Nel 2025 un italiano su tre vuol cambiare auto, vincono elettriche e ibride

Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Compass – Speciale Auto 2025, presentato durante l’Automotive Dealer Day di Verona, il 35% degli italiani prevede di acquistare un’auto entro i prossimi 12 mesi. E oltre la metà di questi è orientata verso soluzioni a basso impatto ambientale: elettriche e ibride.

Il 2025 si apre con segnali incoraggianti per il settore automotive. In particolare per la mobilità sostenibile. Il mercato arriva da un 2024 in sostanziale stabilità. Dove le auto nuove hanno registrato soltanto un +0,7% nelle immatricolazioni.  Ma ora l’Osservatorio Compass mette ben evidenza come il consumatore è ormai orientato verso la svolta green.

Elettriche e ibride: la spinta green arriva da giovani e Centro-Nord. Al sud e nei ceti medio-bassi prevale l’usato e il diesel

Il 54% degli intervistati si dice propenso ad acquistare auto elettriche o ibride, con una netta prevalenza per le ibride (44%). Il dato riflette una progressiva apertura verso soluzioni più sostenibili, soprattutto tra i giovani, i residenti del Centro-Nord e i ceti medio-alti. Al contrario, diesel e usato restano opzioni più gettonate nel Sud e tra i ceti medio-bassi, segno di una transizione ancora disomogenea sul territorio.

Interessante anche il dato generazionale. Tra i Millennials, la percentuale di chi intende cambiare auto nei prossimi 12 mesi arriva al 46%, seguita dalla Generazione X (39%). L’interesse per le auto nuove è alto, ma l’usato continua ad attrarre soprattutto Gen Z e residenti del Sud e Isole, anche per ragioni economiche.

Tra i consumatori prevale l’acquisto a rate

Quasi la metà degli italiani (44%) intenda ricorrere a un finanziamento per affrontare la spesa. Le formule preferite? Rate fisse o maxi-rata finale, soprattutto tra i più giovani e i residenti al Sud. Nel 2024, i finanziamenti per l’acquisto di auto e moto hanno superato i 24 miliardi di euro, in crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente. Più dell’80% del credito al consumo destinato ai beni durevoli è legato al settore della mobilità. In particolare, sono cresciuti i finanziamenti per auto nuove (+4,3%) e per l’usato (+5,6%), con importi medi rispettivamente di 19mila e 15mila euro.

Tra le formule di acquisto, il Buy Now Pay Later si sta affermando anche nel post vendita, cioè nelle spese successive legate alla manutenzione e alle riparazioni. Il 57% degli automobilisti lo considera utile, con picchi del 75% tra chi prevede di acquistare un’auto e del 66% tra i Millennials. Per molti, poter dilazionare i costi significherebbe prendersi più cura dell’auto, sia in frequenza che in qualità degli interventi.

Noleggio a lungo termine: boom tra i privati

Anche il noleggio a lungo termine sta vivendo un momento favorevole. Nei primi tre mesi del 2025 sono stati sottoscritti oltre 250mila contratti, in crescita del 6,5% rispetto al 2024. In forte aumento anche la quota di privati, che registra un +13%. Una formula interessante anche grazie all’innovazione del Rent to Rent: i concessionari noleggiano le auto e le rimettono sul mercato con nuove formule flessibili. Come l’uso a breve termine o le auto di cortesia.

Nonostante un contesto economico complesso, il desiderio di mobilità resta vivo, soprattutto tra chi guarda a modelli sostenibilicommenta Luigi Pace di Compass Il credito al consumo e strumenti innovativi come il Buy now pay later si confermano leve decisive per sostenere il settore”.

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Visualizza commenti (31)
  1. Sono sicuro che sono interessati a comprare ibrido o elettrico, finché non vanno dal concessionario a capire che costano il triplo di un’auto termica….

      1. Buongiorno, chiedere scusa mi sembra esagerato e il suo è un atteggiamento aggressivo senza motivo. Ma si rende conto di che abbaglio è questo dell’elettrico? Terre rare, costi, smaltimento, sicurezza, perdita quasi totale del valore dell’usato (mi trovi un concessionario che ritiri una elettrica di buon grado e ad un prezzo corretto), inadeguatezza totale della rete elettrica, costi di ricarica non proprio popolari, totale dipendenza dalla Cina. Per rimediare all’1% di CO2 sul totale. Anche l’Europa sta facendo consistenti passi indietro. Io abito in provincia di Belluno…territorio esteso poca popolazione, scarsi servizi. Alzi il naso verso il cielo e conti gli aerei in un pomeriggio, non in un giorno, giri gli allevamenti intensivi per una cultura della carne assurda. La CO2 delle auto, ma dai. Comunque se ci crede fa benissimo. Io terrò il mio diesel di 21 anni finché non sarò fuorilegge, e se non posso andare in centro a Milano, pazienza. Buona giornata.

          1. marcovers777

            Buonasera, perché si scalda così tanto nei confronti di chi espone idee diverse? E dove sarebbe la disinformazione? Un bel bagno di umiltà non le farebbe affatto male

        1. Leggo di “prezzo corretto” dell’auto elettrica. Ecco il problema a mio avviso dell’anomalia Italiana sulle BEV è tutto qua. Quale è il prezzo corretto? Chi lo decide? Glie lo dico io: il prezzo delle Bev in Europa, essendo essa un mercato unico, è tarato sul potere d’acquisto dell’europeo medio, che purtroppo è nettamente superiore a quello dell’italiano medio. Se lei percepisse un Ral o una pensione doppia di quella che prende non vedrebbe il prezzo delle Bev come troppo alto. Inoltre il prezzo delle auto in generale è comunque cresciuto. Anche le auto endotermiche sono aumentate tantissimo per via dell’evoluzione tecnologica che hanno subito a 360 gradi ed infatti sulle fasce alte la differenza di prezzo non la trova. La trova sulle utilitarie e sulle medie. In realtà poi se si fa bene i conti, a fronte di un costo iniziale più alto, i costi di gestione poi la faranno rientrare economicamente. Non parliamo poi del lato ecologico (tutti dimenticano che è il motivo principale da cui è partita tutta la transizione): tenersi la vecchia auto a petrolio per più anni possibile paventando la convinzione che
          ciò sia più ecologico dell’acquisto di una elettrica. Niente di più sbagliato. Mentre una elettrica a fronte della produzione iniziale ha poi un saldo
          ecologico che prima si azzera poi diventa positivo, una auto a combustibile fossile aumenterà teoricamente all’infinito l’inquinamento perché continuerà con la sua
          inefficienza a consumare sempre più benzina, olio lubrificante, tagliandi e materiale di consumo. Infatti a differenza di una elettrica una auto a combustibile fossile continuerà per tutto il ciclo di vita a consumare una quantità di carburante
          enorme, anche fino a 15 volte il suo peso. Se poi si è negazionisti del cambiamento climatico, allora alzo le mani, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

          1. antonio Gobbo

            Stefano, credo che quanto hai esposto sia tutto relativo, in alcuni casi può esser vero in molti altri no, mi spiego meglio con un esempio:
            – costo di acquisto, per le fascia A B C l’acquisto di una BEV è decisamente superiore e questo delta può variare dai 5000 ai 10000 euro a secondo del modello
            – risparmi sulla manutenzione, vero una manutenzione media ogni 25 – 30000 kmvaria dai 400 ai 300 euro a secondo secsia fatta dalla casa produttrice o dal meccanico sotto casa, considerando che la percorrenza media sono di 8 – 10000 km all’anno abbiamo in 10 anni un risparmio di 1600 euro.
            – bollo mediamente per quelle fasce è dai 150 ai 200 euro che in 5 anni dj esenzione per le BEV vale altri 1000 euro
            – consumi … qui la cosa cambia parecchio se la ricarica viene fatta in casa o alle colonnine, nel primo caso per 8000 km con 14 kw ogni 100km e una bolletta di 23 cent avremmo circa 250 euro di spesa contro circa 900 per la benzina ovvero 650 euro in meno, se al contrario fosse fatta a una DC il risparmio sarebbe al massimo di 200 euro per cui il pareggio sarebbe dopo 10 anni o giù di lì ma si avrebbero i disagi in tempo e fatica per le ricariche.
            Se poi dovessimo confrontare i costi di un auto già in possesso contro l’acquisto di una nuova BEV … anche calcolando qualche riparazione i conti non tornerebbero più.
            Ognuno fa un caso a sé e quel che vale per me non vale per un altro per cui cercare una quadra che valga per tutti ad oggi è assolutamente impossibile.

        1. Sono stato caposervizio e inviato del Sole 24 ore per cinque anni. Non ha nulla da insegnarmi, nè sulle auto elettriche, che guido ogni giorno, nè sulla corretta informazione.
          E aspetto ancora le scuse per la balla spaziale delle auto elettriche che costano 3 volte quelle termiche. Per non parlare di ciò che scrisse nel 2022, quando ancora si firmava Roberto, sugli allevamenti intensivi che emettono il 75% del totale mondiale dei gas serra. Tanto per dire il livello.

          1. Mario Bonati

            >> E aspetto ancora le scuse per la balla spaziale delle auto elettriche che costano 3 volte quelle termiche.

            Se la mette su questo piano, il titolo di quest’articolo è ancora “Nel 2025 un italiano su tre vuol cambiare auto, vincono elettriche e ibride”, cosa numericamente impossibile, perché vorrebbe dire vendere più di 15.000.000 di auto, stando bassi con i calcoli. Non sarebbe il caso di sistemarlo ?

          2. Se la mette su questo piano, abbiamo pubblicato i dati di un sondaggio condotto da una società autorevole (Compass è controllata al 100% dal Gruppo Mediobanca, le basta?). Non abbiamo fatto affermazioni da bar. Come tutti i sondaggi, esprime pure intenzioni d’acquisto; quindi una potenzialità di mercato che potrebbe raggiungere al massimo il 35% del venduto nuovo annuo, previsto di circa 1 milione e 500 mila auto.

          3. Mario Bonati

            Trovi le differenze …
            – questo è quello che ha appena scritto: “quindi una potenzialità di mercato che potrebbe raggiungere al massimo il 35% del venduto nuovo annuo”
            – questo quello che c’è scritto nel titolo: “Nel 2025 un italiano su tre vuol cambiare auto”

            Se secondo lei sono la stessa cosa, allora mi arrendo

  2. caprone manicheo

    Le ibride sono le nuove termiche e ovvio che crescono, i costruttori utilizzano questa spruzzatina di green sia a livello mediatiche che per risparmiare qualche grammo di CO2 sul km.

    Cribbio pure la Panda (modello uscente) si fregia della scritta hybrid.

    1. antonio Gobbo

      E in effetti l’ibrido è quello che oggi chiede il mercato (le plug in sono solo accrocchi che servono per pagare meno le auto aziendali).
      Gli italiani al dj la delle previsioni stellari dei sondaggi, non sono né economicamente né praticamente e forse pure mentalmente preparati per avere un’auto elettrica, in futuro chissà, forse, magari, può darsi che lo saranno …. vedremo, ma ad oggi i numeri degli scorsi anni e quelli attuali parlano chiaro e dicono 5% (poi abbiamo il boom nel mese dei bonus e poi la immancabile ricaduta a picco) davanti a quelli non c’è sondaggio che tenga.

  3. pierluigi mariotti

    Salve, questo articolo segue quello del 14 maggio scorso nel quale si discuteva del rilancio delle vendite di auto in Italia e non solo.
    Passata questa kermesse di 3 giorni con niente poco di meno che salvini ( scritto in minuscolo apposta ) come rappresentante del governo alla fine che cosa ne e’ uscito fuori per la vendita, produzione e tutto l’ indotto che ne ruota attorno ?
    A parte questi numeri sparati a caso quali sono le soluzioni per arginare questa crisi ?
    Immaginavo fosse un buco nell’ acqua e mai come in questi casi vorrei essere smentito.
    L’ Europa……… dopo l’ incontro di qualche mese fa per risolvere la crisi della produzione e vendita delle auto cosa ha partorito ?
    Ad oggi neanche il topolino !!
    Parole, parole, parole e soltanto parole.
    La mia sensazione e’ sempre la stessa : ci si concentra a discutere della cornice ma il quadro rimane bianco, nessuno lo disegna.
    Mi rendo sempre piu’ conto che chi decide vive in un mondo tutto suo, chi subisce queste decisioni o non decisioni vive nel mondo reale pagandone tutte le conseguenze.
    Nel 2024 in Italia si sono prodotte autovetture come nel 1956 !!
    Sempre nello stesso anno sono state immatricolate 1.558.704 auto rispetto ad una media attorno ai 2.000.000 degli anni ” normali “.
    C’e’ una crisi molto peggiore di quel che sembra ma non se ne parla come si dovrebbe, le ore di cassa integrazione che toccano sempre nuovi record.
    Pazzesco come una nazione una volta industrializzata come l’ Italia sia giunta a questo stato comatoso.
    Pongo questa semplice domanda : secondo voi di chi e’ la colpa ?
    Della forza lavoro ?
    Della sfortuna ?
    Del destino ?
    Oppure di chi avrebbe dovuto tenere sotto controllo questo declino che va avanti da decenni ?

    1. antonio Gobbo

      L’Iyalia è in linea con l’Europa infatti Nel 2024, grazie alla forte crescita del solare fotovoltaico e dell’idroelettrico, quasi la metà dell’elettricità prodotta in Italia è stata da fonti rinnovabili (49%). Il solare ha generato il 14% dell’elettricità.
      Il discorso principale sono j salari/pensioni che non permettono una diffusione delle tecnologie green (auto, case, fotovoltaico ecc) che pur portando benefici a lungo termine nell’immediato sono più costose di quelle tradizionali.
      Un esempio di ciò c’è lo porta la Spagna dove la produzione di rinnovabili è molto più diffus che da noi con una buona incentivazione da parte dello stato è il costo dell’energia assai inferiore però la % di vendite di BEV è attualmente solo il 2% in più rispetto a noi e questo è dovuto al fatto che i loro stipendi sono uguali o poco inferiori ai nostri.

  4. Italia parco da 40 milioni di auto.
    parco auto con età auto media di 12,5 anni in aumento.
    Con età media 12,5 anni il turnover veicoli dev’essere si e no 8%, non mi pare che negli ultimi anni o mesi sia aumentata la disponibilità finanziaria dell’italiano medio…

    Vabbè metti che ogni ogni italiano abbia due auto (lui e moglie anche se non è cosi) e che uno si dica intenzionato a cambiare auto intesa come quella della moglie.. Andiamo al 16%.. “anche se sarebbe informazione fuorviante perché avreste dovuto specificare il 16% delle FAMIGLIE italiane e non degli italiani.

    in ogni caso il 35% è ancora più del doppio rispetto al turnover standard già raddoppiato, in un periodo inflazionistico con mercato generale in sofferenza e incertezza socio economica.

    Mi sa che questa statistica è stata fatta fuori da un concessionario o al salone dell’auto.

    da google AI
    AI Overview
    Scopri di più
    Le previsioni per le vendite di auto nei prossimi 12 mesi, considerando i dati fino ad ora, sono negative per il mercato italiano. Si prevede un calo delle immatricolazioni, con il mercato del nuovo che potrebbe chiudere l’anno con un calo del 7,8% rispetto all’anno precedente.

    2024 immatricolazioni 1.558.704 -8% 1.450.0000 malcontate.
    Vostra stima (35% degli italiani –> parco auto 40 ml. *0.35 14.000.000 auto)
    mi sa che avete toppato di un ordine di grandezza.

    1. Infatti: noi siamo in famiglia in 4, e siccome abitiamo in 3 città diverse per motivi di lavoro abbiamo 4 auto ma nessuno di noi nel 2025 pensa di cambiarla. Ed hanno 8 anni, 7 anni , 5 anni e 3 anni. E conosco un sacco di gente che guida auto con più di 10 anni di vita e se le tiene strette

      1. Noi siamo in 4,… 3 maggiorenni… Abbiamo due auto ( 20 e 16 anni ) due scooteroni ( 12 e 9 anni ) una vespa ( 18 anni ) un cinquantino ( 13 anni )
        Di questo passo cambierò l’auto di 16 anni nel 2032 quando scadrà il bombolone del GPL….. e probabilmente la vespa tra un paio di anni, ma visto l’andazzo se mi lascia il motore con 300€ la rimetto a posto….

      2. antonio Gobbo

        Io ho appena cambiato il vecchio RAV di mia moglie, ma solo perchè in Lombardia purtroppo le euro 1 non possono circolare anche se sono come la mia GPL e la mia scelta è andata su una MG ZS fullhybrid avendo mia moglie bocciato l’elettrica a prescindere sia pervil prezzo sia in quanto avrebbe dovuto andare a ricaricarla a una colonnina. Le altre due auto sono entrambe a GPL euro 5 e euro 6 e di sicuro le terrò spero ancora molti anni finché vanno

  5. Mario Bonati

    Facciamo 2 conti …
    In Italia siamo circa 60 milioni di persone. Ho chiesto alla AI, ed il numero stimato di maggiorenni in Italia è di circa 51.740.000

    Quindi, se il 35% di questi cambiasse auto quest’anno, significa che quest’anno in Italia si venderanno quasi 18.000.000 di auto ?

    Certo, molto verosimile

  6. Il titolo è fuorviante, in quanto si parla di 2025 mentre la ricerca dice nei prossimi 12 mesi quindi arriviamo a 2026 inoltrato. Sul 35% ho enormi dubbi ma non mi esprimo

  7. Il 35% degli italiani? diciamo degli intervistati. Quanti saranno stati? Mettiamo anche 1000? Dunque 350 di questi cambieranno l’auto nel 2025? Non credo neppure. credo che il 35% stia PENSANDO di cambiare l’auto, oppure GLI PIACEREBBE farlo / poterlo fare. Da qui all’acquisto, acqua sotto i ponti ne passa.

    Questi sondaggi sono abbastanza inutili: uno può rispondere quello che gli pare, tanto i soldi mica li sta già tirando fuori. E’ facile fare il ricco (così come il leone) dietro a uno schermo 😀

  8. antonio Gobbo

    Sinceramente questo articolo mi lascia a dir poco dubbioso, l’affermazione che ” il 35% degli italiani prevede di acquistare un’auto entro i prossimi 12 mesi” cosa significa? Il 35% di chi? Degli automobilisti italiani ovvero di quei 40 milioni del parco circolante ovvero 14 milioni di auto, considerando che nei primi 4 mesi sono state vendute 583000 auto nei restanti 8 mesi se ne dovrebbero vendere 13 milioni 400 mila circa …. al confronto le mission impossible di Tom Criise sono un gioca da ragazzi. Se invece è così non fosse magari capire a che numeri si riferisce questo 35% non sarebbe male.
    Anche le % peraltro mi sembrano strane il 54% ci ibride/elettriche è già più o meno la % attuale anci le ibride (non plugin) sono quasi al 50% mentre le BEV + le plug in sono già ora circa il 8 – 10% e questo lo si evince anche dal valore dei finanziamenti, i 19000 euro per l’acquisto di auto nuove, levando i costi del finanziamento, di sicuro nkn bastano per acquistare plug in e/o BEV.
    insomma facendo 4 conti le auto che gli italiani acquisteranno nel 2025 (quante come dicevo non è dato sapere) saranno in % come quelle acquistate nei primi mesi del 2025, la maggioranza usate e quelle nuove in gran parte elettriche (non plug in) con il restante 8 – 10 % del nuovo suddiviso tra BEV e plug in …. niente di nuovo sotto il sole.

    1. antonio Gobbo

      Errata correggere la maggioranza dj quelle acquistate nuove sarà ibrida non elettrica come erroneamente ho scritto

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