Clima, senza azioni concrete per fermare le emissioni di CO2, le aziende rischiano di perdere fino al 25% dei loro profitti entro il 2050. Mentre il PIL globale potrebbe ridursi del 22% entro il 2100. Al contrario: ogni dollaro investito per contrastare il climate change può generare un ritorno tra i 2 e i 19 dollari, prevenendo perdite future.
Gli eventi climatici estremi, come inondazioni e siccità, stanno già causando danni economici significativi. Dal 2000, questi eventi hanno causato danni per 3.600 miliardi di dollari, e il trend è in aumento. Ma non ci sono solo gli impegni economici per le ricostruzioni e la cura dei danni ambientali, che gravano per lo più sui bilanci pubblici.
Senza interventi che portano al risultato di contenere l’aumento delle emissioni (e di conseguenza delle temperature medie nel mondo) il rischio è una crisi economica dovuta a un calo della ricchezza. Con il Pil globale che potrebbe scendere del 18% al 2050.
Dal 2000 a oggi gli eventi climatici estremi hanno causato danni per 3.600 miliardi di dollari, di cui mille miliardi tra il 2020 e il 2024
Conseguenze che impatterebbero ancora più negativamente sulle aziende: nel loro caso, si prevede che gli utili complessivi potrebbero calare fino al 25% sempre da qui a 25 anni. Lo si legge nel report “The Cost of Inaction: a CEO Guide to Navigating Climate Risk“, realizzato dal Boston Consulting Group (BCG) in collaborazione con il World Economic Forum (WEF).
Come detto, dal 2000 a oggi gli eventi climatici estremi hanno causato danni per un totale di 3.600 miliardi di dollari, di cui 1.000 miliardi solo tra il 2020 e il 2024. Tempeste e uragani sono tra le principali cause di questi costi. Con effetti evidenti in Europa e negli Stati Uniti, dove sempre più aree diventano “uninsurable“. Ovvero non assicurabili a causa dell’elevato rischio di disastri naturali.
Un allarme sulle conseguenze del climate change che arriva in un momento quanto mai appropriato, se si considera quanto sta accadendo nel Paese che vanta la prima economia mondiale. La politica dell’amministrazione Trump negli Stati Uniti favorisce i combustibili fossili. E promuove personale politico che si considera uno negazionista del clima. Il che – a detta degli esperti – porterà a un rallentamento delle azioni per limitare le emissioni di CO2.
L’aumento del livello del mare e il surriscaldamento influenzeranno negativamente il turismo, primo settore economico a livello globale
Nonostante la crescente consapevolezza sui cambiamenti del clima, molte aziende continuano a sottovalutare i rischi per il calo dei profitti. Attualmente, le imprese stimano un impatto finanziario limitato all’1-3% dell’EBITDA, ma secondo BCG e WEF, le perdite effettive potrebbero oscillare tra il 5% e il 25% nei prossimi decenni.
A influenzare le perdite economiche delle aziende sono anche le implicazioni sociali del climate change. Ad esempio, l’aumento del livello del mare e il surriscaldamento globale influenzeranno negativamente il turismo, diventato il primo settore economico per giro d’affari. Oltre ai danni economici diretti, ci saranno anche costi sociali significativi. Le comunità vulnerabili saranno le più colpite, con aumento della povertà e delle disuguaglianze. Questo potrebbe portare a instabilità sociale e politica. Il he per gli affari non è mai una buona notizia.
All’attenzione di Massimo degli Esposti, secondo lei ho detto che le auto di 4 anni con pochi km vengono rottamate. Chiedendosi dove abbia sognato questa cosa.
Io le chiedo di rileggere i testi prima di rispondere di getto. Altrimenti rischia di fare la figura del saccente senza motivo. Oppure cancelli il suo commento, visto che non risponde nel merito.
Ed anche il “nostro” generale Vannacci alla Commissione Europea strilla contro il Green Deal….
Ecco, partiamo da questo punto “fermare le emissioni di CO2” perché credo debba essere chiaro che voler fare intendere che si può fermare il vento con un dito non sta in piedi ed è lo stesso principio di dire mi compro un’elettrica perché così aiuto il clima, il che è anche plausibile ma dubito lo si faccia solo ed esclusivamente per quello qualora tale acquisto trovi come primo scoglio magari limitazioni per una facile ricarica.
Quindi è conditio sine qua non che chi compra elettrico abbia almeno come primo punto a favore poter ricaricare con facilità, che sia a casa, in un box o con una colonnina prossima all’abitazione e funzionante.
Ma torniamo alla CO2, la guerra Russia-Ucraina ha prodotto sino ad oggi una stima di circa 230 milioni di tonnellate di CO2 arrotondata, molto arrotondata, per difetto.
Ovvero l’equivalente di circa 120 milioni di automobili alimentate a combustibili fossili.
Per intenderci tutti i voli aerei in ambito dell’UE27+EFTA hanno prodotto nel 2023 circa 133 milioni di tonnellate di CO2.
Rimanendo in tema aereo i Jet privati del Patron di Tesla Elon Musk nel 2023 hanno emesso nell’aria 5.159 tonnellate di CO2 pari a circa le emissioni prodotte in un anno da 322 cittadini statunitensi (per la serie voi compratevi pure la mia Tesla e mi fate diventare ricco io del clima me ne frego e faccio ciò che voglio).
Possiamo anche aggiungerci che sempre lo stesso ecologista Musk ha installato 18 turbine a gas naturale per alimentare il datacenter di xAI a Memphis.
E sorvoliamo poi su Bezos e sempre Musk con i lanci spaziali.
Dobbiamo aggiungere altro, si. L’india ha raggiunto un record di produzione di carbone superando il miliardo di tonnellate e pianifica 53,6 nuovi GW di centrali a carbone al 2032 con l’obiettivo net zero per Nuova Delhi per il 2070.
Io credo fermamente che dobbiamo aiutare il nostro pianeta per la situazione climatica ma partendo dal presupposto che sia un obiettivo ed una collaborazione globale.
Avere 500.000 auto elettriche magari indebolendo le nostre economie mentre il resto del mondo inquina non serve a nulla.
Non saranno quelle ad evitare fenomeni estremi o a rendere l’aria più pulita, è un effetto placebo.
Se non c’è un impegno globale e univoco nella riduzione delle emissioni tutto si riduce ad un semplice business, come tanti altri e questo è l’unico merito che va dato a Musk, aver capito che l’elettrico era un business prima degli altri.
Anche basta, però. L’accordo di Parigi risale al 2016. E’ un impegno globale (189 i Paesi firmatari) per la decarbonizzazione di tutti i settori, trasporti compresi, entro il 2050. Forse è vero che solo l’Europa si è impegnata ad onorarlo alla lettera. Per ipocriti e benaltristi “non serve a nulla”. Noi ne siamo orgogliosi.
Oltretutto come continente abbiamo poco petrolio a disposizione. Quando i volumi inizieranno a diminuire, e manca pochissimo, succederà lo stesso che è successo con le auto endotermiche, ovvero chi lo produce ne aumenterà il prezzo, un po’ perché i costi fissi andranno spalmati su una produzione minore e un po’ perché si porrà il problema di fare più profitti possibile finché il mercato non può farne a meno.
Chi resterà col cerino in mano? Ovviamente chi non avrà fatto la transizione in tempo utile…
Diciamo che le stime non attualizzate danno come possibile red line per il petrolio tra il 2065/2070 e si tende a spostarla in avanti vista la propensione a consumare sempre meno combustibile, oltretutto Cina e India trainano la domanda di petrolio. Quindi parlare adesso di cerino in mano è quanto mai utopistico.
@Massimo degli esposti.
Io non sono ne ipocrita ne benaltrista come lo può essere invece un Musk e tanti altri big che inquinano senza farsi particolari problemi e poi si creano, ma sempre attenti al business, delle coperture green di facciata per lavarsi la coscienza.
E manco sono un negazionista, anzi, ma piuttosto pragmatico e realista per questo mi lascia sempre più perplesso chi pone l’auto elettrica come via di salvezza per il clima quando come sopra ho ben evidenziato che solo la guerra Russo-Ucraina è pari circa ad 1/3 dell’inquinamento di tutto il parco circolante di auto dell’ EU+EFTA+UK che si aggira intorno ai 297 Milioni di auto. E ci siamo fermati solo qui!
Poi ci sarebbe da aggiungere Aerei, mezzi industriali e pesanti, navi, fabbriche e tutti quei paesi che ad oggi non si fanno tanti scrupoli ad utilizzare pesantemente il fossile per mantenere basso il costo dell’energia e consentire lo sviluppo economico ed industriale.
Noi in una sorta di isolamento mentale targato Ursula ci poniamo come dei Don Chisciotte dell’ambiente ma con il doppiopesismo che dovremmo viaggiare in elettrico anche a discapito della nostra economia ma che dopo lo schiaffo di Trump è altrettanto giusto ed auspicabile un riarmo dell’Europa con produzioni di mezzi militari a go-go e li parliamo di motori V12 diesel.
Vi porto l’ennesimo esempio per farvi comprendere bene quanto vizioso sia il circolo che si è creato. Una nave portacontainer tradizionale a pieno carico inquina circa come 50 milioni di auto, si avete capito bene. La BYD che ha varato la sua flotta privata di cargo per il trasporto in Europa di auto elettriche è mossa da motori con sistema di propulsione a doppia alimentazione GNL (gas naturale liquefatto) e carburante convenzionale. Quindi Inquiniamo per trasportare auto non inquinanti.
In questo contesto l’auto elettrica è una foglia di fico per come la vedo io! E no, viaggiare in auto elettrica non impedirà i fenomeni estremi che si sviluppano con le correnti oceaniche sull’intero globo se altri Paesi continuano a produrre CO2 per garantire le loro economie.
CO2 che sale nell’atmosfera terrestre e non disciplina in base a chi l’ha prodotta ma investe tutti. Per salvare il clima dobbiamo fare altro.
Bravo Omer, pienamente d’accordo. Su tutti i punti, esposizione chiara.
Sembra che parlare di fattori collaterali sia negare o non voler fare nulla. Invece bisognerebbe capire che se siamo gli unici a fare qualcosa, serve a poco, si trattiene il fiato.
Ho parlato di auto elettriche che hanno in partenza un bagaglio di emissioni maggiori, recuperabile in qualche decina di migliaia di chilometri. Fin qui tutto bene se non fosse che queste vengono poi sostituite nei quattro anni, con pochi km, con altre più nuove ed il loro nuovo bagaglio di emissioni anticipato.
Il mercato di seconda mano delle macchine elettriche non prende ancora piede per via dei dubbi, incertezza e magari paura di problematiche tecniche.
Questa situazione è chiaramente controproducente.
Le auto elettriche di seconda mano con 4 anni sul groppone vengono rottamate? Ma dove l’ha sognato?
Ah bene vedo che abbiamo un benaltrista all’opera.
Da dove cominciamo?
Petrolio, ultima goccia nel 2065/2070, sarà venduta all’asta? È evidente che il problema prezzi e guerre si manifesterà molto prima, presumibilmente quando la curva dei consumi inizierà a scendere, in un modo o nell’altro.
Portacontainer (o meglio Cargo) che trasporta le auto elettriche dalla Cina, una volta per tutto il loro ciclo di vita, anziché trasportare petrolio e trasportare petrolio e ancora trasportare petrolio… se non vede l’incredile miglioramento non vedrà neppure il resto.
E la goccia d’acqua non si sente mai responsabile per l’alluvione.
Le risponde per l’ultima volta: il Green Deal europeo è fatto di una ventina di capitoli; uno solo riguarda le auto. Gli altri riguardano: navigazione, trasporto aereo, generazione elettrica, consumi industriali, consumi domestici, ripristino delle foreste, agricoltura, adattamento, finanziamento della ricerca-innovazione. Noi ci occupiamo di mobilità, ben consci che si tratta di uno solo dei tasselli di una transizione molto più ampia. Ma nessun puzzle si completa senza tutti i tasselli. E definirli “foglia di fico” è proprio il mezzuccio dialettico utilizzato da ipocriti e negazionisti. Veda lei dove intende collocarsi. Ma la informo che i negazionisti non hanno dignità di parola nel nostro sito.
@Leonardo (R)
Queste navi cargo viaggiano trasportando quei veicoli, maggiore richiesta di auto dalla Cina, maggiore quantità di navi. Logico no?
Visto che ogni 4 anni i primi proprietari la sostituiscono con una nuova, si avranno sempre nuovi carichi. Cosa che ad ora abbiamo in misura limitata in quanto i trasporti delle vetture dalle fabbriche ai vari importatori avvengono su rotaia, con mezzi elettrici! Bel passo indietro che stiamo facendo da questo punto di vista. Neghi anche questo.
Nel frattempo, si spera verrà trovato il modo per riciclare le batterie in modo efficace e posso scommettere che queste verranno rispedite in Cina, altri cargo.
Mi hai convinto, compro una Tesla prodotta a Berlino.
<>
Rispondo a tono: dove l’ha letto?
Leonardo (R),
Compri quello che vuole, non venga a fare il moralista quando le viene detto che i soldi che immette da una parte per tesla finiscono poi nel progetto SpaceX oppure paga i voli privati di Musk come ha descritto Omer in precedenza.
Non faccia lei il moralista: se compro una Tesla riduco la CO2 emessa, i razzi non c’entrano niente.
@ Leonardo (R)
A quanto leggo quindi lei è ben informato sulle previsioni e mi può dire dunque quale sia la data stimata, attenzione però perché per molti il petrolio doveva finire già nel 2025, quindi valuti bene!
“una volta per tutto il loro ciclo di vita”!?! Questa me la deve spiegare perché probabilmente da ciò che scrive non ha mai visto le unità navali della BYD, glielo spiego io allora.
Sono come degli enormi traghetti che imbarcano solo “mezzi” e fanno solo quello, idem le portacontainer fanno solo quello! Quindi non è che un giorno trasportano e l’atro fanno crociere turistiche, quindi quel “una volta” non so a cosa si riferisca.
Poi secondo la sua logica un cargo che porta il petrolio inquina, un cargo che traporta elettriche o container no! Emettono tutte CO2 dai Fumaioli allo stesso modo.
@Massimo Degli Esposti
Citare i 20 capitoli del Green Deal sarebbe alquanto noioso ma più che altro per l’incredibile carico di burocrazia e ideologie che ne contiene.
Già a prenderne 10, come i comandamenti di Mosè, ci si rende conto della frattura che emerge tra chi burocratizza le idee e chi poi queste idee dovrebbe metterle a terra.
Ma giustamente lei mi dice che il vostro focus è la mobilità! Dell’obiettivo zero emissioni 2035 lo sappiamo tutti e già adesso ci poniamo diversi interrogativi, se poi evidenziamo il passaggio “sono previsti target di riduzione delle emissioni del 55% per le auto e del 50% per i furgoni entro il 2030” ma poi le stesse proiezioni dell’Unione Europea a dicembre ’24 collocano la diminuzione delle emissioni nei trasporti con gli attuali standard tra il 20%-25% entro il 2050.
Tradotto in numeri mi dica lei nel 2030 quante auto elettriche circolanti dovremmo avere per fare in modo che la CO2 di un parco circolante di 297 MILIONI DI AUTO si abbatta del 55%?
Nel mentre Ursula ha fatto il primo passo indietro spalmando in 3 anni le quote di CO2 per i costruttori.
Mentre l’altra cosa interessante è lo “scambio di emissioni” (ETS), una sorta di Monopoli sui Gas Serra dove è consentito comprare e vendere quote di emissione e lei mi parla di mezzuccio dialettico?
É ora di distinguere bene la Co2 dai veleni … la gente come lei va col lanternino a cercare scuse per non dover cambiare abitudini (come quelle della ricarica.) Evidenzia egoismo e menefreghismo x il prossimo.. mentre per la Co2 posso anche esser d’accordo… non sarà l’auto elettrica a portare questo enorme vantaggio… ma porta un enorme vantaggio a lei a me ai suoi figli a mio figlio e a tutti quelli che ogni giorno respirano “letame” che vengono emessi dai tubi di scarico dei mezzi di trasporto… gli aerei, le navi, le industrie inquinano ma almeno non mi arrivano direttamente nel naso/polmone le pm10, pm2,5 e tutti gli altri veleni (faccia una ricerca sul web o A.I. x capire quali veleni la sua famiglia respira ogni giorno dai tubi di scarico delle auto) spero di aver chiarito la questione… non perché non risolviamo il problema della Co2 con le auto EV devo continuare ad avvelenare la gente.. le é chiaro?
Resta comunque un fatto Nel 2023, l’UE ha emesso 2.512 milioni di tonnellate di CO2, pari al 6,4% delle emissioni globali.
Essere orgogliosi dei progressi europei con l’accordo di Parigi è bello e giusto e ci nancherebbe altro, poi che questo accordo sia efficace per una vera transazione energetica o resti a mo di epitaffio sulla tomba del pianeta è un tutt’altro discoso
Come epitaffio preferirei questo piuttosto che “Abbiamo cancellato la vita sul Pianeta per garantire gli ultimi miliardi di utile alle Big Oil”
In merito si potrebbe aprire anche il capitolo “agrivoltaico” dove in Italia ci si stanno buttando a capofitto per il PNRR le multinazionali Francesi, svizzere, spagnole e cinesi lasciando ai coltivatori diretti italiani le briciole e trasformandolo per lo più in fotovoltaico, perchè di agrario ci rimane ben poco visto che farlo con tutti i crismi ha un impatto e costi del tutto diversi.
E anche qui se tempestiamo i campi agricoli senza criterio con i pannelli solari cancelleremo ampie zone agricole dal nostro Paese.
Come sempre le cose vanno fatte con criterio, l’estremismo green di alcuni (e non mi riferisco a voi) porta allo stesso modo squilibri che procurano ugualmente danni.
Continui a fare disinformazione e la cancellerò definitivamente da questo blog
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Il problema CO2 è molto complesso, riguarda molti settori dal’industria, energia, trasporti e agricoltura non possiamo attaccare solo un problema perché semplifichiamo qualcosa che non semplice, dobbiamo intervenire il prima possibile ma sarà difficile e il tempo sta scadendo
La CO2 in se non sarebbe un problema se intervenissimo creando nuovi boschi, foreste.
Finché prendiamo come modello la Cina che impone di fatto le elettriche e poi spedisce quantità incredibili di navi, container, aerei verso di noi, perché dobbiamo avere l’ultimo ritrovato della scienza comprato su AliExpress, sul nostro tavolo di casa entro 24h, ogni battaglia è persa.
Antonio la Cina inquina è vero , ma sta’ creando energia rinnovabili in grandi quantità a velocità incredibile, c’è un salto tecnologico importante da parte cinese
Bhe diciamo che forse non è tutto oro ciò che luccica, la Cina lo fa soprattutto per sviluppare le proprie jndustrie e per sfruttare i monopoli che detiene in materie prime vendendo altrk e l’enorne sovraproduzione, avesse i giacimenti dj petrolio e gas siberiani forse magari gli investimenti sarebbero fatti per altre cose… comunque meglio cge sia così anche se ora con la faccenda dazi la vedo molto dura che riescano a crescere (fuori dalla Cina) come avrebbero voluto.
Antonio ha ragione a dire che a Misk non frega nulla del clima.. lappoggio a Trump ne é ulteriormente una dimostrazione. semplicemente anni fa ha visto un business inesplorato, ha capito che poteva creare qualcosa che altri non pensavano.. e ci é riuscito… non lha fatto per il clima ma per il suo patrimonio.. bisogna solo dargli atto che almeno così ha svegliato i produttori a fare bev… cosi almeno in città potremo respirare meglio… ormai il mondo non riusciremo a salvarlo.. ma almeno ci risparmiamo lo smog e polveri sottili direttamente nei polmoni…
Inutile pensare che la co2 la abbassiamo.. con le guerre e disboscamento che l’uomo continua a fare..
Ecco! Ha capito lo spirito delle mie critiche.
Tutti possiamo fare qualcosa, quando mi sono trasferito nei Paesi Bassi circa 15 anni fa, la raccolta differenziata ancora non esisteva, stavano iniziando, la mia morosa mi guardava strano perché la facevo lo stesso.
Poi hanno iniziato anche qua e ora la fanno quasi tutti.
https://youmedia.fanpage.it/video/ab/WCYKmeSwO0khnJZ4 La previsione di “ritorno al futuro” il famoso film ed è successo già per la seconda volta! Gli americani son davvero da sottoporre a controllo psichiatrico, estrosi a dir poco che con i loro films si raccontano.
A difendere l’industria idrocarburi e continuare a peggiorare i cambiamenti climatici ormai ci rimettiamo pesantemente ed in vari modi in tutto il pianeta… Fino a pochi anni fa era un problema relegato ai disgraziati “paesi poveri” (con cicloni, alluvioni o carestie, innalzamento dei mari che sommergono zone costiere ed anche città, e pure città siberiane che stanno “sprofondando” per scioglimento del permafrost su cui son costruire); adesso le devastazioni ci colpiscono pesantemente e regolarmente, ogni stagione ha la sua sciagura biblica, causando distruzioni di aziende, perdita di posti di lavoro in vari settori (tra aziende allagate, raccolti distrutti, frutteti azzerati per anni – gli alberi han bisogno di tempo… non sono insalatine).
Poi ci lamentiamo del poco lavoro stabile, degli stipendi bassi e precari, delle vacanze costose (con stabilimenti che prima lavoravano con 150 ombrelloni e adesso ne hanno si e no 80 per erosione delle spiagge)-
In compenso ancora ci sono soggetti benaltristi (se ne leggono tanti pure qui… come se non li riguardasse), vengono ignorate le angosce dei giovani.. che non vedono futuro ed anzi vengon spesso derisi sui vari media con appellativi spregevoli tipo “gretini” e peggio… Il colmo è che tra i più scatenati ci son proprio quelli che han di più da perdere…. perché i ricchi, si sa, han sempre qualche nuovo paradiso da sfruttare, anche a costo di finir su Marte.
Infatti, chi è che sta lanciando un razzo ogni due giorni, alimentato da idrocarburi che sicuramente sgorgano dalle montagne incontaminate tel Texas?
SpaceX.
Chi è in testa a questa azienda? Lo stesso che produce le auto salva ambiente.
Mi dica, a livello di CO2, a quante auto equivale un lancio ogni due giorni di un razzo?
Devo riportare i link delle ricerche sull’inquinamento prodotto dal programma spaziale o li cerca da solo? Scoprirà cose interessanti.
O vogliamo continuare a pensare che quelli non contano perché tanto sono lontani? Tipo, c’è il riscaldamento globale ma in un piccolo paese del sud Italia ha nevicato per cui non è vero?
sfidando la pazienza del direttore e della redazione le rispondo che i lanci missilistici con finalità scientifiche (e le indispensabili prove di lancio e messa in orbita) compiuti dalle varie nazioni (USA e privati, Europa, Cina, India) a parte qualche aspetto militare hanno per lo più scopi industriali e di studio dati con importanti ricadute benefiche in tantissimi campi di ricerca ed innovazione.
Sarebbero quindi ben tollerabili SE venissero invece eliminate emissioni inutili e pericolose, come quelle che ognuno di noi respira in citta e soprattutto togliendo quelle causate dai normali razzi, missili ed altri armamenti che stanno infuocando molte regioni del pianeta, oltre al vicino conflitto in Ucraina.
dai riportaceli questi link, non te li tenere per te magari oggi impariamo tutti qualcosa.
Seeeee. Ti piace soffrire!?
Sto cercando di postare diversi link ma probabilmente alla direzione non piacciono.
Unica soluzione, cerchi su Google: SpaceX pollution.
Troverà dati interessanti
L’avevo avvertita: qui parliamo di veicoli, non di razzi
Quanta CO2 mettono i razzi di SpaceX, lanciati dal benefattore che produce tesla?
Che noia…
Quanti razzi vengono lanciati ogni giorno, e quanti milioni di veicoli.
Il confronto è impari.
https://spacexnow.com/stats
Qui tutte le statistiche, obiettivo per quest’anno 180.
L’anno scorso 138. Da aggiungere i vari Falcon.
Ha mai visto quella nuvoletta di fumo che si lasciano dietro? Non è vapore acqueo, ma è una quantità sproposita di carburante.
Non ho voglia di calcolare a quanti veicoli corrispondono ma se le sembra normale farsi belli per qualche tesla e poi sparare un razzo ogni due giorni, bene. Mi conceda però di usare la macchina termica senza sentirmi in colpa.
https://www.google.com/amp/s/www.nbcnews.com/news/amp/rcna166283
Inquina anche l’acqua ripetutamente….ma quella non conta vero? Stiamo parlando di auto elettriche.
Non venga a parlarmi di petroliere, sappiamo degli incidenti, sappiamo delle conseguenze negative. Ma il portatore di saggezza da un la parte fa l’amico dell’ambiente, dall’altra vi prende in giro cercando vita su marte lasciando liquami qua.
Posso continuare tutto il giorno, è pieno di articoli interessanti.
Chissà se il bilancio finale di qualche tesla compensa i disastri creati da “qualche razzo e quello che gli sta intorno”.
Ipocrisia allo stato puro.
Ecco, non le permetteremo di continuare per tutto il giorno a scrivere di Musk e dei suoi missili. Qui parliamo di auto elettriche. Ok?
Allora non fate post sul clima in generale. Il clima si guarda su più fronti. Se mi parla di inquinamento locale ha ragione, se però chi si annuncia come salvatore del pianeta nello stesso tempo produce più inquinamento delle le auto termiche in circolazione, distruggendo interi ecosistemi, mi permette di porle dare dell’ipocrita?
Io viaggio in auto elettrica e non ho dato un soldo a Elon Musk. Idem il mio socio Tedeschini, tutti i nostri collaboratori e due terzi dei nostri lettori. La pianti di mescolare le carte in tavola
Magari chiedilo ai familiari di Suni Williams e Butch Wilmore, appena tornati dall’ISS. Potevi andare tu in bici a riprenderli, no?
Lo chieda a chi risiede in Texas. Ah, ma tanto sono al confine col Messico, chissenefrega.
Quanta CO² hai emesso per scrivere questo commento illuminato?
Spoiler: troppa comunque.
Visto che usiamo la stessa tecnologia, ho prodotto la stessa CO2 del suo commento sagace privo di argomentazioni.
In parte hai ragione, via togliamo la parte e togliamo tutti i missili. Eliminiamo la follia umana ed americana con il tuo prezioso appunto sull’inquinamento missilistico di quel folle di Musk ! Per caso hai dato tu alle fiamme le tesla di Roma? Giusto se lo merita quel lanciatore di missili-
visto che son state già costruite quelle Tesla tanto valeva usarle al posto di qualche ICE .. Se vengono bruciate si inquina aggiungendo ulteriori danni ambientali… (ironic mode On)
Esatto, anzi, bruciandole hanno emesso un sacco di sostanze nocive.
Chi le ha bruciate merita il titolo di idiota dell’anno.
Attendiamo comunque le indagini, sperando becchino l’autore.
purtroppo Antonio è tutto frutto di un disegno politico più ampio e portare ad un clima divisivo (come i tragici “anni di piombo” ) ed anche continuare ad alimentare un dibattito tra fazioni contrapposte fa il loro gioco.
Tutto giustissimo e oramai i discorsi negazionistj sono delle barzellette ma il problema resta sempre quello …. chj paga? O meglio chi ha le capacità finanziarie per attuare questj progetti?
I supericchi del mondo?
https://it.euronews.com/business/2025/01/02/chi-sono-i-piu-ricchi-al-mondo-in-500-valgono-piu-di-10000-miliardi-di-dollari
I fondi di investimento?
https://sbilanciamoci.info/i-fondi-dinvestimento-padroni-del-mondo/
O forse pensiamo cge ke società dj armamenti riconvertano la loro lucrosa produzione
https://altreconomia.it/i-ricavi-delle-prime-100-aziende-di-armamenti-del-mondo-sono-tornati-a-crescere/
O magari che gli stati decidano in questo periodo dj conflitti dj dirigere altrove i loro budget tipo gli 800 miliardi della sola Europa destinati agli armamenti?
Insomma in parole povere chi dovrebbe fare questi investimenti? Io sinceramente non ho una risposta di sicuro una cosa però la so se qualcuno pensa che i lavoratori dipendente o i pensionati (a livello globale ovviamente) salveranno il mondo … la vedo dura.
È dura.. sarà durissima da ora in poi…
Ma ricordiamoci sempre di appoggiare politiche che servono veramente alle persone ed all’ ambiente.
Sempre meglio la lobby delle rinnovabili rispetto alla lobby del petrolio (che poi, ultimamente, è la stessa..con varie sfumature di green washing a volte..a volte progetti più seri).
Quando però sei sotto ricatto “economico”, e purtroppo lo siamo, certe scelte con tutta la buona volontà che puoi avere diventano come nei film “mission impossible” e mica tutti sono come Tom Cruise
intanto cerchiamo di tenerci caro il diritto di voto .. ed andiamo a farlo (altrimenti un giorno non sarà più possibile.. ed i brutti segnali già ci sono)
Poteva fermarsi alla prima parte del messaggio.
La seconda è pura cattiveria, pensare diversamente non vuol dire approvare o gioire per atti di terrorismo, perché di questo si tratta.
Si prospettano tempi peggiori di quelli attuali purtroppo…