Compri e rivendi: con incentivi così ricchi ci guadagni…


webinar vaielettrico repower

Compri e rivendi: con incentivi così ricchi ci gaudagni, anche se dell’elettrico e dell’ambiente non te ne importa nulla. È quanto fa presente Valerio, un lettore. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it 

Compri e rivendi: con 11 mila euro di sconto è facile, no?

compri e rivendi

“C‘è un aspetto assurdo negli incentivi per le auto elettriche in arrivo di cui nessuno ha ancora parlato. O almeno a me così sembra. Il contributo statale è così ricco, 11 o 9 mila euro, da indurre tanti che all’elettrico non pensano proprio ad approfittarne. Comprando un’utilitaria per poche migliaia di euro, per poi rivenderla come usata appena le norme lo consentono. Credo dopo un anno. E magari, col guadagno, comprarsi una citycar nuova a benzina o appena ibrida. Ho lavorato troppi anni in una concessionaria per non sapere che sono in tanti a fare questi giochetti. Peraltro perfettamente legali. Mi meraviglia che chi ci governa non lo sappia e finisca per regalare soldi a  chi non avrebbe alcun diritto. Perché non lo dite? Non dovreste difendere chi è veramente interessato all’elettrico?”. Valerio Boni

…la Leapmotor T03 la prendi a 4.900, “meno di una bici”

compri e rivendi
La pubblicità sul sito Leapmotor per la T03 con incentivo statale.

Risposta. È uno degli effetti perversi di una norma buttata giù in fretta, per impiegare i fondi rimasti inutilizzati per finanzare nuove stazioni di ricarica. In effetti con incentivi così consistenti i prezzi di alcune citycar elettriche arrivano a prezzi risibili. Facciamo alcuni esempi per chi può fruire del bonus massimo, 11 mila euro. La cinese Leapmotor, distribuita da Stellantis,  ci gioca sopra e sul suo sito fa presente che la T03 la paghi meno di una bici, 4.900 euro. Ma non è l’unico esempio: la Dacia Spring 45 la porti a casa a 6.900, la DR 1.0 EV a7.900, la BYD Dolphin Surf da 8.490 euro. Ma le cose sono più complicati di come appaiono a prima vista. Ottenere gli incentivi rischia di rivelarsi un percorso a ostacoli complicatissimo. Devi avere un indicatore ISEE entro i 40 mila euro e vivere in un Comune incluso nell’elenco FUA, le  famigerate Aree Urbane Funzionali. E adesso all’orizzonte si profila l’ulteriore complicazione dell’EcoScore, un punteggio di sostenibilità che metterebbe fuori gioco diversi modelli elettrici. Insomma, un bel pasticcio.

 

Visualizza commenti (5)
  1. C’è un piccolo errore di fondo l’auto nuova con gli incentivi la devi tenere 24 mesi. Dopo 24 mesi l’auto elettrica se mantiene il trend attuale si svaluta più del 50%. La mia dacia sprint pagata 20k nel 2021 ora con 30k km me la valutano 3,5 k.

  2. penso in tanti concordiamo che in questa fase di mercato 5000 euro di incentivo, e non 10.000, sarebbero sufficienti per rendere invitanti molti aquisti di BEV e far esaurire comunque i fondi, e senza generare effetto click-day e con meno distorsioni, e magari avrebbe invogliato anche le case automobilistiche ad aggiungere dei sconti

    600 milioni di fondi
    se incentivi 10.000 euro -> 60.000 veicoli
    se incentivi 5.000 euro -> 120.000 veicoli

    semplificando un po’, la differenza sono 60.000 veicoli che comprati nuovi nel 2025 NON saranno elettrici; moltiplicati per una vita media di 180.000 km e consumo medio 16 km /litro, significa

    675.000.000, circa 700 milioni di litri carburante che saranno venduti in più nel prossimo decennio in Italia

    a 1,7 euro al litro, sono 1,15 miliardi di euro in più che verranno dati alle pompe benzina; da dividere in costo del petrolio importato, costi e margini delle raffinerie, e tasse

    questo per aver messo gli incentivi a 10.000 euro invece che a 5000 euro; va poi aggiunto l’effetto dannoso di attesa e blocco vendite e rialzo listini che incentivi cosi alti aggiungono a sfavorire le vendite BEV su base annua

    posso pensare male, che di nuovo al governo targato ENI facciano apposta e non solo per stoltaggine?

      1. rileggendo, si può vedere anche così:

        se un incentivo fa vendere una BEV nuova in più, cioè al posto di una termica nuova,
        nei prossimi dieci-quindici anni verranno venduti ( 16 km litro ; 180.000 km ) 11250 litri di benzina IN MENO, cioè le pompe benzina ricevereranno ( 1,7.e litro) 19.000 euro IN MENO

        togliamo le tasse e accise, e esageriamo togliamo anche i costi di raffinazione (anche se sono un aggravio ambientale), rimane un 35% di spesa per comprare il petrolio dall’estero, pari allora a (35% di 19.000.e ) = 6700.euro

        in un certo senso, anche senza guardare ai benefici ambientali, ma guardando giusto alla bilancia dei pagamenti import-esport nazionali, potremmo dire (?) che l’incentivo sino a 6700.e si ripagherebbe da sè

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Emilia Romagna: c'è confusione sull'agrivoltaico

Articolo Successivo

Lo sharing di Corrente arriva alla stazione AV di Reggio Emilia

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!