Con Model Y Tesla è riuscita a convincere persino me. Che da sempre considero i prodotti del costruttore americano molto validi per efficienza, guidabilità ed ecosistema di ricarica. Ma che hanno sempre lasciato a desiderare per qualità dei materiali e degli assemblaggi. In quest’auto si vedono netti miglioramenti, che riducono sempre di più il divario con gli storici costruttori premium tedeschi.
Con Model Y Tesla… / Com’è fatta fuori
FUORI – Tesla ha fatto la scelta di costruire auto che non urlino la natura elettrica. Le ha disegnate perché fossero quanto più simili possibili alle “cugine” endotermiche. Qualcuno considera quest’estetica, dalle linee pulite ma tradizionali, noiosa e anonima. Priva di personalità. Altri invece la ritengono già iconica e inimitabile. Personalmente trovo che l’auto abbia una linea piuttosto elegante e ben proporzionata. Certamente più della sorella maggiore, Model X, decisamente più sgraziata. Ma questi sono gusti e non si discutono. Certo è che, nonostante in molti pensino a Model Y come la versione “crossoverizzata” di Model 3, è evidente fin dalla prima occhiata che si tratta di un prodotto diverso. E, per la prima volta, senza evidenti difetti di assemblaggio. L’accoppiamento delle lamiere e ben realizzato e regolare. Le guarnizioni delle porte e del bagagliaio sono applicate correttamente. La verniciatura non presenta difetti evidenti. Queste è la vera novità. Con Model Y Tesla migliora la qualità generale.
Con Model Y Tesla… / Com’è fatta dentro

DENTRO – Le linee interne sono quelle alle quali gli utenti di Model 3 sono abituati da tempo. Pulizia e razionalità estrema. Solo pochi comandi fisici (le rotelle multifunzione sul volante e le leve dietro) e un enorme schermo touch per fare tutto. Tutto è smaterializzato in Model Y. La chiave è una tessera wireless che si appoggia sul montante per accedere all’auto. Ma che Tesla fin da subito ci invita a sostituire con l’installazione di un app nello smartphone. Pochi passaggi e il nostro smartphone diventa una chiave. È sufficiente tenerlo in tasca e, quando ci avviciniamo all’auto, le maniglie si sbloccano. Ma nulla di questo rappresenta una novità. Anche all’interno la qualità generale è aumentata. Le sbavature sono davvero poche. La cura costruttiva, anche nell’accostamento dei pannelli di rivestimento interni, è aumentata vistosamente. Lo schermo centrale si contraddistingue per una solidità di montaggio finora sconosciuta. Persino i tappetini e il rivestimento del bagagliaio sono migliori rispetto a quanto eravamo abituati a trovare in Model 3 e nelle stesse Model S e X. Brava Tesla! Iniziamo a ragionare.
Con Model Y Tesla… / In autostrada fa più di 330 km
Omologata per un’autonomia di 507 km nel ciclo WLTP, nell’uso reale su strada ha confermato le mie aspettative. Il percorso che da Milano (dove ho ritirato l’auto) mi ha portato fino a casa (Riva del Garda, TN) è lungo circa 170 km. Di questi, circa 100 di autostrada e 70 di strade urbane e extraurbane. Complici alcuni rallentamenti in autostrada (dove non ho mai superato i 19 kWh/100km) e la bassa velocità sulla Gardesana occidentale (la strada che costeggia il lago di Garda), la mia media totale sul percorso è stata eccezionalmente bassa: 16,4 kWh. Un buon inizio! Cercando, nei giorni successivi, una rilevazione più precisa del consumo autostradale (a 130 km/h), ho impostato l’autopilot e ho guidato per circa 40 km in un tratto pianeggiante. Il consumo è stato di 22,5 kWh/100km. Sulla stessa tratta autostradale, ma con temperature più miti, avevano fatto poco meglio sia Volkswagen ID.4 che Audi Q4 e-tron. Ad ogni modo questo significa che Model Y, in queste condizioni, è in grado di percorrere oltre 330 km in autostrada prima di aver bisogno di una ricarica. Un buon risultato per un’auto più alta e più larga di Model 3. Nel misto superi senza problemi i 400 km. E in città è verosimile raggiungere e superare i 500 km. Niente male.
Prestazioni: divertimento allo stato puro
Divertimento allo stato puro. La coppia di quasi 500 Nm (258 kW la potenza dei due motori) unita alla trazione integrale e l’eccellente assetto (più votato alla sportività che al comfort) regalano sensazioni straordinarie. L’auto è incollata alla strada anche quando si decide di spingere un po’ più del solito (ma sempre nei limiti concessi dal codice della strada). I trasferimenti di carico sono quasi impercettibili. E, nonostante il baricentro sia un po’ più alto che in Model 3, l’auto si guida in maniera davvero intuitiva. E lei asseconda le intenzioni del guidatore in modo fulmineo. Specialmente se selezioniamo l’impostazione sport dello sterzo (più diretta e precisa). La potenza a disposizione è davvero tanta. Non a caso Tesla ha previsto una modalità che consente di limitare la coppia per rendere la guida più rilassata. Ottima idea.
Come ricarica? Sono arrivato fino a 170 kW di potenza
Per la prova di ricarica FAST, ho deciso di testare Model Y presso una stazione ultra Fast di Ionity. Preferendola a un Supercharger Tesla. I Supercharger a mia disposizione, infatti, non superano i 145 kW di potenza e la mia intenzione era quella di verificare la reale potenza massima (di picco) accettata da Model Y. Tecnicamente l’auto dovrebbe essere in grado di arrivare fino a 200 kW (anche se il dato è ufficioso). E le stazioni Ionity possono arrivare a 350 kW. Quindi la stazione non avrebbe fatto da collo di bottiglia.Con il 20% di SOC, ho raggiunto la stazione Ionity di Trento. Ho collegato l’auto e, seppur per poco, la potenza raggiunta è stata di 165/170 kW. Non sappiamo se con un SOC ancora più basso avrei potuto raggiungere una potenza massima ancora più elevata. Ma in circa 10 minuti sono stato in grado di immagazzinare energia a sufficienza per percorrere oltre 100 km a velocità autostradale.
Mi è piaciuta perché…alla guida è straordinaria
E’ migliorata tantissimo rispetto alla sua diretta progenitrice, Model 3. E per certi versi ha una qualità costruttiva generale migliore anche rispetto a quella di Model S e Model X. Alla guida è straordinaria. Precisa, performante, divertente da guidare e parca nei consumi. Il piccolo volante, i sedili contenitivi, la taratura delle sospensioni concorrono a renderla un’auto a bordo della quale non si vede l’ora di salire. Forse più da soli o in coppia che in famiglia però… Le auto confortevoli sono altre. Anche se, rispetto a Model 3 gli spazi sono un po’ più ampi e meglio sfruttabili. Vedi ad esempio l’apertura del portellone del bagagliaio posteriore che permette un accesso molto più agevole. Naturalmente mi è piaciuta per la possibilità di accesso all’ecosistema Tesla e ai Supercharger. Ancor oggi il sistema più intuitivo per viaggiare in elettrico. Complice l’integrazione del sistema di bordo con la rete dei punti di ricarica dedicati. Imbattibile. Tesla è forse l’unica auto che metterei in mano a mio padre per un viaggio Trento – Lecce, senza tante spiegazioni (solo un briefing di qualche minuto). E questo va riconosciuto.
Non mi è piaciuta perché…
La qualità costruttiva è aumentata ma non è ancora a livello delle auto premium tedesche, con le quali giocoforza Model Y si confronta. C’è ancora tanto lavoro da fare, pare. O forse no. Perché forse per i clienti Tesla le priorità sono diverse. Al primo posto in Tesla mettono le prestazioni e l’integrazione con la propria rete di ricarica. I competitor puntano a costruire auto più confortevoli, meglio rifinite e insonorizzate. Non mi è piaciuta perché, a differenza che in Model X, dove è presente anche un display dietro al volante, qui c’è solo il display centrale. E le informazioni circa la velocità e le indicazioni del navigatore necessiterebbero per lo meno di un head up display. Non è questione di abitudine, ma di sicurezza. Il sistema di apertura delle maniglie, lo stesso di Model 3, non è di immediata interpretazione. E spesso devi scendere e aprire la portiera per chi non sa come farlo. Con Model Y, Tesla introduce anteriormente un vetro doppio. Nonostante questo il rumore dei fruscii aerodinamici che penetrano nell’abitacolo non è trascurabile.
A gusto non c’è prezzo, diceva un motto popolare, e in effetti con quello che costano i SUV BMW, ci vuole una buona dose di masochismo per accettare un frontale del genere…
Buongiorno Mariano , utilizzo una M3 long range da 2 anni mezzo (110.000 km , senza il minimo problema ) dopo aver usato tedesche per tanti anni con soddisfazione , ultima e’ stata una audi A6 quattro, bellissima , ma nulla in confronto ad una M3 . Domanda senza nessuna polemica : sembra quasi che a tutto il mondo giornalistico sia stato “vietato” confrontare le ammiraglie e supercar con le tesla . Dico questo perche – con tutto il rispetto del caso e la mia ammirazione per i marchi del lusso e le supercar – tesla e’ di una categoria a parte , quasi aeronautica in quanto a prestazioni , la si compra per la sua mainboard dotata di ben 5 cpu che rendono possibile fare un soft reset del computer di bordo ( black screen ) a 150 km/h senza pregiudicarne la guida .la stessa porsche taycan in confronto e’ come se fosse dotata di un vecchio pc atari . Deve essere infatti paragonata ad una lamborghini piuttosto che alle semplici tedesche ..3,8 secondi da 0-100km/h senza perdite dovute ad assenza di cambi , frizioni etc ,480 Nm di coppia ed una tenuta di strada degna di un kart da competizione , sono prestazioni pazzesche e nemmeno lontanamente pragonabili alle normali tedesche . Elon musk ha vinto completamente la sua scommessa / scherzo contro le lobbies automotive in quanto ha creato una tesla/lamborghini al prezzo ( contando ovviamente gli incentivi ) di una semplice golf accessoriata : PAZZESCO . La M3 performance o anche la stessa long range sono semplicemente macchine da corsa travestite da autilitarie . Semplicemente imbattibili in quanto a prestazioni e guidabilita. Ma vanno appunto guidate . Noi siamo consulenti e facciamo in media 70.000 km/anno . Se vuole in privato Le faccio vedere le cifre ma mi creda che tra risparmio in carburante , nessuna manutenzione , pastiglie freno da sostituire ogni 200.000 km, no bollo e suoerbollo risparmiamo in media 9000 euro/anno …per affiancare e divertirci con le nostre amiche lamborghini . E sinceramente non rimpiango nessun optional delle macchine di lusso tradizionali e sononfelice di non dover piu acquistare piu auto da 80-90.000 euro perche dotate di “divani posteriori” meglio rifinite di macchine di fasce piu basse. Versmente senza polemica se vuole contattarmi Le indico anche tutta una ulteriore lista di plus point pzzeschi che ho potuto toccare con mano negli ultimi ns 100.000 km guidati in tutta europa sulla ns M3 . Sono estasiato dalla qualita generale delle tesla , pazzesche . Mi contatti . Saluti
Il modello provato, se non sbaglio, è di fabbricazione cinese. Può darsi che la qualità costruttiva dipenda da questo?
Buona sera,
non sbaglia. E’ di fabbricazione cinese. Se poi questa sia la causa della maggior qualità costruttiva, non lo sappiamo.
Sulla carta, si dovrebbe sperare in una qualità costruttiva ancora migliore per quelle che arriveranno da Berlino.
Salve,
possessore di una Model 3 SR, ho voluto provare anche io la Model Y, però non sono d’accordo che la guidabilità sia superiore. È più rumorosa, più ondeggiante e meno precisa della 3: si è persa la guida da kart……
Comunque un ottimo modello con un baule enorme.
Il bagagliaio posteriore ha le stesse dimensioni di quello di Model 3. Ma la luce di accesso è superiore e questo aiuta le operazioni di carico e scarico, rendendolo certamente più sfruttabile.
Beh ci sono anche i due pozzetti (M3 solo uno) e ad occhio, buttando giù i sedili si può dormire in due……
Noi siamo di Riva e qualche settimana fa ho notato qualcuno che continuava a girare come una trottola con una Model Y bianca…
Una nota sui consumi.
La Gardesana occidentale (noi facciamo spesso Riva del Garda – Brescia) è in assoluto il tratto dove la nostra Model 3 SR+ consuma meno: in questa stagione (senza troppi turisti e senza clima/riscaldamento) intorno ai 9-10 kWh/100 km.
Buon giorno Mario,
non so chi fosse. Il test è stato eseguito nei giorni scorsi e la model Y a mia disposizione era nera.
Certamente la Gardesana occidentale è un percorso extraurbano nel quale si tengono velocità comprese tra i 50/60 km/h e i 70/80. E questo aiuta i consumi.
La velocità di carica dipende anche dalla temperatura della batteria: programmando un supercharger come punto di ricarica, la macchina preriscalda la batteria prima dell’arrivo, per accorciare i tempi. Al supercharger di Forlì con batteria al 30% la mia Model 3, che ha la stessa batteria, è arrivata a 210 kW (il massimo, come per Model Y è 250, non 200)
Non mi permetto assolutamente di entrare nel merito delle notazioni del “contenuto Tesla” che riceve il plauso crescente (e pari merito) di compratori e boss delle grandi Case, ma se dovessi approcciarmi per la prima volta al “contenitore”, che poi è quello che avviene da sempre, e senza aver visto mai il marchio di Musk, direi che dal punto di vista sensoriale quest’auto impressiona… per la sua normalita, anzi, quasi anonima bruttezza. Onestamente non mi viene da urlare dentro “minchia quant’è bella…” Detto questo, Elon Musk è riuscito a creare dal nulla un brand iconico ‘elettrizzante’. Però, mannaggia, l’occhio quanto deve attendere ancora la sua parte?
Le racconto un episodio e tento di rispondere alla sua domanda finale (posto che i gusti sono individuali e ci mancherebbe altro).
Ero nel salone VW della mia città e attendevo che si liberasse il venditore per definire gli ultimi dettagli del mio acquisto elettrico.
Da pochi giorni era in esposizione la ID3.
Beh…nonostante ci fosse il fior fiore della produzione VW/audi davanti a me…di colpo sembrava tutto vecchissimo rispetto alle forme della ID3…e con questo tento una risposta alla sua domanda: probabilmente a livello estetico (l’occhio ha bisogno di tempo per abituarsi…l’esempio Y10 è ancora attualissimo) Tesla sconta il fatto di non avere una storia di modelli precedenti con cui fare raffronti e quindi le forme delle sue auto sconteranno ancora a lungo l’effetto novità…sono nate così e quello stile può impressionare o meno.
Ma già adesso che se ne vedono molte di più in giro si inizia a farci l’occhio.
Da ultimo non bisogna dimenticare che queste linee sono fatte per piacere in tutto il mondo…ragion per cui sono probabilmente un compromesso per non scontentare nessuno.
Sarà come dice lei, ma come ho già ribadito in un altro commento, a me sembrano tutte disegnate da un bambino (tutte comprese il cybertruck e tranne la roadster)
E le BMW le disegna un idraulico, visto il radiatore che hanno davanti?
E questo commento cosa significa? Che dobbiamo morire tutti con auto brutte?