Confronto elettrico diesel: Marco ha sostituito la vecchia Fiesta diesel con la Citroen e-C3. E ha confrontato i costi della nuova auto con un’eventuale versione diesel. Vaielettrico risponde. Le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Confronto elettrico diesel: il risparmio c’è, senza contare l’inquinamento
“Seguo il vostro sito e da poco ho acquistato una Citroen e-C3 con finanziamento e rottamazione della mia vecchia Fiesta del 2006 diesel. Ho monitorato per 2 mesi i consumi e ho tirato giù un confronto con una diesel (stimando un consumo di 20 km/litro). Aggiungo che utilizzo una guida molto parsimoniosa. Il risparmio c’è (vedi tabella sotto), senza contare l’inquinamento.. .Spero di fare cosa gradita“. Marco Giraudo
Ma questa convenienza c’è se puoi ricaricare a casa…
Risposta. Il problema è sempre lo stesso: dove ricarichi. Se lo fai a casa, o al lavoro, ci può stare quello 0,30 al kWh che è stato indicato nella prima tabella. Ma se ti servi delle colonnine pubbliche il costo aumenta, fino a raddoppiare e più. Fortunatamente su questo secondo fronte qualche ribasso c’è stato (da ultimo è arrivato lo sconto di A2A, valido dal 9 giugno per tutta l’estate), ma bisogna fare di più.
Anche per avvicinarci alle tariffe di Paesi come la Francia che, avendo il nucleare e un maggior numero di auto elettriche in circolazione, pratica prezzi ben più convenienti. Oggi, comunque, il riferimento non è più il diesel, quanto l’ibrido nelle sue varie accezioni (mild e full, a seconda dell’apporto del motorino elettrico).
Se guardiamo i dati dei primi 4 mesi del 2025, scopriamo che ormai le auto a gasolio valgono meno del 10% del mercato italiano, mentre le hybrid sono attorno al 45%. E cresceranno ancora nei prossimi mesi, mentre le diesel perderanno altre quote.
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posso considerare che i piccoli motori Diesel sono destinati a sparire totalmente visti i costi realizzativi con le attuali normative antiinquinamento: si portan dietro complessità tali da non giustificarli più (molto meglio gli ibridi veri a benzina, se termici). Filtri FAP intasati o da sostituire periodicamente, additivi AdBlue (con ulteriori problemi associati) non mi invoglierebbero affatto a prendere in considerazione motorizzazioni a gasolio, specialmente se l’ambito d’uso è in ambito urbano/extra urbano: una vettura a batteria (adeguatamente dimensionata) farà un “lavoro” molto migliore ed a costi molto inferiori (manutenzione ordinaria ridotta, guida più rilassante e +/- “one pedal” con assenza di stress nelle zone “30” o di traffico intenso).
Ovviamente va analizzata la possibilità di ricarica a casa/lavoro (per massimizzare i vantaggi) verificando anche la presenza di punti ricarica pubblici da sfruttare (quasi sempre presenti presso supermercati/centri commerciali… che bene o male tutti usiamo almeno volta la settimana.. quindi eliminando anche il “tempo” di rifornimento, visto che stiamo facendo la spesa 😉).
Suggerisco poi a @Marco Giraudo di verifica su Telegram il PUN della sua zona*.. perché ultimamente vedo prezzi orari anche inferiori ai 0.02€/kW, che con un contratto a PUN variabile+spread (ce ne sono di bassissimi.. anche 0.01€/kW !) fanno spendere veramente poco!
* canale Telegram es “Prezzo Zonale Centro Nord”
Segnalo un passaggio che secondo me potrebbe risultare ingannevole:
la Francia ha un nucleare del tipo vecchio, quello già installato decine di anni fa, quando costo del lavoro e costruzione più semplificata e norme sicurezza meno accurate costavano meno, e in aggiunta sono state sovvenzionate da altre tassazioni statali, cioè gravando sul debito pubblico francese, oltre che nelle bollette
installazioni di nucleare nuove ad oggi ( ma già dai primi anni 2000) almeno in occidente sono diventate molto antieconomiche, non si fanno quasi più perchè i prezzi energia li fanno aumentare, a meno di non volerle di nuovo sovvenzionare con le tasse, e ai prezzi di oggi sono cifre enormi, in pratica costano più del già caro metano
=== a spanne per capirsi:
180 euro al MW-h costo totale energia di nuculare di nuova costruzione
240 euro al MW-h stima europa aggiungendo smantellamento e gestione scorie
50-70 euro al MW-h = costo di sola gestione ordinaria per centrali vecchie, senza contare costo costruzione e costi futuri di smantellamento; EDF ha appena alzata la tariffa minima del kwh delle sue centrali a 65-70 euro (anni fa prima dell’inflazione monetaria era 44 euro)
però questi 50-70e non sono il costo vero, o prima o poi vanno tirati fuori anche gli altri soldi, e se non saranno nelle bollette, saranno nelle tasse o nel debito pubblico
=== per confronto, una rinnovabile di quelle già mature a basso prezzo (come FTV ed Eolico in Spagna, dove le centrali nucleari le chiudono perche già stanno lavorando in perdita anche come solo spese ordinarie)
38 euro al MW-h installazione e gestione ordinaria
42 euro al MW-h compreso anche smantellamento e riciclo
8 euro al MW-h costo medio di sola gestione ordinaria, però il suo costo medio, che va pagato negli anni per sostenere le spese, restano i circa 42 euro al MW-h, anche se in alcuni momenti venderà energia a 8 euro al MW-h o anche meno
92 minuti di applausi.
Secondo una ricerca del Fraunhofer Institute, l’energia prodotta da nucleare è la più cara che ci sia.
Ciao, citi una ricerca aggiornata ( Luglio 2024) e che stima i prezzi delle fonti energetiche specifici in Europa (e per FTV con o senza accumuli BESS, usa i costi in Germania, con meno sole rispetto noi o la Spagna)
in altre aree del mondo i prezzi possono variare, in Cina per es il nucelare pare costi molto meno che in Europa-America, ma in Cina anche le turbine eoliche e gli accumuli BESS costano letteralmente 1/3 che in Europa, e anche le auto EV stanno tra 1/2 e 1/3.. quindi i costi vanno sempre contestualizzati all’anno e all’area geografica in cui vengono calcolati
GRAFICO riassuntivo della ricerca Fraunhofer-Institute (e spiegano che i costi mostrati non comprendono i costi di smantellamento e gestione scorie)
https://www.ise.fraunhofer.de/en/publications/studies/cost-of-electricity/jcr:content/contentPar/sectioncomponent/sectionParsys/imagerow/imageComponent1/image.img.4col.large.png/1728050961342/Levelized-Cost-of-electricity-2024.png
risultati sono simili a tante altre fonti autorevoli e aggiornate che già “spammo” spesso
==== occhio al Capacity-factor ====
la forchetta dei prezzi della barra nel grafico va da un valore minimo a uno massimo anche a seconda del “fattore di utilizzo” (capacity factor) ipotizzato di una centrale, cioè per quante ore all’anno equivalenti a piena potenza produrrà energia.. se lavora meno ore, le spese fisse alzano ulteriormente i costi energia per kw-h
in Francia il fattore di utilizzo è circa 70%
in teoria tolte le pause di manutenzione e ispezione potrebbe arrivare all’85%, cioè 10 mesi all’anno di funzionamento continuato, ma non riesci a fare andare le centrali sempre al massimo, es. nei fine settimana devono abbassarle di potenza, e poi anche in estate per colpa del surriscaldamento, oltre ai guasti e manutenzioni impreviste
poi in Francia durante questo Maggio, parte delle centrali le hanno abbassate di potenza o fermate nelle settimane in cui la rete era satura di energia rinnovabili e i prezzi energia quasi zero, e questa saturazione a prezzi stracciati e “competizione” succederà sempre più spesso, riducendo il numero di ore di funzionamento delle centrali e mandandone ancora di più in alto i prezzi del kw-h, come nella parte alta della “forchetta” min-max mostrata nel grafico
per questo in Spagna i gestori delle centrali hanno già programmato di dismetterle progressivamente a partire dal 2027, per non andare in perdita, e chiesto al governo i fondi per aiutarli nello smantellamento e nella realizzazione dei depositi provvisori di superficie delle scorie
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i tecnici e gli studi, ripetono che invece il complemento ai mix con molte rinnovabili variabili (FTV ed Eolico) più corretto ed economico, saranno gli accumuli di energia, in sostituzione della quota di flessibilità attuale data dalle centrali a metano; oltre ovviamente alle altre rinnovabili che sono già parzialmente programmabili (idroelettrico, biomasse, geotermia, biometano)
in Francia negli ultimi anni hanno avuto anche seri problemi di carenze idriche per il raffreddamento … viste le irregolarità climatiche (con piogge talvolta assenti, altre sovrabbondanti); dovrebbero aumentare gli invasi artificiali per il raffreddamento (con evidenti costi notevoli, ma magari utili anche a fini irrigui o consumi cittadine vicine, se ben dimensionati).
Si dirà che le nuove centrali in studio hanno raffreddamenti passivi (a sali) e non hanno queste problematiche… ma ancora si devono vedere “sul campo”… e -giustamente- si confrontano con i costi decrescenti delle F.E.R.
92 TWh di applausi, prego.
Qui su Vaielettrico.it gli applausi si misurano in TWh 😉
⚡⚡⚡⚡👏👏👏👏😁