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Colonnine, wallbox & C: breve guida alla ricarica

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Domestiche, pubbliche, private, aziendali. Le opzioni per le infrastrutture di ricarica si stanno moltiplicando di pari passo con l’impennata di interesse verso i veicoli elettrici. E altrettanto variegate sono le modalità contrattuali per la fornitura di energia, a partire dal pacchetto “all inclusive” proposto da Tesla, riservato ai fan della casa americana.

Il mercato è in fortissima evoluzione e ogni giorno spunta una nuova formula o un nuovo prodotto. Come orientarsi? Allo stato dell’arte possiamo distinguere due grandi filoni: chi offre semplicemente un impianto, più o meno “intelligente”, e chi invece propone insieme impianto e servizio (in genere la fornitura di energia ma in qualche caso anche una piattaforma di promozione turistica).

A spasso per l’Italia con evway

Franco Barbieri fondatore di Ruote220

Quest’ultimo è il caso di evway , il network europeo creato dalla start up Ruote 220 fondata da Franco Barbieri di cui già abbiamo parlato quando, un mese fa, installò 10 colonnine di ricarica pubbliche a Torino. Evway si rivolge principalmente a enti locali ai quali “regala” colonnine di ricarica veloce (Quick) a 22kW (circa 2 ore per un pieno), interoperabili con una trentina di multiutility europee e attivabili attraverso una App proprietaria che fornisce al turista italiano o straniero una mappa di tutte le stazioni europee e un vademecum sui punti di interesse circostanti da visitare durante la sosta.

I 101 passi, e oltre, di Repower

L’idea di fornire punti di ricarica come elementi di attrazione turistica per alberghi, ristoranti, outlet, golf club e resort è alla base anche del programma Ricarica 101 lanciato all’inizio dell’anno da Repower. La società svizzera specializzata nella produzione e fornitura di elettricità “green” propone un pacchetto con impianti (il costo non viene comunicato, ma è di alcune migliaia di euro) e contratto di alimentazione. Alla base del progetto c’era fin dall’inizio l’ambizione di creare una rete che coprisse i principali itinerari italiani da nord a sud. Ma le manifestazioni di interesse sono state così numerose, già oltre 200, che oggi Repower pensa di alzare l’obiettivo a circa 500 punti ricarica. La localizzazione dovrebbe ora essere estesa a mete turistiche, luoghi di interesse culturale, siti archeologici. Repower ha fatto progettare le sue colonnine Palina da architetti e designer.

Palina di Repower

Per Ricarica 101 viene utilizzato il modello Palina Burrasca per ricarica Quick a 22kW, con corrente trifase a 400 volt e 32 ampere. Palina è proposta anche a 3,7 e 7,4 kW, monofase a 230 volt, per uso aziendale o domestico. Tutte le colonnine sono attivabili con scheda o app, sono interconnesse e possono essere arricchite di contenuti informativi attraverso un display. Per uso domestico e aziendale Repower offre anche la Wallbox Bitta, in varie versione a partire da 1,4 kw, 220 volt, 6 ampere. Sia Palina sia Bitta possono ricaricare due auto contemporaneamente, con varie opzioni di presa.

Duferco, energia d’acciaio

Simile anche lo schema adottato da un altro operatore, Duferco Energia, che mette sul mercato colonnine fino a 50kW (ricarica Fast Charge, 30 minuti per un pieno) e Wallbox per uso privato o domestico. Al momento è presente in 81 città, con circa 750 punti di ricarica. Le stazioni del gruppo sono utilizzabili in roaming da clienti di altri operatori e anche spot (a 2,50 euro ogni ora di utilizzo) attraverso carta di credito. Per i suoi clienti Duferco offre un contratto mensile da 15 euro più Iva per i primi sei mesi (25 euro al mese più iva per i mesi successivi) fino a un massimo di 300 kWh equivalenti a circa 1.800 chilometri di percorrenza; oppure carte ricaricabili da 40-75-140 euro più Iva corrispondenti rispettivamente a 100-200 e 400 kWh. L’energia di Duferco è 100% green e proviene da impianti che il gruppo genovese, la cui principale attività è la siderurgia, ha acquistato o realizzato originariamente per alimentare le sue acciaierie.

Tesla superveloce ed esclusiva

Del tutto originale, invece, la soluzione proposta da Tesla ad esclusivo uso dei propri clienti. Il colosso americano ha già installato in Italia una ventina di stazioni Supercharger (da 60kWh in su, ricarica completa in 20 minuti) e conta di arrivare a 30 stazioni entro fine anno. Ogni stazione può ospitare fino a 10 colonnine di ricarica ultrarapida _ ma a Shanghai è stata appena inaugurata una super stazione da 50 postazioni_ , che è gratuita fino ad un massimo di 400 kWh di consumo annuo (6-7 pieni, 1.800 km circa di autonomia) e successivamente viene fatturata 0.25 euro per kWh. L’offerta è valida però solo per i modelli S e X, mentre la Model 3 dovrà pagare fin dal primo pieno. Per alberghi, resort e ristoranti, invece, Tesla offre a costo zero i suoi impianti di ricarica Destination Charging (circa 100 km di autonomia per ogni ora di ricarica), a condizione che siano installati in buona evidenza. In Italia sono già oltre 500 gli operatori che hanno aderito al programma finendo così segnalati nella guida Tesla ai punti di ricarica, visibile dal display delle vetture. Per installazioni domestiche Tesla offre un sistema fatto da un connettore (da 7,4 a 16,5 kW) e, volendo, da un accumulatore a muro che permette di sfruttare l’energia fotovoltaica autoprodotta, il tutto al costo di circa 10 mila euro.

Enel mette in rete tutto lo Stivale

Spetterà comunque all’Enel e alle altre grandi multiutility semi pubbliche (A2A, Hera, Iren e Acea su tutte) il compito di costruire lo scheletro portante della futura rete nazionale di ricarica elettrica. Enel ha appena lanciato il piano Eva+ per elettrificare l’intera rete autostradale e le grandi direttrici di traffico extraurbane. Le prime 30 stazioni di ricarica Fast Charge sono state inaugurate poche settimane fa e collegano Roma e Milano con un punto di rifornimento ogni 60 chilometri circa. EVA+ prevede l’installazione, in tre anni lungo le tratte extraurbane, di 200 impianti di ricarica super veloce, 180 in Italia e le altre 20 in Austria. Il programma, co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di “Connecting Europe Facility”, vede la collaborazione di Enel in qualità di coordinatore, e Verbund (principale utility austriaca) insieme ad alcuni tra i principali costruttori automobilistici di veicoli elettrici a livello mondiale come Renault, Nissan, BMW e Volkswagen Group Italia. Le infrastrutture di ricarica installate sono le “Enel Fast Recharge Plus”, la tecnologia interamente sviluppata da Enel che garantisce un pieno di energia in meno di 20 minuti, compatibile con tutti i veicoli elettrici in commercio e in tutta sicurezza. La società elettrica ha appena creato una divisione dedicata, Global e-Solutions, che presenterà i dettagli del piano colonnine il 9 novembre all’Autodromo di Vallelunga. Saranno presenti l’amministratore delegato della holding Francesco Starace e il responsabile della divisione Francesco Venturini.

Enel ha già in servizio altre 775 colonnine pubbliche in Italia, in gran parte del modello Pole Station, con potenza da 22 kW, auto installate o di proprietà di enti locali, multiutility locali o catene commerciali. Possono essere attivate attraverso l’App E-Go o con carte, le tariffe sono a tempo: 0,025 euro al minuto iva e tasse comprese per la ricarica lenta, 0,366 euro al minuto per la ricarica fast. Fino al prossimo 15 gennaio le ricariche sono in promozione, con uno sconto del 40%. Enel propone infine una wall box domestica, la Box Station, a costi variabili fra 940 e 1.093 euro, iva e montaggio compresi.

A2A fa le prove in casa sua

Tra le altre multiutility locali, la più attiva sulla mobilità elettrica è la lombarda A2A che ha nell’ambito del piano “e-moving” lanciato nel 2010 ha già installato oltre 500 punti di ricarica (domestici, privati e pubblici, sia Quick che Fast Charge) tra le città di Milano e Brescia. Recentemente la società si è dotata di una parco auto elettrico di oltre cento unità in partnership con Nissan e Renault e di un grande hub di ricarica interna dove sperimenta una gestione “intelligente” dei flussi di elettricità per minimizzare il sovraccarico della rete. Per le utenze private la tariffa è di 30 euro per attivazione e primi tre mesi e di 15,10 euro a trimestre per i mesi successivi. Per le utenze business (tassisti, trasportatori, car sharing) i costi sono di 15 euro più Iva per l’attivazione e 0,40 euro a kWh più Iva per le ricariche.

Alperia bussa alla porta

La multiutility della Provincia autonoma di Bolzano Alperia porta addirittura le sue stazioni di ricarica dento le abitazioni. La proposta si chiama We-Drive Home e prevede un servizio tutto compreso che parte dall’installazione gratuita di un impianto di ricarica domestico da 3,5 kW (50 euro una tantum solo per l’attivazione) cui si aggiunge un canone mensile di 75 euro per il prelievo illimitato di energia, sia dal wallbox privato sia dalle oltre 40 colonnine di ricarica Quick (a 22 kW) installate in tutta la città. I prezzi sono Iva inclusa, come pure l’extra di 0,50 euro a minuto per le ricariche da stazioni Fast. Un secondo programma si chiama We-Drive Easy; è a consumo e prevede 35 euro di attivazione più 4 euro al mese di abbonamento, dopodiché ogni ricarica  costa 0,35 euro a kWh presso le stazioni Quick di Alperia e 0,50 euro a kWh presso le stazioni Fast. Tutta l’energia messa in rete da Alperia per la ricarica auto proviene da fonti rinnovabili, soprattutto idroelettriche.

Hera, in collaborazione con Enel, ha lanciato il progetto “L’Hera della mobilità elettrica” che finora ha portato all’installazione di un centinaio di stazioni di ricarica in Emilia Romagna. Per i privati l’offerta di Hera prevede una tariffa flat di 25 euro mensili.

CONTINUA CON: Colonnine, wallbox & C: breve guida alla ricarica/2 Chi le fa

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