Nel discorso da brividi pronunciato da Donald Trump all’Assemblea Generale dell’ONU il Presidente degli Stati Uniti ha dato il meglio di sè nei panni del negazionista climatico. Il cambiamento climatico «è una bufala», le politiche green «una follia», l’Accordo di Parigi «una truffa», il petrolio e il carbone sono «buoni e puliti». L’intero campionario delle fake news, insomma, tutte smentita dai fatti.
«Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere», ha commentato il presidente della Società meteorologica italiana Luca Mercalli, ricordando che solo due giorni fa era stato smentito perfino dall’Accademia della Scienze statunitense. Non però dal nostro presidente del consiglio Giorgia Meloni che a margine dell’assemblea dell’ONU ha detto di essere «d’accordo sul fatto che un certo approccio ideologico al Green Deal abbia finito per non rendersi conto che stava minando la competitività dei nostri sistemi e quindi ci sono dei passaggi che ho assolutamente condiviso».
Fact checking di Global Startegic Communication Council
Con l’aiuto dell’organizzazione Global Strategic Communications Council (GSCC) vediamo allora di sottoporre a fact checking le principali affermazioni di Trump di fronte all’assemblea dell’ONU.
- Trump ha esortato il Regno Unito ad ampliare le trivellazioni di petrolio e gas, affermando che «hanno ancora un’enorme quantità di petrolio». Ad oggi, il Regno Unito ha effettuato solo cinque nuove scoperte nel Mare del Nord, che insieme contengono 74 milioni di barili di petrolio e gas. Ciò è sufficiente a fornire al Regno Unito solo tre settimane del loro fabbisogno di petrolio e cinque settimane di gas nell’intera durata di vita di questi giacimenti . Ricordiamo che il consumo mondiale di petrolio ammonta a 100 milioni di barili al giorno
La “truffa verde”
- Trump ha avvertito i paesi che se non si fossero “liberati dalla truffa verde”, sarebbero “falliti”. Tuttavia il capitale aziendale e i leader globali stanno ancora portando avanti gli obiettivi di zero emissioni nette, con investimenti in aumento del 10%, raggiungendo la cifra record di 386 miliardi di dollari nella prima metà del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (Zero Carbon Analytics). Da gennaio di quest’anno sono stati stanziati almeno 470 miliardi di dollari in finanziamenti globali per l’energia pulita e investimenti in progetti in tutte le regioni, tre quarti dei quali destinati a reti e sistemi di trasmissione.
- Nel 2024, i posti di lavoro nel settore dell’energia pulita sono cresciuti oltre tre volte più velocemente rispetto al resto dell’economia statunitense, creando quasi 100.000 nuovi posti di lavoro (E2). Mentre la guerra commerciale di Trump ha avuto ripercussioni sul settore manifatturiero nazionale. Nell’agosto 2025, il settore manifatturiero ha perso 12.000 posti di lavoro, per una perdita totale di 42.000 posti di lavoro da aprile 2025 (Center for American Progress).
- Trump si è vantato dei prezzi bassi e in calo dell’elettricità dovuti al ridimensionamento delle politiche per l’energia pulita. Contrariamente a questa affermazione, le bollette elettriche domestiche sono aumentate del 10% a livello nazionale da quando Trump è entrato in carica e sono destinate a salire ulteriormente (Climate Power).
Tutte le colpe della Cina
- Trump ha accusato la Cina di essere il principale inquinatore del Pianeta. La Cina ha installato 357 GW di energia eolica e solare nel 2024, superando con sei anni di anticipo l’obiettivo del 2030 (Associated Press). Le emissioni di CO₂ sono diminuite dell’1,6% su base annua nel primo trimestre del 2025, il primo calo dovuto all’energia pulita nonostante la crescente domanda (Carbon Brief). Oltre il 61% dei nuovi impianti solari fotovoltaici e quasi il 70% dei nuovi impianti eolici installati nel 2024 si trovavano in Cina (IRENA). L’eolico offshore è cresciuto da <5 GW nel 2018 a 42,7 GW nel 2025, ovvero il 50% della capacità globale (Global Energy Monitor).
- Trump ha sostenuto che le energie rinnovabili sono più costose di quelle fossili. Il 96% delle nuove fonti rinnovabili costa meno da generare rispetto al carbone o al gas (IEA). Il 75% dei nuovi impianti eolici e solari fotovoltaici è più economico di quelli esistenti a carbone, gas e petrolio (IEA). L’energia solare è ora più economica del 41% rispetto ai combustibili fossili (ONU/IRENA).
- Trump ha deriso la scienza del clima. «Prima si parlava di raffreddamento globale… riscaldamento globale… poi ha iniziato a raffreddarsi… è la più grande truffa mai perpetrata ai danni del mondo». Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato (WMO – Stato del clima globale 2024). Nel 2024, negli Stati Uniti si sono verificati 27 disastri per un costo di 27 miliardi di dollari (NOAA).
La bufala dell’impronta di carbonio
- Trump all’ONU ha criticato l'”impronta di carbonio” definendola «una bufala inventata da persone con cattive intenzioni». Su questo ha ragione: come racconta il sito multimediale statunitense Mashable «La British Petroleum, la seconda più grande compagnia petrolifera non statale al mondo… ha assunto i professionisti delle pubbliche relazioni Ogilvy & Mather per promuovere l’idea che il cambiamento climatico non sia colpa di un gigante petrolifero, ma di singoli individui. È qui che la British Petroleum, o BP, ha promosso per la prima volta e ben presto ha reso popolare con successo il termine “impronta di carbonio” nei primi anni Duemila».
«È sconcertante e profondamente preoccupante ascoltare ancora una volta Donald Trump negare l’evidenza scientifica della crisi climatica di fronte alle Nazioni Unite» – ha commentato Antonello Pasini, Fisico del clima del CNR. «Il cambiamento climatico non è un problema ideologico, ma reale, e non lo si risolve negando la realtà per consentire una narrazione di parte» ha concluso.
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