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Colonnine inutilizzabili ovunque, è un boicottaggio?

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Bastia Umbra: le ricariche Be Charge (che figurano attive sulla app) imprigionate in un cantiere.
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Colonnine inutilizzabili ovunque: continuano le segnalazioni di un problema tutto italiano, tra stazioni inaccessibili o mai attivate. Ecco altre due segnalazioni. Vaielettrico risponde. Potete scriverci all’indirizzo mail info@vaielettrico.it

Colonnine inutilizzabili: a Basta Umbra Be Charge imprigionate in un cantiere, fosse un distributore…

“Ringraziandovi per il lavoro che svolgete, vorrei segnalarvi la seguente situazione.
A Bastia Umbra vi sono 2 colonnine, totale 4 prese, imprigionate all’interno di un cantiere. Ovviamente nell’app BeCharge risultano disponibili (aperta una nuova segnalazione in merito). Non voglio assolutamente fare polemiche e paragoni. Ma mai un Comune darebbe l’autorizzazione ad avviare un’attività di cantiere impedendo l’accesso ad un distributore di benzina. Mattia V.

Colonnine inutilizzabili A Valle del Salto, fuori A24, una Atlante che aspetta da 8 mesi di essere attivata…

“Segnalo l’ennesimo scandalo per le installazioni di stazioni di ricarica. Era ottobre 2023 (8 mesi fa) quando un collega mi invia un paio di foto per segnalarmi un’interessante novità. Due nuove colonnine ad alta potenza di Atlante in una collocazione strategica, appena fuori dal casello Valle del Salto sulla A24 Roma-Teramo. Importante perché su questa tautostrada scarseggiano ancora le ricariche fast (c’è solo un Supercharger Tesla 40 km prima, a Carsoli). Ma ad oggi quelle colonnine sono ancora spente. Oltretutto quel parcheggio è molto frequentato, utilizzato anche come luogo di scambio oltre che dai clienti dell’albergo-ristorante. È quasi sempre pieno, in questi mesi gli automobilisti hanno capito che quei posti sono a disposizione, visto che le colonnine sono inattive. Com’è possibile che i tempi di attivazione siano così lunghi? È solo un problema di (ingiustificabile) lentezza burocratica? O c’è qualche forma di boicottaggio da parte di chi dovrebbe attivare la linea, ma magari è anche in conflitto di interessi perché concorrente per i servizi di ricarica??Marco Scozzafava

colonnine inutilizzabili

Colonnine inutilizzabili, una vergogna tutta italiana

Risposta. Questo dell’attivazione con tempi biblici è un problema tutto italiano: ci siamo informati su Francia e Germania, dove non esistono ritardi del genere. Tendiamo a escludere che la responsabilità sia del gestore delle colonnine, che ha tutto l’interesse a renderle operative quanto prima per rientrare dell’investimento. Quindi…Per quel che riguarda il tema delle colonnine inaccessibili ( ma rappresentate come disponibili sulle app), siamo veramente all’assurdo. Fiere, mercati, sagre...Ogni scusa è buona per prendersi lo spazio delle ricariche e renderlo inagibile. Questo andazzo nelle situazioni delle ricariche sta addirittura inducendo qualcuno, esasperato, a tornare alle motorizzazioni tradizionali, come dimostra questa lettera. Siamo in un Paese in cui il passaggio all’elettrico sembra un percorso a ostacoli, tra ricariche che non funzionano e incentivi che svaniscono in poche ore. E nessuno muove un dito.

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28 COMMENTI

  1. Semplicemente non siamo ancora pronti per l’elettrico e chissà se mai lo saremo. Io scommetto che se l’andazzo è questo, i gestori proporranno delle tariffe per farti installare a casa wallbox & Co. come si deve e fornirti più supporto possibile per quando hai qualche difficoltà lungo i tragitti causa autonomia

  2. Chi dovrebbe seriamente intervenire con circolari ai prefetti, questori, comando generale dell’Arma dei CC è lo stesso che ogni anno beneficia dei dividendi dell’ENI, volete che con questo palese conflitto d’interesse prevalga l’interesse del cittadino? Non importa se ormai è dimostrato che elettrificare significa anche far calare le malattie, soprattutto le corniche, e quindi si avrebbero ampi risparmi legati alla salute, ciò che importa è avere più soldi da scialacquare ogni anno per farsi rieleggere. Discorso simile per i sindaci e le polizie locali, i votanti elettrici sono pochi e non organizzati, meglio leccare quelli termici per invogliarli a votare “correttamente”. Forse potrebbe essere una buna mossa quella di organizzarsi e fare lobby, siamo pochi ma anche i tassisti lo sono e nonostante ciò grazie al casino che fanno nessuno li tocca …

  3. Sembra come se hai gestori fregasse poco di gestire i punti di ricarica. Certo il primo interesse che tutto funzioni dovrebbe essere il loro..
    Probabilmente i bassi introiti dovuto al parco auto scarso rende l’affare poco appetibile.

    Sicuramente le cose cambieranno appena ci saranno più auto elettriche circolanti.
    I nuovi modelli che stanno uscendo a costi più bassi aiuteranno non poco la transizione.

    Al momento però sem ra che senza aiuti di stato le Bev non si vendono.

    I Germania i dati di Maggio 2024 sono implacabili, Tesla il re mondiale registra un -64%…
    Ci vuole ancora tempo, l’Italia non è sola..e non è anomala…è solo prudente…

    • Scommettiamo che se il costo ricarica torna a max 5xPUN le auto elettriche le troveremo a frequentare le colonnine di ricarica…e riparte la vendita di BEV/plug-in anche senza incentivi?
      Dopo aver programmato e già investito molti miliardi le case OEM saranno molto molto motivate a cercare di vendere le nuove produzioni elettrificate …

      • …e se il costo ricarica dovesse scendere insieme al costo delle auto, tipo dal 2026/2027 in poi se ne vedranno delle belle!

        • Se riusciamo anche in Italia a fa partire i vari progetti F.E.R. …e si continua a vedere wallbox nei locali, hotel e aziende…se le compagnie di reti ricarica vorranno vedere qualche cliente.. dovranno per forza adeguarsi.. o chiudere…( o cedere la rete )

  4. Be’ non c’è da stupirsi. Abbiamo un governo che ci vuole inculcare che abbiamo i pistoni e petrolio nelle vene. Pagheremo caro questo periodo di cultura della regressione.

  5. La differenza tra colonnine e distributori è che i secondi sono presidiati se fossero completamente “self service” avrebbero più o meno gli stessi problemi delle colonnine (aree utilizzate per la sosta, ecc)

    • In effetti è già così… Se un distributore carburante non ha neppure la “catenella” a recinzione nei giorni di chiusura ci vedo molte vetture parcheggiate per ore .. lì è un caso di disperazione italica per carenza parcheggi pubblici… talvolta di pigrizia per non fare 2 passi in più…
      Quasi sempre per inazione della Polizia Municipale e Vigili del fuoco 🔥…visto che è vietato parcheggiare presso le pompe di rifornimento (ed in prossimità è vietato pure usare il cellulare..a nessuno lo fa)

      • No è un problema prima di tutto della cittadinanza che non sporge denuncia. La Polizia Municipale deve intervenire e se non interviene potrebbe dover rispondere per omissione di atti di ufficio. Ovviamente il cittadino medio non sa neppure quali passi deve fare per far valere i propri diritti oppure preferisce direttamente girare lo sguardo dall’altra parte. È una delle differenze principali che si notano tra nord e sud del Paese, così come spesso si notano quando si va all’estero (i miei amici tedeschi mi dicono che i vicini chiamano la polizia anche se metti fuori il bidone della spazzatura sbagliata nel giorno sbagliato, per chi si chiede come mai altrove le regole le rispettano mentre da noi no)

        • Il rispetto delle regole non è prerogativa innata degli italiani… spesso prevale il senso opportunistico del “furbetto”…con altri ignavi attorno se non pubblico plaudente..

        • Grazie Eugenio…ricordavo male … Però la regola ” o) limitatamente alle ore di esercizio, in corrispondenza dei distributori di carburante ubicati sulla sede stradale ed in loro prossimita’ sino a 5 m prima e dopo le installazioni destinate all’erogazione” scommetto che viene seguita pure negli impianti automatici (come le colonnine elettriche) senza controllo di operatori.

          Finché non installano sensori presenza e rilevazione auto non in carica (con invio automatico targa in contravvenzione) non se ne esce (e comunque poi c’ è il solito delinquente stile “Fleximan”

      • In linea di massima i distributori di carburanti sono posizionati in zone lontane dai centri abitati per questioni di sicurezza e secondo me è raro che vengano occupate abusivamente il loro suolo con veicoli mentre per le aree di ricarica elettrica queste sono spesso centrali e viste da molti come ruba parcheggi e quindi è facile che avvengano tali episodi.. Non credo che nelle aree di ricarica tesla ci sia questo malcostume visto che sono fuori centro almeno da come ho visto..

        • “In linea di massima i distributori di carburanti sono posizionati in zone lontane dai centri abitati…”

          Beh, in una città virtuale, forse…
          In realtà basta andare su Google Maps, cercare “[cittadina a piacere] distributori di carburante” per vedere che ce sono miriadi sparsi in mezzo alle case.
          Nella mia cittadina ce ne sono addirittura tre nel raggio di trecento metri dallo stadio, uno dei quali proprio a fianco di esso…

          • anche da me è così…piccoli distributori anche tra le case…e usati a parcheggio se chiusi…
            Grandi distributori fuori…ove sarebbe possibile anche “accontentare” @Enzo (ma anche me ed altri) se venissero dotati di almeno 2 postazioni HPC 2x150kW almeno…con controllo del gestore del distributore… così si aiutano gli inesperti (anche mettere una presa 🔌🪫crea ansie a qualcuno..) e verifica occupazioni abusive e .. magari…agevola pagamenti pure in contanti…per gli affezionati alle sonanti monetine ..

    • Dunque secondo la sua logica, al sabato e alla domenica che sono in modalità Self, sono assediati dalle auto…..

    • In effetti potrebbe essere un’altra sindrome, quella di Tafazzi, visto che ragionando a medio termine (neanche “medio lungo”…) si tratta di evidente autolesionismo

      • Alla fine ci rimettiamo tutti… anche coloro che non hanno auto elettrica… perché il costo di un servizio fallimentare viene assorbito nel costo della fornitura di energia elettrica…
        Oltre ovviamente a non beneficiare del miglioramento dell’ inquinamento Se gli utenti BEV si arrendono…
        per non parlare degli enormi investimenti delle case OEM che, se resi inutili, ricadranno pesantemente sui loro bilanci.
        A quel punto saranno veramente indebolite nei confronti delle case cinesi che hanno enorme bacino clienti e forte supporto statale soprattutto sul settore elettrico..che con le sue tecnologie impatta in tanti altri settori anche al di fuori dell’ automotive ..

  6. Se c’è un avvocato (che magari ha pure la BEV) ci può fare sapere SE ci sono estremi per fare un’ esposto nei confronti di:
    Comandante Polizia Municipale
    Sindaco
    Assessore al traffico (o figura simile)
    per inadempienze nel mantenere usufruibile una struttura di ricarica che (per quanto sottoutilizzata) può essere indispensabile per la libertà di circolazione di un automobilista? (con aggravante in caso sia persona disabile o sia in emergenza per questioni di gravi necessità?)

    Questo per quanto riguarda ovviamente le colonnine pubbliche già attive..a maggior ragione se “sequestrate” da cantieri o fiere con autorizzazione preventiva degli organi competenti ..

    Per quanto riguarda le colonnine di ricarica posizionate ma ancora non attive penso dipenda principalmente dal fatto che installarle è sicuramente veloce… mente adeguare i collegamenti elettrici e dati non deve essere altrettanto veloce…
    Forse aiuterebbe invertire il processo, ossia prima adeguare le cabine di alimentazione e linee fino al punto di installazione…poi procedere con posa ed attivazione…in modo da non creare aspettative che saranno sicuramente disattese per mesi e mesi… creando oltretutto l’antipatico arbitro di usarle come parcheggio… Una volta presa l’abitudine.. è difficile “mettere la presa 🔌🪫”

    • Giustissimo, Damiano, ma mi chiedo: Be Charge cosa stracavolo fa???
      Le bloccano 4 prese di ricarica senza avvisarla – come dimostrerebbe il fatto che nella sua app risultano attive ed utilizzabili – e non è la prima ad in*azzarsi e a muoversi???

      • too big to fail…

        È una rete talmente vasta che non si preoccupa certo di alcune stazioni non disponibili, vista anche la relativa bassa utilizzazione.

        Un operatore molto piccolo sarebbe forse più reattivo…
        ma è tutto da accettare

        • Concordo, ed è proprio questo il problema: il 70-80% delle colonnine sono di proprietà di due colossi a controllo statale, all’interno del quali il business delle ricariche è una frazione talmente insignificante del loro business totale da potersene bellamente fregare sia del ritorno dell’investimento, sia del fatto che migliaia di colonnine (circa il 20%, se ben ricordo da un articolo di qualche mese fa sempre qui su VE) non generino entrate perché installate ma non collegate, non funzionanti o inaccessibili a causa di cantieri, sagre, mercati, eventi, ecc.
          Di fatto, I due colossi, operando come hanno fatto, hanno “marcato il territorio” con installazioni molto spesso in posti improbabili e senza senso, in questo sicuramente aiutati da comuni dalla mentalità ottusa e insipiente. E rimediare a ciò non sarà né facile né veloce.

          • Un po’ come i primi impianti F.E.R. installati Senza criterio…pure in zone non allacciate alla rete.. perché tanto incentivate “a potenza installata”…

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