Confindustria come la Lega, contro l’elettrico: anche il nuovo n.1, Emanuele Orsini, è contro la UE per la svolta del 2035, ci segnala Natalino. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Anche il nuovo n.1, Orsini, contro la svolta del 2035: “Un disastro per la nostra industria”
“Ho visto la prima intervista del nuovo presidente di Confindustria: la svolta del 2035 sarebbe per lui una pazzia. E via a sciorinare la solita litania di disastro per l’industria italiana del settore. Se la buonasera si vede dalla sera….Mi consola l’esistenza di realtà come Vaielettrico.it, ma temo che questa volta il malvagio avrà il sopravvento. Buon lavoro“. Natalino Tagliabue. Mariano Comense

Confindustria sempre schierata a difendere l’esistente
Risposta. Perché Confindustria è sempre più marginale in Italia? Perché ormai è diventata una lobby che difende tenacemente l’esistente, senza più nessun entusiasmo per le sfide future. Qualche settimana fa c’era da scegliere il nuovo presidente: erano rimasti in ballo il n.1 di ERG, Riccardo Garrone, e il rivale poi eletto, Emanuele Orsini. Il primo ha condotto con successo l’uscita dal petrolio della sua grande azienda, la ERG, trasformandola in un protagonista (redditizio) nelle rinnovabili. Il secondo è attivo in due settori, l’edilizia in legno e i salumi. Chi hanno scelto gli imprenditori? A occhi chiusi Orsini (non un malvagio eh…), che continua sulla linea del predecessore, anch’egli scettico sulla svolta a emissioni zero nei trasporti. Per avere consenso in Italia devi difendere l’esistente. Come fa la Lega di Matteo Salvini. Dopo la sconcertante uscita del ministro dell’Economia (leghista) Giancarlo Giorgetti, che lavora un’accisa sulle auto elettriche, il vice premier è tornato all’attacco. Con la solita litania delle “auto elettriche prodotte in Cina, dove bruciano il carbone“. Qualcuno lo informi che la UE prepara dazi sui prodotti cinesi e che l’Europa si sta attrezzando per produrre qui auto e batterie.
- Auto elettriche e incentivi 2024: pazzeschi sì, ma attenti a non esagerare. Il VIDEO di Paolo Mariano
È chiaro come il sole che stiano remando contro da parecchio diffondendo disinformazione e spaventando, omettendo dati. Barisoni su Focus economia di Radio24 non manca una puntata senza denigrare l’elettrico.
Mai detto che Musk sia un incapace lui fa gli affari suoi , io sto solo rispondendo al titolo della discussione che parla di confindustria … Tu se fossi presidente di confindustria difenderesti un imprenditore estero che ha creato nel paese 144 posti di lavoro o difenderesti le migliaia di PMI che lavorano in subappalto a ditte tedesche e francesi nella componentistica dell’auto che al 99% per ora richede componenti per le endotermiche?
Io proverei a convincere Musk, oppure chessò Vestas (pale eoliche), Sunpower, o altre migliaia di industrie innovative ad aprire stabilimenti in Italia, perchè socialmente è importante che i cittadini abbiano un impiego, ma non è detto che debba sempre essere nell’azienda dei Jody Brugola e chi come lui punta solo a mantenere lo status quo. Se per esempio riassumessero tutti i dipendenti Fiat da altre parti, gli Elkann non potrebbero può tenere ostaggio lo Stato con la “minaccia sociale” dei licenziamenti. Fallirebbere l’azienda (estiquatzi), non chi ci lavora. Stessa cosa per l’indotto: se so produrre componenti specializzati per Fiat, probabilmente li so fare anche per Tesla, Byd, o altre. Le gigapress di Tesla chi le fa?
Ma è difficile attirare questi investimenti fintanto che abbiamo energia elettrica carissima, burocrazia asfissiante, governance ondivaga, e ultimamente un deciso comportamento reazionario (nel senso storico del termine). Andiamo giusto bene come spalla del business classico, vedi appunto i petrolieri.
Capisco perfettamente quanto dici e concordo, però ricorda che qui stiamo parlando del presidente di confindustria Italia e come ho detto prima non può “permettersi” di dire cari industriali siete dei trogloditi, investite poco in R&D e ancor meno in produttività … e se fallite perchè dall’estero arrivano americani (TESLA) o cinesi sono cavoli vostri … Deve difendere la trincea finchè possibile anche se tutti sappiamo che è fatta di sacchi di terra e non di cemento armato
Scusi ma chi ha detto che gli altri settori sono poco influenti? Qui si sta dicendo che il settore dei trasporti deve fare la sua parte e che ci sono tutte le tecnologie per farlo. Mi pare che la redazione l’abbia scritto chiaramente più volte, tra cui il fatto che proprio il settore trasporti sia quello che finora ha fatto i progressi minori.
Eh io invece credo proprio che qualcuno dovrebbe urlare a questa gente che il re è nudo, per loro o più probabilmente per chi lavora per loro, perché questa gente coi capitali accumulati cadrà in piedi in ogni caso, lasciando i cocci a chi li circonda.
Il vero disastro per l’industria italiana è rimanere ancorati alle vecchie tecnologie, tutte le aziende di candele che non si convertono a produrre lampadine prima o poi chiuderanno. La triste verità è che abbiamo una classe dirigente che non dovrebbe dirigere nemmeno un condominio.
Ormai quelli che sono contro l’auto elettrica stanno diventando delle macchiette. Sono a livello dei terrapiattisti o dei no-vax. Che Confindustria si faccia rappresentare da cotanta levatura intellettuale la dice lunga sulla crisi di questo organismo. Un grande in bocca al lupo a questi signori e ci vediamo la sera delle elezioni europee quando vedremo ben chiaro il triste destino del motore a combustione.
Naturalmente il verbo della nuova (Sic!) economia anti elettrico e rinnovabili ha preso il via dal Festival dell’Economia di Trento gestito dal Sole 24 Ore, quotidiano di Confindustria. Nella giornata di apertura ho personalmente partecipato ad una conferenza su: “Mobilità elettrica:costi e priorità” con fra gli altri la CEO di EnelX.
La perla è venuta da un certo Giovanni Primo Quagliano- Presidente Centro Studi Promoter il quale senza mezzi termini ha detto che l’Europa ha sbagliato tutto con la direttiva Fit for 55 e che il limite del 2035 dovrà assolutamente essere rivisto anche perché secondo lui se pure tutte auto del mondo dovessero essere sostituite da elettriche la riduzione delle emissioni complessive di CO2 sarebbe un risicato 3%.
Vi invito ad andare sul sito http://www.festivaleconomia.it e scaricate il video on demand.
Io sono uscito furioso anche perché non è stato possibile fare domande
Pensa che c’è anche chi gli crede
Infatti questo nuovo vento politico non vuole contraddittorio.
Detta legge e basta.
La transizione ormai è delegata a coloro che si pongono dei dubbi e si informano.
Cercasi “Orsini” furbi. Prego farsi avanti…
“l’Europa si sta attrezzando per produrre qui auto e batterie.”
Peccato che qui non sia l’Italia. Chi mai vorrebbe venire a produrre qualcosa nel paese al contrario, dove ogni nuova tecnologia è vista con ostilità da persone che nemmeno hanno capito come funziona ma decidono in proposito?
Poi l’industria Italiana di “mio” non ha nulla perchè quando si fanno utili stellari questi vanno nelle tasche dei soliti noti ma quando bisogna tagliare e rubare contributi, li dobbiamo pagare tutti.
Finchè ci sarà il mito del micro industriale con la fabbrichetta sotto casa non se ne uscirà mai. Il mondo moderno richiedede mega conglomerati e regole stabili per 10-20 anni. In italia ogni 3×2 cambia il governo e quello dopo come unioca cosaa smonta le cose fatte da quello prima. Auguri!
Qualcuno leghi questo Orsini a una sedia e lo costringa a vedere la puntata di Presa Diretta intitolata “La Scossa Elettrica” (https://www.raiplay.it/video/2023/10/La-scossa-elettrica—Presa-Diretta—Puntata-del-09102023-a0ea5d78-4a2d-41d6-9d89-35e54f82d619.html)
oppure organizziamo vicino casa sua un bel “carosello” di fumanti Euro 0.1.2 che duri almeno 48 ore…. vediamo se cambia idea …
scherzi a parte… stan cercando di difendere le “fabrichéte … taaac ! ” senza considerare che il resto del mondo non sta andando nella direzione da loro desiderata…
rimpiango la lucida visione di Olivetti, Geloso ed altri poco ricordati imprenditori che han tentato di traghettare anche la vetusta Italia nell’era moderna…
Infatti si è poi vista la fine della Olivetta una volta che ne hanno preso il controllo. Purtroppo.
Azzeccatissima e tristissima la svista “Olivetta”.
In effetti, se la sono proprio magnata così, come un’olivetta… 😭
Ottima idea. Io porto le graffette e il collirio. Arancia Meccanica docet! PS: Ovviamente sto scherzando, anche se… 😉
In Germania sono convinti dell’elettrico? bhe forse si quando è stato scritto l’articolo (ottobre 2023) ma forse dopo l’abrogazione dei bonus decisamente assai meno e di questo se ne sono accorte anche le case automobilistiche che hanno fatto un dietrofront sul produrre solo elettrico dal 2030 dicendo che produrranno endotermico fintantochè il mercato lo chiederà.
Riguardo a Orsini bhe lui fa la politica delle industrie italiane, molte delle quali sono legate a doppio filo a quelle tedesche come subfornitori, se quelle tedesche hanno fatto le decisioni di cui sopra mi sembrerebbe assurdo che un presidente di confindustria portasse avanti idee contrarie a queste decisioni mettendo in difficolta le migliaia di piccole industrie (e i relativi lavoratori) che in questo mercato campano.
Produrranno endotermico finché il mercato lo chiederà… il problema è capire finché lo chiederà, e la richiesta potrebbe crollare tra pochi mesi oppure tra anni.
Un percorso insostenibile è insostenibile, punto.
Quando cambierà il vento però dovranno essere velocissimi ad adattarsi e… lo saranno? Questo è più che altro il punto.
I consulenti sono famosi per non azzeccare mai il futuro, ma la data del 2035 non sembra proprio campata in aria: né troppo vicina per abbandonarsi ad entusiasmi eccessivi né troppo lontana da rischiare di rimanere fregati nella morsa tra l’emergenza climatica e un potenziale incremento dei costi dei carburanti.
Per ora quelli posizionati meglio sono Tesla per la sostenibilità e i cinesi per capacità produttiva e competitività.
Il pericolo cinese non è da paragonare alle auto elettriche prodotte in Occidente, ma alle auto ICE, nel giro di pochi anni questo sarà drammaticamente evidente.
Io sinceramente di insostenibile vedo solo continuare col solo elettrico quando (ora come ora) il mercato non lo vuole o ne vuole una % non sufficente, Ti assicuro che i manager che prendono queste decisioni lo fanno a fronte di dati (molti dei quali non ci sono noti) e non certo perchè al mattino gli è andato il caffè di traverso.
Come minimo si aspettano che la spada di damocle del 2035 venga abolita o perlomeno posticipata di parecchio (soprattutto dopo le prossime europee) poi a quel punto il “pericolo giallo” non sarà più un pericolo.
Quello che vedo io è che puntano a tenere il piede in due staffe. È oltremodo ovvio che rimarrà in gara soltanto chi correrà con il piede in una sola staffa, quella giusta ovviamente. Non nutro troppo dubbi su quale sia questa staffa, perché l’economia funziona in un modo ben preciso e il settore automotive non è esente da certe regole, sebbene molti manager sembra siano convinti del contrario.
P.S.: di manager bastonati su questo tipo di strategie c’è un elenco sterminato.
“… a quel punto il “pericolo giallo” non sarà più un pericolo.”
E nel mentre continuiamo spensieratamente a fregarcene invece della “certezza nera” di autointossicarci, di crepare a decine di migliaia per l’inquinamento e a bruciare (letteralmente!) miliardi su miliardi di euro in combustibili importati dall’estero. Viva i patridioti!
Eugenio capisco che tu sia preoccupato per la tua salute e per quella altrui ma cerchiamo di esser razionali, io in una precedente risposta sulla CO2 risparmiata da una tesla durante la sua vita avevo detto che sicuramente 50 tonnellate non era male ma rispetto alle centinaia di migliaia all’anno prodotte in Italia non poteva risolvere da sola il problema e che c’erano altre fonti di inquinamento ben superiori tipo gli allevamenti intensivi e il sig. DEgli Esposti mi aveva detto che questa era un forum dove si discuteva di auto elettriche e non di allevamenti intensivi … per cui direi che dovreste mettervi d’accordo … o parliamo anche di inquinamento o solo di quanti km si fanno don un pieno all’80% o argomenti similari.
Io sono perfettamente d’accordo con te che l’inquinamento è un problema enorme e va risolto, ma va risolto globalmente non mettendo la testa sotto la sabbia e parlando di inquinamento solo se associato a parola “elettrico” o “tesla” … non credi?
La testa sotto la sabbia la mette lei e quelli che scrivono, come lei, che i problemi dell’inquinamento sono ben altri che le auto. Noi ci occupiamo di mobilità e generazione di energia sostenibili. Generazione elettrica e trasporto, messi insieme, fanno oltre il 50% delle emissioni inquinanti e climalteranti. E pur non occupandocene direttamente, siamo sostenitori della decarbonizzazione anche negli altri settori, come prevede il Green Deal Europeo da noi totalmente condiviso. Se il concetto le è chiaro, commenti il contenuto degli articoli e la smetta una volta per tutte di ingarbugliare le carte sui massimi sistemi.
@antonio Gobbo vale anche l’esatto contrario, ovvero che parlare di inquinamento spacchettandolo in percentuali da zero virgola, serva soltanto a creare l’alibi per assolvere tutti e non fare niente.
Purtroppo la questione dello zero virgola è l’argomento fantoccio che viene tirato fuori apposta per convincere l’opinione pubblica che il mondo inquinato e con il clima impazzito in cui viviamo sia il miglior mondo possibile. È un argomento che fa ben presa sulla pancia perché non richiede alcuno sforzo di cambiamento e rassicura le coscienze che tutto potrà continuare come si è sempre fatto.
Ma sappiamo in tutta onestà che questo non può essere il miglior mondo possibile, anche soltanto per il fatto che sappiamo non esserebsostenibile, in particolare nel medio/lungo periodo.
Egregio Eugenio, capisco che voi vi occupiate di mobilità sostenibile e che i discorsi ambientali vi interessino di striscio solo in un ottica Grean deal … ma sinceramente non considerare che i problemi sono assai maggiori e affermare come successo in un altra discussione, che il problema degli allevamenti intensivi e a questo punto credo pure della produzione di CO2 data dai riscaldamenti delle case, delle industrie dell’agricoltura in genere oltre alla deforestazione che non ho mai visto citati, sia poco influente … bhe mi sembra perlomeno “limitativo” infatti come da questo articolo di greenpace (che credo sia tutto tranne una associazione legata alla lobby del petrolio) de 24 settembre 2020, si capisce l’impatto degli allevamenti intensivi sul riscaldamento globale,”Gli allevamenti intensivi in Ue inquinano più delle automobili: la nostra analisi” .
https://www.greenpeace.org/italy/storia/12423/gli-allevamenti-intensivi-in-ue-inquinano-piu-delle-automobili-la-nostra-analisi/
Il Green Deal contiene indicazioni e obiettivi su tutto ciò di cui lei continua a parlarci. Dimenticando tra l’altro che ne abbiamo scritto infinite volte. Ho il fondato sospetto che lei continui a rimestare nel torbido solo per ribadire il suo odio per l’auto elettrica. Padronissimo, ma si rivolga ad altri interlocutori
Immagino che, visto l’andamento azionario, il tuo elenco comprenda pure un certo Musk … giusto …. Giusto per chiarire quanto affermo …. VW negli ultimi 6 mesi è aumentata del 12%, mercedes del 13%, stellantis del 6%, BMW è a pareggio, Tesla ha perso il 24%
Non mi interessa investire a breve termine
Ok capisco ma il fatto che tu investa in bot trentennali o similari non toglie il fatto che nell’ultimo anno le azioni tesla abbiano perso il 50% e questo per una azienda direi che non è certamente un buon segnale, forse in futuro si riprenderà però l’ultimo annuncio di Musk che l’azienda non riuscirà a produrre 40 milioni di autoveicoli per il 2040 bhe forse qualche dubbio lo fa sorgere, non certo che fallisca ma forse che quanto promesso in passato non sia proprio tutto oro colato.
Forse non è particolarmente chiaro come funzionano alcune aziende oltreoceano, in particolare quelle legate all’economia della Silicon Valley.
Sintetizzando all’estremo investono moltissimo in innovazione e tecnologia per ottenere vantaggi competitivi a lungo termine: è il caso di Tesla con i grossissimi investimenti su hardware e software per la guida autonoma. Alcune di queste aziende addirittura hanno bilanci in rosso per più anni consecutivi, si veda Amazon quando la concorrenza e anche diversi esperti dicevano che il commercio on-line sarebbe rimasto un fenomeno marginale.
Nel caso di Tesla la situazione economica è perfino migliore di quella di Amazon quando era agli inizi. Possiamo aggiungere un eccessivo entusiasmo da parte dei mercati per il titolo e secondo me alcuni passi falsi sui prodotti, vedi Cybertruck, apparentemente un po’ in antitesi con la mission dell’azienda. Il -50% in questa fase in cui sono ancora importanti gli investimenti e c’è un po’ di calo di domanda perché M3 e MY sono dei bei prodotti ma i cinesi stanno mostrando i muscoli con prodotti decisamente interessanti è assolutamente fisiologico.
Io su Tesla ho fatto una scommessa di lungo periodo perché ritengo che sia la Apple dell’automotive e per ora i segnali ci sono tutti. Ne acquistavo le azioni quando sui giornali tedeschi uscivano le notizie che prendevano fuoco: la storiella è divertente perché all’epoca lavoravo in UK e il mio vicino di scrivania, italiano ma residente in Germania, in pausa pranzo mi mostrava gli articoli tedeschi che parlavano male di Tesla, le azioni scendevano e io la sera tornavo a casa e ne compravo un po’. Oggi, nonostante la discesa recente sono a +80% (sul portafoglio e al netto di alcune vendite che ho fatto quando il prezzo era alto per ridurre l’esposizione finanziaria), ma se (quando) esce il prodotto con guida autonoma il prezzo potrebbe raddoppiare nell’arco di poco tempo. Se poi tra qualche anno sarà approvato almeno negli USA per l’uso senza necessità di intervento da parte del guidatore il prezzo arriverà facilmente sopra 1000 $, probabilmente potrebbe anche raggiungere i 2000 $.
Certamente non è un investimento per cuori deboli ed è molto rischioso, in ogni caso il rischio più grosso per Tesla in questo momento viene da Oriente, perché mi pare che i produttori europei stiano centellinando le produzioni di elettriche mantenendo i prezzi più alti possibile e cercando di non fare troppa concorrenza alla loro stessa gamma termica, e così facendo fanno poca concorrenza a Tesla, anche se così facendo ora sono spaventatissimi per l’arrivo dei cinesi.
Per Musk al contrario le sfide sono catalizzanti e gli forniscono stimoli per superare ulteriormente i limiti e sono convinto che a meno che il CDA non gli faccia lo stesso scherzo che fecero in Apple a Steve Jobs, riuscirà a fare diventare Tesla la Apple dell’automotive.
Insomma per chi ama il rischio il -50% attuale potrebbe essere un punto di ingresso che non si ripeterà più.
Sia chiaro, e lo ribadisco ulteriormente, non suggerisco a nessuno di investire su Tesla se non è pronto a perdere i propri soldi perché si tratta di un’operazione ad altissimo rischio, anche se ovviamente con possibilità di enormi guadagni.
Leonardo, io ho lavorato in una multinazionale USA (IBM per esser precisi peraltro vendendo prima della pensione 2 anni fa sistemi di intelligenza artificiale) per 35 anni e so benissimo come vanno queste cose e come illustre aziende che si credevano immortali e superinnovative sono crollate in 2 o 3 anni (IBM per mia fortuna no). per cui lei ritiene di investire a lungo termine su Apple e tesla (che entrambe oggi non è che vivano i loro momenti migliori) credendo che in futuro abbiano una nuova espansione bhe faccia pure … io per ora mi tengo stretto le mie Alphabet ed NVIDIA che negli ultimi due anni mi hanno dato a dir poco “enormi” soddisfazioni.
Apple non ne ho, Alphabet e NVIDIA purtroppo me le sono perse. I miei investimenti si limitano a cose che sono in grado di capire e onestamente il treno NVIDIA non era nei miei RADAR quando era il momento giusto.
Tutti hanno visto quella puntata e sanno benissimo qual’è la realtà,
ma mentono sapendo di mentire per tornaconto personale e di clan politico (e non).
Ottimo esempio di manager all’italiana, una stirpe fallimentare, sono miopi alle opportunità di crescita e sviluppo, zero mentalità imprenditoriale. Solo gioppini al servizio di chi li ha messi lì.
Crescita e sviluppo … quale? quello cinese o quello di stellantis in Tunisia o altri paesi extraUE? Ditemi quali industrie ITALIANE guadagnerebbero e creerebbero migliaia di posti di lavoro per compensare quelli che verranno persi? …
i momi delle società per favore non i soliti racconti di un grandioso futuro please … i lavoratori al supermercato pagano in euro non in promesse !!!
La risposta la trovi qui:
https://www.raiplay.it/video/2023/10/La-scossa-elettrica—Presa-Diretta—Puntata-del-09102023-a0ea5d78-4a2d-41d6-9d89-35e54f82d619.html
Ci sono fior di imprese e di imprenditori che sono pronti a saltare sul carro della transizione energetica e della mobilità elettrica se solo la politica avesse la visione di creare le condizioni nel paese per tale passaggio epocale invece di portarlo in un vicolo cieco di desertificazione tecnologica e industriale.
I ti chiedo di elencarmi quali industrie sono e tu mi rispondi con un articolo totalmente di parte in cui si dice che stellantis va a investire altrove tipo Polonia Marocco sud america (tutte località dove l’auto elettrica la fa da padrona e dove i governi danno fior di miliardi per incentivare la ricerca sull’elettrico) , Dove si dice che in Europa le maggiori fabbriche automobilistiche puntano sul futuro dell’eletttrico quando le stesse hanno appena dichiarato che produrranno endotermico ben oltre il 2030 perchè la gente lo vuole, che da noi non si fa niente per riconvertire le fabbriche “obsolete” dimenticandosi che le stesse non sono certo di proprietà statale ma guidate da un certo Tavares che vede l’Italia solo come bancomat pronto a lasciarla nel momento in cui questa non gli regala quanto da lui richiesto e dulcis in fundo che questo ritardo generazionale è dovuto pure a qualche mese di ritardo nel distribuire i bonus auto..
Provo a ripetere la domanda QUALI SONO STE BENEDETTE INDUSTRIE PRONTE A SALTARE?
Che la maggioranza degli industriali scelga i salami non mi sorprende per nulla.
E’ gente abituata a mangiare, fin troppo.
Preferiscono i salami (inttellettualmente parlando) 🙂
I venditori di candele guardarono malissimo T. A Edison…
Confindustria è come Coldiretti. Arroccata su posizioni protezioniste e che non tengono conto del quadro globale.
Conigli chiagnefottisti, come detto più volte, immagine speculare dell’italiano medio, analfabeta funzionale, Fantozzi, Fracchia, personaggi di Alberto Sordi e di Carlo Verdone.
Spiega storicamente lo stato corrente dell’industria italiana, pallida ombra del passato.
Faranno caciara ancora per un po’ ma con certi programmi sono destinati all’estinzione
Sicuramente andranno avanti ancora per un po’ anche se nel frattempo rischiamo di finire prima noi in estinzione..
Per me fallissero tutti sarebbe unicamente un bene, potremmo invocare la selezione naturale e farci una risata.
Il problema è la loro collusione col potere, che permetterà loro di far pagare a tutti noi contribuenti le CIG, i prepensionamenti, i debiti che creeranno nel tentativo di difendere i loro sporchissimi e anacronistici interessi.
Concordo. A partire dalla tua azienda però.
Oh, interessante questo commento. Sentiamo, parlami della “mia” azienda e come riguarda quel che ho scritto. Stupiscimi, “astuto”.
Si e dopo ci penserà Musk a pagare stipendi e pensioni coi suoi guadagni miliardari … o forse no lui è specializzato in licenziamenti non in assunzioni 🙂
Per favore, basta con le boiate. Tesla ha creato dal nulla quasi 150.000 posti di lavoro
Esatto basta con le boiate … per esser precisi sono 127000 di cui 28000 rischiano di sparire a breve
Prima della nascita di Tesla erano zero. Ora la smetta
Per Antonio, che in un commento (immagino rimosso) lamentava ironicamente che in Italia Tesla ha creato ben 144 posti di lavoro, avendo qui solo gli store quello è il numero che ci si aspetta. In compenso alla gigafactory di Berlino lavorano 12.500 persone, e vista l’approvazione del piano di espansione quel numero è destinato a crescere. Ovvio, da noi Musk viene giusto per vedere se può affittare il colosseo, ma si guarda bene dal farci una fabbrica, chissà se è per colpa sua o per come (mal)funziona il sistema italiano.
Nemmeno a me piacciono certe pratiche americane sulla gestione del personale, ma criticare Tesla sul piano imprenditoriale è onestamente ridicolo.
Si, ho rimosso il commento a cu si riferisce e ne ho cestinato un secondo. Come faccio normalmente per le palesi provocazioni
Bravo il nostro cancellatore, è così che si vendono più BEV 😉 a fine anno insieme alle “provocazioni” cancellerei anche le % di immatricolazione italiane?