Con la spina o senza, il mercato europeo dell’auto è sempre più elettrificato. Lo confermano i primi dati 2021 diffusi dall’ACEA, l’Associazione dei costruttori.
Con la spina o senza, purché siano ibride o elettriche

Mentre le auto a benzina (-17%) e a gasolio (-20%) si vendono sempre meno, i modelli elettrificati crescono a due o tre cifre e valgono ormai il 30% del mercato. Certo, c’è una bella differenza tra un’elettrica pura e una mild-hybrid, in cui il ruolo della parte elettrica è molto modesta. Ma se parliamo di un’unica grande famiglia di modelli “elettrificati”, siamo ormai al 30% del mercato del vecchio continente. La crescita più impressionante riguarda le ibride plug-in, che valgono l’8,2% del mercato. E appaiono un buon compromesso tra il vecchio che ancora non si butta e il nuovo che avanza.
— Con la spina o senza: chi vince e chi perde nel 2021 —
Motorizzazione | Prime 3 mesi 2020 | Primi 3 mesi 2021 | Differenza |
Elettriche | 91.864 | 146.185 | +59 % |
Ibride plug-in | 75.782 | 208.389 | +175 % |
Ibride | 232.985 | 469.784 | +102 % |
Benzina | 1. 297.137 | 1.078.409 | -17 % |
Diesel | 742.434 | 593.559 | -20 % |
Vanno fortissimo anche le ibride, ormai prossime allo storico sorpasso sul diesel. Mentre l’elettrico (5,7% di quota) sconta un’offerta di modelli ancora ristretta (ma molti sono in arrivo) e l’ansia da ricarica che spaventa i potenziali acquirenti. Nel primo trimestre dell’anno ci si è comunque avvicinati per la prima volta alle 100 mila EV vendute, un traguardo che sicuramente verrà superato nel periodo aprile-giugno.
Con la spina o senza: Germania locomotiva delle EV
Ovviamente non tutti i Paesi vanno alla stessa velocità. Più ci si spinge a Nord, più l’elettrico ha successo, con il caso limite della Norvegia, un piccolo mercato in cui si vendono molte più più EV che in Italia. Ma la vera locomotiva europea è la Germania, dove le vendite di elettriche sono letteralmente esplose da 26.030 unità nei primi 3 mesi 2020 a 64.809 del 2021. Più lenta la crescita in Francia, che ha immatricolato 30.491 auto, rispetto alle 25.959 dello scorso anno. Scontando anche un calo nelle vendite del best-seller nazionale, la Renault Zoe (guarda l’articolo).
Vendite di auto elettriche | Primo trimestre 2020 | Primo trimestre 2021 | Differenza |
Germania | 26.030 vetture | 64.809 | +149% |
UK | 18.256 | 31.779 | +74% |
Francia | 25 959 | 30.491 | +17% |
Norvegia | 16.347 | 19.159 | 17% |
Italia | 5 401 | 13 266 | +146% |
Austria | 2.434 | 6 622 | +172% |
Svezia | 5 638 | 5 109 | -9% |
Olanda | 8.695 | 4.566 | -47% |
Belgio | 2 885 | 4.039 | 40% |
Spagna | 3 948 | 3.449 | -13% |
Va forte il Regno Unito, ancora conteggiato nelle statistiche nonostante la Brexit. Gli inglesi hanno acquistato 31.779 auto elettriche, il 74,1% in più rispetto al 2020. Battute d’arresto si registrano invece in Olanda e Svezia, due mercati che avevano corso molto l’anno scorso. E anche in Spagna, con gli acquirenti in attesa di un nuovo programma di incentivi poi approvato da pochi giorni.
Continua il calo del metano, mentre tiene bene il GPL

Continua a calare, invece, la richieste di auto a metano (in sigla NGV) Le vendite in Europa sono scese di un altro 10,1% a 14.300 unità nel primo trimestre e ormai sono circoscritte a due soli mercati, Italia e Germania. Ma la decisione del Gruppo Volkswagen di non puntare più sul gas naturale fa pensare che la flessione si accentui ancora nei prossimi mesi. Bene invece le vendite di auto a GPL, quasi raddoppiate (+ 92,7%) a 46.037 unità, grazie a un forte aumento in Francia (+ 1.748,6%). Ora il Paese transalpino è il secondo mercato UE per auto a GPL dopo l’Italia, che continua a rappresentare più della metà delle vendite totali.
Concordo con Sirius, anche io non capisco “da che parte sta” il nuovo ministro che mi auguro non freni l’avanzata della tecnologia elettrica, a mio avviso, per il momento, vincente su tutte le altre tecnologie.
Personalmente ben venga anche l’idrogeno (di cui è sostenitore) purché prodotto, trasportato e stoccato in maniera veramente green.
Non dimentichiamo che, in un mondo ideale, se io ricarico la mia EV con il fotovoltaico il ciclo green è completo (produzione e smaltimento a parte ma ci devono pensare i costruttori). Se alle colonnine ricarico con energia certificata green, stesso risultato.
Il Ministro Cingolani, giovedì sera intervistato da Formigli, ha colto un’altra occasione per smorzare entusiastiche velleità verso la diffusione della mobilità elettrica. Dice che noi italiani siamo troppo poveri per l’elettrica e che da noi non si possono diffondere adeguatamente le colonnine.
Boh! Sembra una persona colta e a sentirlo parlare riconosco una lucidità di pensiero e una chiarezza espositiva rare. Ma su questa faccenda della mobilità elettrica proprio non capisco le sue idee. Quando ne parla lo trovo improvvisamente meno chiaro, quasi un po’ oscuro. Così come quando ha toccato l’argomento auto elettriche e inquinamento.
Meno auto a benzina e diesel si vendono più aumenterà il loro costo perchè si perde l’economia di scala. E all’opposto accadrà per le elettriche. Le ibride sono un passaggio intermedio per chi ha paura di “tuffarsi”, ma sono la scelta peggiore di tutte perchè ti trovi con i problemi del motore termico più i problemi del motore elettrico.
Concordo in pieno con la considerazione sulla perdita di competitività del diesel. Infatti le case auto hanno detto che smetteranno di sviluppare nuovi motori e spenderanno di più nell’elettrico (e nella guida autonoma).
Sulle ibride credo avranno alcuni anni (1 decade?) prima di andare in soffitta: sono la risposta a tutti colori che “ma io faccio 500 km al giorno senza mai fermarmi, non posso fermarmi un’ora a caricare le batterie”.
Anche loro contribuiranno alle economie di scala di molti componenti
Detta così, sembra che sia obbligatorio avere problemi con qualsiasi autovettura. Lei deve avere avuto una vita complicata e sfortunata con le sue automobili. Io ho una plug-in da 6 mesi e sono molto soddisfatto, percorro il 90% in elettrico e finora nessun problema, così come non ho mai avuto particolari problemi con le precedenti auto diesel e benzina che ho guidato negli ultimi decenni. Sarò un uomo fortunato.
Si parlava di economia di scala in negativo per le case auto. Cosa centrano i problemi non lho capito.
Avevo frainteso, chiedo scusa. Allora sono d’accordo, le plug in una volta maturo l’ecosistema elettrico sono destinate a sparire, sui tempi è da vedere.
Non è questione di “paura di tuffarsi”, ma senso pratico. Per chi ha percorrenze medie giornaliere sui 50-60Km (Le statistiche dicono l’80% degli automobilisti) e la possibilità di ricaricare a casa, le plug-in sono ad oggi la soluzione più indicata. Con la mia ho percorso finora 26000 Km, di cui 5000 a benzina e 21000 in elettrico. Ho 900 Km di autonomia a benzina (anzi ibrido classico) per i viaggi vacanzieri e produco zero inquinamento (in elettrico puro) durante la settimana.
Problemi con i due motori? Nessuno. Che problemi può dare un motore termico che ha percorso 5000 Km?
Spariranno? Certo, è logico che le plug-in siano una soluzione di transizione, e ogni tecnologia superata sparisce. Non appena l’elettrico presenterà prezzi, autonomia e velocità di ricarica appetibili, il termico nelle sue varie forme diventerà (speriamo) oggetto da museo. Quando? Difficile prevederlo
Interessanti i dati, segno che in pochissimo tempo ci possa essere un forte cambio di passo se non una vera e propria rivoluzione quindi mi spingo a dire che continueremo a vedere delle sorprese…..
Proviamo a vedere a fine anno cosa dicono i dati di vendita.. in periodo di crisi come questo compra solo chi ha i soldi che ne ha approfittato per comprare elettrico anche a spese degli altri (chiamasi incentivi). Poi quando finiranno gli incentivi e tornerà a comprare chi speriamo sia tornato a lavorare e vive del suo stipendio, vediamo se davvero queste elettriche senza incentivi faranno ancora questi numeri..
Ma cosa dici che tantissimi dato che vedono ormai che ci si sta indirizzando sempre più verso l’elettrico le stanno prendendo a noleggio leasing o con resistuzione a 3 anni. Tanta gente capisce che il futuro è lì. Poi ci sono le case che stanno andando anche loro oltre le stesse previsioni. Gli incentivi salvo stravolgimenti ci saranno anche/almeno per il 2022. Poi le previsioni tutte sono sempre state sbagliate in difetto basti guardare al passato quindi lasciamo perdere perchè non so cose leggete o guardate come dati.
Infatti a marzo le sole gpl hanno venduto come le elettriche.. stanno proprio tutti andando li..
Ma che ragionamenti sono???!!! Cioè fate certi commenti che fanno proprio morir dal ridere. Quindi tu paragoni un mese di gpl quando l’elettrico è una crescita costante non so se hai capito cosa significa trend, sviluppo, variazione da un anno all’altro dallo 0, a cifre diverse seppur sempre basso ma esponenziale.
Indipendentemente dal trend del GPL, c’è una presa di coscienza maggiore che ci sono modi migliori per spostarsi rispetto a diesel e benzina.
Per molti il GPL è una soluzione accettabile per emissioni inferiori senza l’ansia da autonomia.
Per me rafforza il messaggio che la transizione è tumultuosa da qua in poi.
Credo comunque che non ci vorrà molto per vedere le ibride esplodere nella quota di mercato ed un sostanziale abbandono del diesel.
Le elettriche senza spina sono una presa per i fondelli, vanno a benzina e gasolio.
le mild ibrid sono la vera fregatura
il sistema Toyota è un’altra cosa , è un sistema che riduce gli attriti al minimo
e imho potrebbe dare molto di più con la rigenerativa , se mamma toyota sostituisse le vecchie batterie con supercondensatori o Titanato di Litio
solo che oggi hanno un senso solo per il prezzo inferiore all’elettrico
Full ci sono solo Toyota + Honda + coreane. Tutte le altre case si sono buttate nel mild e nelle plugin.
Dobbiamo smetterla di ragionare in termini di tecnologia, bensì in termini di emissioni di CO2. Ci vuole una carbon tax!!