Come ci sposteremo dalla Fase 2 del Corona Virus? Tra i tanti interrogativi legati all’immediato post-emergenza, ce n’è uno poco considerato, ma potenzialmente disastroso.
Come ci sposteremo? Il problema dei mezzi pubblici
L’interrogativo parte da una constatazione elementare: se il “distanziamento sociale” continuerà anche quando potremo uscire di casa, è difficile pensare a un uso massiccio dei mezzi pubblici. Bus, treni e metro dovranno usare misure di contenimento che, di fatto, ne diminuiremmo in maniera consistente la portata. E il ragionamento dei più sarà: nulla di più sicuro che viaggiare da solo all’interno della mia auto.

Ma è chiaro che, in termini di congestione e inquinamento, andremmo incontro a un vero disastro. Oltretutto, vanificando in pochi giorni uno dei rarissimi lati positivi di questa tragedia: un calo delle emissioni dovute ai mezzi di trasporto e a gran parte delle fabbriche. Città come Roma e soprattutto Milano (che più di tutte conta una rete di trasporto pubblico efficiente) ne sarebbero sconvolte.
La Ferrari in testa tra chi riparte, ma gli spostamenti?
Noi da tempo sosteniamo che non serve solo il passaggio a veicoli meno ingombranti e a emissioni zero. Occorre anche andare verso forme di condivisione che diluiscano il numero delle auto in circolazione. Ma qui si rischia l’effetto contrario. Molte aziende

stanno già pianificando la riapertura per il 14 aprile e tra tutte vogliamo citare l’esempio dell’italiana più famosa nel mondo: la Ferrari. Il vertice del Cavallino ha messo a punto un articolato progetto denominato “Back on track“, con uno screening dei collaboratori su base volontaria, attraverso esami del sangue mirati. È previsto poi l’allargamento del servizio alla “Comunità Ferrari”, ovvero ai familiari conviventi dei collaboratori, se interessati, e al personale dei fornitori presente in azienda. Il progetto, realizzato con un team di specialisti tra cui il prof. Roberto Burioni, come altri fa riferimento alla vita in fabbrica, ma resta aperto per tutti il problema del tragitto casa-lavoro, che deve avvenire in eguale sicurezza.
Una task-force per monitorare bene i viaggi casa-lavoro
Ecco perché pensiamo che, tra le tante task-force che si stanno istituendo per immaginare “il dopo”, ne serve una che studi attentamente come ci sposteremo. Il Covid-19 ci ha colti impreparati, e non poteva essere altrimenti. Ma problemi come questo non ci possono prendere alla sprovvista.

Parlando alla Camera sulla ripresa economica, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha detto che si dovrà puntare sul green (qui tutto il testo): “Il dopo sarà un vecchio sistema che ci ha portato grandi danni ambientali? No, ne abbiamo già parlato in sede governativa…perché non si parli di restaurazione economica, ma di una nuova normalità spinta verso il green. Abbiamo un flusso economico di 750 miliardi di euro. E stiamo parlando dei primi provvedimenti legislativi”. Ok, ma qui non è questione solo di norme, ma di come concretamente si organizza una mobilità che verrà sconvolta da quanto descritto sopra. Su questo tema vorremmo raccogliere idee e pareri: voi che ne dite?
— Leggi anche: Trump sospende fino al 2026 i limiti per le auto inquinanti
Forse questa crisi, nell’emergenza e nelle necessità ha insegnato a governo ed imprenditoria il valore della riconversione, prima di tutto politica, poi produttiva.
Un cambiamento radicale come questo, comporterà sforzi e sacrifici enormi e non è detto che porti allo stesso profitto.
In questa crisi, per nostra fortuna, gli imprenditori più strategici con le loro iniziative hanno di fatto anticipato le misure del governo.
Per cui se c’è la volontà di agire, si agisce, anche perché il superfluo non avrà più lo stesso valore.
Non basterà incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili per creare migliaia di posti di lavoro. Nel dopo Covid-19 si dovranno creare centinaia di migliaia di posti di lavoro e per farlo è indispensabile la progettualità e l’innovazione.
È necessario anticipare i bisogni. Per farlo bisogna ripartire dalle idee per arrivare alle vere necessità di tutti noi.
Voi qui, di idee, ne presentate e le discussioni che scaturiscono e che cercate di indirizzare, a volte valgono più di costose indagini di marketing. Dovrebbero investire 10 minuti al giorno per leggerVi e per capire quali iniziative intraprendere per venire incontro a tutti.
Oggi servono mezzi per la mobilità individuale in superficie e ripensare anche ai trasporti pubblici collettivi.
Un monopattino elettrico leggero, resistente e ripiegabile, da portare sottobraccio come una borsetta da signora potrebbe essere una soluzione semplice e adatta alle esigenza cittadine.
Nel merito, Hyundai ha già il prodotto adatto.
Così come penso che l’Ami di Citroën diventerà più famosa della 2CV.
La ricetta è quella: un cubo con due grosse ruote agli estremi per dare stabilità dinamica, componenti intercambiabili perché non ci sarà, per ragioni di costi, nelle citycar un davanti/dietro e una sinistra/destra.
Per le citycar premium elettriche ed ibride saranno tempi duri.
Citroën farà saltare il banco.
Immaginate i sedicenni cosa chiederanno alla famiglia e immaginate di cosa avrà bisogno in città per muoversi, quella stessa famiglia.
Dispiace, anche perché questa di Citroën è un’idea italianissima. Biga di Giorgetto Giugiaro, Metrocubo di Pininfarina e Downtown di Roberto Giolito per Fiat, erano lì, da anni sotto gli occhi di tutti, ma non era il momento giusto.
Adesso il momento è arrivato. E la gente se ne accorgerà: poco più di 6000 euro ed hai la soluzione per muoverti in città.
Forse adesso qualcuno in FCA aprirà gli occhi e si starà chiedendo: ma quella Downtown a tre posti chi l’ha ideata?
Poi dopo il successo dell’Ami si chiederanno: ma perché non vende la nostra spettacolare citycar elettrica premium che si muove sulle note di Nino Rota, a cui manca soltanto la scia di “Acqua di Giò Absolu” a 30000 euro?
Gli altri faranno lo stesso per la Mini Cooper elettrica o la Honda E con autonomie cittadine.
Se fossi in Mr. Manley li metterei tutti a lavorare sulla Downtown a tre posti con 2 monopattini pieghevoli integrati, tre posti più il posto della spesa, una maggior autonomia rispetto all’Ami e tetto fotovoltaico per recuperare qualche km in più e la possibilità di andare in tangenziale e autostrada.
L’asso nella manica lo hanno e non è la sofisticata 500 elettrica La Prima, Armani, Trussardi, Krizia, Kartell, Frau, Fay ed altro ancora, dai 30000 euro in su’.
È Roberto Giolito e sua Downtown, dai 10000 euro in giù.
Mah, questa mattina, giorno feriale, sono andato a piedi in farmacia e tutto questo calo del traffico non lo ho visto. Si , un po c’è, ma le auto vanno piu veloci perchè hanno piu strada libera con la conseguenza che la finestra per attraversare è la stessa.
Sono pessimista sulla mobilità del futuro. In giro sento aria di restaurazione.
Chi ha un suv da 2ton non vedrà l’ora di rimettersi in strada per dimostrare a se stesso che quel mezzo gli serve assolutamente anche se in questo mese si è visto che in fondo molti spostamenti sono inutili e si possono azzerare. Lo dimostra il telelavoro diffuso oltre ogni aspettativa e l’uso della rete per la formazione. Per esempio oggi ho contattato telefonicamente il mio medico di base e la ricetta per i farmaci è arrivata sul mio smartphone che ho esibito al farmacista dietro casa. E come me in farmacia c’erano altre 10 persone giunte li a piedi senza auto.
Vedremo se avremo imparato la lezione. Se si allora avremo un crollo dei prezzi delle auto sia nuove che usate. Il seetore elettrico dovrà faticare ancora di piu per imporsi se le esigenze di mobilità si ridurranno.
Sul come ci sposteremo in città, VaiElettrico che ha già presentato le soluzioni più intelligenti.
Eccone alcune di veramente intelligenti:
– Micromobilità a go-go con monopattini elettrici in sharing provvisti di manopole Nanoseptic per eliminare il virus dalle superfici di contatto.
– Monopattini elettrici pieghevoli come Hyundai e-scooter, il tender per auto del XXI secolo da portare sottobraccio da 7 kg.
– Scrooser, anche se stravedo per lo Stator lo scooter inarrestabile che vola su buche e marciapiedi.
– Per ultima ma non meno importante: l‘Ami Citroën, sia in sharing che in privato.
https://www.vaielettrico.it/hyundai-escooter-monopattino-ricarica-auto/
https://www.vaielettrico.it/35430-2/
https://www.vaielettrico.it/la-citroen-ami-piccolissima-da-20-euro-al-mese/
VaiElettrico è diventata l’Encyclopédie della nuova mobilità.
Tedeschini e Degli Esposti sono i nuovi illuministi, com’erano Denis Diderot e Jean-Baptiste Le Rond d’Alembert.
E sono assolutamente sincero, di alto giornalismo internazionale sulla mobilità ne consulto. Ma alla fine i ragionamenti, gli approfondimenti e la querelle sono solo qui, su VaiElettrico.
Buona Pasqua a tutta la redazione.
Alberto, che dobbiamo dire? Grazie, troppo buono, Buona Pasqua a tutti, quest’anno più che mai