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Con la Captur plug-in consumo 0,5 litri in 100 km

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La Renault Captur plug-in hybrid ha una batteria da 9,8kWh e autonomia fino a 65 km.

Con la Captur plug-in Federico, un lettore, sostiene di non consumare più di mezzo litro di benzina ogni 100 km. Difendendo così la validità delle auto col doppio motore. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che domande e racconti delle vostre esperienza vanno inviati all’indirizzo mail info@vaielettrico.it

Con la caput

Con la Captur 50 km al giorno tutti “elettrici”

Da un anno e mezzo uso una Renault Capture plug-in e devo dire che sono assolutamente soddisfatto. La carico tutte le notti con un contratto bioraria a prezzo bloccato 18 mesi, fa quindi basso. Faccio circa 50 km al giorno tutti in elettrico ed uso pochissima benzina. Nei week-end la uso poco e negli ultimi 2.500 km ho una media di 0,5 litri per 100 km. Ecologica, silenziosa e scattante, per il mio utilizzo è un’ottima scelta. Il costo di acquisto è stato sensibilmente più basso delle altre plug-in. Federico Molteni

con la caputPurtroppo chi le usa in questo modo è una minoranza…

Risposta. Nulla da eccepire, questo è l’uso ideale delle plug-in. Solo due considerazioni. La prima: con chilometraggi del genere non ci sarebbe alcun problema a utilizzare un’auto elettrica, che di litri di benzina ne consumerebbe zero. Oltretutto con incentivi più alti (3-5 mila euro) e prezzi vicini a quelli di questa Renault plug-in. Secondo il listino di Quattroruote, la Captur E-Tech 160 Cv Intens parte da 34 mila euro. Seconda considerazione: purtroppo la maggior parte degli utilizzatori non ne fa l’uso virtuoso che ne fa Lei, come accertato da numerose indagini. La più recente è di un noto istituto tedesco, il Fraunhofer ISI, e dell’International Council on Clean Transportation (ICCT), su un campione di 9 mila plug-in. Risultato: i consumi reali sono assai superiori ai valori di omologazione, soprattutto perché le auto in uso ad utilizzatori aziendali viaggiano in elettrico per non più del 15% dei km. Non a caso la UE pensa di inasprire i test di omologazione.

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49 COMMENTI

  1. “Lì puoi metterci wallbox di ricarica, cosa che TUTTI i condomini entro i prossimi 20 anni faranno per necessità o virtù.” Domani, praticamente.

    • Era meglio farlo ieri, chi è saggio l’ha fatto oggi, gli altri lo faranno domani.
      La scadenza è il 2050, circa. Sempre che nel frattempo non ci si sia disertificati o si sia sommersi dall’acqua. Io nel 2050 dovrei statisticamente esserci ancora, le saprò dire.

      Per divertirsi un po’: (vale solo per gli USA)
      https://sealevel.nasa.gov/task-force-scenario-tool

    • -Domani, praticamente.-

      Però è più astuto farlo oggi. A prescindere da qualsiasi considerazione, il trend è quello, quindi rimo vchi primo arriva, per palorizza il bene immobile. E a mio avviso, non di poco nell’immediato o quasi.
      Poi quando la cosa dovesse andare a regime e un numero sensibile di immobili dovessero disporre di garages “elettrificati”, la differenza tenderà ad assottigliarsi. Ma non ad annullarsi: sarà sempre valido il discorso che “una casa dove si può caricare varrà di più di una dove non si può”.
      Che poi è il motivo “principe” per cui seguo questo sito che mi si è rivelato utilissimo. Di qui a 5 anni, se lavoro bene “di convincimento”, conterei di far “elettrificare” qualcosa come una settantina di posti auto.

  2. Interessante, vi lamentate delle colonnine per ricaricare se non potete a casa, poi però fare un uso praticamente solo elettrico. Considerando che una ibrida plug-in non ha certo una carica più rapida di un’ elettrica pura, anche ipotizzando la stessa velocità e quindi gli stessi kWh caricati, con elettrica pura ne fai di più, perché non si porta appresso il peso della meccanica termica, quindi i km vi bastano per la ibrida ma non per l’elettrica pura che ne fa di più? Sapete che non è necessario caricare sempre al massimo la batteria?
    La batteria delle ibride si può caricare solo all’ 80% con un’ impostazione software per preservare la batteria? Ne dubito vista l’autonomia ridotta…
    Vedremo in che condizioni saranno le batterie dopo qualche anno.
    Dunque la convenienza delle plug-in dove si trova esattamente? Generalmente hanno incentivi più bassi, quindi costano di più, meno vantaggi sul bollo auto, altamente inefficienti a causa del peso…
    Quasi conviene di più prendere una elettrica pura per la città e una benzina/GPL per il resto……

    • /// con elettrica pura ne fai di più, perché non si porta appresso il peso della meccanica termica \\\ Non è detto che la meccanica termica pesi piú di una batteria da medio grande in su, magari climatizzata.. Secondo me – da un punto di vista tecnico – il problema maggiore di un’ibrida plugin è il motore termico usato raramente o in modo intermittente a seconda dei percorsi, il che non giova alla sua durata.

      • È progettato per accensioni minime programmate se ogni x intervalli non ha raggiunto le quote minime previste di utilizzo

    • Per un viaggio lungo parti senza pensieri col motore termico, le colonnine veloci non coprono ancora tutte le destinazioni

    • Buona sera Luca.
      Non posso parlare per tutte le plug-in: non le conosco!
      Le racconto della mia, allora (Skoda Octavia Combi iV).

      Peso: è certo che una PHEV sia molto più pesante di una BEV a parità di dimensioni ed allestimento? Io ho una station wagon plug-in di 4,7 metri che pesa, nei vari allestimenti, da 1.620 a 1.740 kg (la mia, la Style, è da 1.740). Una Tesla Model 3, macchina che vedo essere di 4,7 metri come la mia, dicono in internet che pesa da 1.725 a 1.819 kg. Non vedo tutto questo peso da portarsi dietro in più, nonostante motori, cambi, batterie, ecc…

      Carica della batteria: sulla mia non è mai possibile caricare più dell’80% della batteria. Il dato di autonomia che ti danno è relativo alla capacità dell’80% rispetto al totale lordo. Nella mia, batteria da 13 lordi, consumi e ricarichi non più di 10,4 kWh (l’80%, appunto, che consente 70 Km medi di autonomia col mio uso, 65 come omologazione). Inizialmente, non sapendolo ed avendo letto che le batterie si dovevano caricare all’80%, caricandole all’80% dell’80% non ero per nulla soddisfatto dell’autonomia. Poi, non essendo molto intelligente, dopo 4 o 5 mesi ho realizzato che, anche con batteria indicata allo 0% (che 0% non è) non potevo caricare più di 10,4 kWh. Non c’era verso! Semplice calcolo ed ho scoperto che 10,4 era proprio l’80% di 13. Mi si è accesa la lampadina (ma faceva poca luce, visto il cervello che ci ha messo quasi 5 mesi per capirlo. A mia scusante, posso dire che in concessionaria ne sapevano meno di me e mi dicevano che facevo bene a caricare l’80%. Massimo 90%! Vabbè!).

      Proprio convinto che, a parità di dimensioni ed allestimenti, costino di meno le BEV? Io sono un caso particolare, perché, per vari motivi concomitanti (compresi gli incentivi, che c’erano), ho pagato la mia, 42.000€ di listino, molto meno di 22.000 (sempre un’enormità, per me, ma volevo inquinare molto meno). Ma anche solo guardando al listino, quanto costava (2 anni fa), una Model 3? (Per le mie necessità di carico comunque troppo scomoda, anche se capiente, la più adatta sarebbe stata la Model S, ma non c’era neppure da pensarci! E poi non mi entrerebbe nemmeno in garage, e dove caricherei?).

      La convenienza dov’è? Beh, prima di tutto nel fatto che mi serviva una Wagon a prezzi umani e le BEV non avevano Wagon, né a prezzi umani, né a prezzi disumani.
      Poi per il fatto che, per come la uso io, quest’anno, in cui la sto finalmente usando al meglio, ho consumi del termico, oggi, di 124,46 Km/litro, e consumi elettrici di 12,67 kWh/100Km (la prego, mi creda sulla parola, non mi faccia postare per l’ennesima volta i link alle foto dei consumi indicati al termine dei viaggi dal mio computer di bordo o alle tabelle di analisi dei consumi elettrici. Ma se le servono per credermi, me lo dica). Il consumo combinato dei due motori (insieme, trasformando i kWh consumati in litri equivalenti e sommandoli così ai litri veri) è di 47,71 Km/litro. Così ha un paragone con il mondo delle termiche. Il 47,71 corrisponde a 18,6 kWh/100 Km, così può anche fare il confronto con le BEV considerando il consumo dei due motori invece che solo quello dell’elettrico.
      Poi il fatto che (pur non potendo rivaleggiare con una BEV) emetto 19,1 g/km di CO2, e con la vecchia Wagon diesel tra 140 e 150. Mi sembra che si sia una convenienza, non da poco, anche qui. Una full credo sia sui 115 (di omologazione, non reali)…
      Infine, ma qui dipende dai punti di vista, dalle abitudini, dalla pigrizia individuale, dalle paure recondite, ecc… (credo tutto superabile organizzandosi), in qualunque urgenza che si verifichi, non hai altro a cui pensare se non a salire in auto e partire. Anche se devi fare 600 Km all’improvviso! Ho 870 Km di autonomia! Come può immaginare, ripristinabili più velocemente che con qualunque supercharger. Però inquinando, seppure meno di qualunque termica, e qui per me è comunque meglio la BEV. Ma è certamente molto comodo e penso che sia innegabile. Soprattutto nelle urgenze!
      Infine, se lei propone di avere due auto (di cui una inquinante più di una PHEV, come visto), le posso dire che con una PHEV lei già dispone di due auto: una elettrica pura (come ha visto con consumi similari alle BEV in modalità elettrica) per il 93% dei miei spostamenti (82% dei Km), più una termica che, per il 7% dei viaggi (18% dei Km), consuma meno di una diesel (mediamente 22 Km/l nei viaggi oltre 400 Km, ma usata bene anche 23), non è ad anni luce dalle BEV (per il consumo totale dei due motori visto sopra, sempre a parità di dimensioni) e che inquina meno di una full (mediamente sui 108 g/Km) nei viaggi molto lunghi, con tutta la tranquillità di viaggio di una termica. Ed i costi sono solo per un’auto, non per due.
      A mio parere ci sono delle convenienze, anche con una PHEV.

  3. Ma sono l’unico che ne fa anche una questione di prezzo di acquisto? Nell’articolo c’è scritto che questo modello parte da 34.000 euro. Per una BEV di pari categoria, probabilmente ci vorrebbero tra i 5 ed i 10 mila euro in più, che non tutti di possono permettere.

    • Mario lascia perdere qui fanno tutti gli ecologisti con il portafogli bello pieno di denari.
      Ho appena ritirato l’auto nuova visto che la mia diesel euro 5 da ottobre non può più circolare a Milano. Naturalmente incentivi per l’euro 5 non ce cene sono. Morale della favola ho ripreso un diesel perché la corrispondente versione elettrica costava 12k € in più. E sinceramente ci sarà anche un risparmio annuo ma hai voglia ad ammortizzare i 12k€.
      Termino con questa riflessione quando tutta l’energia elettrica verrà prodotta da fonti rinnovabili allora l’elettrico sarà una scelta realmente ecologica per ora è solo un voler stare con la coscienza apposto.

          • Infatti mi pare che abbia detto che ha cambiato auto perché da ottobre non potrà più circolare a Milano visto che è troppo inquinante.
            Probabilmente la nuova auto sarà destinata alla stessa fine, o anche peggiore secondo me vista l’aria che tira, mentre la sua vecchia auto sarà rivenduta come usato continuando a inquinare per altri anni altrove, e così via come il criceto nella ruota.

          • Magari invece ha fatto bene. Magari quando a Milano saranno bandite sia Euro 6 che le future Euro 7, i prezzi delle elettriche saranno scesi e potrà vendere la sua auto con pochi km e comprarne una elettrica al prezzo giusto e non con i prezzi odierni, visto che una Opel Corsa elettrica di listino costa il doppio dell’equivalente a benzina.

      • Marck, se lei oggi avesse acquistato una elettrica e fra 5 anni tutta l’energia elettrica fosse da rinnovabili, la sua macchina magicamente sarebbe a impatto zero, l’ha considerato?
        Le elettriche ti permettono ad ogni miglioramento del mix nazionale di migliorare TUTTO il parco macchine circolante contemporaneamente. Ogni punto percentuale nazionale ha una immediata ricaduta su tutto.
        Il suo nuovo Diesel per smettere di inquinare andrà buttato e ricomprato.
        “Hai voglia ad ammortizzare i 12k€”: provi a mettere le cifre qui dentro https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2020/09/Auto_elettrica_conviene.zip e vediamo. Anzi, no, meglio che non lo faccia, dato che l’ha già comprata…

  4. Secondo me la scelta del plug-in a volte è dettata anche dal fatto che non esiste un’equivalente vettura BEV. La Captur la fanno elettrica? Alcuni scelgono ancora in base all’estetica, non solo alla funzionalità.
    Io adoro le linee della DS4, ma BEV non c’è, così come tutte le cugine tipo la 3008…

  5. Caro Piero,
    Io faccio 35km al giorno con la Captur, la ricarico gratis in azienda, nel weekend faccio fuori tutta la carica e al lunedì vado al lavoro col motore termico. Consumo anche io pochissimo.
    Potevo prendere un’elettrica? Forse, peccato che per ora non posso ricaricare da casa, e se sono in vacanza e non vado al lavoro, che faccio?
    Senza contare che l’auto elettrica costa comunque di più, e che se per caso decido di andare a sciare o fare una gita devo beccarmi l’ansia da colonnine.
    Plug-in tutta la vita, cari utenti che scrivete “e ma potevi anche prenderti un’elettrica”, almeno finché le elettriche non faranno un migliaio di km e si ricaricheranno in pochi minuti.
    Per il resto x me l’ideale sarebbe avere un’autonomia sui 120km con la plug in, nel qual caso nemmeno al lunedì vedrei il motore termico avviarsi.

    • Ho la stessa auto e concordo con quanto hai scritto.
      L’elettrico mi piace ma ci sono ancora molte zone prive di adeguate infrastrutture di ricarica.
      Un plug-in con maggiore autonomia sarebbe l’ideale.
      Per rispondere alla redazione è evidente che siano le auto aziendali ad essere usate male. Dovrebbero vietare a loro di acquistarle per fare i finti ecologisti e vedremmo il reale vantaggio della plug-in.

  6. X i chilometri che fa comprava una 1000 da 12000€ e si pagava la benzina per tutta la vita della macchina, se non fai km non hai guadagnato sui consumi e non hai bisogno di una macchina super tecnologica secondo me , che senso avrebbe comprare una tesla da 50000€ e caricarla una volta al mese?

  7. Concordo con quanto riferito dal lettore. Ho una Captur plug-in da un mese, comprata a km zero per 26.800 euro, la mia percorrenza media giornaliera è di 60 km che riesco a fare quasi totalmente con la ricarica che faccio a casa di notte e con utilizzo del FV nel fine settimana. ho fatto quasi 2.000 km ed il consumo medio di benzina è 0,50 lt/100km. Per chi ha l’ansia della ricarica la plug-in, se utilizzata correttamente, è una valida alternativa.

  8. Quasi sempre consigliate a chi ha una plug-in che avrebbe potuto prendere una bev,secondo voi il privato prima del proprio acquisto non ha messo sul piatto tutti i pro e contro dei due sistemi?io ho optato per una Captur plug-in perché le infrastrutture Italiane ti consentono viaggi in elettrico solo se usi varie applicazioni,il malcostume tutto Italiano di posteggiare termiche negli stalli di ricarica , utenti con auto bev che lasciano in ricarica per giornate intere.tutte queste problematiche nel tempo saranno risolte,ma per ora se molti scelgono una plug-in confronto ai pochi che scelgono una bev un motivo ci sarà

    • Ti posso assicurare che la maggior parte di chi non acquista una bev a favore di una plug-in lo fa quasi esclusivamente per paura del cambiamento, quando invece sarebbe la soluzione perfetta e nel tempo anche quella economicamente più conveniente. Poi ci sono anche tantissimi che acquistano una plug-in senza nemmeno essere a conoscenza delle caratteristiche dell’auto che hanno acquistato e quindi figuriamoci se questi ultimi si sono messi lì prima a valutare pro e contro rispetto ad una bev.

      • Ma secondo voi, se le elettriche pure fossero auto così “utili”, e le diesel/plugin così “inutili”, che bisogno ci sarebbe di mettere incentivi su incentivi per spingere le vendite, e obbligare i produttori a non costruire più le termiche?
        Dai, su, un po’ di obiettività.
        Non c’è nessuna paura del cambiamento nella maggior parte degli utenti, i quali sono ben consapevoli che dover avere una presa nel box e dover cercare colonnine quando di è in giro, alle quali lasciare attaccata l’auto per un sacco di tempo sono svantaggi non da poco rispetto ad un’auto a combustione…

        • ‘che bisogno ci sarebbe di mettere incentivi su incentivi per spingere le vendite, e obbligare i produttori a non costruire più le termiche?’
          ———
          sarà mica perché in Europa trovare una auto come la leapmotor t03 cinese al prezzo cinese (meno di 10.000 euro) è impossibile perché le case legacy non volendo costruire auto elettriche (che azzererebbero i patrimoni nei bilanci, secondo lei quanto dovrebbero valere i macchinari per produrre cilindri e pistoni in un mercato ‘elettrico’?) e rovinerebbero il business (addio manutenzione per i concessionari) offrono macchine più o meno equivalenti a quella cinese che citavo a minimo il triplo del prezzo pagando in questo modo coi soldi di pantalone stato le loro necessarie ristrutturazioni ?

        • E daje con questo box!
          Chi non ne ha uno (e sono la grande maggioranza) che fa?
          E ricordiamoci che in Italia non esistono solo città, nei piccoli paesi già l’illuminazione pubblica (a volte) è un lusso ( e i mezzi pubblici non ci sono)

          • Il 68% delle abitazioni ha il posto auto privato, fonte Istat censimento 2001.

          • Cristiano
            Consiste in posto macchina. La definizione istat è la seguente:
            “Considerare la disponibilità di almeno un posto auto, personale e garantito (come ad esempio box, posto auto in
            garage, posto auto in cortile ad uso riservato, ecc.), all’interno dell’edificio in cui dimora la famiglia o in prossimità
            di esso”
            Personale e garantito: cioè che ci metto la MIA macchina.
            Lì puoi metterci wallbox di ricarica, cosa che TUTTI i condomini entro i prossimi 20 anni faranno per necessità o virtù.

          • Guido non è così scontato. Una cosa è avere un posto auto, un’altra è portarci in sicurezza la corrente necessaria a caricare l’auto. Ci sono diversi articoli di VaiElettrico riguardo a queste difficoltà. Secondo me il box auto “sfruttabile” ha una percentuale di diffusione tra gli italiani inferiore al 50%, ma è una stima mia basata sulla mia esperienza personale e non suffragata da alcun dato o fonte.

      • Meno male che esiste lei che sa i ragionamenti che hanno fatto gli altri.
        Le garantisco che la maggior parte ha valutato se prendere elettrico o plug-in e ha scelto quest’ultima per il miglior equilibrio e libertà nell’uso quotidiano.
        Poi qualcuno avrà anche acquistato sullo slancio dell’emotività ma sono gli stessi che si farebbero vendere il ghiaccio al Polo.
        A me piace l’auto elettrica ma per me, oggi e fino ad ampliamento delle infrastrutture di ricarica, resta una auto da usare in città o per piccoli spostamenti da chi può ricaricare a casa… Un’auto da usare quotidianamente (se non si ha necessità di fare molti km) e poi necessità di altra auto plug-in o termica per gli altri usi (a meno di non noleggiare l’auto per la vacanza).

  9. Tutto giusto tutto bello se non fosse per il fatto che non tutti hanno un box. Io non l’ho… Quindi come consigliano i talebani dell’ elettrico non ho preso una elettrica ma sono un disgustoso utilizzatore di auto plug-in, meno virtuoso di Roberto, ma sono sui 1,5 litri/100km.
    Riguardo al rinomaro studio tedesco…. Dai siamo seri… È come scoprire che i bambini mangiano più volentieri il gelato che non i cavoli bolliti. Se avessi l’auto aziendale plug-in con la benzina gratis probabilmente non sarei molto virtuoso come lo sono ora che pago corrente e benzina.

    • Bello il paragone con i bimbi tedeschi che mangiano più volentieri il gelato che non i cavoli bolliti! I bimbi italiani poi…

    • Non capisco il senso. Se il problema è il box per caricare non si carica l’elettrica come la plug-in. Ma se si fanno 100 km con 1,5 litri significa che la si ricarica.
      Oltretutto un’elettrica pura può essere caricata meno frequentemente, alle colonnine come quando si è al lavoro, anche se le aziende lungimiranti in Italia non sono ancora molte.

      • No è che se l’auto è aziendale hai carta carburante pagata da azienda, ma a casa la corrente caricata della aziendale te la devi pagare tu

        • Mi riferivo alla premessa: non ho box quindi prendo la plug-in, che uso quasi sempre in elettrico (1,5 litri/100 km). Solo che rispetto alla BEV la plug-in richiede un maggior numero di ricariche e sono più lente. Quindi ripeto, non ne capisco il senso.

          • Ahh scusa avevo capito male, beh nel suo caso specifico sembra abbastanza chiaro, a lavoro ha la carica gratis e finché va a lavoro carica e viaggia semi gratis quasi tutto in elettrico, ma per il weekend o le vacanze la usa come ibrida senza paranoie di autonomia, magari è una persona che ogni weekend va a farsi un giro o da parenti etc e vuol star tranquillo, secondo me è l’uso ideale di una plug in, che poi lui ricarica a lavoro e non può a casa è un handicap ma se riesce a gestirlo tanto meglio, non avesse la carica a lavoro avrebbe dovuto prendere una termica pura.
            Nel suo caso una pura elettrica lo avrebbe obbligato a vivere di colonnine per il tempo libero, non proprio il massimo per risparmiare soldi e non buttare tempo da dedicare alle cose importanti

  10. Come scrive vaielettrico : auto inutili, non per niente nel 2035 saranno fuori mercato come qualsiasi diesel.

    • Talebani dell’elettrico… Il futuro è dell’idrogeno, dellla fusione nucleare e fonti rinnovabili. Se l’Europa vuole togliersi dal giogo dei padroni esportatori di combustibili fossili deve puntare su questo

      • Il futuro dell’idrogeno tra quanti decenni, con la situazione che abbiamo adesso mi fa solo sorridere leggere certi commenti.

        • Beh, spararle grosse, dal punto di vista economico, è molto meno costosi che studiare soluzioni sostenibili.
          Poi c’è chi fa le cose in grande (ho detto Toyota?) e si mette a studiare seriamente soluzioni insostenibili.

      • Bella la fusione nucleare ma ci vorranno ancora decenni. Per ora siamo nella fase di costruzione di un reattore sperimentale (ITER) che dimostrerà la fattibilità tecnica fra anni. Ci vorranno poi anni per avere i primi reattori a fusione commerciali. Si tratta veramente del futuro, nel senso che lo vedremo (spero di esserci ancora) fra 30-40 anni.

        • Che tra le altre cose utilizza isotopi di idrogeno che in natura non esistono e quello che c’è viene prodotto come scarto da alcuni tipi di centrali nucleari o dalle bombe nucleari… È un cane che si morde la coda, fortunatamente altri progetti paralleli non li usano, purtroppo non europei

    • “auto inutili, non per niente nel 2035 saranno fuori mercato come qualsiasi diese” Esatto, motivo in più per acquistarle finchè ci sono. Massima libertà consentita dal motore termico, massimo risparmio nei brevi tragitti quotidiani.

      • Quella libertà consiste nel retropensiero: “Se poi mi finisce la batteria, posso sempre sgasare in faccia a vecchiette, bambini e neonati in carrozzina sul marciapiede mentre sono in coda o parto dal semaforo. Yee!”

    • Saranno auto inutili ma se le si utilizza per come sono state pensate attualmente sono le migliori in circolazione. Visto che hai tante certezze, senza arrivare al 2035, mi sai dire quale azione crescerà in questo mese del 1000%… Ci metto tutto e poi poi non lavoro più

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