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Con la Tesla a rimorchio c’è chi lavora e chi trasporta merci

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Tesla gancio
La Tesla di Filippo Cemin
Training Academy Varta

La Tesla come un furgone da lavoro grazie al gancio che può trainare carelli che permettono di trasportare merce e attrezzatture professionali.

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La Tesla di Filippo Cemin non ha problemi in trasporti impegnativi

Sembrano parole ovvie ma non lo sono. Basta pensare ai tanti che ancora insistono sui limiti delle auto elettriche e a chi si scaglia, a volte con toni di odio, contro i fighetti con la puzza sotto il naso, gli ecologisti da salotto, i talebani ambientali (ricordiamo il signor Tavarez). Eppure dopo aver pubblicato il nostro articolo (leggi qui) abbiamo ricevuto e visto diverse foto di Tesla che trasportano di tutto: dalla legna alle macchine operatrici. E c’è pure chi ha sostituito il furgone da lavoro diesel con la Tesla perché più funzionale.

Sasa dj ha abbandonato il furgone. Ai concerti ci va con la Tesla e rimorchio

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La Tesla di Sasa dj con il rimorchio da lavoro

Salvatore Perna, alias Sasa dj, è l’esempio più chiaro su come la Tesla può sostituire anche un furgone. Ecco il suo ragionamento: “Ho preso la Tesla con il gancio e quindi il  carrello che sostituisce il furgone. Faccio il musicista, sono un dipendente pubblico con regolare autorizzazione per il lavoro artistico, e per gli spettacoli trasporto l’attrezzattura nel carello“. I benefici? “Prima nel furgone eravamo massimo due passeggeri, ora l’auto è libera e possiamo spostarci in quattro o cinque. E’ maggiormente pratico perché non devo sempre svuotare gli strumenti, mi basta sganciare il carrello. Ho dotato il mezzo di led e funziona come fonte luminosa quando finisce il lavoro“. Se ci si sposta in 4/5 oggi si può lasciare un’auto a casa.

L’autonomia scende, consumo tra 240 e i 280 Wh/km

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Salvatore Perna alias Sasa dj

Problemi? “L’ho comprata giusto l’anno scorso – racconta Salvatore –  ho fatto 20mila chilometri in regime di lockdown, e con un utilizzo medio a 80 km/h consumo tra i 240 e i 280 Wh/km“.

Conferma i dati di Sergio, intervistato nei giorni scorsi. Per ricaricare  si sgancia il carrello? “Dipende dalla disposizione della stazione di ricarica, in alcuni casi si rende necessario. Capita solo per i lunghi viaggi, ma io mi sposto all’interno dei confini laziali e poi ho scelto la Tesla per l’ampia autonomia“. Non l’ha mai sganciato. Parola di un attivista elettrico, con l’associazione Mobilità Elettrica Roma. Ha iniziato nel 2010 con la Twizy. “Nel 2015 ho preso la Nissan Leaf, nel 2018 la Zoe e nel 2020 la Tesla. Anche mia moglie utilizza l’auto elettrica e c’è anche un gran risparmio perché abbiamo i pannelli a casa e al Car di Roma – il mercato ortofrutticolo – dove ho un ufficio c’è uno dei più importanti ed estesi parchi fotovoltaici“.

Il partito del portabici e quelli che meglio il bagagliaio per la Tesla

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La Tesla di Filippo Cemin

Nel dibattito sul gancio non sono mancati gli interventi di chi viaggia con la bici o con la moto. Guelfi e ghibellini, ovvero chi ha postato le foto del bagagliaio con le bici e chi il portabici. Filippo Cemin, che utilizza il carello in modo intensivo come si vede nelle foto, sottolinea l’utilità dello strumento: “Vedrai che il gancio servirà. Io carico due olimpia e-bike“.

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La scelta bagagliaio per Luca Maccabiani

 

Non è d’accordo Alessandro Botti: “Ma tutti quelli che dicono meglio il gancio avete presente lo sbattimento di metterlo e toglierlo? Io l’avevo e alla fine preferivo caricare direttamente nel bagagliaio, perché spendevo più tempo a mettere o togliere il gancio che mettere la bici dentro. Almeno per il mio modo di vedere le cose. Certo se si fanno viaggi lunghi e si ha bisogno di avere il bagaglio libero è un altro discorso“. Gli fa eco Luca Maccabiani: “Carico due bici e con i giusti accorgimenti non si rovina nulla“. Ognuno porta la sua ricetta e  le sue necessità. E queste alla fine determinano una scelta o l’altra.

E con l’elettrico il lavoro diventa più etico

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il carrello brandizzato

Ritorniamo a Sasadj che giustamente la scelta elettrica la promuove e la pubblicizza. Una scelta che può premiare a livello di marketing professionale. Ecco cosa scrive nella sua pagina Facebook: “Mentre attendiamo la possibilità di poter organizzare di nuovo gli eventi, abbiamo fatto un piccolo upgrade al nostro sistema di trasporto: abbandonato il furgone Diesel in favore di un rimorchio allestito ad hoc. Da oggi tutte le volte che ci sposteremo per trasportare le nostre attrezzature, lo faremo ad emissioni zero, un piccolo sforzo per un ambiente migliore“.

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2 COMMENTI

  1. Anche io ho una model 3 con il gancio. Ho un carrello al traino con cui con la mia auto precedente ho trasportato di tutto: mobili per vari traslochi, legna per la stufa; Non appena si potrà uscire dalla regione farò la scorta annuale di vino con gli amici, come facevo con la mia amata Renault Koleos turbo diesel, rottamata volentieri con la testa, a malincuore con il cuore. Ha ragione chi si lamenta dell’installazione del gancio: molto scomoda per la posizione della presa dello spinotto, oltre al fatto che l’auto è molto bassa rispetto a un SUV. Vi farò sapere la differenza nei consumi non appena possibile. Ciao e buon elettrico a tutti!

    • Grazie Natalino per la testimonianza, spesso si legge su molteplici fronti delle auto elettriche come solo city car per fighetti, ecotalebani e …. non è vero. Facci sapere il risultato del monitoraggio sui consumi.

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