CMC Marine ovvero i pionieri tecnologici con 15 anni dalla parte dell’elettrico sugli yacht. Evoluzione/rivoluzione non facile in un settore ancora indietro rispetto all’automotive. Ma tanto si può fare per ridurre l’impronta di carbonio anche nelle barche più grandi. Come racconta a Vaielettrico Pietro Cappiello, vicepresidente di CMC Marine.
La difficile (ma possibile) sfida elettrica per lo yacht
“La tendenza all’elettrizzazione nel nostro settore è arrivata di rimbalzo perché la nautica è tradizionalista, si concede poco spazio alla sperimentazione”.
A passo felpato: “Si procede molto cauti – sottolinea l’imprenditore – per evitare il rischio di non riuscire a soddisfare il cliente“.
Eppure non mancano i soldi nella nautica. “Gli yacht costano tanto ma il margine non è elevato rispetto ad altre filiere del lusso. Il valore di vendita è alto, ma i costi di produzione pure“.
L’inizio della svolta? “C’è stata l’influenza dell’automotive, Tesla ha dimostrato che l’elettrico funziona. Senza dimenticare che in certe aree marine non si può più navigare con il motore termico e questo dato ha aperto la porta alla sperimentazione elettrica sia nella motorizzazione che nei servizi di bordo”.
Il processo di elettrificazione iniziato 15 anni fa
L’inizio della svolta? “C’è stata l’influenza dell’automotive, Tesla ha dimostrato che l’elettrico funziona. Senza dimenticare che in certe aree marine non si può più navigare con il motore termico e questo dato ha aperto la porta alla sperimentazione elettrica sia nella motorizzazione che nei servizi di bordo.
Prima tutti erano disinteressati e si procedeva con generatori diesel di potenze importanti. Da qualche anno si è iniziato a installare delle batterie e sperimentare delle propulsioni ibride, ma si sta lavorando anche sui carburanti alternativi compreso l’idrogeno. Ci si sta muovendo in questa direzione ovvero ridurre le emissioni.
…con l’adozione delle pinne
Con CMC Marine siamo partiti 15 anni fa sul tema della stabilizzazione con le pinne stabilizzatrici in navigazione“.
Le pinne stabilizzatrici di CMC MarineIn pratica le pinne smorzano il rollio eccessivo delle imbarcazioni, migliorano le prestazioni e ottimizzando il consumo di carburante e la velocità durante il mare mosso. Garantiscono una più alta sicurezza ed efficienza operativa. Svolgono una importante funzione anche all’ancora perché bisogna sempre fare i conti con i movimenti dell’acqua.
“La gestione delle pinne tradizionalmente – spiega il vicepresidente della società – dipendeva da un sistema oleodinamico con pistoni e valvole ma si registrava una latenza nella velocità. Abbiamo migliorato questi prodotti usando motori elettrici dotati di copia importante, inoltre sono molto precisi“.
Elettrico ovvero: più efficienza
L’obiettivo dell’adozione del sistema elettrico? “Il nostro obiettivo è ottenere più efficienza, con velocità precisione e silenziosità. Prestazioni migliori e motori facili da installare. Sono sistemi più pratici“.
“La stessa filosofia si applica su altri prodotti come i thruster, pod con due eliche controrotanti utili a manovrare lateralmente che raggiungono una maggiore efficienza con il motore elettrico in AC 150/180 kW. Offriamo soluzioni da 20 a 250 kW a seconda delle dimensioni delle imbarcazioni. Il nostro lavoro vede la collaborazione di Mitsubishi e Oemer di Rescaldina“.
“Nell’elettrico abbiamo tanti fornitori, non c’è necessità di reinventare il mercato che già esiste e i prodotti funzionano bene e – conclude Pietro Cappiello – sono affidabili“.
Una volta scelto: “Dal sistema elettrico non si torna indietro”
“Per 10 anni i nostri competitori hanno usato applicazioni idrauliche. Sul tema c’è battaglia. I clienti sono restii a usarlo, poi provato la prima volta quello elettrico non tornano più indietro. Oggi in tanti ci chiedono impianti di bordo alimentati in elettrico e poi le ibridazioni tra motori elettrici e tradizionali. Si è passati da una concezione tutta idraulica a una elettrica“.
Cappiello sottolinea la tendenza verso l’elettrificazione anche delle barche più grandi: “Prima nessuno voleva rischiare, poi si è avvertita la spinta del pubblico, del privato e dei cantieri. Noi abbiamo una soluzione già pronta e l’elettrico sta finalmente prendendo piede. Servono batterie più compatte, maggiore capacità di stoccaggio“.
Passi avanti anche per la propulsione. “Bisogna garantire maggiore autonomia e una rete capillare di ricarica. Seppur considerando che spesso gli yacht non sono protagonisti di lunghe navigazioni“.
Un dato importante è la centralità del Mediterraneo per la navigazione: Capri, la costa ligure e toscana, Sardegna, Costa Azzurra, Baleari, Grecia e Turchia.
Un altro elemento di novità è il retrofit: “Sta crescendo. Lo yacht perde di valore molto rapidamente e ci sono barche di 15 anni senza sistemi di stabilizzazione o con necessità di conversione dal sistema oleodinamico a quello elettrico che ha necessità di una minore manutenzione. Il nostro fatturato su ricambi e manutenzione è infatti irrisorio rispetto ai competitori“.
I benefici dei sistemi elettrici sempre più apprezzati anche a bordo degli yacht. Le innovazioni di CMC Marine saranno presenti al Salone di Genova dove esporrà nello stand alcuni esempi dei sistemi installati a bordo di numerose imbarcazioni presenti all’evento genovese.