Colonnina vicino casa messa un anno fa e mai attivata. Accade a Desio e chi ci scrive, Matteo, aveva comprato un’elettrica contando proprio su quella ricarica. Vaielettrico risponde. Le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Colonnina vicino casa ancora spenta. E ho comprato una EV contando di ricaricare lì…
“Scrivo questa mail a Voi perché ormai sono letteralmente disperato. Esattamente 1 anno fa ho visto che stavano installando a 10 metri da casa mia delle colonnine elettriche (Be Charge). Essendo in procinto di cambiare auto, ho optato per un’elettrica. Ad oggi, dopo 1 anno, la colonnina è ancora inattiva. Ho scritto e chiamato il Comune decine di volte. Lo stesso ho fatto con Be Charge e E-distribuzione. Ma nulla, niente è cambiato. L’unico aggiornamento che ho avuto è stato da parte di Edistribuzione. Mi hanno detto che la colonnina da loro è stata allacciata e che probabilmente manca solo l’accensione da Be Charge. Inutile dire che sto per dar dentro la mia auto elettrica per prenderne una benzina, Diesel o anche al napalm, l’importante è ormai non avere più il disagio della ricarica elettrica. Potete magari intervenire voi e provare a sbloccare la situazione? La colonnina è la E002154-2 sita in Desio (MB)“. Matteo Rindone

E ci sono anche ricariche attivate e subito spente per sempre
Risposta. Questo è il motivo per cui in Italia non si farà mai la rivoluzione: all’ultimo non arriveranno i treni e gli aerei con cui gli insorti dovrebbero raggiungere Roma… Nel caso del nostro lettore brianzolo, quel che possiamo fare è segnalare pubblicamente alle due aziende interessate questa situazione imbarazzante. Tutte queste colonnine installate sono un monumento alla disattenzione (spesso al fastidio) che c’è in Italia nei confronti della mobilità elettrica. E il caso di Desio conferma che il problema non riguarda solo il Centro Sud, come si legge qua e là, ma anche il profondo Nord. L’ultimo report di Motus-e segnala che l’11% dei 47.228 punti di ricarica installati in Italia è in attesa di attivazione. E i tempi sono insopportabilmente lunghi. Ma c’è di peggio: tra le colonnine attive sono segnalate ricariche che in realtà sono state sì messe in funzione, ma dopo poco sono state misteriosamente spente. E così sono rimaste, come abbiamo più volte riferito.
P.S. Dai social sono arrivate subito altre segnalazioni di colonnine mai attivate ed eternamente incappucciate. Come questa di Gianfranco Galetto dalla Liguria, via Twitter: “Ecco la mia colonnina mai avviata a Noli (SV), così da anni!”. In questo caso si tratta di una Enel X Way.
- L’auto elettrica ha 5 enormi problemi (me non quelli che probabilmente pensate): il VIDEO di Paolo Mariano
Mi chiedo perché installare colonnine che come raccontano sono molto costose e poi non attivarle ,quindi solo costi senza nessun rientro ,non è che istallando queste colonnine ottengono più contributi statali di quello che spendono?
L’attivazione non dipende dal gestore della colonnina ma dal distributore di energia. Che spesso è un concorrente…
Ad oggi nessuna di queste colonnine è installata con contributo pubblico.
Dai su, è evidente che se un giorno la mobilità sarà elettrica sarà necessario una capillare infrastruttura a bassa potenza dove potersi attaccare e ricaricare pressochè in ogni dove.
A meno che non si arrivi per tutti i portafogli a batterie che si ricaricano veramente in una decina di minuti, a prezzi non superiori a quelli della benzina (meglio ancora gpl/metano) a parità di Km percorribili.
Si continua a dire e scrivere (personalmente ci credo pochino) che le fast ed hpc sono costosissime e non remunerative… e vorreste centuplicarle?
Bah!!
Hanno ovviamente la loro ragione di essere, anzi sono essenziali nelle autostrade e per i lunghi viaggi, ma non certo per ricaricare durante il lavoro.
Si tratterà di creare un modello matematico che tenga conto di chi ne farà un uso estremamente saltuario perchè ricarica a casa, in modo da evitare esagerate ridondanze.
Concordo sulla necessità di infrastrutture diffuse che consentano anche a chi non dispone di ricarica casalinga di non svenarsi. Osservo solo, tuttavia, che, se fossi un operatore del mercato elettrico, con tutte queste notizie di batterie che si ricaricheranno in 10 minuti, davvero non mi azzarderei ad installare millantamila colonnine per la ricarica lenta che potrebbero rivelarsi un investimento poco avveduto… Ed infatti è quello che sta più o meno accadendo.
Non avevo pensato al “disincentivo” delle future super batterie 😉 Seriamente, non penso che a livello nazionale in generale le colonnine lente verranno surclassate da quelle veloci, piú per motivi tecnici (maggiore necessitá di infrastrutture, capacitá della rete, …) che di abitudini degli utenti
Parole sagge, Enzo.
E mi dispiace molto che i gestori del forum, invece di “bacchettare” amichevolmente l’amico Matteo che ha fatto avventatamente un “incauto” acquisto, se la prendano sterilmente con Be Charge, Enel Distribuzione e i Comuni, ignorando (o dimenticando) che siamo in Italia e non in Norvegia.
secondo me è proprio l Italia che è cosi forse è il suo bello.
al mio paese dopo un anno e mezzo dal bando per l’assegnazione a enel-x e be-charge di una 10 di colonnine di varie potenze qualcuno le ha montate (luglio 23) a settembre un subappalto di e-distribuzione ha fatto gli scavi e portato i cavi dove poterli collegare poi a ottobre alla colonnina dove faccio un po di volontariato ho visto i cavi collegati con una specie di ruba corrente a metà palo,
ieri la colonnina era attiva e presente sull app la sola in tutto il paese.
a2a deve metterla in un supermercato ma non si sa niente, presso il distributore eni e montata una colonnina da almeno febbraio 23 ma non ha mai funzionato. Italia funziona cosi.
E basta!!!!!
Vai elettrico dovrebbe controllare prima di fare articoli di bassa lena!!!!
Desio è piena di colonnine slow e anche diverse fast tra cui 4 evviva da 150kw.
Smettiamola di fare terrorismo e dare voci a lettori avventati e assolutamente inadatti non solo alle EV ma a qualsiasi cosa.
Il lettore non si è lamentato dell’assenza di colonnine a Desio ma della mancata attivazione di quella di fronte a casa. Evidentemente contava di poter ricaricare lì, come ha scritto nella sua lettera. Fai bene a far notare che esistono anche colonnine hpc da 150 kW ma non è improbabile che il nostro lettore abbia fatto l’acquisto confidando di poter ricaricare a bassa potenza anche per una questione economica, visto che la ricarica in dc ad oggi costa di più. Inoltre a 150 kW la ricarica impiega comunque una mezzoretta per ricaricarsi quasi tutta e passare mezzora presso queste colonnine senza avere la necessità di doversi recare lì pure è seccante …
Ma infatti: non lamentava che non ci siano colonnine a Desio, ma che ce n’è una a pochi metri da casa mai attivata. E siccome lui pensava di ricaricare proprio lì, senza fare tanta strada…
Però non mi potete vendere che sia sensato lamentarsi che senza una colonnina ‘a 10 metri da casa’ sulla pubblica via l’auto elettrica sia da dar via.. altrimenti i prevenuti a priori ci vanno a nozze. Oltretutto si fa notare che i parcheggi in zona Desio siano merce rara, per cui si può dare per scontato che una volta attivata sarà preda di ricariche impostate mooooolto lente.
Ma non puoi nascondere una scomodità verità sotto il tappeto. A questo lettore serviva una colonnina a 10 metri da casa, ci contava, ma le sue aspettative sono state tradite. Il fatto che a lui servisse questo tipo di ricarica non significa che a tutti serve la stessa tipologia: ognuno ha le sue esigenze. Ma è un dato di fatto che esiste ed esisterà una percentuale di utenti che, considerate le proprie esigenze di vita, necessita di ricaricare a casa o a lavoro con certezza, quindi o una wallbox lì oppure se non è possibile installarla vorranno o avranno bisogno di una colonnina nei paraggi. Le ricariche, soprattutto in AC, richiedono tempo e non tutti passano ore fuori casa o fuori dal lavoro in luoghi provvisti di colonnine dove poter lasciare l’auto a ricaricare mentre fanno altro (il famoso “ecosistema elettrico”): esiste una fetta di persona che passa oltre l’80% del proprio tempo esclusivamente a casa o a lavoro (ad esempio il sottoscritto e tutti i miei colleghi) e nel restante 20% ha spostamenti dove ricaricare può essere comunque problematico (casa dei parenti, il ristorante scelto dalla comitiva, etc.). Queste persone esistono ecco che il problema si pone ed è giusto dare visibilità anche a questi casi (che non sono la totalità ma esistono).
Desio non è una città piccola, è un palazzo da 5/6 piani unico, praticamente senza parcheggi e tutta fatta di sensi unici a labirinto.. In qualsiasi orario che non sia nel weekend devi mettere in conto di far code a semafori, giri su giri per trovare parcheggio che non sia a Seregno o direttamente sulla ss36 col freno a mano per la disperazione.. Vedi tu se uno che torna a casa ha voglia ogni giorno di attraversare il centro città per caricare a una slow, tornare a casa a piedi per rifarsi la vasca la mattina alzandosi mezz’ora prima e prendere acqua vento e grandine nel tragitto
Ma infatti il problema non è la colonnina…
Il problema è vivere a Desio… 🤭🤭🤭😇😇😇
Però signora mia, come fanno loro le macchine di legno non ce n’è, eh? 😂😂😂😂😂😉😉😉😉😉
Anche qui, Bordighera, Liguria colonnine di Becharge posizionate davanti al comune, la stazione, il mercato tutte non attive, servono solo a togliere posti macchina anche se ogni tanto becco qualcuno parcheggiato col cavo collegato, tanto per non mettere l’auto nelle strisce blu e pagare il parcheggio. Poveri noi
Assolutamente vero. Sono anche io di Bordighera ed è una vitache le vedo cosi. Da quanto le hanno montate?
Da parecchio tempo, però pare che a nessuno interessi, ho chiesto all’ amministrazione, nessuna informazione. Posto turistico, zero colonnine. Mah
Questo commento però mi fa venire in mente che la famosa storiella dell’ “ecosistema elettrico” è appunto una storiella. Probabilmente Matteo andrà a fare la spesa ad un supermercato con vicino una colonnina elettrica e andrà a cena ad un ristorante non in base alla cucina ma in base alla colonnina elettrica nelle vicinanze. Però la colonnina sotto casa la vuole e gli serve. Quindi quando pongo la domanda di come caricheremo nel 2035 se tutti dovessimo decidere di switchare all’auto elettrica per salvare il pianeta la risposta non può essere per tutti l’ecosistema. A molti serve la colonnina sotto casa.
Ma Matteo c’ha pensato a queste cose prima di comprare l’auto elettrica? Perché la colonnina gliela possono anche attivare, ma se poi la trova sempre occupata (da altre auto a ricaricare o peggio da abusivi della sosta selvaggia) non è peggio?
Anche perché, normalmente nella vita di una famiglia ci sono spesso più macchine che posti in garage, magari per pochi anni finché figli etc se ne vanno fuori casa, ma è cmq una rogna da gestire quando tutte le auto saranno elettriche, anche perché normalmente, è più facile bucare una famiglia che già è stata bucata dalla prima elettrica, contando poi che molti stanno acquistando elettriche risicate per le loro percorrenze tanto da dover per forza ricaricare ogni giorno o quando va bene ogni due (il problema è il prezzo che per star più tranquilli si va su auto da cifre non sostenibili per una normale famiglia).. Quindi non solo si sforzano con un esborso maggiore in nome del cambiamento climatico ma son anche presi in giro…
Presumo che chi installa colonnine prende l’incentivo quando viene allacciata da e distribuzione, indipendentemente dalla garanzia di funzionamento 365 giorni all’anno
Su questo tema resto della mia idea, ossia che per ora il passaggio ad elettrico può avvenire in buona parte se hai la tua wallbox.
Ieri mi hanno I stallato la wallbox di fronte il parcheggio del condominio. Quindi nel 2024 si passa a BEV, molto probabilmente, in più ho una 22KWAC a 50mt da casa, per cui alla peggio potrò sempre appoggiarmi lì (ma sporadicamente).
Il grosso delle ricariche saranno però alla wallbox di casa.
Scrivere al ministro delle finanze, dell’economia e della tutela degli interessi dei fossili.
Passa il ministro ad attivare le colonnine installate da aziende private?
Be Charge è di Eni, ed Eni é dello Stato italiano che ne detiene una quota superiore al 30% detenendo comunque il controllo effettivo della società, tramite il Ministero dell’economia e delle finanze.
Cosa simile per Enel (Enel X) e per Free to X (Soc. Autostrade).
In pratica chi è al governo fa il bello ed il cattivo tempo, può influenzare un’aumento dei prezzi, un rallentamento/blocco delle installazioni/attivazioni.
Ricordiamoci anche che l’attuale governo è nemico giurato dell’elettrico.