Citycar elettrica o metano? Ci scrive un lettore riproponendo un dilemma di cui si discute molto. Quale preferire per i piccoli spostamenti cittadini? Ricordiamo che per i vostri quesiti potete scrivere all’indirizzo info@vaielettrico.it.
“Mi sto chiedendo se è più indicato acquistare un’utlilitaria elettrica o a metano. Quali i pro e i contro? Grazie mille“. Giordano Baglioni
Risponde Paolo Mariano. Per un confronto reale, abbiamo identificato due auto e analizzato costi di acquisto e di gestione. Da una parte una delle scelte più consolidate in questo settore: Fiat Panda, nella versione Citylife, appunto a metano. L’auto, con motore da 52 kW, misura 365 cm in lunghezza, 164 cm in larghezza e 155 in altezza. L’abbiamo messa a confronto con Renault Twingo Electric (motore elettrico con 60 kW di potenza) 3.62 cm, 1.65 cm di larghezza e 154 cm di altezza. Due citycar tra le più compatte ed economiche, nate la mobilità urbana.
Citycar elettrica o metano: partiamo dai prezzi
Fiat Panda Citylife Metano ha un prezzo di listino di 17.050,00 Euro, ma al momento è in promozione a 14.300€. Importo che, grazie all’incentivo statale (per chi ha un usato da rottamare) di 1.500 euro (fascia 61-135g/km), scende a 12.800 euro. Nel momento in cui scriviamo sono ancora disponibili circa 120.000.000 euro.
Renault Twingo Electric Zen ha un prezzo di listino di 22.950,00 Euro. L’incentivo statale con contestuale rottamazione di una vecchia auto termica, porta il prezzo 10.000 euro più in basso, a 12.950 euro. Nel caso in cui nella vostra regione o provincia siano previsti degli incentivi locali, questi si sommano a quelli statali. Se ad esempio vivete in Lombardia, l’incentivo locale prevede 8.000,00 Euro in caso di rottamazione, e questo porterebbe il costo di acquisto reale a 4.950 euro.
Citycar elettrica o metano? Quali i costi di gestione?
Abbiamo immaginato una percorrenza media, visto l’uso cittadino, di 5.000 km all’anno. Volutamente, viste le potenziali differenze nel calcolo del bollo a seconda delle diverse regioni, abbiamo escluso questa voce dal raffronto. Se l’elettrico gode dell’esenzione totale dal pagamento per i primi 5 anni (a vita per alcune regioni), il metano vede variare parecchio le condizioni a seconda della zona. Vi invitiamo a fare pertanto riferimento al calcolatore sul sito dell’ACI (se disponete di una targa). O a procedere manualmente al calcolo tenendo in considerazione la regolamentazione locale.
Assicurazione RC: in genere polizze meno care per l’elettrico
Anche nel caso dell’assicurazione RC, non abbiamo proceduto a confronti. Ovviamente il costo dipende tanto dalla vostra posizione geografica quanto dalla classe di merito. Non è pertanto possibile fornire dei dati uguali per tutti. Quello che è possibile affermare è che, al momento, le compagnie assicurative considerano per le auto elettriche un basso rischio di sinistri. Pertanto, a parità di condizioni, il costo per la copertura di un’elettrica è generalmente più basso di quello per un’auto termica.
Manutenzione: molto più costosa nella Panda
Il costo dei pneumatici non subisce particolari variazioni dovute al consumo in un’elettrica rispetto a un’auto a metano: per questo non abbiamo messo a confronto i dati. Lo stesso non si può dire per i costi di manutenzione. Il tagliando di una Renault Twingo Electric costa circa 80,00 Euro all’anno, mentre quello di Fiat Panda Citylife Metano si aggira attorno ai 220,00 Euro.
Consumi e relativi costi: quanto spendi per fare 100 km
E veniamo alla voce spesso più discussa e sicuramente più impattante, quella dei consumi. Fiat Panda Citylife a metano percorre in città oltre 25 km con un kg di metano e ha quindi un costo medio di 4 euro ogni 100 km. Renault Twingo Electric, come ogni auto a batteria, ha un consumo che, a parità di tipologia di percorso, è molto influenzato dalle temperature. Se in estate può arrivare a percorrere fino a 8,5 km per kWh, in inverno la percorrenza a kWh si può ridurre fino a 5 km. Immaginando una situazione nella quale si alternino uguali periodi di freddo e caldo, abbiamo stimato una percorrenza media di 7 km/kWh, pari a circa 2,50 euro ogni 100 km.. Ovviamente, anche in questo caso, ognuno faccia riferimento alle caratteristiche particolari della propria zona. Guidare una Twingo Electric a Vipiteno può essere decisamente più costoso che farlo a Ragusa.
IN CONCLUSIONE – in generale, pur con tutte le considerazioni di cui sopra, i numeri suggeriscono di preferire una piccola citycar a batteria. Anche con un chilometraggio contenuto in circa 5000 km l’anno. Certo, stiamo considerando un utilizzo tradizionale di una citycar: spostamenti solo cittadini di pochi km al giorno. Quindi l’argomento autonomia non lo abbiamo toccato. Nella peggiore delle ipotesi la Twingo percorre comunque più di 100 km con un “pieno”. Questi ovviamente sono infinitamente meno degli oltre 300 km che può percorrere la Panda utilizzando il solo serbatoio del metano. Senza considerare quello della benzina (da 35 litri). Ultimo aspetto: non dimenticate di tenere conto di prestazioni e confort. Twingo è molto più scattante di Panda e si muove più silenziosamente. E soprattutto con minori emissioni.
Enzo, se lei è qui per generare confusione tra i lettori, la invito cortesemente a trattenersi.
Quanto scrive è semplicemente assurdo. La smetta.
Concordo con l’analisi di Paolo. Solo qualche nota in fondo:
* l’auto elettrica prevede come extra costo una linea elettrica dedicata (quindi ulteriori canoni fissi mensili) o in alternativa un rifacimento della linea elettrica principale (ove possibile a costo umani)
* costo cavo e wallbox
* costo noleggio auto se si ha la necessità di fare uno spostamento più lungo (esempio un viaggio di 700 km)
Oggi, ad esempio, sono venuto da Pisa a Roma per lavoro. La mia Giulietta diesel ha portato con unico pieno mia moglie e me qui a Roma e domani riparto senza problemi. Non ho visto colonnine di ricarica nei paraggi, chissà dove sono, e l’auto è al momento parcheggiata in strada proprio sotto il b&b che ci ospita. Impensabile un viaggio del genere con una elettrica: considerati che siamo qui per lavoro, con orari infernali oggi e domani, non possiamo permetterci di perdere tempo a ricaricare. Certo, non è l’uso tipico di chi vuole una citycar, ma se un giorno serve fare un viaggio è comodo poter partire in totale libertà.
Non ha visto colonnine di ricarica perché non le ha nemmeno cercate. Chi viaggia in elettrico avrebbe saputo come fare.
Sui costi “extra” citati, il canone mensile è ridicolo in confronto al risparmio sui consumi, parliamo di un paio di euro per ogni kW aggiunto. Il cavo è in dotazione all’auto (e/o al wallbox). Il costo di noleggio auto… per fare 700 km? Forse se acquista una Smart, o una citycar di segmento A. Io ci ho fatto quasi 4.500 km in poco più di 10 giorni la scorsa estate… e non ho speso nemmeno 1 centesimo in noleggi.
A me pare che la sua percezione sia molto diversa da quella che è la realtà.
Sandro, lasci perdere 🙂
Conosco decine di persone che guidano un’auto elettrica quotidianamente e ricaricano a casa. Nessuno di questi ha una linea elettrica dedicata. Perché semplicemente non serve.
Ma d’altronde al sig. Enzo piace parlare di auto elettriche e spiegare alle persone come si utilizzano e quanto costano, anche se lui queste cose non le sa.
Si, è abbastanza evidente Paolo, tempo sprecato.
1. Il costo di un canone extra è già superiore al risparmio dell’RCA citato. O li mettiamo entrambi o li leviamo entrambi, scegli tu
2. L’articolo parla di citycar di fascia A e non di premium da 30000 euro e oltre. Con la Panda parti tranquillo per un viaggio di 700 km consecutivi, con la Twingo elettrica no
3. Come ho scritto, tutto dipende dalla qualità dell’impianto domestico. Se tu sei sicuro che il tuo impianto regge ogni notte 2 kW e oltre di assorbimento senza fare una piega buon per te. Altrimenti devi fare qualche tipo di lavoro. Dopotutto ti basta leggere VaiElettrico, è pieno di utenti che hanno dovuto fare la linea dedicata
4. Io ho trovato comodo poter parcheggiare la mia auto sotto il b&b. Sicuramente a Roma c’erano dei punti di ricarica, però avrei dovuto parcheggiare a qualche km di distanza da dove pernottavo. Preferisco parcheggiare più vicino, se posso, senza dover cercare il punto di ricarica (con o senza app)
Se si parla di city car, allora stai nel seminato, ma se a te pare normale fare viaggi di 700 km con una Panda e vuoi per forza confrontare la fattibilità della stessa forzatura con una Twingo… accomodati pure. Però vedo che tu lo hai fatto con una Giulietta, ammettilo, ti piace vincere facile eh?
Il costo del canone non arriva a 3€/mese per kW aggiunto. Se a te pare una spesa folle…
Certo la linea dedicata è meglio averla, anche perché c’è la detrazione fiscale del 50%, meglio approfittarne, anche perché poi ti dura una vita.
Sulle colonnine non ci hai proprio capito molto. Mai cercato colonnine per la notte quando sono in viaggio, visto che uso le fast per strada, altrimenti mi cerco un destination charger dove dormire.
Stai semplicemente sollevando problemi che non esistono perché, come molti nostalgici del motore a scoppio, non ti vuoi nemmeno sforzare a pensare ad una alternativa e pretendi di insegnare come (non) usare un’auto elettrica a chi la usa da tempo senza nessun problema… ma perché perdi tempo a leggere articoli sulle auto elettriche, mi chiedo?
Con una Twingo da 55 cv sono andato più di 25 anni fa a Budapest e l’anno dopo a Stoccolma. Nessun problema. Italia Germania (tutta la Germania) fatta d’un fiato a 150 km/h fissi (e sulle autobahn tedesche ero LENTO, mi superavano tutti).
Io sono per l’elettrica, ma la vedo come Musk. Tanta, tanta autonomia (aspetto una Aptera in versione europea, larga il giusto)
Per rendere la EV più pratica do per scontato che nel prossimo futuro creino delle vere e proprie aree di sosta di carica veloce in stile Tesla. Tipo Ionity e Enel Flex Via. Vedo che in torno a Roma non c’è nulla, così non va bene, se neanche la capitale e non è adeguatamente servita, chi nei ministeri ha pensato gli incentivi auto era in parte fori strada, bisogna finanziare anche la creazione di un minimo di infrastruttura di ricarica. Su questo c’è ancora molto da fare.
Insomma mi aspetterei almeno sul raccordo annullare di Roma stazioni tipo Tesla in corrispondenza dell’attacco dei vari assi viari provenienti da fuori città.
Per il resto una EV non Tesla è in difficoltà nei frangenti che divi tu almeno di organizzarsi e spendere del tempo in più, se riguarda un numero limitato delle occasioni , va bene, se invece l’auto deve essere spesso usata come dici tu non va molto bene, ma non è tanto colpa delle EV ma dell’infrastruttura di ricarica veloce.
Nicola, voglio credere nella sua buona fede.
Ma lei creda in me. Il prezzo a kWh presso le colonnine pubbliche potrebbe essere anche di 1 Euro e l’impatto sul costo di gestione della stragrande maggioranza di guidatori elettrici sarebbe pressoché nullo. Secondo lei, noi di Vaielettrico.it dovremmo farci promotori di una riduzione dei costi di ricarica presso le colonnine pubbliche solo perché chi ancora non guida elettrico è convinto che nella maggior parte dei casi ricaricherà lì?
La risposta è no.
Piuttosto, e già lo facciamo, ci prodighiamo per far capire alle persone che, nella maggior parte dei casi, le colonnine pubbliche potrebbero anche non esistere (sto estremizzando). Mi sembra molto più utile.
Una cosa che quasi mai si considera in questo tipo di confronto è il valore residuo del bene.
Per la Panda il dato si può stimare guardando i dati attuali (da capire se in futuro le auto non elettriche avranno ancora mercato), per le elettriche il problema è capire come si evolveranno i prezzi delle batterie e si modificheranno gli incentivi.
Perfettamente d’accordo con lei Matteo.
Non sappiamo come si evolverà il mercato.
Se però dovessi tirare a indovinare, immaginerei che tra dieci anni un’elettrica abbia maggior rivendibilità sul mercato rispetto a una termica. Solo una mia sensazione, ovviamente.
Tra pochi anni di auto a metano non ne faranno più e cosa pensate che capiterà ai punti di rifornimento. Già ora stanno chiudendo. Nella mia zona se avessi un’auto a metano dovrei fare a/r allmeno 30km.
Per fare il rifornimento. Con l’elettrica (nissan leaf)
, comprata a 12500€ usata di 6 anni (ora ne ha 8) , la ricarico di sera al posto della lavatrice, e tutte le mattine me la ritrovo, comodo comodo, carica di 105km a 0.2 €/kwh. Per me andata e ritorno dal lavoro, ztl gratis compreso di parcheggio in centro a Milano meno di 4€.
L’ambito urbano è quello in cui bisogna spingere di più sull’elettrico e su tutto ciò che può abbattere l’inquinamento, quindi direi che per chi può permetterselo meglio optare per l’elettrico nel caso di citycar da intendersi come seconda auto in famiglia, però se penso ai 5.000 km annui previsti… ci sarebbero ben altre considerazioni da fare.
Sul piacere di guida dicono tutti che l’elettrico è meglio, sui costi totali di gestione punterei invece sul metano, tecnologia collaudata, ottima tenuta dell’usato anche con chilometraggi elevati, e consumi irrisori in qualunque contesto. L’elettrico è un mercato giovane e con mezzi in forte evoluzione, con conseguente rischio svalutazione dell’usato. Per il metano potrebbe invece esserci il blocco alla circolazione tra qualche anno (quello che sta succedendo oggi ai diesel euro 4).
Infine sono completamente contrario al sistema di incentivi attualmente in vigore, come leggevo proprio su questo sito si potrebbe arrivare al paradosso di auto cinesi che con il contributo potrebbero costare € 0 “zero”. Sono invece favorevole a sistemi anche fortemente incentivanti basati però sulla detrazione fiscale.
L’esempio calza bene utilizzando gli incentivi presenti in Lombradia, ma non presenti nelle altre regioni, nessuna offre tanto. Se non si considera l’incentivo Lombardo il conto scende a favore di quella a metano e di parecchio… Senza considerare 2 fattori, tra 8 anni quella a metano continuerà a correre mentre, nemmeno una sostituzione integrale del motore ( improbabile) costerebbe come un pacco batteria, quella elettrica avrà la batteria esausta o con un degrado che le avrà tolto non pochi km di autonomia… Detto niente.. Fate Vobis..
Scusi, lei si è accorto che le due auto hanno lo stesso costo senza gli incentivi lombardi? L’ha vista la tabella?
Per quale motivo tra 8 anni dovrebbe sostituire la batteria?
Io ho visto un bel -8000 di incentivi lombardi in quella elettrica , per nulla presenti in quella a metano (solo 1.500).. Così si raggiunge lo stesso prezzo, infatti se lei avesse letto l’articolo saprebbe che l’ipotesi della tabella è basata sugli incentivi lombardi (ed è ben scritto prima della tabella). 8 anni perchè è la garanzia offerta dai produttori mediamente sulla batteria e per la quale assicurano un degrado non superiore al 30% in quell’arco di tempo, dalle prove infatti chi è più fortunato ha degrado dell’ordine del 2-3% annuo, in certi casi anche del 6-8% a lei i conti..
Sig. Giorgio, io sono l’autore dell’articolo. L’ho scritto e poi l’ho riletto, prima di pubblicarlo. La tabella non è basata sugli incentivi lombardi. 🙂
Il bel -8000,00 Euro di incentivi in tabella, se legge bene, sono incentivi statali, che lo stato eroga se il concessionario applica uno sconto di almeno 2000,00 Euro (totale 10.000,00 Euro). Non sono incentivi lombardi. Degli incentivi lombardi ho parlato solo nell’articolo, e non li ho volutamente inseriti in tabella. In tabella, infatti, alla voce incentivo regionale trova “zero”. Il motivo per il quale per il metano trova solo -1.500,00 è che quello è l’incentivo statale per le auto a metano.
Infatti, vivendo in Lombardia, l’incentivo statale + lo sconto + l’incentivo locale portano a una riduzione complessiva di 18.000,00 Euro per l’elettrica. E a un prezzo di acquisto, come scritto nell’articolo, di 4.950,00 Euro.
8 anni è il periodo di garanzia sulla batteria, non il periodo trascorso il quale la batteria è da sostituire.
Quindi in un’auto termica bisognerebbe sostituire il motore dopo 2 anni perché scade la garanzia… seguendo il tuo ragionamento converrebbe sempre una elettrica.
Bisogna anche considerare che prima o poi l’elettricità verrà tassata come benzina e gasolio. Appena il calo degli introiti dovuti al calo di consumi degli altri carburanti si farà sentire.
Quindi si risparmia ora ma domani non si sa.
Se avessi un auto elettrica spererei di essere uno dei pochi.
Quindi lei non compra un’elettrica oggi, perché domani il prezzo dell’energia potrebbe aumentare di qualche centesimo?
Ora non devo cambiare macchina e seguo questo forum perché sono incuriosito dall’elettrico.
Le auto che acquisto di solito le tengo fino a quando sono finite (miglior metodo green secondo me).
Visto quanto è tassata la benzina non credo che sarà solo qualche centesimo di aumento. E non so neanche come faranno a differenziare il costo dei kwh per autotrazione da quelli domestici.
Ora avrebbe senso comprare elettrico per i costi più bassi ma vedo rischioso come sarà fra magari 5 anni, compreso l’obsolescenza di un auto elettrica con la tecnologia e le batterie attuali. IMHO
Mi ricordo di anni fa che un problema simile fu risolto introducendo il super bollo per i diesel di auto private perchè il diesel era tassato con poche accise per andare a gravare sul trasporto pesante, ma parallelamente non si voleva creare una scappatoia per evitare di pagare le accise alte della benzina.
Poi il costo del gasolio si è avvicinato a quello della benzina ed il super bollo non è più stato necessario ed è stato abolito.
Però mi sembra difficile che un domani mettano un super bollo sulle elettriche, sarebbe un controsenso rispetto alle attuaii agevolazioni
Ecco, un bel impianto FV ti mette al riparo anche da questi problemi.
Ed è molto green.
E senza parlare poi dello “sp……..” mediatico degli incendi spontanei e non, verificatisi con auto Tesla, Hyundai ecc., che hanno creato comprensibile ansia nella maggior parte delle persone.
Ansie che trovano pure conferma in due Tesla youtuber che la Model 3 la tengono sotto il pergolato fuori casa, nonostante vivano in una soluzione abitativa singola sicuramente al 100% corredata di garage.
Finché parliamo di convenienza o meno di chi non ha un box, va bene, ma sugli incendi spontanei sarebbe il caso di guardare le statistiche più che gli “sp…” mediatici, perché più che spesso si tratta di articoli acchiappa-clic (ormai basta scrivere Tesla nel titolo). L’ultimo caso che ricordo, qui in Norvegia dove risiedo, è stato un incendio in un grosso parcheggio che ha coinvolto centinaia di auto. Per settimane la colpa è stata affibbiata ad una delle Tesla presenti nel parcheggio, quando poi l’indagine dei VVFF ha dimostrato che l’origine era un vecchio diesel.
A dimostrazione di ciò, non esiste da nessuna parte una norma che impedisce il parcheggio di una EV in un garage chiuso, cosa che capita per altri tipi di alimentazione…
ok, Nicola, c’era quasi riuscito…
complimenti
🙂
stia bene
Allora non mi sono spiegato bene, io non sto scrivendo di quello che penso io, ma di quello che pensano le persone con cui anche per caso ho occasione di parlare dell’argomento.
In buona sostanza l’impatto mediatico sull’immaginario collettivo è che Tesla=incendio e batteria auto elettrica=quasi incendio (e si dimenticano cosa hanno in tasca e sulla scrivania).
Le statistiche dei pompieri le conosco anche io, so bene che il rapporto è 1 a n auto termiche.
Ma la massa le cose le vede così, come le colonnine care, e tutto il resto.
Se l’obbiettivo è quello di fare in modo che l’auto elettrica diventi di massa i problemi, le criticità che ho rilevato io sono quelle che ho dettagliato e bisogna fare in modo che vengano superate,
se invece l’obbiettivo è quello del club di impallinati che si dicono l’un l’altro i pregi e le caratteristiche delle auto elettriche – avanti pure.
Quindi bisogna superare un problema che non esiste. Interessante approccio il suo!
Ascolti, ripeto, sei lei va a leggere i miei post passati capisce che la mia posizione è più che favorevole, sono quasi promotore.
Cercando di interessare le persone alla cosa ho ricevuto una serie di osservazioni: il costo del Kw alle colonnine è una dato di fatto, il fatto che il metano per alcune persone sia economicamente più conveniente pure, per la questione incendi la statistica dice di no, ma se nella testa delle persone ha fatto breccia vuol dire che esiste.
Vaielettrico potrebbe intercedere presso colore che fanno il prezzo alle colonnine e fare in modo che diventino convenienti, potrebbe richiamare di tanto in tanto il problema incendi e dopo aver analizzato le cause, la statistica passata potrebbe fare una statistica recente al fine di abbassare l’ansia nelle persone.
Se invece non lo ritenete utile amen, la diffusione dell’auto elettrica sarà meno incentivata e veloce rispetto a quella che potrebbe essere con un po di impegno da parte di chi se ne occupa.
E riaggiungo, altri due paure sono i campi elettromagnetici provenienti dai motori (che su Model 3 con apposito strumento non ho rilevato) e l’alta tensione in caso di incidente.
Fate un bel servizio prendendo in esame varie vetture e verificate sia quelli di bassa frequenza (motori) che ad alta frequenza (bluetooth, rfid, wifi ecc.).
Fate un bel servizio dove spiegate bene e chiaro come reagiscono i vari sistemi di sicurezza per l’alta tensione.
E sti servizi non è che una volta fatti basta, ogni tanto vanno rifatti un pò come il richiamo dell’antitetanica in quanto a questo mondo si affacciano nuove persone e poi le auto hanno una loro evoluzione continua.
Nicola, sono d’accordo con lei che le colonnine andrebbero segnalate con dei cartelli. Ne parlo giusto qui: https://www.vaielettrico.it/servono-cartelloni-per-far-vedere-le-colonnine/
Ma non per il motivo che intende lei.
Chi guida elettrico a lungo raggio, sa esattamente dove si fermerà a caricare. Non aspetta certo di vedere per caso un punto di ricarica. Si affida al computer di bordo dell’auto o allo smartphone.
Si ho capì, ma mi sto sempre mettendo dei panni di coloro che magari non hanno lo smarphone (per età, manualità ecc. o ce l’hanno ma hanno difficoltà a gestirlo) e magari non sono particolarmente abili nel manovrare l’eventuale (non sempre presente) navigatore di bordo.
Ripeto faccio il Sciur Brambilla e la Sciura Pina.
Poi per quanto riguarda i costi delle colonnine purtroppo sono troppo alti, non sono per nulla convenienti.
Certo puoi acquistare dei pacchetti, ma hanno una scadenza e magari (ipotizzo) una limitata compatibilità con altre colonnine, ti danno altre cose a cui pensare, con cui fare i conti ecc.
La gente vuole vivere tranquilla senza troppe balle a cui correre dietro.
Io sto cercando di dare un contributo portando nel forum alcune delle osservazioni, riflessioni che ho in risposta da coloro con cui faccio apostolato.
Ripeto, finché siamo qui tra elettrico-convinti a contarcela su, va tutto bene ma fuori da questo forum il mondo è diverso, e la transizione ha bisogno della maggioranza che sta fuori non dei 3 gatti impallinati (come ci definisce quel P. di Tavares) che siamo noi.
No Nicola, qui non siamo tutti pro elettrico. E meno male. Altrimenti non servimmo a nulla.
Il sig. Brambilla durante tutto l’anno non utilizzerà mai le colonnine.
Quando andrà in vacanza, se la destinazione sarà più lontana dell’autonomia della sua auto forse si. In quel caso, programmerà una sosta. Imparerà a farlo.
Il sig. Brambilla non ha bisogno di pacchetti per l’utilizzo sporadico che deve fare delle colonnine pubbliche.
Nicola, ma non servono molte app, basta una carta rfid fisica, con un contratto flat, come un abbinamento del telefono, per capirci, e si ricarica alla stragrande maggioranza delle colonnine. E per il sig, Brambilla o la sicura Pina, diventa più facile che usare il bancomat.
Premetto: l’elettrico non è per tutti, non ci si deve ostinare a cercare la motorizzazione universale. A cercare di convjncere la gente. Lasciate stare. Al momemto è evidente che vi sono casi in cui conviene ed altri in cui non conviene. Ognuno deve fare una analisi di come usa la macchina e di come e dove può ricaricarla. La mia esperienza personale: da fermo sostenitore ed utilizzatore del metano (350000mk in 10 anni con 2 macchine) adesso sono passato a 100% elettrico…ma perché posso ricaricare dal garage. 6000km in 4 mesi (1500 al mese di cui la metà autostrada ed il resto urbano ed extra urbano) la macchina è una VW e-Up -dai 200 ai 300km di autonomia reale a seconda del campo di utilizzo- peccato non ne facciano più) consumo medio GLOBALE tenuto conto che è inverno, riscaldamento etc etc 12.5kWh/100km ossia in totale per i 6000km fatti ho speso 150€. Ognuno poi faccia i conti con la propria esperienza a metano… però a qs economicità non so quanti ci arrivino, senza poi contare l’esperienza di guida e la piacevolezza che è guidare una elettrica. Altro che l’alloffiamento della macchina provocato dal metano (almeno nel 100% delle convertite a metano). Ripeto l’elettrico non è e non deve essere per il momento (e meno male sennò sai che dramma alle colonnine) per tutti. Se si ha la fortuna di caricare a casa la notte bene allora è perfetto e non si ha più il problema di dover fare rifornimento…ogni mattina è piena, altrimenti mglio aspettare 2- 3 anni
Sono d’accordo con te, anch’io ho avuto due metano, ed anch’io non mi separerei più dalla EV. Concordo sulla necessità (ad OGGI) di avere un punto di ricarica privato (domestico o lavoro) per rendere la cosa sostenibile, e questo per almeno i seguenti motivi:
– comodità
– costo dei KW molto più alto per le colonnine (50 €cent/KWH) in confronto alla rete domestica (15 €cent/KW)
– possibilità di ricarica in AC a 10KW con ridotto stress della batteria e conseguente sua maggior durata. Di quanto? chi può dirlo…
Fino ad allora, continuo a credere che la diffusione capillare degli EV non si avrà finche non si affermeranno reti per lo scambio veloce della batteria (BSS), soluzione che richiede una maggior maturità del mercato automobilistico. Vedrete, ci arriveremo… (vedi NIO , ad es.)
Non è così perché chi ha un’auto elettrica ha la fortuna di avere il box.
Ma dato che la maggior parte degli abitanti (io abito a Milano città e le assicuro che è la realtà) non ha il box, se il Sciur Brambilla o la Sig.ra Pina prendessero un’auto elettrica, di sicuro sarebbero obbligati a ricaricare presso le colonnine pubbliche.
Ci sono anche tante infrastrutture che offrono ricariche gratis, come centri commerciali, penso alla catena iper, Esselunga, Lidl, ove nel tempo di una spesa ricarichi gratuitamente l’auto.
Esselunga (perlomeno nella mia zona) ospita quelle di Enel X a pagamento.
Ok, Athos, ma non puoi basare l’utilizzo dell’auto totalmente su questo. Nel caso in cui non hai la possibilità di utilizzare quella colonnina, cosa fai?
La mia risposta era per dire che se si vuole fare, si può.
Se anche dovessi caricare sempre alle colonnine, ed arrivare ad un pareggio di costi con una termica, ma inquinando molto di meno, perché non farlo?
Se non ho il box, e mi ricarico 2 volte a settimana ad una colonnina a pagamento, una la faccio mentre faccio la spesa, ed un’altra mentre mi faccio 4 passi per il centro, non è meglio? Meno inquinamento, meno rumore…
Se il Sig. Brambilla acquistasse un’auto elettrica senza essersi assicurato di poterla ricarica al lavoro o a casa, farebbe un certo azzardo. E mi auguro che il sig. Brambilla sia abbastanza sensato da capire che non può trattare un’elettrica alla stregua di una termica. Un’elettrica, di norma, non si porta a rifornire (ricaricare), come si fa con una termica. Almeno a oggi, la cosa non può funzionare.
In ogni caso, almeno tra i nostri lettori, ad avere il box sono in tanti.
https://www.vaielettrico.it/identikit-dei-lettori/
Il vero comportamento green è convertire le vecchie benzina e diesel a metano o ibrido:
Rimando lo smaltimento del mezzo e non devo creare una nuova infrastruttura di rifornimento che c’è già.
Mi sono informato per la mia vecchia 147 ancora in stato di grazia….8000 eur per i due motori e 16.000 o 18.000 (non ricordo bene) per le batterie.
A questi prezzi lo può fare solo uno che i soldi li raccoglie sulle piante.
In un ottica di risparmio ambientale sono d’accordo.
(anche se così avremmo veicoli meno efficienti, sicuri e tecnologici di quelli concepiti direttamente in elettrico)
Ma i costi di questa conversione sono generalmente alti.
In Italia sono invece:
– fin troppo alti (e non ne comprendo il motivo),
– con minori incentivi economici
– e con una burocrazia totalmente avversa nonché costosa.
Mi chiedo se tanta avversione sia stupida miopia o se vi siano buoni motivi per cui non elettrificare parte dell’esistente parco macchine.
Ho letto che la Redazione sta raccogliendo informazioni di chi pratica retrofit.
Sarebbe interessante approfondire (non solo i costi) per capire se metterci una pietra tombale oppure diventare forti sostenitori di un VaiElettrico tanto nuovo quanto “retrofittato”.
Francamente non capisco come considerare ancora il metano tra le scelte possibili essendo ormai in dismissione pure in quei pochi paesi(come l’Italia)in cui in qualche misura in passato si era puntato.
I numeri del metano sono stati sempre impietosi,pure nei momenti di maggiore espansione,espansione che per altro è sempre rimasta limitata.
Ed in effetti ormai quasi tutti i costruttori hanno abbandonato (o sono sulla via per fatìrlo)questo tipo di motorizzazione.
Fare un confronto con l’elettrico diventa perciò…impietoso proprio per l’elettrico stesso,’costretto’ ancora a misurarsi con gli eterni ultimi in classifica.
Il metano negli anni è sempre stato “castrato” da politici e petrolieri in quanto rende poco (a loro) al punto che lo hanno sempre visto come un fastidio, che pur essendo presente in modo molto capillare sul territorio (ovviamente meno della corrente elettrica ma un miliardo di volte in più di benzina, gasolio e gpl) non è mai stato promosso a dovere.
Per un distributore a metano basta un compressore da 200 bar, invece per il gasoli ed i pericolosissimi gpl e benzina occorrono cisterne e autocisterne che viaggiano tutto il giorno inquinando, creando traffico ecc.
Per produrre il metano basta un giacimento, poi viene intubato, liquefatto e rigassificato ma con un impatto ambientale minimo.
Invece per gasolio, benzina e gpl è tra estrazione, trasporto, raffinazione, ri trasporto ed evaporazioni, scarti del petrolio ecc. è una tragedia ambientale.
Ovviamente l’elettrico è meglio di tutti i combustibili sopra citati (pure del metano), ma come ho detto prima se non lo rendi appetibile al Sciur Brambilla ed ala Sciura Pina al taca no (non attacca), è i prezzi delle colonnine al momento disincentivano (e pure quelli di Tesla).
Più della metà del gas americano viene estratto con il fracking. Se le sembra minimo l’impatto ambientale…
Intendo minimo rispetto a petrolio e derivati.
Qui in Europa s.e. (mi corregga se sbaglio) noi lo prendiamo dall’Est e dall’Africa ma senza fracking o sbaglio?
Anche l’estrazione del petrolio è poco impattante in Arabia Saudita e moltissimo in Nigeria, Canada, Brasile. La valutazione sulla sostenibilità delle fonti fossili va fatta a livello globale.
Sig. Degli Esposti, ma secondo lei:
– quando fuoriesce dal pozzo impatta di più il petrolio o il metano?
– quando viene trasportato impatta di più una petroliera o un tubo con dentro il metano che scorre?
– impatta di più la raffinazione del petrolio o la rigassificazione del metano?
– impatta di più l’autobotte (traffico, inquinamento, incidenti) o un tubo che trasporta metano?
– nel momento del rifornimento impatta di più l’evaporazione di gasolio o benzina oppure il collegamento sigillato del metano?
Guardi Nicola, la invito solo a considerare anche il metano come un carburante inquinante. Per l’effetto serra, per esempio, è 30 volte più dannoso della CO2 e la dispersione è significativa in fase di estrazione e di trasporto. Detto ciò eviterei di perdere giornate in dibattiti generici. Se la cosa la appassiona, porti lei le risposte (con i numeri) anzichè fare domande.
So benissimo che inquina più dell’elettrico, ma da come ne parlava nel post precedente me lo paragonava a petrolio e derivati?!?!!?!?
Premesso che l’elettrico è il paradiso (e questo è fuori da ogni dubbio),
il petrolio e i derivati sono il peggior inferno,
e non sono assolutamente paragonabili al metano che al limite potremmo definire purgatorio.
Purtroppo e ripeto purtroppo al momento le elettriche viaggiano per circa il.60% a metano
Per fortuna viaggiano per il 40% a rinnovabili. E possono solo migliorare. Le termiche no.
Innanzitutto dipende da dove si vive. In Trentino (e non solo) ad esempio il 100% dell’energia è da rinnovabili. In ogni caso, anche dove il mix è 40/100, le elettriche sono già oggi più efficienti.
Però il metano bruciato in una moderna centrale termoelettrica a ciclo combinato, si ha un rendimento del 50%/60% pari a 2/3 volte a quello di un motore endotermico a metano.
Perché si ostina a concentrarsi sulle colonnine pubbliche? Non capisco. Anzi, lo capisco. Lei crede che è lì che avvengano la maggior parte dei “rifornimenti”. Non è così.
Non è che mi ostino, io cerco di riportare i commenti e le riflessioni della maggioranza delle persone, che acquista ancora auto a benzina o gasolio, che vede il metano come qualcosa di ancora valido, se non migliore dal punto di vista economico.
La rivoluzione elettrica non la si può fare solo con gli impallinati dell’ambiente, gli appassionati dell’elettrico e con coloro che odiano i petrolieri, occorre che l’elettrico sia scelto dalla massa che però oltre alla naturale e comprensibile diffidenza verso il nuovo nel proprio percorso mentale verso l’elettrico trova ancora ostacoli, mancate convenienze ecc. che alla fine se uno ci pensa non sono campate per aria.
E noi, che le elettriche le guidiamo già da anni, siamo qui proprio per evitare che l’approccio all’elettrico sia quello che si ha con un’auto termica.
il guidatore di un’auto elettrica usa solo marginalmente le colonnine pubbliche. Ci sono moltissimi utenti che guidano un’auto elettrica da anni e non hanno ricaricato una sola volta presso una colonnina pubblica. La diffidenza nasce dalla mancata conoscenza, Nicola. E’ comprensibile, certo, ma non per questo l’approccio deve essere quello di rendere le auto elettriche il più possibile simili alle termiche. Anzi, sarebbe diabolico farlo.
Io sto riportando i commenti, le riflessioni della maggioranza delle persone con le quali ho avuto occasione di parlare di elettrico.
Ribadisco io sono convinto, ma io, lei, e tutti coloro che scrivono su questo forum mo non siamo la massa, se sulla terra c’eravamo solo noi la rivoluzione era quasi fatta, ma ci sono anche gli altri……………io sto riportando solo dei dubbi, delle argomentazioni del resto del mondo.
E ci credo che rifornimenti presso le colonnine sono pochi, tra coloro che non hanno garage (o non lo possono/vogliono corredare di colonnina?!?!?!!?) ben pochi hanno un’auto elettrica.
Nicola, ora ho capito! lei é per l’elettrico, ma sente il bisogno impellente di rappresentare chi è “no-elettrico” e al più i “non può elettrico”. La sua canzone é poi sempre la stessa, alcune difficoltà reali miste a un mucchio di fake e luoghi comuni per concludere che allora basta: “niente elettrico!” ed é meglio restare con le fossili, anche per rispetto di Brambilla e Esposito! Il suo altruismo é impagabile. Le consiglio però di guardare bene ai numeri di quante case e condomini con garage o posto auto ci sono in Italia, quanti parcheggi pubblici e privati potrebbero diventare fotovoltaici ed elettrici. Così vedrà che ci sono anche tanti potenziali “più elettrico” che vorrebbero essere rappresentati, che sono a poche informazioni corrette, a pochi euro o a poche semplificazioni normative dal diventare “elettrici”. Quanti usano l’auto per meno di 30 km al giorno che si recuperano con una schuko in meno di una notte o a una colonnina senza fast e senza ma.
Non dimentichi poi che il numero di colonnine aumenta anche in proporzione al numero di utenti per ovvie logiche di mercato. Sono grandezze in crescita da alcuni anni.
Il suo resto del mondo é proprio un bel concetto…
Certo che è così!
La maggior parte delle ricariche avvengono tramite colonnine.
I numeri dicono altro? Vero.
È un vizio della statistica: campione selettivo!
Siccome chi può ricaricare autonomamente è, al momento, tra i possibili utilizzatori che possono trarne più vantaggio ecco che chi ha un’elettrica ricarica in casa (o lavoro, albergo, ecc…) e solo in extrema ratio alle colonnine.
Ma in questa fase è un dato in forte correlazione con l’utilizzatore tipo.
Se vogliamo fare il salto ed ampliare il campione ecco che la ricarica per strada diventa significativa se non l’unica per milioni di veicoli. Guarda caso la maggior parte (e così la statistica ringrazia).
A quel punto costi e praticità della colonnina diventano determinanti.
Non è un caso che i piani di sviluppo prevedono una ricarica di fatto continua tramite smart grid diffusa.
Ogni qualvolta il veicolo sarà parcheggiato sarà connesso alla rete elettrica, per prendere o cedere energia.
Con l’induzione si pensa ad uno scambio di energia anche in corsa tramite asfalti “elettrificati”.
Questo proprio perché non tutti possono ricaricare in casa e la colonnina, o meglio la sua evoluzione, sono il must per (quasi) tutti.
Il metano nei confronti dell’ozono è un gas che ha effetti negativi moooolto più nefasti che della CO2. Non può essere un’alternativa ecologica. Non si può sempre mettere davanti l’aspetto economico, che poi è minimo rispetto all’elettrico. Lo hanno capito anche le case automobilistiche, che di fatto lo stanno abbandonando. I punti di rifornimento del metano saranno sempre meno, mentre aumenteranno e di molto le colonnine di ricarica elettrica!
risparmiare, senza preoccuparsi di altro.
LeOn, mentre lei guarda alle possibili evoluzioni future delle infrastrutture e del mercato, il mondo non si ferma ad aspettarla. Non crede?
Purtroppo le colonnine sono troppo care e ti portano i costi vicino alla benzina ed al doppio (quasi rispetto al metano).
Con al Passat Variant a metano in autostrada per andare al mare (vettura carica ma senza nulla sul tetto) con 10 eur faccio 230km.
Se lo facessi con una ipotetica Model 3 che largo circa potrebbe fare 5 con un Kw, con lo 0,38 eur di costo della ricarica Supercharger sarebbero eur 17,48 (anche qui qualcosa meno del doppio).
Se si vuole veramente fare la rivoluzione elettrica i costi delle colonnine devono scendere, altrimenti la gente continua ad andare a benzina, o ancora meglio gasolio o metano, in quanto non tutti hanno il garage.
A mio avviso la mossa di Tesla di aumentare l’SC da 0,30 a 0,38 è un autogol (ed è (per me ovviamente) il secondo dopo aver contribuito a dare credibilità a i Bit Coin, che tutto sono meno che credibili).
In questo modo chi viaggia molto in autostrada si tiene il diesel (e si evita le menate della ricarica elettrica).
Ovviamente parlo di coloro che non hanno sensibilità ambientale.
Dubito che bastino 10€, sarà qualcosina in più poi ci sono anche i tagliandi.Secondo me in autostrada ci vorranno 5kg di gas per 100km 1€ al Kg + tagliandi 6€/100km
L’elettrico è vantaggioso più sull’urbano/extraurbano grazie alla frenata rigenerativa, sull’autostrada si punta sulla ricarica iniziale fatta a casa si viaggia sui 3€/100km, un po di Fast giusto per completare l’itinerario e li si sale per l’EV sulle cifre che scrivi tu, A casa il costo del kWh, tolti i costi fissi della bolletta, è di 15c/kWh
Bisogna fare una media generale tra tragitti urbani/extraurbani 2,5€/100km e autostrada 7,5€/100km , se l’auto è usata per più del 70% della sua percorrenza complessiva in autostrada il metano conviene di più.
“tagliandi 6€/100km”.
Tagliandi da 900 € ogni 15.000 km o 1.800 ogni 30000 ?
Mi pare che stiate facendo lo stesso gioco di quelli che vogliono cambiare le batterie ogni 8 anni.
Intendevo con 6€/100km la somma tra rifornimento e quota tagliandi, cioè non so ogni quanto si fa tagliando con una metano, ogni 15.000km costo 150€? sarebbe 1€/100km per i tagliandi da aggiungersi al costo del rifornimento
Io con la Passat Ecofuel tagliandi da 900 eur non li ho mai visti, in genere si aggirano attorno ai 200/300, confermo ogni 15.000, e confermo anche che sicuramente un’auto termica ha infinite più possibilità di farti spendere soldi in più in riparazioni.
Beninteso io sono pro elettrico e sposo in pieno quanto dice il Sig. Armaroli, ma mi sembra doveroso riportare la realtà, ovvero le colonnine sono troppo care, e chi può vivere solo di quelle spende cifre da benzina o diesel per i rifornimenti.
E con il metano rispetto alle colonnine si spende meno.
Ah dimenticavo, ricaricando a casa la Model 3 L.R. (con un 3Kw) che costi fissi esclusi mi costa 0.11 – 0.1+IVA la Kw utilizzandola nel traffico extraurbano ed autostradale del lunedi mattina alle ore 7.00-7.30 ho fatto 7,4 km con un Kw pari a 1,80 eur per 100km.
Ma io ho il garage, che molti, anzi moltissimi non hanno.
Nicola, al di là del fatto che chi guida elettrico ricarica per la maggior parte a casa, non è esattamente così. Con una flat, anche presso le colonnine pubbliche, si arriva a tariffe attorno a 0,18 Euro/kWh
Io ho avuto una Tesla Model 3 per qualche gg è i prezzi Enel X senza abbonamento erano 0.45 al Kw ed all’epoca gli SC erano gratis ma oggi (purtroppo) sono a 0.38 e secondo me è una cifra assurda, che posso digerire io che odio i petrolieri, ma il Sig. Brambilla e la Sig.a Pina arrivano alla conclusione che tanto vale andare avanti con la loro auto diesel/benzina finché non arriveranno i blocchi (largo circa tra 15 anni).
E la differenza non la facciamo io e lei, la fa la massa e la massa del surriscaldamento del pianeta terra ne ha sentito parlare si, ma solleva le spalle, alla sola idea di avere l’impegno di stare con l’auto ferma alla colonnina per 20-30 o anche 60 minuti non ne ha neppure per le balle, figuriamoci poi se gliela fai pagare pure cara, ti mandano dove mandano le buonissime caramelle Falqui.
Purtroppo al momento ci sono delle condizioni che fanno avere ragione a Tavares: “l’auto elettrica è solo per gli impallinati dell’ambiente”.
Lei sta dando per scontato che la maggior parte delle ricariche chi ha un’elettrica le faccia presso le fast. Non è così. E dove è così, non ricarica a questi prezzi ma a molto molto meno.
Io ho ricaricato a Enel X ad una colonnina a corrente alternata (nella mia zona vedo solo quelle) da 22Kw che però la Model 3 riesce ad utilizzare fino a 11Kw….e fast proprio non era e non è tuttora.
Ah, le ho cercate con l’app Next Charge, se no manco si trovavavano.
Avrebbe voluto trovarla seguendo i cartelli?
Quindi? Non la seguo.
Premetto che io sono favorevolissimo all’elettrico (se legge i miei post passati si capisce) ma in molti casi le colonnine non sono di facile individuazione, se non hai lo smartphone non le trovi. Per i distributori di combustibili fossili i cartelli ci sono, per le attività commerciali pure, a mio avviso un minimo di cartello sulla strada principale che ti segnala la presenza di una colonnina con tanto di direzione non farebbe male, e non costerebbe neppure cifre assurde.
Ribadisco, sto ragionando come il Sciur Brambilla e la Sciura Pina.
Nicola, se anche fosse, ricaricano sempre a casa con un costo di 0,16€/kWh, (con il FV 0!06), se quella volta che faccio un viaggio mi costa di più caricare fuori ad una colonnina FAST, non fa nulla. Il bilancio complessivo, comunque è a favore dell’elettricità.
Ciao
Lo so, io sto ragionando mettendomi nei panni della maggioranza delle persone che il garage non ce l’ha, e pure come le persone che si approcciano all’ambiente ed alle particolarità gestionali dell’elettrico in modo superficiale.
Qui siamo tutti convinti, pace, ma a mio avviso non ci sono le condizioni per convincere, far scegliere, far fare il clic nel cervello a coloro che come sopra ho scritto non hanno garage, vedono l’auto come un elettrodomestico sul quale ragionano in modo superficiale, sono ancora dubbiosi sul cambiamento climatico che si sta verificando ecc.
Noi i piccoli accorgimenti/sacrifici per gestire un’auto elettrica li facciamo volentieri ed alla fine non ci pesano neanche più in quanto entrano nell’abitudine e ci vediamo anche dei vantaggi (l’auto con il pieno fatto tutte le mattine ecc.), ma la massa non ragiona come noi.
Faccio l’esempio di un mio collega (classe 1960) diplomato con inquadramento direttivo che ha pure il garage in condominio: parlando dell’auto elettrica le prime cose che ha detto sono state: eh ma poi devi mettere anche quel coso in garage, e poi se fa come le Tesla che prende fuoco? Oh sopra ci abita della gente!!! E quando vado a Riccione devo anche pensare a fermarmi in tempo per ricaricare ecc. che palle.
E non è solo lui che ragiona in questo modo, ed al costo alle colonnine manco ci siamo arrivati, l’ha bocciata prima……….e non è l’unico, è la maggioranza.
Chi viaggia molto in autostrada, generalmente si trova in una di queste situazioni:
1. non ha un’elettrica
2. ha un’elettrica e percorre tratte singole che gli consentono di non ricaricare lungo il percorso, ma a casa e al limite a destinazione. Pertanto non è interessato dai costi delle colonnine pubbliche
3. ha un’elettrica e percorrenze che richiedono la ricarica presso le fast pubbliche. Ma proprio perché il suo uso è intensivo, non paga a consumo, ma ha una tariffa flat, attraverso la quale il costo a kWh si abbatte drasticamente
Parliamo in ogni caso della minoranza degli utenti. Ricordo a tutti che la percorrenza media nazionale è attorno ai 12 km al giorno.
Da possessore di una e-Golf, per un uso quotidiano, trovo molto comodo potermi rifornire a casa. Con il metano non si ha un’autonomia uguale a quella del benzina, bisogna prevedere di andare spesso da un distributore e che abbia il metano.
Solo questa praticità sovrasta eventuali differenze sulle spese di gestione che comunque ad occhio in caso di urbano ed extraurbano, grazie alla frenata rigenerativa, sono inferiori per le EV di un 50% rispetto al metano. 1 kWh casalingo 15c, Urbano estraurbano 14 kWh/100km, efficienza ricarica 80% = 2/3€. Metano 5Kg /100km 1€ al Kg di gas più tagliando ogni 15.000km 5€/6€
Tutte le auto a metano hanno un piccolo o grande serbatoio a benzina dai 9 della Golf, ai 30 della mia Passat, ai 45 della GPunto ecc.
Ok, ma purtroppo, se usata a benzina, un’auto a metano aumenta ulteriormente la propria distanza da un’elettrica, non crede?
Sicuramente, era solo per dovere di cronaca. Io in 10 anni di metano (per dire oltre al metano hai un salvagente (non resti in mutande) solo una volta sono stato costretto ad usare la benzina.
Vado il Liguria, in Trentino, in Val Vigezzo utilizzando solo il metano e senza mai andare a benzina (tranne all’accensione la Panda e per 1 km dopo il rifornimento la Passat).
Non so i consumi con la panda, ma se con la golf faccio i 20 con un Kg di metano mi levano la patente in 15 giorni.
Rifornimento di oggi 270 km 8.8 €: 90% autostrada a velocità codice prezzo 0,899 €/Kg e gomme da neve.
La Golf (e tutte le sue cugine A3, Leon, Octavia) ha il miglior motore a metano che sia mai stato costruito.
Per una settimana ho avuto una A3 g-tron 1.4 (prima serie) e mi creda consumava meno della GPunto (ed in modo tangibile).
Congratulazioni, se la tenga stretta soprattutto se con il cambio meccanico.
Interessante potremmo confrontare due Golf una elettrica e una a metano.
La e-Golf è più economica in Urbano/Extraurbano e rifornimento a casa, la G-Golf è più economica in caso di un lungo viaggio autostradale.
Quindi da qualche parte c’è un punto di viraggio, cioè a seconda di quanto incide la percorrenza autostradale sul complessivo dei chilometri percorsi in un anno, conviene più una o l’altra.
Io per esempio Urbano/Etraurbano media su un anno così come leggo da We Connect 13,7 kWk/100km calcolando un efficienza ricarica 80% costo energia a casa tolti i costi fissi 15c/kWh avrei 2,5€/100km
In Autostrada 16kWh/100km efficienza ricarica 80% costo alle colonnine pubbliche 38c/kWh 7,6€/100km
Tu per i consumi sei a 3,15€/100km ( Prendo per buono che consumi 3,6 kg/100km di metano ) arrotondiamo per considerare il maggior costo tagliandi a 4€/100km tra rifornimento e quota parte maggior tagliandi.
Grossomodo parrebbe che il punto di viraggio sia a 2/3 Urbano/Extraurbano e rifornimento a casa e 1/3 Autostrada e rifornimento alle colonnine pubbliche.
Qualche scomodità in più di rifornimento per la G-Golf se non hai un distributore di metano lungo i percorsi abituali
Comunque complimenti per la G-Golf veramente economica nei percorsi autostradali, dammi una conferma fuori dai denti, mi confermi che in autostrada registri un consumo di 3,6kg/100km di metano? Mia curiosità personale giusto per cercare di calcolare con più esattezza il punto di viraggio.Perchè sul sito della VW ciclo WLTP consumo ciclo combinato danno 4,2 kg/100km,
Nel raffronto con il punto di viraggio quando si calcola i chilometri autostradali , sarebbe da togliere dal conteggio degli autosdradali i primi 200km fatti per viaggio perché li si fanno con l’energia ricaricata a casa a 15c/kWh
Se puoi ricaricarla a casa si, l’elettrico vince, ma se devi andare alla colonnina a 0,45 al Kw conviene la Panda a metano.
Con la Panda NP (ancora quella con 84 cavalli) con 10 eur di metano se vado normale faccio 300km, con una elettrica, che faccia anche 7 con un Kw a 0,45 alla fine sono 19 euro (cribbio, quasi il doppio).
Quali sono le colonnina a 0,45€/kWh?
Enel X
EnelX quick sono a 0,40; le fast a 0,50
Concordo con Riccardo, se si parla di seconda auto ad uso citycar… non ci sono santi che tengano!
Possiedo sia una piccola EV (Citroen C-Zero) che una Punto a metano. Per me il problema non si pone: in città si adopera solo l’elettrico. Troppi vantaggi di economia di esercizio, manutenzione, comfort. Così la Punto è relegata ai viaggi maggiori di 100 KM. E date le restrizioni per il covid-19, ultimamente di kilometri ne fa proprio pochini, poverina…