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Compro l’auto elettrica? Il problema è il concessionario

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Per consentire ai clienti di aver l'incentivo, i concessionari devono praticare il 12% di sconto.

ll problema di chi acquista un’auto elettrica? Non è il costo, l’autonomia o l’ansia da ricarica, ma il concessionario. Così la pensa (per esperienza diretta) il professor Alessandro Abbotto, Direttore del Dipartimento di Scienza dei materiale all’Università di Milano-Bicocca.  Siamo abituati a leggere i suoi puntuali contributi sul tema dell’idrogeno. Ma non dimentichiamoci che è un anche l’orgoglioso possessore di due auto elettriche (una Tesla Model 3 e una Zoe n.d.r).

E qui ci racconta la doppia Odissea affrontata per acquistarle, fra preventivi fantasma, sconti e incentivi che vanno e vengono, assoluta impreparazione degli addetti alla vendita. Ce la racconta proprio il giorno in cui diamo notizia dell’aut-aut di Cadillac alla rete dei suoi concessionari (leggi).

di Alessandro Abbotto

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Il professor Alessandro Abbotto

Dopo aver acquistato la nostra prima auto elettrica oltre 18 mesi fa, siamo adesso fieri possessori in famiglia di due auto elettriche (su due). Ma l’acquisto non è stato senza difficoltà. E il costo dell’auto non c’entra nulla in tutto questo.

Capitolo 1: la City car

Legge di bilancio 2019 (art. 1 comma 1041 della Legge 30 dicembre 2018 n. 145): parte l’ecobonus. Per la prima volta in Italia un robusto incentivo all’acquisto dell’auto elettrica. Insegno e svolgo ricerca su energia rinnovabile e trasporto sostenibile all’Università e quindi, convinto che non basti dire agli altri cosa bisogna fare per salvare il pianeta ma anche farlo noi stessi, non ho dubbi: con mia moglie decidiamo di comprare la nostra prima auto elettrica, per la città, in sostituzione di quella precedente (ma ben funzionante, non ancora da rottamare) a benzina. 

Gli incentivi partono dal 1 marzo 2019 e pertanto ci muoviamo per tempo. Ci rechiamo dal concessionario (uno dei principali della regione), dove avevamo comprato la precedente auto, nella seconda metà del febbraio 2019. Si parte bene: uno dei venditori è addirittura esperto di mobilità elettrica! Gentilissimo, ci mette addirittura subito a disposizione un’auto per una prova su strada, che effettuiamo.

Ci sediamo quindi al tavolo per fare due conti e lì cominciano i problemi. Il concessionario ci spiega che questo incentivo con ogni probabilità sarà come tutti gli altri, dove lo Stato in realtà mette solo una parte e il resto la casa venditrice (cosa che si rivelerà, da li a breve, non vera). Pertanto, sulla base del suo ragionamento, ci propone un’offerta. Anziché aspettare l’incentivo di 4000 €, ci propone solo uno sconto ulteriore (approssimativamente la metà rispetto all’importo dell’incentivo).

Subito senza incentivo, o chissà quando

Noi tentenniamo. Allora aggiunge che le auto in consegna in tempi brevi sono pochissime. Si, se proprio vogliamo aspettare il 1° marzo e vedere come sono effettivamente gli incentivi, possiamo farlo ma poi dovremo aspettare mesi per le consegne oppure accontentarci delle tinte meno belle. Tutti gli altri clienti, ci spiega, hanno infatti già comprato senza aspettare gli incentivi e, ci assicura, hanno fatto senz’altro la scelta giusta. Non siamo convinti della offerta e andiamo via.

Attendiamo pochi giorni e arriva il 1° marzo. Esce un’ottima offerta sul sito web ufficiale della casa. Lo stesso concessionario che avevamo già visitato ci dice che da loro l’offerta non è ancora disponibile (ma allora perché la casa madre la pubblicizza sul sito?).

Il concessionario che fa l’offerta sul post it

Andiamo da un altro importante concessionario della regione. Qui va anche peggio. Nessun venditore si occupa di elettrico. Alla fine, ci mandano da una persona che ci fa un’offerta, su un post-it (che poi trattiene!), spropositata (per un modello usato, quindi senza incentivi, stesso anticipo e rata più alta!), spiegandoci che quello che conta non è ciò che viene scritto sul sito web della casa ma quello che c’è sul suo computer (non si finisce mai di imparare).ù

E quello che “noi non le vendiamo”

Con molta pazienza ci rechiamo da un altro concessionario, anche questo tra i più importanti (forse il principale) della regione. Qui tocchiamo il minimo. Dopo esserci rivolti al banco della reception e aver atteso mezz’ora un venditore disponibile (in presenza di vari venditori liberi ma che non si occupavano di elettrico) ci riceve un gentile signore che, tranquillamente, ci dice che la loro filiale non tratta i modelli elettrici della casa!

Ma come, pensiamo noi stupiti, ogni concessionario, soprattutto se molto grande, non dovrebbe vendere (non dico, tenere in salone) tutti i modelli della casa? E poi, non potevano dircelo subito anziché farci attendere mezz’ora? Gentilmente ci dice di rivolgerci all’altro negozio dello stesso concessionario.

Un po’ disperati (ma non rassegnati) mandiamo allora una mail a diversi concessionari della regione, chiedendo in maniera diretta: “Lei applica le condizioni riportate sul sito web della casa?”. Solo uno ci risponde positivamente e ci manda un preventivo in cui è riportato chiaramente il contributo di 4000 € di ecobonus. Finalmente!

Stessa auto della prima offerta di pochi giorni prima ma a 2650 € in meno di anticipo e una rata mensile meno cara di circa 80 €. La compriamo subito, con consegna in 2 mesi. Ma ci chiediamo: come è stata possibile una differenza cosi enorme nella stessa regione? E come ci sentiremmo adesso se ci fossimo fidati del primo concessionario?

Capitolo 2: Family ed extra-urban car

La sensazione di guida elettrica sperimentata con la city car elettrica è talmente positiva e affascinante, per non parlare del risparmio economico (finalmente liberi dalla visita settimanale al benzinaio dove lasciavamo parecchie decine di euro ogni volta; poi la sensazione di fare “il pieno” gratuitamente durante la spesa settimanale è da brividi) che presto, in famiglia, decidiamo di cambiare anche la seconda auto termica. Anche questa è ancora ben funzionante e non da rottamazione e la usiamo soprattutto per i viaggi fuori città e le vacanze.

Selezioniamo, tra i possibili candidati, i nuovissimi modelli elettrici di due importanti case produttrici. Di una di queste è già stato detto tutto e ci ritroviamo anche noi con la stessa esperienza. Per la seconda siamo a giugno 2020.

Contattiamo il concessionario più vicino e andiamo a vederla. Ci offre molto cortesemente anche un drive test. Alla fine, usciamo dal negozio con un interessante preventivo in mano per il modello top di gamma e ci prendiamo qualche tempo per decidere. Arriva ad agosto il DL Rilancio e ci rechiamo, dopo un paio di settimane dall’uscita del Decreto, di nuovo presso lo stesso concessionario, sicuri di ricevere un’offerta migliore rispetto alla precedente, tenendo conto dei 1000 € aggiuntivi di incentivo (i 1000 € + IVA previsti dallo stesso Decreto come sconto venditore sarebbero stati probabilmente già inglobati nello sconto già offerto).

Con gli incentivi l’auto costa di più

Ma con nostra grande sorpresa non era cosi: immutate tutte le altre condizioni (anticipo e durata del finanziamento) passiamo da una rata di 206 € ad una rata di 280 €! Increduli, chiediamo spiegazioni, vecchio preventivo alla mano, per capire come mai, con l’arrivo dei nuovi incentivi, la rata anziché diminuire, non solo non fosse rimasta invariata, ma addirittura aumentata di 80 € al mese!

Il concessionario, in maniera poco convinta, adduce delle spiegazioni tra cui anche quella che il precedente preventivo, scritto da loro stessi, fosse probabilmente errato o incompleto! Non abbiamo parole. Eravamo entrati con l’idea di acquistare l’auto (cosa che forse il venditore non ha intuito) e usciamo, naturalmente senza acquistarla, increduli davanti a quanto sentito.

Il preventivo non “pulito” e le conclusioni

Al termine di questa piccola odissea ci siamo rivolti ad una delle poche case (forse l’unica in questo momento) che, in corrispondenza dell’uscita del DL Rilancio ha aggiunto, in modo trasparente sul suo sito web ufficiale, i 1000 € + IVA di sconto venditore e i 1000 € di incentivo, rispetto al costo precedente il Decreto.

Abbiamo molto apprezzato la trasparenza, convinti che questa debba essere la strada verso la quale debba andare tutto l’industria automotive.

Nella nostra esperienza d’acquisto di un’auto elettrica (oltre a quelli descritti abbiamo anche visitato i concessionari di altri modelli di auto elettrica) le difficoltà non sono mai stata l’autonomia o l’ansia da ricarica o altri supposti svantaggi (e fake news) della guida elettrica ma soprattutto, se non esclusivamente, la difficoltà nell’acquisto.

I servizi accessori sono d’obbligo

Un’aggravante comune a quasi tutte le esperienze che abbiamo avuto è legata al fatto che nei preventivi erano sempre compresi (non richiesti e, comunque, quasi mai messi in evidenza spontaneamente dal concessionario) servizi accessori quali assicurazioni varie che, senza una nostra esplicita richiesta, ci sarebbero state vendute comunque. Non si tratta di poca roba. Spesso questi servizi accessori (ad es. assicurazioni per la protezione del credito, assicurazioni auto, addirittura protezioni mai sentite come la “kasko gomme”) sommano nel loro complesso ad alcune migliaia di euro, ben oltre i costi di mercato accessibili normalmente. Portano in alcuni casi a raddoppiare (o anche oltre) la rata mensile.

E un conto è il costo dell’automobile in sé (ciascuno può valutare se il maggiore costo dell’auto elettrica è eccessivo o meno per le proprie finanze e quanto viene compensato dai vari risparmi e incentivi), un altro è vedere aumentata anche significativamente la rata per costi addizionali non richiesti. Anche là dove esprimevamo il nostro rifiuto e chiedevamo di scorporare qualsiasi costo non obbligatorio, ci venivano addotte le più svariate giustificazioni per non farlo. Solo obtorto collo, abbiamo ottenuto (parzialmente) quanto richiesto.

La casa di cui abbiamo scritto all’inizio di questo capitolo è una delle poche ad offrire (e per giunta su sito web!) un preventivo pulito da qualsiasi altro costo accessorio non richiesto. Non che anche loro non li offrano. Ma siamo stati noi a richiederlo e, appurato l’elevato costo, abbiamo semplicemente detto che non eravamo interessati, in piena trasparenza e senza alcuna difficoltà.

Quando il concessionario sconsiglia l’EV

Più di una volta, anzi quasi sempre, durante le visite ai concessionari, non solo abbiamo sperimentato che ne sapevamo molto di più dei venditori stessi in materia di conoscenze di base di mobilità elettrica (capacità batteria, potenza e velocità di ricarica, ecc.) ma abbiamo anche avuto la netta sensazione che facessero di tutto per scoraggiarci ad acquistare il loro modello elettrico.

Uno di questi, una volta, ha anche provato a convincerci a prendere un’auto ad alimentazione tradizionale (o, se proprio ci tenevamo, una ibrida) approfittando, a suo dire, delle promozioni (ma non degli incentivi governativi!). Non è stato facile convincerlo che noi eravamo li per acquistare un’auto elettrica, non un’auto qualsiasi.

Tutto il mondo è paese, anche in Scandinavia…

Tutto ciò è risaputo. Un articolo pubblicato nel 2018 dalla prestigiosa rivista scientifica Nature Energy ben descrive come questo problema sia comune a tutto il settore (l’articolo, poi, si riferiva addirittura ai paesi scandinavi dove la diffusione della mobilità elettrica è molto più avanti rispetto a noi) spiegando come i venditori non favoriscono la vendita dei loro modelli elettrici a causa di una percepita mancanza di redditività.

Il settore automobilistico è uno dei settori più provati dalla crisi economica derivante dall’emergenza COVID-19. Un recente articolo riprendeva l’allarme di Federauto (associazione della rete di vendita) sull’enorme perdita di fatturato delle concessionarie e le migliaia di posti di lavori a rischio.  A nostro modo di vedere, dal punto di vista del cliente un po’ attento alle innovazioni, il modo di vendere le auto deve rinnovarsi profondamente.

Il mondo è dominato da strategie come quelle di Amazon, dove tutto quello che mi serve lo posso ordinare da casa e vederlo consegnato in poche ore. Non è accettabile che uno dei più importanti oggetti della mia quotidianità (nel caso dell’auto elettrica, preciso, il mio più importante elettrodomestico!) sia ancora affidato a trattative al tavolo o offerte scritte a mano su fogli di carta da un concessionario.

Più trasparenza, il sito ufficiale faccia testo

Il nostro auspicio, e invito, è che tutte le case, soprattutto quelle in prima linea con l’offerta di modelli elettrici (spesso dei capolavori concentrati di tecnologie avanzate, di cui le case e i loro venditori dovrebbero andarne fieri e farne la proposta commerciale di punta), facciano proprie queste strategie e rinnovino anche la propria politica di commercializzazione, ammodernando l’offerta. In particolare, con prezzi trasparenti e chiari sul sito web, senza costi nascosti o sorprese. Facendo coincidere prezzo online (sconti e promozioni già incluse) con l’offerta disponibile dal concessionario.

La quale può essere, se si può, migliorativa ma mai peggiorativa. Anche l’articolo su Nature Energy conclude auspicando nuove politiche e strategie aziendali in grado di abbattere le barriere presenti nei punti vendita per accelerare l’adozione dei veicoli elettrici.

Fa eccezione la casa già citata, dove tutta la vendita è basata sull’offerta (compresi sconti e incentivi) chiaramente visibile sul sito web. Ma personalmente renderei ancora più precisi alcuni aspetti e numeri (e se andate in un negozio fisico l’assistente alla vendita sarà li per darvi le spiegazioni di cui avete bisogno ma, se decidete di acquistare, attua le stesse operazioni che voi fareste a casa sul vostro computer).ù

E’ ormai tempo di “click and buy”

Qualcosa, però, si sta finalmente muovendo, con strategie di vendita “click and buy” che si stanno  affacciando sul mercato, anche sulla spinta della crisi legata al COVID-19. Ma è ancora troppo poco e limitato a pochissimi casi. Inoltre, laddove ho voluto verificare presso il concessionario la corrispondenza con l’offerta web, non ho trovato pieno accordo. Per una delle case più importanti al mondo, il venditore  ha studiato per diversi minuti il preventivo, più vantaggioso, prodotto sul sito ufficiale della casa, alla fine concludendo che non riusciva a spiegarselo.

L’obiettivo: dare la possibilità di confrontare costi reali e disponibilità su internet, eventuale drive test o visione/spiegazioni in salone. Prenotazione e ritiro dal concessionario nei tempi indicati (anche se decido di fare tutto dal mio computer).

Nel dopo Covid un’ occasione da non perdere

In tempi COVID-19 darebbe un forte impulso all’industria automobilistica al di là degli incentivi governativi. Fare affidamento solo su quest’ultimi o chiedere di riversare la quota di incentivi che il governo ha stanziato per le autovetture con emissioni CO2 0-60 e 61-90 g/km (auto elettriche ed ibride plug-in) nella finestra 91-110 g/km (popolata da modelli a combustibili fossili) sarebbe, a mio avviso, un grave errore di strategia. Per non parlare di tutte le problematiche associate alle maggiori emissioni di biossido di carbonio. Un errore  che, sì, forse paga nel breve periodo ma non risolverebbe i problemi nel medio-lungo termine.

E poi, promuovere ed incoraggiare in maniera convinta la vendita di auto elettriche, magari con qualche sconto coraggioso o finanziamenti a basso tasso di interesse e quindi sfruttare pienamente e velocemente anche le fasce di incentivi CO2 0-90, non significherebbe dare, tutto e subito, soldi e occupazione allo stesso settore?

Che è proprio quello che noi tutti desideriamo. L’ambiente, e tutti (dico tutti!) noi che ci viviamo dentro, ringrazierebbero!

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67 COMMENTI

  1. Purtroppo non posso che confermare il racconto, soprattutto nella parte relativa alle offerte del sito ufficiale. Dopo un tira e molla estenuante ho dovuto acquistare 2 tagliandi e non ricordo cos’altro…

    Personale di consegna impreparato sugli aiuti alla guida presente nell’auto…

    per fortuna al momento l’auto mi sta dando piena soddisfazione, ma non vedo l’ora di rispondere a qualche questionario della casa madre.

  2. Io ho una domanda guardando la foto dal basso, molto pittoresca, di una auto ferma a ricaricare con dietro un bel cielo primaverile e solo ora mi sono accorto di una cosa mica da poco. Però, vedi, cavolo, è sempre così, certe “magagnette” non te le racconta nessuno, ci devi sempre pensare prima e se non ci pensi poi magari ti prendono anche in giro.

    Stavo pensando ma … quando piove? Chi ha l’auto ICE va in un distributore, hanno tutti la tettoia, scendi, senza ombrello, ricarichi e ti godi fuori la tempesta che imperversa e lo spettacolo di fulmini e tuoni. Quando piove e hai l’ice, prendi l’ombrello, scendi, con una mano tieni l’ombrello con l’altra apri il bagagliaio, cerca il cavo (che pesa! per esperienza!), portane una estremità al bocchettone dell’auto (speso è posto davanti), torna indietro, attacca l’altra estremità alla colonnina (sempre con una mano!) (attento al vento che ti vola l’ombrello!), e ora fai partire la ricarica.

  3. Ho una semplice proposta: non si potrebbe creare qui su Vaielettrico un elenco di concessionari che si sono dimostrati ben disposti verso l’elettrico, magari suddivisi per marchio? Ne guadagnerebbero tutti. Ditemi cosa ne pensate.

  4. Anche io ho un’esperienza simile: alla ricerca di un’elettrica come seconda auto di famiglia, ero orientato sui segmenti B o C (preferibilmente C per avere un po’ di spazio in più per gli spostamenri a breve raggio con tutta la famiglia) e ho cercato tra i modelli che tra incentivi e permuta di una utilitaria diesel vecchiotta ma ancora in forma mi permettesse di stare intorno ai 20k€.
    Avevo già puntato una Leaf 40kwH ottimamente accessoriata in pronta consegna che, proprio grazie alla perdita di appetibilità, speravo di ottenere con un buono sconto extra incentivi (cosa che è avvenuta). Ho comunque fatto un (poco convinto) giro esplorativo, giusto per vedere che non saltasse fuori qualche piacevole sorpresa.
    Dal concessionario di un marchio asiatico estremamente quotato:
    Io: Mi sto informando per un’elettrica.
    Concessionario: Sa che costano almeno 40k€?
    Io: Di listino.
    Concessionario: Prezzo reale, perché la casa non concede sconti oltre gli incentivi.
    Io: OK, ma che io sappia a 50k€ è venduta la versione 64kWh full-optional, io ero orientato per la 39kWh valutando eventualmente qualche optional.
    Concessionario: Ma quanti chilometri deve farci al giorno?
    Io: Guardi, è la seconda auto. Faccio massimo 100km al giorno per lavoro e caricherò a casa ogni notte, sono contento se l’auto mi permette un’autonomia reale superiore ai 200km in modo da poter fare qualche giro un po’ più lungo nel weekend, ma non ho necessità di autonomie molto maggiori, una maggiore autonomia sposterebbe di pochissimo il mio chilometraggio elettrico a un prezzo molto maggiore. Per questo sono convinto che il taglio giusto per me sia 39kWh.
    Concessionario: No, con quel chilometraggio serve la 64kWh.
    Io: OK, grazie per le informazioni. Ci penserò. Arrivederci.

    Morale della favola: nei primi due mesi 1358km diesel e 3533km elettrici, e una batteria da 64kWh non avrebbe spostato questi valori di una virgola.

    • Ulteriore dimostrazione di quanto detto da molti: molti venditori non hanno la più pallida idea di come si usa un’auto elettrica e partono dal presupposto che uno debba caricare meno possibile. Invece è l’opposto: si carica tutti i giorni, a casa, lentamente ed economicamente. E si esce di casa ogni mattina con il pieno (o meglio, con l’80%) di carica.

  5. Sinceramente credo e non vi e’ dubbio che il futuro e’ e sarà elettrico , ma fino a che il prodotto non migliorera’ insieme alle infrastrutture di ricarica rimarrà un prodotto di nicchia .
    1 autonomia di citycar oggi 330 km nei test , se vado in autostrada a 130 km orari autonomia dimezzata a 150 km già questo fa storcere il naso .
    330 km a temperatura di 20 gradi primaverile , perché se vivo in montagna e la temperatura sta a 0 gradi perdo circa tra i 50 e gli 80 km di autonomia e vado a raddoppiare il tempo di ricarica .
    Se non ho una wallbox alla spina in dotazione per una vettura con 50 kW dalla presa standard che manda 1,8 kW ci metto 25 ore a caricare , se voglio qualcosa di buono devo portare 7,4 kW e perciò mi servono ancora 5000 euro per fare un buon impianto , oltre i 6 kW serve progetto dell’ ingegnere se nella vostra zona Enel deve adeguare la linea fatevi segno della croce .
    Le vetture elettriche costano ancora troppo per un utilitaria scontata servono in media 25000 Mila euro lo stesso modello a benzina costa 10000 euro meno e se domani voglio partire per andare in fondo all’ Italia ci vado in 12 ore , con l’ elettrica ?? Dopo 8 anni la batteria e’ andata , quanto costa ? Più del valore del veicolo .
    Colonnine ancora poche , se non ho il box o posti auto non la posso tenere in carica , per il momento l’ utente normale e’ ancora obbligato ad acquistare un motore termico.
    Sono convinto che l’ unica soluzione elettrica che avrà un grande successo nel breve periodo sarà su veicoli a due posti da 7- 8 Mila euro ideali per muoversi in tragitti brevi per andare a lavoro ecc. In città o in paese che si ricaricano in 3 ore al 220 di casa , un investimento limitato ideale per l’ ambiente e un veicolo tradizionale per i viaggi lunghi , fino a che non si inventeranno batterie con autonomie decenti .

  6. Una domanda al prof. Abbotto, sono curioso. Leggo: “decidiamo di cambiare anche la seconda auto termica. Anche questa è ancora ben funzionante e non da rottamazione e la usiamo soprattutto per i viaggi fuori città e le vacanze”. Se ho ben capito, anche la seconda auto l’avete cambiata, ovvero avete dato indietro la vecchia ICE per comprare una elettrica. L’auto vecchia l’avete venduta privatamente, data al concessionario in permuta o rottamata?

  7. Lasciando perdere il fatto che un venditore possa essere più o meno preparato, più o meno gentile, più o meno intelligente, come tutti noi, io penso che sia il modello di business ancora largamente in opera da parte delle case produttrici di autoveicoli a determinare il comportamento delle concessionarie. Queste ultime infatti i veicoli si impegnano ad acquistarli dalle case prima di averli venduti e poi li devono pagare anche se non li hanno venduti.
    Oggi la stragrande maggioranza dei veicoli per cui le concessionarie si sono impegnate non sono elettrici.
    Quindi mi sembra chiaro che facciano di tutto per non promuovere o addirittura disincentivare l’acquisto di un veicolo elettrico.

  8. Io un mese fa sono entrato nel principale concessionario WV per la provincia per vedere la ID3 dopo che la vidi per la prima volta su strada nella cittadina in cui lavoro. Non c’era. Neanche un dépliant. A parte 4 cose sulla vettura che già conoscevo non hanno saputo dirmi neanche quando sarebbe arrivata. Mi chiedo se la casa produttrice dopo aver investito 9 mld di euro nella mega fabbrica di produzione della gamma EV sappia di tutto questo. Ecco vorrei anche che sapessero che il concessionario Opel invece mi ha accolto molto bene, fatto provare la Corsa-e, fatto un preventivo trasparente che rispecchiava il prezzo di listino meno lo sconto della casa obbligatorio, uno sconto aggiuntivo, gli 8000€ di ecobonus per rottamazione e mi ha informato dei 5000 di contributo regionale aggiuntivo. Morale ho ordinato la Mokka-e

  9. Dico la mia da venditore di auto… Sono il responsabile delle EV della concessionaria e sono in fautore dell’elettrico, diretto che il mercato di converta il prima possibile. Confermo su tutta la linea che ci sono venditori che anche dopo aver fatto i corsi non hanno interesse a vendere le EV , ho esperienza diretta che quando entra un cliente per l’elettrica lo fanno parlare con me, per pigrizia di doversi confrontare con un mondo totalmente nuovo
    Per quanto riguarda le lamentele sulla offerte, cominciamo col dire che i prezzi pubblicizzati sui siti delle case madri non tengono mai conto delle tasse locali di immatricolazione (vi ricordo che cambiano da regione a regione e che gli spot sono a livello nazionale) e del costo del colore, quindi se va bene di norma ci sono almeno 1000€ in più , altro problema che riscontro è che molti leggono solo la rata mensile, spesso si dimenticano dell’anticipo o nelle maggior parte dei casi delle condizioni dell’offerta se prevede o meno una rottamazione o se prevede o meno un finanziamento.
    Nelle note Legali è spiegato tutto bene, se il finanziamento prevede delete polizze o meno , il tasso di interesse ecc ma evidentemente sono noiose da leggere, poi venite in concessionaria a lamentarmi di quello che non siete riusciti a capire o avete capito come vi faceva comodo.
    Vi faccio notare che i più vengono in concessionaria pretendendo di ottenere al prezzo di una vettura base la top di gamma… Ora questo tipo di comunicazione, con un’offerta shock che difficilmente è replicabile perché si riferisce ad una vettura di base da fastidio prima di tutto a noi, perché in genere si perde una buona mezz’ora a spiegarla, ma a quel punto il cliente è già in infastidito… Quindi perdiamo tempo in due, noi e voi!!
    I VERI PERSONAGGI!!! solo quello che dicono :”ma come se pago in contanti la pago di più?” … Ora io dico ma se con un finanziamento prendi 1000€ di sconto e poi ci paghi 4000€ di interessi… Come si può affermare una cosa del genere???

    CONCLUDO CON LA COSA PIÙ IMPORTANTE!!! LE OFFERTE HANNO SCADENZA MENSILE!!!!! È INUTILE GIRARE MESI E MESI E POI ASPETTARSI DI TROVARE LA STESSA OFFERTA!!!
    A volte può accadere ma è raro … Prima lo capirete meglio sarà.

    • Sul fatto che la gente, molto spesso, non sia in grado di fare bene i conti si può essere d’accordo. D’altra parte, le offerte “civetta” mirano proprio a quella fascia di acquirenti “distratti”.
      Tuttavia, ció non deve esimere il venditore dal saper fare bene il proprio lavoro. E io, di venditori bravi, ne ho incontrati pochissimi. Quando dici a un cliente potenziale “la richiamo”, lo devi richiamare. Se gli hai promesso un preventivo via mail, glielo devi inviare. E il prodotto che vendi LO DEVI CONOSCERE, fin nelle sfaccettature, perché non esiste che chi compra ne sappia di più di chi vende.
      E non esiste nemmeno che uno “scelga quello che vuole vendere”, elettrico o termico, in funzione delle sue simpatie. L’elettrico è il futuro, ormai è assodato, se non ti va di venderlo puoi sempre cambiare mestiere.
      Se nel mio lavoro mi capitasse di venir messo in difficoltà dalle domande del cliente, beh, comincerei a farmi delle domande.
      La sua difesa della categoria mi è sembrata più disperata che altro.

  10. Con la mia famiglia siamo stati oggi a firmare un nuovo leasing al concessionario Mercedes. Il preventivo l’ho preparato personalmente basandomi su un altro precedentemente datoci dal consulente, solo che ho sbagliato involontariamente motorizzazione, anziché diesel il mio l’ho fatto benzina. Per curiosità oggi ho chiesto al consulente cosa ci consigliava tra le due e la risposta è stata “assolutamente diesel”. Il motivo? per il tipo di auto è la motorizzazione più richiesta e tra 4 anni ci potrà garantire un ottimo valore residuo, visto che il mercato lo richiede. Le stesse auto ma a benzina secondo quanto ci ha detto rimangono invece interi mesi sul piazzale prima di poter essere rivendute.
    Penso che la poca volontà di vendere auto elettriche oggi sia data più dalla paura di trovarsele a fine leasing sul piazzale senza riuscire a venderle, se non a prezzi ridicoli; non tanto a non volerle vendere oggi perché i margini di guadagno sono più ristretti.

    • Io penso, e tutti gli indicatori mi danno ragione, a cominciare dall’orientamento delle case di noleggio a lungo termine, che tra 4 anni rivendere un’auto diesel usata sarà una vera impresa. E questa è la ragione (oltre ad averne i piazzali pieni) per cui in questo momento te le tirano dietro.

      • Probabilmente cambia anche tanto da nazione a nazione così come da casa automobilistica a casa automobilistica. Io sto in Svizzera dove l’elettrico già va molto forte, assieme all ibrido, ma su certe vetture il diesel è ancora molto richiesto, motivo per il quale è difficile trovare i piazzali pieni di vetture usate con questa motorizzazione (ad oggi). Il vantaggio è che mercedes il valore residuo lo garantisce (con scatti di ca. 1000-3000€) ma su 29’000 non fa una differenza abissale. Per l’elettrico è tutto in divenire, vedremo tra 4 anni i modelli venduti oggi se riusciranno a piazzarlo nuovamente o no!

    • Dopo le mie esperienze non acquisterei mai un’auto diesel o a benzina, ma se mi puntassero una pistola prenderei un diesel, brucia meno litri di carburante, è molto meno pericoloso del benzina (se butti un cerino nel gasolio si spegne) e mette in difficoltà le raffinerie.

      Hanno un rumore orribile, un erogazione deprimente ma alla fine opterei per un diesel.

      • Dipende anche tanto dal diesel in questione. Il motore dell’auto che abbiamo acquistato ha 245 cv, 500nm di coppia e produce 191g/km di co2. Vibra anche poco, e il rumore “trattoresco” è limitato (intendiamoci, non è sparito!) e si sente solo dall’esterno. Il diesel ha fatto dei progressi tecnologici enormi e la differenza rispetto ai motori di 10 anni fa si sente eccome. Considerando che usiamo l’auto pochissimo (con quella attuale 35’000 km in 5 anni) ma quando lo facciamo lo facciamo per viaggi mediamente lunghi, è stata (per noi) una scelta ponderata.
        Non ti voglio certo convincere che l’auto diesel è la migliore del pianeta, solo che questo motore ha avuto e tuttora ha un suo perché, percui c’è ancora gente che lo cerca e/o lo predilige ad altri tipi di trazione.

      • ma scusa ma l’hai ancora guidata una macchina ? la coppia di un diesel è superiore a quella di un benzina , la rumorosità ormai è simile a quella di un motore benzina , e l’erogazione è più fluida e decisa di un benzina ….non so cosa hai guidato fino ad oggi ma ci stai incuriosendo…..buona gg

  11. A parte la totale impreparazione degli addetti alle vendite, l’incentivo cosi come e concepito oggi, è totalmente asservito ad aumentare il ptezzo di listino, dando l’impressione di risparmiare. con l’unico risultato di spendere quando prima e talvolta molto di più. Questa è la realtà.

  12. Ho letto con interesse l’articolo sulle disavventure del prof. Abbotto, niente di nuovo direi da quando ho cercato di acquistare una Golf GTE. Era il 2015, e una volta acquistata è iniziato l’incubo. Da subito problemi, autonomia in elettrico di soli 22 km con condizionatore e riscaldamento sempre spenti. Rimpallo di responsabilità tra concessionario e VW Italia (sto ancora aspettando un riscontro), e ogni volta che andavo in officina il concessionario allargava le braccia e diceva “sa l’auto è nuova anche per noi…”. Stessa scusa dopo due anni e mezzo… e pensare che già qualche giorno dopo l’acquisto avevo indicato quale fosse il problema…

  13. Non è una novità! Mi dispiace sentire che ancora oggi si trovano venditori incompetenti o interessati. Già 15 anni fa dovevo dire io al venditore gli accessori e le particolarità della Multipla che avrei acquistato (lui, ne sapeva molto meno di me). Credo siano, oggi, interessati a vendere ancora motori termici, al massimo ibridi (ormai obsoleti). L’elettrico ormai è l’oggi, ma molti sono ancora nel passato, magari per interesse. Beato chi riesce ad acquistare un veicolo elettrico, nei miei sogni da anni( ma arriverà)

  14. Concordo con quello che si dice nell’articolo. Non solo sull’elettrico ma in generale i venditori di auto, come riportato anche in vari forum, sono scarsi, cioè sanno poco delle auto che vendono e di quelle che sono le condizioni degli incentivi, a cominciare dall’esatto ammontare e dall’applicabilità.
    Il fatto è che se vuoi l’auto a loro ti devi rivolgere …

    • Basta andare in concessionaria con una configurazione già fatta , il venditore ne saprà meno di te .
      Il problema è che non tutti i configuratori ricalcano i modelli disponibili in Italia

  15. Mal comune mezzo gaudio. Mi sono immedesimato con il prof. Abbotto. La mia esperienza (acquisto di una city car) é praticamente identica, poi, per pura fortuna, ho trovato un rivenditore competente.
    Inoltre ho tribolato non poco anche per fare il passaggio dell’assicurazione dalla vecchia macchina alla nuova.

  16. Io sto aspettando una Plug in ,prenotata in agosto , in ritardo dovuto a Covid , in ritardo in quanto mi datanno il modello 2021 , forse arriva la prossima settimana , anche se avrei fatto il salto diretto all elettrica

  17. Io non sono possessore di un’auto elettrica, ma di una “semplice” ibrida (nel mio caso, non avendo un veicolo da rottamare il prezzo finale di un’eventuale elettrica sarebbe stato fuori dalla mia portata). Devo dire però che purtroppo quanto denunciato nell’articolo è prassi comune a molte concessionarie: anch’io ad esempio mi sono rivolto ad una Casa (dalla quale alla fine non ho acquistato: ho optato per tutt’altra marca) il cui venditore sembrava volermi scoraggiare dal prendere il mild-hybrid a favore di un modello a benzina, chiaramente allo scopo di “liberarsi” di un pronta consegna. Pochi, devo dire, tra quelli a cui mi sono rivolti, spingevano per le nuove tecnologie. Ad ogni modo, confidando in una diminuzione dei prezzi di listino (e delle tariffe energetiche) e di una maggiore diffusione della rete di servizi, ho già deciso che il mio prossimo veicolo sicuramente sarà elettrico. A meno che nel frattempo non prenda piede addirittura il motore a idrogeno.

    • Se abiti a Bolzano prendi idrogeno cosi farai il pieno , altrimenti , forser fra 10 anni farai Idrogeno anche da qualche altra parte . L idrogeno se sarà sarà fra 10 anni .

    • Però se ti ha sconsigliato il mild Hybrid non è detto avesse torto…il full Hybrid che hai preso ok, ma il mild non è che ti desse grandi vantaggi (a fronte di una spesa maggiore di quanto? Da valutare con risparmio bollo se conveniva…).

  18. Mi sbaglierò, ma ho il sospetto che l’interesse della concessionari a non vendere l’elettrico sia direttamente proprozionale ai soldi che fanno con i tagliandi, che, sempre se non ho capito male, sarebbero molti di bene con le auto elettriche.

    • Ci sono principalmente tre ragioni , la prima è quella che conosci poco il prodotto , magari non ti hanno fatto un training o tu lo hai fatto svogliatamente , il secondo è che a causa dei costi elevati delle elettriche probabilmente i margini di vendita sono diversi , ma questa è una mia illazione , il terzo è che il costo dei tagliandi si dirada se non si elimina per cui non si spinge il prodotto .
      Per quanto riguarda i venditori dei concessionari io li divido in due categorie , quelli che sono curiosi , interessati al prodotto e quelli che lo fanno senza interesse solo perche hanno bisogno di lavorare .
      E anche vero che ,con tutti i forum ,le prove ecc che vediamo su internet è facile saperne di piu dei venditori .

    • Ce n’è anche un altro di motivo, il secondo per ordine di importanza (dopo quello che giustamente hai citato tu). Se vendono l’auto elettrica poi sono obbligati a farti l’assistenza e per poterti fare l’assistenza devono investire in costosi macchinari e corsi di formazione (infatti negli USA c’è il fuggi fuggi tra i concessionari Lincoln).

  19. Esperienze presso Renault, Hyundai, Audi, VW, e Tesla.

    Renault non mi ha mandato il preventivo nonostante varie telefonate di richiesta esplicita. Idem Hyundai. Tesla si’, ma l’auto non mi ha convinto (acusticamente e termicamente mal isolata, tipo Panda anni ’80). In Audi, gentilissimi, ma dopo le batoste con la Q5, lascio la mano. VW gentili, ma ignoranti sul prodotto che avevano in casa (E-Golf).

    Ritengo che quei venditori siano persone fondamentalmente stupide (e tali pure coloro che li lasciano “lavorare” in quel modo): anche fosse il caso che i numeri previsti per l’elettriche li facciano ad occhi chiusi, perche’ trattare male un potenziale cliente? Questo comportamento ha un solo risultato: genera un senso di frustrazione che come minimo terra’ lontani da quella marca per anni, se non per sempre. Piu’ tutta la pubblicita’ negativa.

    Da Renault e Hyundai non mettero’ mai piu’ piede. In Audi pure, per altri motivi. Lascio ad altri la scelta se rischiare o meno. Da Tesla ritornero’ perche’ comunque sia il loro lavoro lo hanno svolto seriamente. In VW pure, ma cambiero’ concessionaria.

      • Concordo con Lei nel caso si tratti di invettiva. Tuttavia, ho inteso “stupido”, e ci tengo a precisarlo, nel senso piu’ squisitamente intellettuale del termine. Mi riferisco alla qualifica proposta dallo storico-accademico Carlo Cipolla nel saggio “Allegro, ma non troppo” (Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Allegro_ma_non_troppo_(Cipolla)). “Stupido” e’ colui che con il suo comportamento risulta essere dannoso per gli altri (qui, il cliente) e per se stesso (qui, la concessionaria). Mi pare una valutazione apprezzabile sulla base dell’esperienza. Se mi avesse trattato male guadagnandoci, avrei dato loro del “bandito”, sempre secondo l’interpretazione di Cipolla.

  20. Tesla ha pagato nel passato il loro modo di concepire vendite e assistenza, ma da oggi sarà sempre più vincente, possedere una auto che non ha bisogno di manutenzione ordinaria e proprio la ragione inconcepibile che ci hanno messo in testa negli anni, oggi ancora molti sono legati al comerciale alla trattativa alla compra vendita tradizionale, che ha un costo da quando acquisto a quando la usi a quando la vendi in termini di svalutazione assistenza ecc. Il mondo con elettrico camvia totalmente e purtroppo il mercato tradizionale combatte a denti stretti la innovazione che purtroppo per loro è gia sulla autostrada del nostro futuro ben consolidato, chi non si adegua sarà fuori in poco tempo. Io ho vissuto la stessa problematica con i concessionari tradizionali dei quali pochi si salvano al momento per questo non capiscono che perdono vendite, così le persone rimandano o acquistano altri prodotti

  21. Il punto è servono ancora i concessionari come li conosciamo??? Tesla forse (o quasi sicuramente) è già allo step successivo dove le persone comprano direttamente sul sito in modo abbastanza chiara e, come nell’articolo, senza trattative differenze di prezzo etc etc. Dobbiamo tenere a mente che un concessionario ad oggi aggiunge il suo ricarico andando ad aggravare il prezzo del preventivo ma questo vale anche per le assicurazioni online e non le banche etc quindi siamo disposti a vedere anche un ridimensionamento degli stessi perdita di posti di lavoro etc? Io avendo una banca online (sono diversi anni che faccio tutto online o dal cellulare) non posso che essere super favorevole a riguardo facendo la procedura fac-simile tesla una sorta d’obbligo per tutte le case.

  22. (non sono il Nicola di cui sopra) Pure io noto che alcune concessionarie neppure le vendono ed altre hanno venditori poco preparati.
    E pure in Tesla Peschiera Borromeo ho trovato persone che della Model 3 ne sapevano meno di me

    Io personalmente mi trovo meglio con i consulenti che con i venditore:
    – i primi ti dicono quello che sanno ed è finita li,
    – i secondi spesso pur di vendere arrivano a dire bugie e successivamente a fare i furbi (purtroppo più di uno ha generato in me una forma di prurito nell mani).

  23. Riporto un’esperienza molto simile nei vari preventivi e test drive che sto chiedendo per acquistare un’auto elettrica. Tra l’altro, l’impressione che ricevo in quasi tutte le concessionarie è quella di persone che non ci tengono affatto a vendere automobili (uno mi ha anche confidato: “sa, io non sono un vero venditore…” Sigh!), ciò nonostante la crisi che pervade il settore, e di attese interminabili nonostante i saloni siano pressoché vuoti.
    Aggiungiamo a questo la preparazione nulla (confondono i kW con i kWh, non hanno idea di come sia fatta un’auto elettrica, di come la si carichi, etc.) e il gioco è fatto: un suicidio perfetto.
    Ah, quanto rimpiango i vecchi venditori, quelli a cui le auto piacevano e che lo stipendio lo prendevano in base a quanto vendevano…

  24. Articolo dettagliato ma limitato alla visione del protagonista.. non ho una auto elettrica ..ma vi leggo e quindi mi piacerebbe averla. Ho un impianto votovoltaico da 5 anni e mangio solo ortaggi e frutta che produco io, quindi mi reputo attento all ambiente. Purtroppo abito in uno dei tanti paesi isolati italiani, faccio 80 km per andare a lavoro , altrettanti per fare la spesa, e altrettanti per andare al mare. Non posso comprare una citycar . Per me il problema ECONOMICO è fondamentale, dei concessionari non mi importa un nel niente..compro seduto sul divano di casa mia anche il dentrificio

    • Complimenti a te soprattutto per la produzione ortofrutticola ;). Ma essendo un impianto fotovoltaico e con quelle percorrenze già oggi potrebbe prendere una opel corsa-e 208 e zoe ricaricando da casa quindi il risparmio sarebbe importante anche con un costo d’acquisto iniziale più alto. Faccia qualche preventivo come ad esempio anche la kona con offerta da 199 al mese un piccolo anticipo e dopo 3 anni la ridà indietro (autonomia una delle migliori sul mercato)

    • Comprati la Zoe con quota mensile , oltretutto carichi con il fotovoltaico , se devi caricare di notte devi prendere uno starage (tipo battery pack dei telefonini) che di giorno accumula e di notte carica l auto

  25. L’esperienza di questo articolo l’ho vissuta pari pari a Roma, tra settembre e novembre 2020. Preventivi smentiti clamorosamente al momento del contratto d’acquisto, peregrinazione tra altri concessionari terminate con le stesse scuse tipo “non vendiamo le auto elettriche” etc. Solo dopo due mesi dal primo preventivo, smentito al momento dell’acquisto (e quindi rinviato), sono stato contattato di nuovo e mi è stato concesso tutto, incentivo ed ecobonus per cui ho perfezionato l’acquisto… È stato un vero incubo! Io credevo che la concessionaria fosse ben lieta di vendermi l’auto mentre invece…🤨

  26. Che bello leggere questo articolo, mi sono sentito un po’ meno solo. Ho avuto di recente disavventure simili solo per il tentativo di informarmi sui prezzi delle elettriche nei concessionari dove ero per valutare l’acquisto di una nuova auto per la città. In un caso (opel corsa e) mi hanno chiesto 3000 in più dell’offerta promo che propone la casa su internet, ho preso molto male la cosa e commentato dicendo che non avere uno sconto ulteriore dal concessionario forse ci può anche stare, ma chiedere 3000 in più (su circa 25000) equivale a non voler vendere i modelli elettrici. Mi è stato risposto che é proprio così, queste elettriche le fanno solo perché altrimenti devono pagare le sanzioni relative ai limiti di emissione. Io rispondo che comunque non basta averle a listino (e in pochi casi anche in vetrina), bisogna immatricolarle, cioè venderle. Una discussione surreale che non finiva più e alla fine neanche il preventivo (né per l’elettrica, né per la termica) mi ha più fatto! Mi ha ripudiato come cliente 😂, e vabbè. Ma ha accresciuto la mia convinzione che il meccanismo delle sanzioni andrebbe inasprito, per farlo non é necessario neanche modificare i limiti, ma solo rendere più realistici i test ai fini della misura delle emissioni.
    In un’altra concessionaria invece mi hanno fatto domande con fare da santa inquisizione quando ho manifestato il mio interesse per l’elettrica e mi hanno riempito delle solite info da bar sulle antiecologiche batterie che inquinano molto più rispetto ad andare a benzina. Il preventivo però almeno me lo ha fatto.
    Alla smart mi sono dovuto invece sorbire la litania del venditore (un serio professionista cmq) che non può più fare i soliti numeri (nelle grandi città numeroni effettivamente) con i clienti affezionatissimi a causa della produzione di sole elettriche che tra l’altro ha definito “cinesi” con quel tono anni 80 quando per “cinese” in generale si intendeva qualcosa di copiato male e di qualità scadente. Tutto questo per invitarmi a valutare una delle loro ultime benzina km 0.
    Mi viene il dubbio che i produttori dovrebbero pretendere sezioni delle strutture vendite che trattino solo l’elettrico e guadagnino solo se vendono elettrico. Così magari non dovranno aver paura della cospirazione elettrica che avanza e li minaccia.
    Anche se pensando al caso mokka-e sembra che i venditori non siano i soli “colpevoli”. Finché le produzioni saranno così timide nei numeri anche per i venditori non ci saranno forti stimoli e opportunità per cambiare.

    • Tanquillo che sono solo gli ultimi colpi di coda sul fatto di non voler vendere auto elettriche. Già dal 2021 saranno “obbligati” a farlo volenti o nolenti e negli anni a seguire lo sarà sempre di più ed al posto di proporti una endo vedrai che ti diranno, ma ho una bella elettrica con sconti etc etc le interessa? è solo questione di tempo resta il fatto che se le dicessero di comprarla online e ritirarla (come in tesla) in uno dei pochi centri regionali di delivery con sconto di prezzo di 2/3k euro che farebbe?? Se fosse per me potrebbero cambiare tutto il canale vendita di tutte le case già da ieri!

      • Anche per me, se decidono di passare alla vendita online, molti comprerebbe così. Ormai siamo nell’era di Amazon. Basterebbe un punto dove fare un test drive e il sito per vedere le offerte.

    • Anche a me è successo di non essere stato preso in considerazione quando mi sono recato da diversi concessionari di marche famose e quasi tutti i venditori hanno fatto un elenco di broblematiche legate alla guida di veicoli elettrici. Penso che il governo dovrebbe sanzionare certi comportamenti.

    • E’ normale, infatti Tavares ha osteggiato più volte l’auto elettrica, etichettando come impallinati dell’ambiente tutti quelli che ne sono interessati.

      Io per partito preso (ed anche per una pessima esperienza con un astra nuova) non compererò mai più Opel (e purtroppo starò lontano da Peugeot)….perché dare soldi a chi nell’elettrico non ci crede? Anzi lo ha osteggiato finché ha potuto?

      Preferisco dare soldi a chi nell’elettrico ci crede come Tesla, Vokswagen (spero) e Renault (sembrerebbe).

      Poi i venditori ti spingono dove vuole la loro percentuale, il loro capo, la disponibilità di auto ecc.
      Se devono liberarsi di auto diesel o benzina faranno di tutto per rifilartela con ogni sotterfugio, se ci guadagnano di più pure ecc. ecc.

    • A me sembra che l’abbia detto. Ha preso una Zoe e una Tesla. Il concessionario Tesla e 1. Ergo, mi pare lapalissiano disinguerli.

  27. Sono d accordo , sul problema della poca conoscenza dei prodotti in vendita . Infatti il leader delle elettrico vende senza concessionari e praticamente dal sito .
    Per acquistare un auto elettrica bisogna cercare di andare direttamente in sede centrale della azienda e non da concessionaria

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