Colonnine inaccessibili e colonnine morte, che vita…

Colonnine inaccessibili e colonnine morte, che vita per gli automobilisti elettrici…Dai lettori arrivano continuamente nuove segnalazioni: Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri messaggi vanno inviati a info@vaielettrico.it

Colonnine inaccessibiliColonnine inaccessibili: qui a  Busalla…

“Qui Busalla (Genova): rinuncio. Dopo la Mini parcheggiata di traverso sui due stalli, questa colonnina per me è rossa. Inagibile. Ho telefonato ai vigili, la cui sede è oltre quel muro, ho aspettato una decina di minuti, poi avevo da fare e me ne sono andato.  Notare la scena: dimensione dello stallo, parcheggio solo per carico scarico, auto grigia parcheggiata davanti alla porta protetta dal panettone. Altrimenti, dice la bibliotecaria, rischia di non entrare, o peggio, di non uscire. Bar, ufficio postale, banca a pochi metri, troppa pressione. Ne concludo: luogo sbagliato per posizionare una colonnina, peccato“. Marco Benatti

colonnine inacessibiliRisposta. Nella zona di Genova abbiamo visto colonnine in posizioni incredibili, con accessi da equilibristi. Gli spazi sono angusti, ovunque, e le aziende installano le postazioni dove possono, tra mille difficoltà. Proprio per questo le Polizie Locali dovrebbero cercare di intervenire. Sappiamo che hanno carenze di organico e mille incombenze, ma almeno ogni tanto mettere una bella multa, come da Codice della Strada, darebbe un segnale.

colonnine inaccessibili
La colonnina di Viola (Cuneo) in un’immagine da Nextcharge.

La ricarica spenta e abbandonata a Viola, in Piemonte

“Possedendo un’auto elettrica, una Renault Twingo Z.E., cerco di rimanere informato leggendo frequentemente i vostri articoli. Desidero segnalare una situazione di totale disinteresse da parte del Comune di Viola (CN) per la transizione energetica. Nel Comune è presente da anni una colonnina inattiva: dopo aver chiesto spiegazioni alle autorità locali, mi è stato risposto che non riescono a individuare il gestore. Ho quindi personalmente contattato BeaglePlug: con molta gentilezza si sono offerti di contattare il Comune per la gestione della colonnina. Dopo alcuni mesi, ho richiesto informazioni a BeaglePlug per capire a che punto fosse la situazione: avevano contattato il Comune, senza ricevere risposta. È incredibile il disinteresse delle istituzioni suun servizio che probabilmente ha comportato oneri per i contribuenti. Spero ci sia un modo per risolvere la situazione. Consigliereste di scrivere alla Regione?. Gianpietro Collavini

Risposta. Questo è un altro tema che si sta ponendo: le colonnine di prima generazione che, invece di essere sostituite con altre più moderne, vengono abbandonate. Scrivere alla Regione ci sembra inutile, non ha la competenza per intervenire. Vediamo se qualche lettore riconosce il tipo di colonnina e il gestore e ci aiuta a metterci in contatto.

Visualizza commenti (10)
  1. Guido Baccarini

    La cosa tragicomica è che a Modena (città in cui vivo) vedo “ovunque” colonnine (per lo più Enel e Hera) sistematicamente deserte, l’unica esclusione è nel parcheggio di dove lavoro che ha a giorni alterni una postazione AC occupata in carica (Jeep plug-in oppure Model 3 oppure Kona, sono queste le 3 che ruotano e il tasso di occupazione è decente) e l’altra abusivamente occupata da una termica (non tutti i giorni ma più di una volta alla settimana) per via di un negozio posto difronte (non controllo, ma immagino che la liberino semi-rapidamente).
    Tutte le altre sono sempre libere. E’ il discorso che avevo riportato in altro articolo: Modena con PIL procapite al quarto posto nazionale, ha un tasso di penetrazione BEV appena superiore alla media nazionale (siamo sotto al 6%) pur NON avendo problemi di edilizia popolare (senza garage), avendo un centro storico piccolo (lì il problema è il posto macchina, non la ricarica!) pur avendo abbondanza di colonnine sempre libere, pur essendo terra di un sindaco lungimirante e pur non avendo problemi di reddito.
    Qui se non cambia la mentalità… perchè chi può e non fa si prende sulle spalle la responsabilità di ritardare chi non può.

    1. Marco Benatti

      Concordo con la proposta Mariano di collocare la bassa potenza presso i pali di illuminazione e di non vincolare il parcheggio alla sola ricarica. Alta potenza in autostrada o presso centri commerciali. Cercherò di portare il verbo dove risiedo ora (Omegna) luogo dove vedo i vigili per strada e dove le colonnine non sono (quasi) mai usurpate.

    2. Inoltre quel 6% ricaricherà a casa per ovvi motivi di costi esorbitanti alle colonnine, oltre 60 cents per le AC, chi vuoi che ci carichi?

  2. Comunicazione di servizio : la foto sotto il titolo dell’articolo ha la didascalia che recita Bufala anziché Busalla, non mi sembra il caso di facilitare i sospetti di fake news 😉

  3. Le colonnine dovrebbero mostra l’orario di conclusione della ricarica per dare un’indicazione chiara alle forze dell’ordine.
    La risposta può essere solo una, se una termica occupa uno stallo riservato bisogna sanzionare in modo che le persone comincino a capire che non va fatto…

  4. Bisognerebbe dare le rimozioni ai privati, giustificando la rimozione con video e foto se necessari. La polizia locale tra poche risorse per giunta a volte impotenti, a volte imcompetenti, non ha nessun interesse a risolvere nella maggior parte dei comuni.
    Eppure potrebbero fare cassa con le rimozioni e le multe…

    1. Per fare cassa è più semplice mettere il limite dei 30 km/h, nessuno sbattimento per la rimozione in sosta vietata.

  5. Diciamo comunque che la polizia locale potrebbe fare molto! Ho l’esempio di un parcheggio lungolago a Desenzano del Garda. Una colonnina con due stalli riservati alle auto e un altro posto per quadricicli/moto. Per un periodo era impossibile trovare posto per ricaricare in quanto perennemente occupati da termiche, poi i vigili urbani hanno iniziato direttamente con le rimozioni, ora i posti sono si sempre occupati, ma da elettriche in ricarica.

    1. Edoardo Scortese

      Senza contare che per raggiungere alcune colonnine ci sono da superare tortuosi percorsi ad ostacoli. È molto simpatico rischiare di danneggiare il proprio veicolo semplicemente perché in quel momento si aveva necessità di ricaricare

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