Comprare ora o aspettare che i prezzi delle auto elettriche scendano e le batterie diventino più performanti? Questo è il dilemma, con tutto quel che si annuncia…
Comprare ora…/ In arrivo auto migliori e meno costose

Per decenni siamo stati abituati a vedere la tecnologia delle auto progredire lentamente. Prestazioni, consumi…si avanzava per piccoli passi. Con l’elettrico tutto cambia: l’innovazione ha un ritmo molto più vicino a quello dell’elettronica di consumo. E ogni volta che una Casa annuncia i programmi di qui al 2025 (solo 4 anni), ci si accorge che dietro l’angolo c’è proprio di tutto. L’ultima in ordine di tempo è stata la Renault a spiegare che con nuove batterie, piattaforme e motori i prezzi caleranno parecchio.Non a caso la presentazione è stata ribattezzata Eway ElectroPop, dove Pop sta appunto per popolari, intesi come prezzi. Stando ai calcoli esposti dalla Casa francese, si può stimare che i nuovi modelli in arrivo dal 2023, R5 e R4 in primis, avranno costi inferiori di almeno il 20%. In grado di assorbire anche l’eventuale ridimensionamento, se non l’eliminazione, degli incentivi. Che fare, dunque: comprare ora o aspettare che…?
Perché questi annunci? Perché spiazzare i clienti?

Annunci simili a quelli di Renault sono stati fatti da Volkswagen nel Power Day di metà marzo. Ovvero: standardizzazione delle celle delle batterie per ridurne i costi fino al 50%. Aumentandone al contempo la performance e l’autonomia fornita all’auto. C’è da scommettere che Stellantis farà annunci dello stesso tipo, nella presentazione dell’8 luglio. Per non parlare di Tesla, che alle promesse ha già unito i fatti, con il rendimento delle batterie e delle auto in costante evoluzione negli ulti anni. Lecito chiedersi: perché tutti questi annunci, se il rischio è poi quello di iniettare incertezze sul timing giusto per l’acquisto nei potenziali clienti? Le grandi aziende di oggi sono mondi complessi, che guardano con attenzione anche all’andamento del titolo in Borsa. E questi annunci hanno un effetto miracoloso sui listini: le azioni salgono, sull’aspettativa di grandi successi futuri. Con uno storytelling in cui il patron di Tesla, Elon Musk, è maestro riconosciuto…
SECONDO NOI. Sta succedendo nelle auto quel che è accaduto negli anni con gli iPhone di Apple. Ogni nuovo modello era atteso come un prodotto rivoluzionario rispetto ai precedenti. Le Case auto si sono adeguate a questo approccio: invece di tenere gelosamente segrete le novità in arrivo negli anni, le sbandierano in ogni dettaglio. E il timore di acquistare un’auto a rischio invecchiamento precoce aumenta…
Direttore, mi perdoni, non è che lo scopo di tutto questo post sia far temporeggiare coloro che vorrebbero acquistare un’auto elettrica ora per far continuare ancora per qualche anno il consumo di benzina e gasolio, aiutando di fatto con tasse e accise il governo in questo momento particolare?
Nic, io non scrivo con uno o più scopi, ma solo per raccontare quel che sta succedendo. In questo caso credo che la domanda sorga spontanea: se vai dal fruttivendolo e questi dice che la frutta di oggi non è un granché, ma domani ne avrò di bellissima, una domanda te la fai no? Nessuna dietrologia, solo difficoltà a capire perché le Case auto parlano tanto di prodotti che ancora per diversi mesi o anni non saranno in vendita. Ripeto: un tempo era vietatissimo e i dirigenti venivano cacciati su due piedi se lo facevano. Oggi è la prassi.
A mio avviso attualmente le case automobilistiche comunicano in anticipo la produzione di nuovi modelli elettrici con prestazioni e magari prezzi migliori delle attuali con l’unico scopo di conquistare da subito il cliente oggi con un prodotto che loro saranno in grado di fornirgli domani.
Poi purtroppo l’ignoranza dilagante e la confusione gettata da ministri inadeguati (per non dire altro per non incorrere in denunce) la fa da padrone. L’intervista su auto fa prudere le mani e venire il vomito allo stesso tempo.
Se potete fate anche articoli sui danni che le combustioni e la lentezza della transizione ecologica stanno provocando.
La gente sta ragionando per portafoglio e comodità e invece dovrebbe ragionare per con il cuore e con il cervello.
Ah e mi scusi se nel post precedente mi sono “permesso”, ma sono anni che sento/vedo persone che cambiano opinione, direzione di pensiero, favoriscono, concedono, condizionano la gente con un informazione partigiana ecc. sulla base di una telefonata da Roma o altro.
Purtroppo è la caratteristica principale di questo paese.
Buongiorno a tutti.
Il veicolo elettrico, venduto qui nei nostri ricchi paesi, non salverà certo il mondo, ma ci farà stare meglio con noi stessi… Per quanto influisca sul crollo delle emissioni inquinanti, sappiamo ormai tutti che non è l’unico fattore. C’è da lavorare ovunque, e lo stiamo facendo direi ormai in modo diffuso (energia/cibo/spostamenti inutili)
Personalmente, faccio parte di chi le autovetture cerca di tenerle per il massimo periodo possibile, considerando che sono una spesa importante nel bilancio familiare, ed il compito è di spostare la famiglia da A a B con un costo variabile (meno è meglio è…)
Paragonare dei mezzi come le autovetture a elettronica di consumo…e pensare alla sostituzione di auto elettriche come se fossero degli smartphone (un po’ forzato, ma per far capire l’idea), mi fa accapponar la pelle dal punto di vista ambientale, sappiamo che non abbiamo n. pianeti a disposizione…
Visti i costi, anche se si parla di noleggi, penso che se il veicolo serve in modo importante, (vedi vita di provincia, dove non si è serviti da mezzi pubblici come in città, e dove gli spostamenti sono di decine di km…), forse ponderare bene l’acquisto, facendo mille simulazioni su quello che potrebbe essere il nostro utilizzo reale ci aiuta nello scegliere il veicolo migliore.
Certo è che l’evoluzione delle batterie è stata enormemente accelerata con la virata del mondo automotive, e in 5/6 anni i cambiamenti, sono stati molti. Quindi ancor di più bisogna stare attenti alla propria scelta.
Seguo con interesse la Sono Motors, e in questi anni da quando l’ho provata nel Torinese, nel 2018, il costo della batteria è passato da 6000€ a 9000€ e la capacità da 35 a 54Kwh; la batteria che (speriamo) verrà montata sui veicoli che verranno (speriamo) consegnati agli acquirenti, ora è diventata a chimica LFP, con le variazioni funzionali del caso. (3000 cicli di ricarica, diminuzione sostanziale di combustione, minor autoscarica, diminuzione dell’impatto ambientale…. ) Per dirne una…
Un altro bel confronto lo si può fare tra due veicoli “simili”. La mitica Mitsubishi i-miev (2009), e la VW eUP. 2nd edition (2020)…entrambe 4 posti, entrambe citycar, ma guardate che differenza di autonomia…(basterebbe VW eUp 1st vs 2nd)
per non parlare delle grandi uscite in anticipo al mercato … Fiat 600 elettrica – GMEV1…. che cambiamenti in una decina di anni…o si potrebbe confrontare la prima Leaf con l’ultima…
Cosa compriamo oggi sicuramente tra una decina di anni sarà invecchiato, ma nel caso di un veicolo elettrico, sappiamo che se lo trattiamo in un certo modo, avendo cura di caricare la batteria a bassa potenza, e nei range ottimali, avremo un veicolo che avrà ridotto di una certa percentuale l’autonomia massima.
Ma continuerà sempre a essere a zero emissioni alla ruota…e che potrà essere soggetto a campagne di riutilizzo batterie che saranno una risorsa per gli stoccaggi domestici/industriali per molti anni ancora, cosa che un endotermico difficilmente potrebbe offrire…
Grazie a tutti per le vostre altrettanto interessanti e personali opinioni.
Viva il battery swap. Finalmente qualcuno ne parla in maniera benevola. Ma in fin dei conti se una cosa è logica e conveniente prima o poi diventa realtà. Se poi si associano pure vantaggi economici e pratici come avere un accumulo a casa collegato al fotovoltaico che mi permetta di rincasare e avere il pieno in tempo zero oppure in autostrada imbarcare 200 km in due minuti …..non mi sembra male no?…… O vogliamo continuare a dare ragione a chi vuole ricaricare rapidamente con potenze spropositate che sempre vanno a braccetto con bassi rendimenti. Ma sì dai portiamo la media tensione alle colonnine che si caricherà a un megawatt di potenza. Scusate le parole di polemica ma è anche giusto stuzzicare le idee di chi vuol mettere in discussione ciò che è stato fatto fino ora perché non sempre si parte col piede giusto, capita di sbagliare l’importante è rimediare prima di costruire infrastrutture che pesino sulla collettività.
Ora dite alla gente che deve aspettare? E quelli che hanno comprato la macchina elettrica nel frattempo è che hanno buttato i soldi la quale nn valgono usate nemmeno 1000 euro dopo un anno check sa gli dite ?? Vendite irrisorie di auto elettriche e tutti coloro che le hanno comprate hanno buttato i soldi
ma cosa sei un bambino di 10 anni ?
valgono 1000 Euro ma cosa dice ?
se fa una ricerca su autoscout di auto elettriche usate
quella che costa meno è una Birò , un quadricilo da 1500 euro del 2013
la prima auto VERA elettrica dopo le twizy è una nissan leaf con 94.000 km a 4400 euro del 2013
ma vi rendete conto delle c.zzate che scrivete ?
le elettriche hanno oramai più di 10 anni di storia e la storia continuerà ..
fatevene una ragione
Tu invece stai buttando via la tua salute e quella degli altri continuando ad ingrassare coloro che per denaro stanno distruggendo il clima del pianeta. Complimenti!!!!
Bè a mio avviso ognuno sulla base di conti alla mano può fare questa scelta in acquisto a noleggio o leasing ormai ci sono molte opportunità. Per poi fra qualche anno sostituirla e questo non significa farlo fra 2/3 anni ma oltre, perchè come scritto più andando avanti la tecnologia sarà sempre più matura. Per ipotesi compriamo un auto e la teniamo fino al 2020, anno in cui forse (e diciamo forse) arriveranno le batterie allo stato solido quindi avremo ammortizzato l’auto completamente e forse risparmiato anche una buona parte da reinvestire per la nuova.
E’ difficile immaginare le strategie di queste multinazionali per noi comuni mortali.
Tuttavia qualche idea me la sono fatta:
1) Tener “buoni” gli investitori facendo passare il messaggio: “non vendiamo molte EV oggi, ma tra qualche anno vedrete!”
2) Tener “buoni” gli acquirenti convinti dalle EV, che altrimenti rischierebbero di scegliere la concorrenza
3) Indirizzare gli acquirenti poco convinti verso altre motorizzazioni, come a dire: “oggi non è ancora il momento per una EV, aspettate qualche anno”
Non sono d’accordo sull’ultima. Gli acquirenti li hanno, in certi mercati e i prezzi (loro, non per noi dopo gli sconti statali) sono alti. Poiché posso produrre numeri ancora contenuti, vendono quello che possono. Per la cronaca, avere un sito produttivo e non saturarlo di produzione è altamente costoso.
Secondo me conviene acquistare ora, con gli incentivi statali, ma con formula finanziamento in 4 anni con possibilita di riscatto.
Tra 4 anni tutto sarà più chiaro e meno costoso, …ma le agevolazioni saranno terminate!
Quanto si dovrà sborsare per avere un auto elettrica?..la stessa cifra di oggi!
Piuttosto azzardata come strategia, si rischia l’effetto Osborne
La mia opinione per il segmento fino a 25000 euro: creare dubbi nel consumatore in modo che, invece di comprare oggi l’esistente della concorrenza, aspetti il non-ancora-esistente della nostra marca 🙂
Stanno rivelando modelli che usciranno tra 3 o 4 anni perché semplicemente non li hanno ancora, specialmente in quella fascia di prezzo, che poi è da sempre quella che fa fare i numeri più grandi
La Renault ha Zoe, Twingo ZE…
Il prezzo di Zio è fuori dalla fascia fino a 25000 euro, e Twingo è un macinino con neanche 200 km di autonomia… Un veicolo under 25 decente sotto 25k ancora non ce l’hanno proprio
Con gli incentivi la Zoe si prende a 22-23k, garantito.
Buongiorno Direttore, a mio avviso chi può prima la compera meglio è in quanto qui non è solo una questione di “aspetto il nuovo modello”, è una questione ben più importante che riguarda la nostra vita e la nostra sopravvivenza.
Le terre non più coltivabili grazie all’innalzamento del livello del mare, il clima che si fa sempre più rovente (Canada 50 gradi e 134 morti in aumento), il livello del mare che a Miami fa sempre più danni invadendo la città sono cose reali e non previsioni di scienziati.
tutto vero, ma se uno si sente dire che la stessa auto tra due anni costerà il 20% in meno qualche pensierino prima di comprarla se lo fa. Rispondo anche ad AMC: io ho comprato un’auto elettrica perché mi affascinava l’idea di viaggiare senza inquinare il prossimo e anche chi viaggia. Status symbol? No, e Le assicuro che tanti come me la pensano allo stesso modo.
E aggiungo: purtroppo anche sulla scena politica italiana abbiamo personaggi (a mio avviso fortemente inadeguati alla politica) che si ispirano a Trump (che da anni nega l’evidenza del problema climatico al fine di favorire i propri amici):
– che da in lato tuonano contro l’immigrazione che non è solo figlia di guerre, voglia di arricchirsi ecc. ma anche ti terreni ormai non più coltivabili grazie alle combustioni ed alle emissioni di noi popolo evoluto;
– e dall’altro cercano di difendere gli interessi dei petrolieri e delle auto termiche con “fregnacce” del tipo: “dobbiamo aiutare le case automobilistiche a vendere auto termiche per incassare in profitti per poi sviluppare l’auto elettrica”.
Pazzesco!!!!
Ed aggiungo ancora: di totalmente inadeguato abbiamo anche il ministro della transizione energetica che con i suoi proclami:
– affonda gli entusiasmi nei confronti dell’auto elettrica;
– promuove soluzioni non facili da perseguire nell’immediato (e di totale sconvenienza energetica) che coinvolgano i petrolieri;
– rilascia interviste come quella su “auto” dove con un ragionamento “nobile”, “responsabile”, arriva a dire che bisogna evitare l’euro 7 che costerà troppo alle case automobilistiche e puntare su un euro 6 che è sempre meglio di un euro 0-1-2, magari limitando le prestazioni e facendo un bel regalo al pianeta (cioè ai suoi amici dell’Eni).
Mi vien da vomitare.
L’auto elettrica è composta dal motore, dalla batteria e dall’apparato di sensori gestiti dal software. Il prezzo non è il prezzo di una tv o di un cellulare per cui cambiare incide relativamente nelle tasche dei consumatori, il prezzo è rilevante e lo sarà comunque quando avrà raggiunto la parità con le endotermiche.
Detto questo il software è l’elemento di fidelizzazione più importante, poiché farà parte di un ecosistema e chi oggi prenderà la strada giusta vincerà una quota importante del mercato, ma non è legato all’acquisto dell’auto, perchè potrà essere aggiornato in continuo.
il motore è quello che dà le performance all’auto e come per le auto endotermiche farà la differenza nella scelta.
La batteria è il rischio tecnologico più rilevante, perchè indipendentemente dalle marche si stanno ottenendo risultati in termini di leggerezza, prezzo e capacità rilevanti. Per questo sono sempre stato favorevole al battery swap. l’unico elemento davvero mutevole e dal vostro stesso articolo si comprende come le case tenderanno a standardizzare i telai e le batterie. Quindi perchè l’Europa non fa un passo verso l’innovazione e promuove, come per la presa dei telefonini, uno standard che permetta il ricambio e se si vuole il noleggio della batteria? Ci sono numerosi aspetti positivi in questa scelta e non sto ad elencarli, ma credo che favorirebbe l’uso di batterie più leggere per l’uso cittadino e viaggi più lunghi superando l’ansia della ricarica.
La cosa che non riesco a spiegarmi è perchè sull’auto senza batteria non ci sia un dibattito più ampio e suggerisco di parlarne, perchè a mio parere la mia e208 con batteria da 50kW/h potrebbe agilmente usarne una grande la metà per l’uso cittadino e dove sta la batteria da 50 ci sta comodamente una da 25 risparmiando un sacco di batteria. Odio dover portare in giro quintali di peso inutile solo per una persona. per i viaggi lunghi potrei montarne una da 40 e cambiarla ogni 200/250 km in pochi minuti con una già carica in centri nei quali vengono caricate con impianti fotovoltaici o in prossimità di micro centrali idrauliche o pale eoliche.
Questo per me è il dibattito che non si fa e sarebbe bello che lo avviaste senza demonizzarlo, come ho avuto modo di leggere con affermazioni del tipo “vorresti che la tua auto fosse condizionata nel disegno da una batteria standard”, a parte l’illogicità di questa affermazione, la mia risposta sarebbe si. Sono un designer e la sfida sarebbe oltre che semplice, stimolante.
Sul battery-swap abbiamo la fortuna di avere a disposizione un enorme laboratorio (non virtuale, reale) come la Cina. A metà maggio è stato annunciato uno standard che le varie marche dovranno seguire, per far sì che le batterie siano intercambiabili. E Xin Guobin, vice ministro per Industria e Information Technology, ha spiegato quali sono le ragioni che spingono il governo a incentivare il cambio batteria, anziché la ricarica alla colonnina. Il più importante consiste proprio nella riduzione del prezzo delle auto elettriche, il secondo è la gestione più ordinata dei picchi di consumi, il terzo è la possibilità data al cliente di poter scegliere quale capacità a seconda delle necessità di autonomia del momento. Vediamo se funziona, poi magari (con gli opportuni correttivi) arriverà anche da noi.
imho il battery swap aveva senso quando non c’erano le colonnine FAST
già oggi ,ma soprattutto nei prossimi ,pochi, anni
in mezzora si caricano centinaia di km di autonomia
ha senso smontare e rimontare spesso un oggetto che pesa centinaia di kg , agganciato al telaio o addirittura
facente parte lui stesso del telaio ?
secondo me ..
NO
l’unico settore dove vedo plausibile e con un senso il battery swap è sui TIR ..
per tutto il resto 60Kwh diverranno lo standard
soprattutto all’avvicinarsi dei mitologici 100$ kwh
alias 6000 $ di batteria ogni 200.000 km per mantenere l’autonomia al massimo
un lavoro più accettabile di distribuzione, pompa e iniettori di un diesel di pari kilometraggio
Mi permetta:i suoi discorsi ragionevolmente utilitaristici sono totalmente fuori dal contesto auto elettrica di oggi.
Che l’auto elettrica sia ecologica è un trascurabile optional poiché l’industria è etica solo quando è conveniente-economicamente e politicamente-esserlo.
Perché allora continuare ad associare tale ragionevole utilitarismo ad un prodotto quale l’auto elettrica che deve prima di tutto emozionare e colpire?
Lo status symbol-piaccia o meno-arriva prima di qualsiasi altro discorso-appunto-ragionevolmente utilitaristico.
Per noi che non siamo più giovanissimi (mi permetta di includerla nel club) forse il divertimento sta proprio nel cambio totale di usi e costumi che hanno accompagnato il mondo automotive dell’ultimo secolo e che lo stanno squassando completamente.
L’auto elettrica sta diventando il nuovo parco giochi per tutti coloro che non hanno più vent’anni e possiedono un potere di acquisto diciamo…all’altezza di questi nuovi giocattoli tecnologici.
Il grande sforzo delle aziende consiste proprio nell’ ingolosire noi borghesi (francamente non mi vergogno neanche un po’ a definirmi tale)ed il nostro immaginario ludico.
Siamo noi la loro preda attuale e non è certo un caso la rinascita-in forma riveduta e corretta,ovviamente-di modelli di automobili legate ad un immaginario che non può certo colpire i ventenni di oggi.
Personalmente sono ben felice di giocare a questo nuovo gioco:ognuno faccia la sua consapevole scelta.
L’auto elettrica del popolo arriverà tra qualche anno,non è ancora il momento.
AMC ti correggo sui “giovani di oggi”: Mini e 500 spopolano eppure sono icone “dei vostri tempi”. La Renault 5 potrebbe diventare un best Sellers se proposta con giusti prezzi e prestazioni
Poiché-come giustamente ha notalo lei-l’auto elettrica si sta rapidamente trasformandosi in un prodotto tecnologico alla stessa stregua di uno smartphone oppure di un condizionatore o anche di una tv(vale a dire un prodotto usa-e-getta)il pericolo in teoria non sussiste.
Ecco spiegato il cambio-anche in questo caso epocale-delle case costruttrici,impegnate a pensare(prima di tutto)e poi costruire prodotti la cui vita media rispetto alle automobili attuali,si riduca drasticamente.
Così come ogni anno (più o meno) si vendono più smartphone dell’ultimo modello rispetto a quello dell’anno precedente,cosi l’auto elettrica è destinata a seguire lo stesso trend.
Se questo succede con mercati saturi come gli smartphone oppure le tv,figurarsi cosa può scatenarsi nel mercato delle auto elettriche che sostanzialmente è ancora vergine.
La grande abbuffata è appena agli inizi:naturale che ogni casa costruttrice cerchi di farsi largo senza esclusione di colpi per poter occupare più spazio possibile in questa nuova ed invitante tavolata tecnologica e consumistica.
Buon appetito a tutti,perché c’è ancora spazio per tutti!
Sì, ma ripeto che quel che colpisce è la disinvoltura con cui squadernano modelli che saranno in vendita solo tra tre-quattro anni. Ho fatto il direttore di Quattroruote per 10 anni, dal 2000 al 2010, all’epoca per avere qualche dettaglio su un modello in arrivo dopo pochi mesi bisognava trasformarsi in agenti segreti, ti dicevano: “Se no chi le compra le macchine che stiamo vendendo adesso…?”. Addirittura, quando riuscimmo ad avere e a pubblicare in anticipo le prime immagini della Grande Punto, la Fiat a lungo minacciò una denuncia per violazione di segreto industriale, con un’indagine interna pesantissima. Adesso non devi neppure chiedere…
per l’Italia
c’è anche il fattore covid 19
abbinato a quella che alcuni economisti hanno definito stagnazione secolare
i salari bloccati da 20 anni , insomma a meno che uno non abbia bisogno di un auto per lavoro ..
rimanda l’acquisto e questo le case lo sanno
oggi vendono “solo” , per la maggior parte, flotte aziendali
io sono indeciso , ho acquistato due ibride nuove a rate con maxirata finale in 11 anni
poi ho putato su una plug-in di 3 anni usata , le elettriche nel 2019 costavano troppo
potrei farci un pensierino a rateizzare un’elettrica di buona fattura , sfruttando il buon valore residuo della plug-in
o portare alla rottamazione la plug-in
ma il 2020 è stato un anno terrificante