Il comunicato di Confimprenditori, dal titolo “Governo si doti di parco auto elettriche“, firmato dal presidente Stefano Ruvolo, rappresenta una provocazione, ma non priva di utilità. Se è evidente la critica aille modalità della transizione («Non è accettabile che i cittadini e le Pmi debbano sostenere costi elevati e affrontare le difficoltà della transizione»), dall’altro si chiede che le istituzioni «si dotino di un parco auto interamente elettrico». E non sarebbe una cosa sbagliata.
Sono quasi 30mila le auto delle amministrazioni pubbliche, ma solo il 67% ha risposto al censimento
Esistono enti locali che puntano sull’elettrico, anche di seconda mano (leggi), ma non sempre. Eppure sarebbe coerente in un Paese che tende alla decarbonizzazione. Una questione anche di comunicazione. Giusto chiedere ai cittadini, ma anche lo Stato elettrifichi i suoi mezzi di trasporto. Quante vale la flotta pubblica? I dati vanno presi con le pinze; tuttavia abbiamo un censimento del 2024 sul 67% delle amministrazioni, che ne ha quantificato il numero in circa 30mila auto (leggi). Non tutti gli enti sono stati coinvolti e quindi si può salire di qualche migliaia di unità.

Se pensiamo che con i 590 milioni dell’ecobonus si finanzieranno 39mila auto elettriche è facile fare i conti. Con poche centinaia di milioni di euro statali più il contributo degli enti si riuscirebbe ad elettrificare gran parte della flotta pubblica in tempi brevi. Anche perchè ci sono già Regioni che hanno investito sulle flotte dei Comuni.
La provocazione degli imprenditori
Visti i numeri, ben venga la provocazione degli imprenditori. «Il governo continua a stanziare incentivi importanti per l’acquisto di auto elettriche: a settembre sono previsti fino a 11.000 euro per le persone fisiche e 20.000 euro per le microimprese – dichiara il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo -. Risorse significative che testimoniano la volontà di spingere i cittadini e gli imprenditori verso la mobilità elettrica. Ma se le istituzioni europee e italiane pretendono che i cittadini e gli imprenditori si adeguino a questa transizione, allora è giusto che siano le prime a dare il buon esempio. Ci aspettiamo che il governo italiano, a partire dalla Presidenza del Consiglio, e la Commissione europea, si dotino di un parco auto interamente elettrico».

Il rappresentante ci va giù duro: «Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni abbandonino le auto a benzina sulle quali viaggiano e si spostano quotidianamente e acquistino le stesse vetture che vogliono imporre ai cittadini e agli imprenditori. Solo così la politica potrà dimostrare coerenza e credibilità, evitando di chiedere sacrifici sempre e solo alle famiglie e alle imprese. Non è accettabile che i cittadini e le Pmi debbano sostenere costi elevati e affrontare le difficoltà della transizione, mentre i palazzi del potere continuano a viaggiare con le auto blu tradizionali. Se la mobilità elettrica è davvero il futuro, allora lo si dimostri nei fatti, a partire dalle istituzioni».
Chiaro che il bersaglio sono i costi della transizione energetica, ma anche da questa provocazione, soprattutto se presa alla lettera, può nascere un’iniziativa lodevole: tutte le auto pubbliche in elettrico.
LEGGI La mobilità del futuro ha un cuore antico. E batteva qui e guarda il VIDEO
A 360° avete mai visto governanti dare il buon esempio ?!?
Anche per le cose più terra a terra come per esempio rimanere in ferie in Italia invece che andare in Grecia.
Mi pare una enorme cazzata.
Primo perchè non puoi chiedere a Meloni di lasciare l’auto termica… sarebbe “morta”.
Secondo perchè mi sembra il solito modo del mondo industriale di buttare la palla in tribuna, chiedendo in realtà sempre più agevolazioni, benefici, ecc. ecc.
Per quanto mi riguarda, conosco 4 persone con l’auto eletrica:
uno sono io
gli altri tre sono imprenditori che la usano per lavoro. Il che vuol dire che la ritengono ben conveniente.
In realtà qua abbiamo la lobby dei fossili e dei motori termici che spinge forsennatamente contro l’auto elettrica.
Sacrificio?
Io è da Maggio che viaggio sotto i due € ogni 100 Km e 3,5€ ogni 100Km nella media annua.
Il sacrificio era andare a Gasolio, piú rumoroso, meno prestazionale e molto piú costoso.
Ilaroiovs, se vuoi vieni a stare da me, ho una camera libera ma non ho un box per ricaricare e nessuna AC sotto casa, poi rifai j conti e vediamo cosa salta fuori ok?
Antonio nessuno pretende che chi non può vada in elettrico ma chi può perché non ci fa un pensiero viene a fare un paio di viaggi si rende conto che non si poi sempre dietro a caricare anzi si carica mentre si dorme….
Infatti nella tua situazione l’auto elettrica non va bene.
Nemmeno io ho il box ma evidentemente non è necessario per caricare a casa.
Comunque resta il fatto che il sacrificio era andare a gasolio a 9€X100 Km con la metà dei cavalli, le marce, i tagliandi che costano il doppio.
Che tus sia costretto a spendere il doppio mi spiace ma resta comunque UN SACRIFICIO rispetto che spendere la metà e andare pure meglio.
Diciamo che il senso della dichiarazione è all’opposto: il passaggio all’elettrico come un peso, portatevelo voi. Invece andrebbe vista come un investimento (anche non volendo considerare gli aspetti ambientali): pensa che risparmio in costi a medio/lungo termine per le amministrazioni, quindi per le tasche del contribuente…ma evidentemente ai governanti non piace la transizione perché non vantaggiosa dal punto di vista elettorale
Tutto molto condivisibile e peraltro, se anche chi siede nei vari uffici, per esempio comunali, fosse quindi dotato di BEV, ci sarebbe maggiore sensibilità e probabilmente anche maggiore cura e velocità nell’installazione e gestione dell’infrastruttura.
Penso ai casi di fiere e feste che inibiscono l’uso di colonnine, o alle lungaggini nel rilascio di permessi.
Oltre a una migliore gestione dell’infrastruttura potrebbero esserci benefici dal punto di vista dell’assistenza dei veicoli, credo che le officine sarebbero spinte a risolvere guasti e inconvenienti vari in tempi piú brevi degli attuali
ragionamento da bambini dell’asilo, mamma mia.
ha importanza chi inizia? bisogna sempre aspettare gli altri?
direi che il clima non aspetta, chi può lo faccia senza star a guardare cosa fanno gli altri.
Il concetto che chi impone comportamenti e scelte dovrebbe essere il primo a seguirli ti sembra tanto strambo?
si può star qui a discutere su concetti strambi o si può cercare di fare qualcosa ognuno nel suo piccolo.
che il clima stia cambiando direi che è sotto gli occhi di tutti, grandine come palline da tennis, tornado in brianza, alluvioni e piogge di qualche mese concentrate in poche ore.
al clima frega poco chi inizia, l’importante è iniziare.
Si, le auto pubbliche le paghiamo sempre noi….piccolo dettaglio…..
Corretto il parco auto delle P.A. è a carico dei cittadini che pagano le tasse. Ma anche anche il carburante e le onerose manutenzioni, Comunque il msg sarebbe certamente positivo.
Le paghiamo tutti con le nostre tasse. Che sono soldi che non “paghiamo” in quanto sono soldi che non guadagnamo ma che teniamo temporaneamente in tasca prima di girarli allo stato.
E’ così che funziona una colletività.
Questa mania della super semplificazione e del populismo finirà mai?
Temo di no.
si ma magari
i dipendenti pubblici disonesti
non si possono più fregare benzina e diesel con la tanica
Sarebbe corretto. Comunquesia i sacrifici non sono MAI da parte delle amministrazioni o politica, ma sarà sempre pubblica cioè di tutti i cittadini. Per caso i politici e gli amministratori hanno mai usato i loro stipendi per i beni pubblici?