggetti terzi come le ESCO, le tipologie di spese ammissibili e i massimali aggiornati, per rispondere all’evoluzione dei costi di mercato.

Entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) attiverà il portale per la presentazione delle domande, mentre entro 60 giorni, l’ARERA aggiornerà – su proposta del GSE – il contratto tipo per la gestione del meccanismo.

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