Come va il Doblò elettrico? Si parla poco di questi veicoli da lavoro: ci pensa Renato a colmare la lacuna, con un primo bilancio anche per le spese di ricarica.
di Renato Bastianetto
“Nel luglio scorso ho acquistato la macchina in oggetto a km 0, immatricolata nel dicembre 2022. Premetto che ho quasi 74 anni e posso essere considerato ormai un anziano, quindi con non molta manualità con l’elettronica“.
“L’ho preso a km 0 e ricarico a casa a 32 cent/kWh, molto conveniente”
“Ho preso questa decisione dopo aver noleggiato per 6 mesi altre vetture con tipologia diversa di propulsione. Questo per farmi personalmente un’idea dei pro e dei contro di ognuna di queste. A distanza di 3 mesi posso affermare che l’auto elettrica è senza dubbio preferibile come silenziosità, semplicità di guida, comfort, manutenzione, prestazioni in accelerazione. E, soprattutto, è pulita non avendo alcuna emissione nell’atmosfera. Ho trovato solo inizialmente qualche problema con le ricariche, ma dopo aver fatto la tessera con Nextcharge questo si è risolto. La maggior durata delle ricariche alle colonnine è ampiamente compensata dalla possibilità di poter ricaricare a domicilio. Mi costa 32 cent a kWh, contro i 90 cent delle colonnine e corrente continua. Non ho alcun wall box, solo i normali 3 kW, ma ricaricando la notte la mattina mi trovo quasi 200 km di autonomia. I viaggi vanno leggermente programmati!“.
Come va il Doblò “L’autonomia? Bene in città, un po’ meno in autostrada…”
“Nei viaggi sono utili solo le colonnine con più di 50kW, le più piccole svolgono solo una funzione di vicinato o di emergenza. Devo precisare che dove abito (a San Donà di Piave) non mancano i punti di ricarica funzionanti, quello che manca sono soprattutto le auto elettriche. L’unico problema che ho riscontrato con la mia macchina è l’autonomia in autostrada. Se i quasi 300 km riscontrati su percorso urbano ed extraurbano per me vanno bene, i 150 km di autonomia in autostrada coperti con una velocità media di 120 km/h, sono decisamente pochini. Ma utilizzando di rado la macchina per percorsi lunghi, questo per me è solo un piccolo problema. Spero che queste poche righe di esperienza personale possano esservi utili“.
– La scheda del Fiat Doblò dal nostro Listino Interattivo
200 km di autonomia… oltretutto spendendo più che con il gpl, vabbè dai abbiamo scherzato
Posseggo un Opel Combo-e del 2021, quindi con la stessa piattaforma. L’ho preso usato con pochissimi km quasi un anno fa per esigenze di spazio. L’auto và benissimo ma come scrive Renato il punto debole è l’autostrada, in vari viaggi a 110km/h costanti l’autonomia esclusivamente autostradale è di 200km d’estate e 150km in inverno. Nell’utilizzo misto si arriva tranquillamente al dichiarato di 280km.
L’ho acquistato perché a pari prezzo di altri veicoli usati della stessa categoria con altre alimentazioni ho un risparmio notevole nel mantenimento. Il diesel inevitabilmente dopo qualche anno e chilometri diventa rumoroso e puzza da morire in inverno, con la benzina si spendono un sacco di soldi, era rimasto come alternativa il Caddy a metano ma a dei prezzi assurdi. Non ho necessità di fare autostrada così spesso ma se la faccio è per hobby quindi posso tranquillamente partire prima per fermarmi a ricaricare ogni 1,5/2h. Invece per il mio utilizzo quotidiano è vincente su tutto rispetto ai termici. Detto questo, se si è consci dei pregi e difetti del mezzo che si guida, si possono avere notevoli vantaggi.
Amen, non serve aggiungere altro.
Nel luglio scorso (2024) ho acquistato la macchina in oggetto a km 0, immatricolata nel dicembre 2022.
Ferma da 1 anno e mezzo, speriamo che le batterie siano state mantenute in carica costantemente ai valori previsti…..
Comunque parte con 1 anno e mezzo di garanzia in meno….spero almeno lo abbia pagato il giusto viste anche la poca autonomia sui tratti autostradali…
Premessa: Non è una critica al sig. Renato e sono molto felice il mezzo risponda a quelle che sono le sue esigenze però signori, una roba del genere non è sfruttabile dai più nella vita reale.
Questi teoricamente sono veicoli pensati per chi lavora, andrebbero totalmente riprogettate piattaforme e tagli batteria: Meno di 300km cittadini non sono accettabili, soprattutto per un veicolo che da nuovo supera i 30k.
Ma tanto in Stellantis vanno avanti a ricarrozzare modelli che hanno già in casa…
Che bel business, si meritano tutto ciò che stà per arrivare
Purtroppo con questo tipo di veicolo è difficile aumentare la taglia della batteria senza diminuire la portata (vedi anche commenti precedenti) Toccherá aspettare batterie con piú densitá energetica delle attuali.
Vero però lavorando molto su piattaforme native ed aerodinamica c’è chi ha ottenuto risultati sorprendenti anche con tagli batteria non esagerati
Su un furgone difficilmente riesci a migliorare l’aerodinamica, la forma é strettamente legata alla funzionalità. Per assurdo più facile su un camion tra deflettori sopra la cabina, carenatura ruote e serbatoio, etc.
Ma siamo seri per favore. Come puoi pensare di lavorare con 200 km di autonomia in autostrada? Ci sono migliaia di artigiani e operai che ne fanno il doppio o il quadruplo in un giorno. Come si può pensare di lavorare con simili limitazioni. Anche noi in azienda abbiamo valutato queste opzioni EV. I miei 7 dipendenti hanno detto semplicemente cosi: se l’azienda accetta di perdere ALMENO un 30 % di lavoro (fatturato) azzerando gli utili aziendali, anzi probabilmente andando in rosso, si possono prendere. Anche no. Infatti sulle tratte autostradali, non se ne vedono proprio. In città ci possono stare. Mi sa che qui si sta perdendo il buonsenso, non vogliamo chiudere come tante aziende oggi stan facendo.
Non ti passa neppure per l’anticamera del cervello che Renato non ha le tue esigenze e quindi il veicolo che sta utilizzando calza a pennello per le sue necessità vero?
// lavorare con 200 km di autonomia in autostrada \\
Non tutti devono fare molta autostrada.. A parte il fatto che se, come puó benissimo capitare, l’autostrada è intasata il consumo del veicolo diventa quasi “urbano”
Non credo che il sig. Renato a 74 anni lavori nel senso che intende lei. Certamente troverà utile il vano di carico per le sue cose ma non credo che abbia cantieri e clienti da gestire. Detto questo per le consegne su ring urbani, (food delivery, panifici, Amazon) è un mezzo che va perlomeno valutato perché può dare vantaggi.
Quindi come imprenditore preferisce che i suoi dipendenti usino i mezzi aziendali oltre che per lavoro anche per usi personali. Perché spesso ho visto che questi mezzi sono usati anche per scopi personali nelle ore lavorative e anche fuori. In quest’ultimo caso tutti i rischi assicurativi, l’invecchiamento anticipato del mezzo per i km percorsi in più e relativa manutenzione in più sono a carico dell’azienda. Interessante, come tutte queste spese sono accettate dalle aziende. Un mezzo elettrico costringerebbe i dipendenti a mettere in ricarica il mezzo a fine giornata lavorativa per essere certi di avere l’autonomia per il giorno successivo costringendo i dipendenti a non usarli per scopi personale specialmente se si mette come direttiva la ricarica a fine giornata e si permetterebbe la ricarica fast in autostrada solo se realmente necessario per spostamenti fuori dal raggio d’azione del mezzo. Per i più sono un dipendente, non ho un mezzo aziendale ma vedo come alcuni ne approfittano.
Chiederei al sig. Renato, se non sono indiscreto, il prezzo a cui ha acquistato il Doblò
Grande Renato! Abito nello stesso paese e son sempre contento di avere nuovi concittadini elettrici. Il Doblò mi stuzzica molto, ma mi son sempre bloccato per la batteria uguale alla mia Corsa del 2020 che garantisce troppi pochi km. Speravo arrivasse prima la batteria più grande, ma sono sostanzialmente rimasto perplesso anche dei 54kWh lordi. Speravo in una 60kWh lordi per i minivan come il doblò, rifter, etc. Sarebbe stata la soluzione perfetta x questi mezzi, visto che comunque costano molto.
Sono diversi anni che sto guardando agli MPV elettrici per sostituire la nostra auto tuttofare, una Dacia Lodgy, ma ancora secondo me non ci siamo. La batteria come dici è piccola, troppo per il tipo di auto, e fanno solo la versione passo corto, che per me sarebbe limitante. Non so per cosa lo usa Renato ma io ho provato un passo lungo (nella declinazione Peugeout Rifter, ma diesel) e le mtb ci stanno giuste, a meno di iniziare a smontare le ruote. Per fare outdoor e sport gli attuali mpv elettrici sono troppo limitanti per il range che possiedono.
Quindi per ora mi tengo la Dacia, in attesa di auto più soddisfacenti.
Purtroppo è la reiterazione infinita degli stessi componenti in casa Stellantis.
Figuriamoci cosa si potrebbe fare in un furgone che non ha i vincoli di abitabilità posteriore di un’auto, volendo.
Chiaro che il prezzo salirebbe, ma potrebbero offrirlo in qualsiasi taglio batteria uno volesse, ovviamente riprogettando le sospensioni e il telaio per il peso, ma significherebbe crederci… E sono i primi a non crederci davvero.
Anzi, probabilmente il taglio da 75kWh interesserebbe poco : se ne fai spesso uso autostradale, 100 sarebbe ottimale, affiancato da una ricarica almeno da 200kW di potenza. Lo stesso telaio/batteria potresti condividerlo tra millemila furgoni… Invece di usare quelli nati per la C3 o la Jeep di turno.
Da quello che ne so Guido, la versione elettrica ha una portata di 800 Kg, se si raddoppia la capacità della batteria si rischia di ridurre eccessivamente la portata il che lo renderebbe non più appetibile.
Questo, anche, perché il telaio è quello termico. Come scrivevo sotto, andrebbe riprogettato, sospensioni comprese. Non che un motore + cambio-frizione + trasmissione lunga 3 metri non abbiano un peso trascurabile, quando un motore elettrico pesa 30 kg e sostituisce tutto quello di cui sopra, però il peso è sempre a sfavore dell’elettrico, soprattutto con le LFP.
Poi è vero che c’è chi ha bisogno di spazio ma non di peso (corriere urbano), c’è chi ha bisogno di tanta autostrada e chi si accontenta della città e di 100 km al giorno, al momento soddisfare 1.800 kg di portata con 300 km autostradali non è possibile, ma come sempre si deve pur partire da chi può senza rinunce o rinunce accettabili già oggi.
Da utilizzatore del Doblò concordo, ma ritengo che una vettura “da famiglie” come il doblò, votato ai viaggi, al trasporto, al plein air, non riesca fare da Torino a Milano in autostrada senza ricaricare mi sembra un eresia.
Andare al mare in Liguria da Milano o Torino dovendosi fermare ad una fast per arrivare, secondo me è un limite decisivo. Il Doblo, come i suoi parenti stellantis, sconta una piattaforma vecchia 25 anni, adattata all elettrico semplicemente alzando il fondo (confrontate il parter vecchio e quello nuovo per capirlo), con tutti i limiti di capacità delle batterie.
Pensa a chi ci deve lavorare con un veicolo come questo, doversi fermare ogni 150 km di autostrada, anche meno se a pieno carico..
https://evclinic.eu/2024/10/30/if-you-drive-a-stellantis-vehicle-may-god-help-you-part-1/
Poi ci sono parte 2 e parte 3.
Riassumendo quei pezzi di Evclinic (quindi non gli ultimi arrivati in fatto di BEV), con le elettriche di Stellantis ci sarebbe da pregare mattina pomeriggio e sera di non aver dei problemi in quanto la progettazione le renderebbe estremamente difficili, quando non impossibili, da riparare.
..da riparare in officine non autorizzate vogliano usare ricambi usati o riparati, e per auto stellantis di qualche anno fa.. poi accennano che la situazione è simile al pari di altri Brand non Tesla..il caricatore OBD per esempio pare essere stato in comune con altri brand
..solo per precisione del “riassunto”..
poi gli articoli di EVclinic toccano un tasto corretto, la difficoltà di accesso (per ora) alla documentazione della casa madre per fare oltre la fine garanzia riparazioni in economia, cioè senza cambiare i pezzi interamente, aggiustandoli o cambiandoli con altri usati di recupero
divertenti da leggere i tanti articoli di Ev clinic quando mandano sistemanticamente coloriti improperi un pò a ogni costruttore, a parte Tesla che da un accesso più facile alla documentazione per le riparazioni
e mettono in guardia sul fare puntigliosamente i tagliandi se previsti ( fosse anche previsto il rifornimento del liquido tergivetri, roba formale, rispetto a aspetti più concreti e scontati come non lasciare a scaricarsi a fondo per mesi la batteria) per non dare appigli ai concessionari di invalidare le garanzie sul power-train
No, il problema per le BEV Stellantis è a 360° perché anche la rete ufficiale mostra grosse carenze nella formazione del personale e nella fornitura dei ricambi. La storia poi che una mancata sostituzione di un tergicristallo farebbe decadere la garanzia sulla batteria HV è francamente imbarazzante, ma fa capire quale sia la politica del gruppo.
Di fatto si tratta di ciarpame, arrabattato in fretta e furia per inseguire le norme UE sulla CO2: EvClinic spiega che “il livello di bassa ingegneria in questi veicoli rasenta la follia. Questo gruppo sta distribuendo spazzatura su ruote sottoforma di modelli diesel, benzina e ibridi, ma ciò che stanno combinando con i veicoli elettrici è imperdonabile.”
Tanta stima da parte mia per chi sta facendo da beta tester.
Ognuno ha esigenze solo sue. A me creerebbe qualche problema la poca autonomia, ma contento che lui si trovi bene 😌
Complimenti al “giovane dentro” Renato! 👏👏👏
Complimenti Sig. Renato per la scheda sintetica ma esauriente.
Il vero tallone d’Achille per le auto elettriche è la velocità sostenuta in autostrada.
In tutto il resto, l’elettrico vince pienamente.
Dipende cosa intende Dino. Io con la id.4 (versione 2024 da 286cv) viaggio in cruise a 120/130 senza problemi e faccio 300/320 km a tratta, e posso ricaricare in circa 30-40 minuti. Per qualcuno può essere limitante, a noi è sempre sembrato più che sufficiente. E ci sono auto che fanno pure meglio della mia.
Se sta per rispondermi “eh ma costa 50.000€” , vero, quelle da 30k con le stesse prestazioni autostradali ancora non ci sono. Ma è solo questione di tempo.
Leggo con molto piacere l’esperienza del signor Renato perché mi fa pensare al mio babbo e agli enormi vantaggi che avrebbe nel guidare un’auto elettrica vista l’assenza del cambio e del rumore del motore (fatica a sentire i giri e spesso tira le marce all’infinito).
Consiglio invece a Renato di valutare un fornitore di energia più conveniente perché 0,32€/kWh è tantino.
Caricando principalmente di notte potrebbe essere più conveniente una tariffa bioraria, con la fascia notturna a prezzo più basso.
Buon di
0,32 €/kWh se calcolato (totale fattura- canone RAI) : kWh consumati per me non è male perché significa aver pagato circa 0.10-0,15€/kWh di PUN. Io con il placet ex protetto con questo conteggio ho pagato 0,23€/kWh
Confermo: io ho un fisso di 0,12 €/kWh + 84 €/anno di costi di commercializzazione (entrambi + IVA) con il gruppo d’acquisto “Abbassa la bolletta” di Altroconsumo, e, al netto del canone TV, ho un prezzo finito di circa 0,30 €/kWh.
Mi unisco a chi purtroppo ora, ha 30€cent di tariffa… ed è conveniente… rimpiango il 2022/2023 quando avevo 15€cent tutto compreso…. sigh
Caro Renato, complimenti per l’acquisto e grazie per le “dritte”. Finalmente il Doblo ha un aspetto gradevole: la linea, quando nel 2010 decisi di cambiare l’auto, fu il motivo che, dopo una decina di Fiat, mi costrinse a passare a Peugeot (Partner).
Devo darti un dolore però : dici di poter essere considerato oramai anziano. La realtà è che lo siamo dai 65 anni compiuti!
Alla tua età (che presto sarà la mia) per l’ISTAT sei “vecchio”.
Senza rancore
Augusto
P. S. a me comunque sembri più anziano, che vecchio… 🙂