Come avviare in emergenza un’auto elettrica? E quando si potranno rottamare le Euro 5 per avere il super-bonus per l’acquisto? Rispondiamo ad altri due lettori.
Come avviare…per esempio la 500 elettrica? (1)
“Essendomi avvicinato da poco tempo al mondo della mobilità elettrica, con l’intenzione di acquistare una Fiat 500e, mi è sorto un dubbio. Le info in rete non me l’hanno chiarito. Pensavo che la batteria di trazione avesse escluso la presenza della batteria tradizionale a 12 volt. Ho invece appurato che le funzioni sono distinte e separate. Nel caso di un’auto termica con la batteria a terra il primo tentativo per poter far ripartire l’auto è quello di collegarsi con i cavi a un’altra auto oppure ad un booster. Ho provato quest’ultimo di recente causa auto “morta” e a sorpresa ha funzionato subito (nonostante si trattasse di una “cinesata” comprata su Amazon a 50 euro). Nel libretto di uso e manutenzione della nuova 500e è invece indicato testualmente: “L’avviamento di emergenza utilizzando cavi e/o servendosi di una batteria 12V ausiliaria non è mai consentito. Pericolo di danneggiamento dell’impianto elettrico della vettura. Rivolgersi alla Rete Assistenziale Fiat”. Tradotto in parole povere: “chiamate il carro-attrezzi”! Da profano mi sembra assurdo che un inconveniente di così piccola entità e che capita diverse volte nella vita di un’auto, richieda il carro-attrezzi.
Magari alle 2 di notte in aperta campagna. Dai commenti sui vari forum risulta che a diversi possessori di elettriche (e-Up, Kona, Leaf …) sia capitato questo inconveniente. E di averlo risolto comunque grazie all’utilizzo dei cavi collegati ad una batteria di soccorso o ad un booster. Un possessore di una e-Golf addirittura dice di avere trovato i cavi in dotazione con l’auto. Voi esperti del settore siete in grado di chiarirmi questo dubbio? Purtroppo anche i venditori in concessionaria danno risposte evasive, che lasciano più dubbi di prima sul come avviare…“. Ilario Dolcetto.
Come avviare…Non con i cavi alla vecchia maniera?
Risponde Paolo Mariano. A oggi ogni auto elettrica dispone di una batteria di servizio da 12 volt, esattamente come un’auto termica. Tecnicamente sarebbe possibile evitarlo in fase di progettazione dell’auto. Ma farlo sarebbe antieconomico per il produttore. Tutti i dispositivi di servizio (vetri elettrici, tergicristalli, display e computer vari, ecc.) sono infatti basati su sistemi a 12 volt. È più conveniente inserire una batteria 12 volt e un sistema che la ricarichi prelevando energia dalla batteria ad alto voltaggio.
Nelle elettriche non esiste alternatore. La batteria 12 volt viene ricaricata attraverso un convertitore DC – DC dalla batteria di trazione. Ma se, per qualche problema, la batteria 12 volt non si caricasse o fosse in avaria, questo ci impedirebbe di utilizzare l’auto. E, certo, è un’eventualità che non possiamo escludere. Ad esempio in alcune Volkswagen ID.3 un bug software causava, in determinate condizioni, un prelievo di energia dalla batteria 12 volt ad auto parcheggiata. Senza che il sistema provvedesse a ricaricarla. La conseguenza è stata che alcuni utenti, dopo aver lasciato l’auto parcheggiata per alcuni giorni, si sono ritrovati a non capire più come avviare.
Attenti: l’avvio di emergenza può causare seri danni
Ora, sappiamo molto bene che oggigiorno l’elettronica di bordo delle nostre auto è particolarmente complessa. Non necessariamente se capiamo la causa di un problema possiamo risolverlo in modo semplice. A volte infatti, anche dopo averlo risolto, è comunque necessario operare un reset accedendo alla diagnostica. Cosa che può fare solo un’officina autorizzata. Ma in alcuni casi non è necessario. E molte Case, ad esempio, consentono l’avvio di emergenza di un’elettrica, collegandone la batteria 12 volt in avaria con quella di un’altra auto. Ma se lo fanno, chiedono infinite precauzioni all’utente.
I rischi infatti sono molteplici. Si va dalla possibilità di lesioni fisiche in caso di esplosione della batteria, a possibili ustioni da acido, possibilità di scosse elettriche o incendi. Oltre alla possibilità di danneggiare il sistema elettrico dell’auto. Per tanto, a volte, come nel caso di 500 elettrica, il produttore decide più semplicemente di vietare tale intervento all’utente. Secondo noi, non si tratta di una grave mancanza. L’eventualità di trovarsi con la batteria di servizio in avaria non è così frequente nelle elettriche. E i più moderni sistemi provvedono a mettere in atto tutte le possibili strategie per evitare disagi al guidatore. Ad esempio impedendo o limitando l’attivazione di determinate funzioni ausiliare (es. accensione clima da remoto) se questo può scaricare eccessivamente la batteria 12 volt. E avvisandoci per tempo se c’è problema.
Rottamerebbe la Micro Euro 5 per un’elettrica, ma…(2)
“C’è un ipotesi credibile su quando si potrà sfruttare l’incentivo rottamazione sulle euro 5? Mi sembra che purtroppo neanche Motus-e lo abbia preso in considerazione. Io, ad esempio, ho una Micra 2011 Euro 5, molto sfruttata per chilometraggio e messa male con la vernice: non vale più neanche il costo per riverniciarla. La rottamerei volentieri per prendere un’elettrica se potessi. Ma mi sembra che a nessuno per ora interessi incentivare queste situazioni, che credo non siano poi così rare. E che quindi potrebbero favorire l’accesso alla mobilità elettrica a molti, con benefici per l’ambiente e l’economia. La stiamo usando poco perché é una seconda auto, ma soprattutto perché con la pandemia abbiamo dimezzato le uscite per lavoro. Per assurdo, sostituita con una elettrica (ad es. Corsa-e o 500e), diventerebbe l’auto più usata dalla famiglia. Liberando un decoroso, comodo e inquinante 2.0 diesel (sempre Euro 5 ma diesel-gate!) dall’utilizzo quotidiano. E lasciandogli, per ora, i compiti per le uscite a medio-lungo raggio di weekend e vacanze“.
Risposta. Difficilmente si muoverà qualcosa per la rottamazione delle Euro 5 fino a tutto il 2022. Perché si tratta di auto tutto sommato recenti (le primissime risalgono al 2009) e perché e perché si pensa che dal punto di vista dell’inquinamento non siano poi cos’ terribili. Tanto che raramente rientrano nei blocchi del traffico. Su molti modelli (come la Corsa-e citata) Le possiamo dire per esperienza diretta che c’è disponibilità dei concessionari a ritirare l’usato. Compensando la mancata rottamazione con sconti che coprono la differenza.
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Quante complicazioni. Vi incollo dal manuale della mia EV… sembra tutto come sempre fatto anche per una termica.
Se la batteria da 12 volt è scarica:
Disinserire l’alimentazione dai dispositivi elettrici, quali l’impianto audio e le luci. Disinserire il
sistema di alimentazione, quindi aprire il cofano.
1. Aprire il cappuccio del terminale sul terminale positivo + della batteria da 12 Volt del veicolo.
2. Collegare il primo cavo per avviamento di emergenza al terminale + della batteria da 12 Volt del proprio veicolo.
3. Collegare l’altra estremità del primo cavo per avviamento di emergenza al terminale + della
batteria ausiliaria.
> Utilizzare solo una batteria ausiliaria da 12 volt.
> Quando si utilizza un caricabatterie per autovetture per caricare la batteria da 12 Volt, selezionare una tensione di carica inferiore a 15 Volt. Verificare le impostazioni appropriate sul manuale del caricabatterie.
4. Collegare il secondo cavo per avviamento di emergenza al terminale – della batteria ausiliaria.
5. Collegare l’altra estremità del secondo cavo per avviamento di emergenza al dado del terminale – del sensore della batteria da 12 Volt, come indicato in figura. Non collegare questo cavo per avviamento di emergenza a nessun’altra parte.
6. Se si collega il proprio veicolo a un secondo veicolo, avviare il motore del secondo veicolo e
incrementare leggermente il regime.
7. Provare ad avviare il sistema di alimentazione del veicolo. Se non si avvia, verificare che i cavi per avviamento di emergenza presentino un buon contatto metallo-metallo.
sul sistema ibrido Toyota la batteria di trazione si carica con il motore a benzina e con il recupero delle “frenate”.
Un DC/DC ricarica la batteria 12V
Gli altri non saprei dire.
Il tecnico che ha risposto in merito che l’alternatore non c’è sulle vetture elettriche mi deve spiegare come si ricarica la batteria dei servizi ausiliari,può darsi in futuro con un pannello fotovoltaico adesivo messo sul tetto della vettura si ricarica la batteria dei servizi oggi se non hai l’alternatore non si carica la batteria a meno che hai una batteria a energia atomica……
Sulle elettriche l’alternatore non c’è, perché non è necessario. Basta un convertitore dc-dc che abbassa la tensione della batteria di trazione ai 12v. Semplice.
A me è capitato lo scorso luglio con una nissan leaf del 2013.
Nissan prevede il jump start. Collegato booster in parallelo alla batteria che era morta e sono riuscito così a metterla in folle per tirarla fuori dal box e poter usare la seconda macchina. Dopo di che chiamato assistenza nissan che è mi ha mandato un carro attrezzi. Portata in officina, sostituita batteria (era in corto).reset delle centraline (immobilizer) e tutto tornato ok.
Su elettriche e ibride plug-in niente cavi booster e niente traino .
Le ruote dove ci sono i motori elettrici non devono assolutamente girare .
Queste vetture vanno portate con il carro attrezzi in officina .addirittura molte plug- in prevedono 2 batterie da 12 volt.
E hanno delle procedure di scollegamento che se non rispettate portano alla rottura di alcuni swicht che costano parecchio euro .
Perciò non improvvisate mai .
Carro attrezzi e fate sempre sollevare le ruote dove ci sono i motori elettrici con i carrellini altrimenti vi spaccano la macchina.
“Spaccano la macchina” in senso meccanico o elettrico?
“L’eventualità di trovarsi con la batteria di servizio in avaria non è così frequente nelle elettriche.” questa è una mezza bugia, perché negli ultimi anni i maggiori problemi comuni alle EV sono derivanti da batterie 12 V in medio-scarso stato. Basti pensare alle Zoe, con la quale la disconnessione e riconnessione della 12 V permette di risolvere numerosi problemi di ricarica o messaggi di allarme strani. O le 12 V che in tempo di lockdown, con tutti i servizi connessi per ricarica da remoto – climatizzazione – ecc, “morivano” perché l’inverter DC-DC funzionava solo a macchina accesa (eUp, eGolf, ecc)
Per me le istruzioni FIAT (o dovremmo chiamarla Stellantis??) sono solo del sano paraculismo e voglia di spillare qualche altro soldino… non mi farei alcun problema ad usare un booster in caso di bisogno, o meglio ancora, di un mantenitore di carica durante periodi di non utilizzo.
Io ho una Prius e ho lo stesso problema. Quando mi e’ MORTA la batteria 12V ho risolto staccando la batteria 12V e attaccando al suo posto il “booster cinese” e con quello attaccato sono arrivato a casa ed il giorno dopo sono andato alla Toyota che… mi ha fatto i complimenti per la soluzione… e che mi ha messo una batteria12V nuova!
C’e’ da dire che la Prius prevede il jump-start con un altra auto connettendosi direttamente all’apposito morsetto sotto il cofano, ma se la batteria e’ molto scarica o morta, meglio staccarla!
la Prius però non è una EV. Anche io avevo una full hybrid e mi è capitato di avviarla “alla vecchia maniera” ma si tratta di auto tradizionali dotate di alternatore
No Giuseppe, anche nelle full-hybrid non c’è l’alternatore, e il circuito 12V è molto simile a quello delle BEV.
Io ho avviato alcune ibride Toyota con i cavi senza nessun problema, credo che la raccomandazione di Fiat sia dovuta solo ad un fattore di precauzione contro utenti maldestri.
Confermo. Ibrido Toyota ha un DC/DC
la Prius dovrebbe avere, come la mia vecchia Lexus Ct200h, l’avviamento di emergenza tramite batteria di trazione: anche a batteria 12v morta (cosa che a me è capitata in paio di volte prima che me la sostituissero) è possibile avviare l’auto, mi pare di ricordare che si facesse tenendo premuto per più di 10 secondi il pulsante di accensione.
procedura che permette di evitare booster o attacchi coi cavi volanti ed eventuali danni… senza contare quando sei in aperta campagna…