Come combattere gli abusivi della ricarica

 

Come combattere gli abusivi della ricarica: Luciano ci manda due suggerimenti per farla finita con le colonnine occupate da auto parcheggiate. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

Come combattere gli abusivi: 1) Se l’auto è aziendale si scrive in ditta segnalando…

“Prima di tutto grazie agli organizzatori e partecipanti della community. Se – non essendo particolarmente ferrato in questioni tecniche – sono riuscito da subito a gestire la gestire la mia ID.3 (unica auto) da oltre 3 anni, con grande soddisfazione, è anche e soprattutto grazie a voi. Vorrei condividere alcuni metodi “alternativi” per combattere la maleducazione con fermezza gentile, metodi che per la mia esperienza hanno spesso funzionato. Serve un po’ di organizzazione, ma non ci ho affatto perso molto tempo.
1. Quando a occupare lo stallo di ricarica è un veicolo “in chiaro” (con le informazioni della ditta o ente sulla fiancata). Immediata (e predisposta in anticipo per risparmiare tempo) mail alla ditta chiedendo di far spostare il veicolo dallo stallo di via …Facendo presente in modo gentile che, per rispetto di chi lavora, non ho chiamato immediatamente i vigili. Ma che, se non verrà subito rimossa, li chiamerò senz’altro. Ho ottenuto ottimi risultati con rimozioni quasi immediate. Evidentemente, ricevuta la mail, i destinatari hanno  fiducia nel pronto intervento dei Vigili maggiore della mia….

come combattere gli abusiviCome combattere gli abusivi: 2) Un messaggio stampato sul parabrezza serve da ammonizione

2. Per tutti gli altri casi, ho nel mio zainetto molte copie di messaggi predisposti in anticipo a seconda delle situazioni. In essi ricordo che è buona educazione non parcheggiare in stalli riservati, ammetto che tutti qualche volta sbagliamo (è capitato anche a me), chiedo rispetto per gli utilizzatori. E avverto che “per questa volta” non chiamerò i vigili, ma lo farò senz’altro in futuro, se l’abuso dovesse ripetersi. Poiché lascio questi messaggi nei 4-5 stalli di ricarica che mi interessano, ho potuto monitorare i risultati. Dopo un paio di messaggi quasi tutti gli abusivi non si fanno più vedere (temo vadano da un’altra parte, ma questo è quanto da solo posso fare). NB: Per i recidivi (ho una certa memoria per le auto) ho dei messaggi che si concludono con “ultimo avviso“. Funzionano molto bene. Un caro salutoLuciano Butti

Come combattere gli abusivi
L’llustrazione è tratta dal sito Estense.com.

Ma c’è anche chi mette cartelli…facendo parlare la colonnina

Risposta. Questo dell’occupazione abusiva delle colonnine (anche da parte di auto a batterie non in ricarica) è il tema su cui riceviamo più mail. Segno che il fenomeno è molto frequente e sentito, purtroppo. Lasciare un messaggio sul parabrezza ci sembra un modo civile, a da quel che vediamo molto diffuso, di affrontare il problema. Tanto più se (come sostiene Luciano) qualche risultato c’è. E a proposito di messaggi, ce n’è uno di segno diverso che ci segnala Iorio Cavallini, messaggio apparso su una colonnina Hera in una frazione di Ferrara. L’autore ha pensato di far parlare la ricarica stessa, che nel testo si lamenta di essere stata collocata in un luogo troppo di pregio, a pochi passi da Palazzo Schifanoia. Non siamo in grado di giudicare, ma è giusto registrare anche questo lamento, riportato dal sito locale Estense.com.

Visualizza commenti (21)
  1. Mettere il bigliettino di avviso sul parabrezza è un sistema che al 90% a ma ha funzionato per un passo carrabile..per il restante 10% no vigili ma carabinieri!😉👍

  2. Lo sostengo da sempre , ci sono solo due soluzioni, entrambe poco realistiche purtroppo.

    I dissuasori apribili dall’utente tramite App di ricarica, sicuramente la soluzione migliore ma costosa , già il prezzo al Kw a raggiunto costi spropositati, figuriamoci se si dovessero sobbarcare l’onere di installazione di quei manufatti.

    La rimozione immediata del veicolo, la cosiddetta tolleranza zero, ma a quanto pare in Italia si va esattamente nella direzione opposta. Se tutti quelli che fino ad oggi hanno parcheggiato abusivamente sulle colonnine , avessero 200 euro in meno nel portafoglio, non solo oggi ci penserebbero due volte prima di commettere la stessa infrazione , ma soprattutto sarebbero portatori del verbo , chi sgarra paga , senza ombra di dubbio.

    Praticamente, pura utopia !!!

    1. federicofacchinettimilano

      Pura utopia!
      Figurati, non funziona nemmeno con le elettriche che hanno finito la ricarica da più di un’ora!!!

  3. Un sensore di prossimità da qualche decina di euro, un lampeggiante giallo a bassa luminosità (per non rompere le balle a quelli che dormono la notte) e un tubo di alluminio più qualche metro di cavi… C’è un veicolo e la ricarica non parte in 5 minuti? Inizia a lampeggiare ed essere ben visibile a tutti quelli attorno quando torni a prendere l’auto ed anche ad eventuali pattuglie, che se tornano un ora o due dopo rifacendo il giro la possono multare.

    Male che vada la gente li userà solo per parcheggio di fortuna per prelevare o per prendere le sigarette in velocità

  4. Mi sentirei di consigliare un’idea:
    predisporre dei biglietti di avviso con carta simile alle contravvenzioni , con l’avviso che magari a questo giro non si chiama la polizia municipale (ma è stata fotografata la vettura abusiva); in caso di recidiva…

    (magari una tipografia potrebbe pure vendere dei moduli fac-simile già predisposti… potrebbe avere “mercato” un simile gadget)

    1. Non pubblicate i commenti a voi non graditi, ciò conferma la Vostra linea di arrocco inutile e per nulla proficuo al vostro stesso interesse. Insomma… ve la cantate e suonate tra voi e sarete sempre meno giorno dopo giorno.
      So che bannerete anche questo commento.
      Poco importa
      Buona Serata

      1. Mi spiace..ha scritto a me ..ma non sono della redazione.
        Non posso aiutarla…
        Provi a riformulare senza frasi offensive .o link ad altri siti. La libertà di espressione e di pensiero qui l’ ho sempre vista…basta non travalicare i limiti della correttezza.

        1. federicofacchinettimilano

          a me invece piacerebbe leggerli e poi, magari, downvotarli.
          Ma su questo sito c’è solo il tasto della stellina, ossia l’upvote.
          Potrebbe essere un suggerimento utile, quello di mettere pollice su e pollice giu?

  5. Iorio Cavallini

    Per correttezza si tratta di Ferrara città e… condivido il “ lamento” della colonnina che ha anche portato via due posti x i disabili e che poteva essere piazzata in altra sede. Permettetemi, e lo scrivo con amarezza essendo da quattro anni elettrico, per me è un vero pugno nello stomaco!

    1. Un disabile può trovare grande aiuto nella guida con una BEV.. purché gli si consenta di gestire la ricarica anche se in carrozzina.
      Magari vicino ad ospedali, centri di cura ed RSA una postazione aggiuntiva riservata Disabili (con contrassegno) potrebbe essere utile..se con gli adeguati spazi di uscita e mobilità per attivare la colonnina (ovviamente tipo HPC anche a potenza minima per non dover gestire il doppio collegamento cavo)

      1. Con tutti i problemi che si trova ad affrontare un disabile quotidianamente lo vuoi pure appesantire con la gestione delle ricariche?

          1. La mobilità (anche dei disabili va garantita ed agevolata anche lontano da casa…deve essere possibile rifornire facilmente anche alle colonnine pubbliche; non sarebbe male che venisse segnalate quelle che non hanno spazi sufficienti per chi è in carrozzina.
            Ovviamente l’ aumento delle postazioni pubbliche e l’ implementazione in città ed estraurbano di HPC (eventualmente anche in ” modalità servito” nelle stazioni rifornimento) aiuterà… Purtroppo in Italia richiederà molto tempo…e molto…molto senso civico dei connazionali.

          2. Solito discorso, no garage no bev attualmente. Un disabile sulle già poche colonnine dovrebbe recarsi solo a quelle (ancora meno numerose) con spazi idonei alla sua mobilità per caricare. Dura parlare di “alleggerimento”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Bonus wallbox: prima del bando arrivano i controlli antifrode

Articolo Successivo

Siemens sempre più “green” a Milano, tra fotovoltaico e flotta elettrica

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!