Si moltiplicano le City Plug di A2A a Milano. Oliver ce ne segnala tre e le chiama “vie della ricarica” per le numerose colonnine da 7 kW installate in ognuna di esse. Una manna per chi, non avendo garage, può utilizzarle per le ricariche notturne. Ma c’è un problema: non sono previsti stalli riservati e i posti auto sono sempre occupati da veicoli termici. Che fare? Oliver ha un’idea al proposito…Inviate domande e osservazioni a info@vaielettrico.it.
“In questi mesi A2A ha installato delle colonnine in un modo che non avevo visto prima, in almeno 3 zone di Milano centro-nord. Sono piccole e sono tante, e ora che stanno venendo attivate vedo che sono da 7 kW, quindi ideali per parcheggi lunghi (magari notturni!).
Hanno un impatto estetico minimo e penso che siano il futuro della mobilità elettrica in città.
L’attivazione risale proprio a questi giorni, infatti non tutte sono ancora operative. In almeno due installazioni hanno occupato praticamente tutti i parcheggi di un’intera strada.
Ci vorrebbero stalli riservati, almeno di notte
Avendo una BEV, sono contento che stia aumentando la già ottima offerta e spero che questo modello venga replicato in altre città. Ma se avessi una termica sarei infuriato, visto che a Milano il parcheggio va a peso d’oro. Al momento NON sono stati fatti cambi di segnaletica, infatti le termiche si parcheggiano tranquillamente (come se il cartello con divieto fosse efficace, ma questo è un altro discorso).
Avete informazioni o volete fare previsioni su come verranno gestite, da me soprannominate, queste “vie della ricarica”? Secondo me avrebbe senso concedere un uso “misto” nelle ore diurne ma renderle esclusive alla ricarica in quelle notturne. Ma come ben sappiamo in Italia queste cose non funzionano…„. Oliver
Elettriche stritolate nella guerra dei parcheggi
Risposta- Complimenti per aver coniato il soprannome “vie della ricarica”, molto efficace; ma in realtà queste installazioni un nome l’anno già: si chiamano City Plug. Le prime sorsero a Brescia nella primavera del 2023 e Vaielettrico ne diede ampia notizia aggiungendo che, come dice lei, sarebbero state la soluzione finale per gli elettromobilisti residenti nei centri delle grandi città.
Ne abbiamo poi riparlato con l’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini in questo articolo e con chi le ha materialmente inventate e ne segue lo sviluppo, Fabio Pressi, AD di A2A E-mobility e oggi presidente di Motus-E. Ci dissero che per ogni gruppo di colonnine installate, avrebbero riservato alcuni stalli alle auto 100% elettriche, lasciando gli altri a posteggio libero. Pronti ad adeguare la situazione man mano che le BEV si fossero diffuse.
Ma un equilibrio andrà pur trovato
Passati due anni, A2A avrà indicazioni più precise e avrà fatto le sue valutazioni. Certo: con meno dell’1% di elettrico circolante, è impensabile togliere troppi preziosi posti auto al restante 99%. Ma è altrettanto impensabile che, in una competizione così sbilanciata, gli elettromobilisti possano avere qualche speranza di trovare uno stallo disponibile per la ricarica e, di conseguenza, che A2A possa rientrare dall’investimento con il ricavato della vendita di energia. Far prendere aria (e acqua) a colonnine deserte non penso rientri nella strategia aziendale.
Dunque un equilibrio dovrà essere trovato. La sua proposta ci pare molto sensata, seppur difficile da attuare e soprattutto da far rispettare, vista l’idiosincrasia degli italiani verso tutti i divieti.
LEGGI anche “A2A E-Mobility, 26.000 punti di ricarica nei piani dell’AD Fabio Pressi” e guarda il VIDEO
Basterebbe mettere la sosta a tempo! chi non ricarica può sostare max 4 ore poi si porta via col carro attrezzi, i residenti possono anche non pagare ma devono rispettare gli orari!!! In Germania si trovano parcheggi ovunque ma dopo 3 ore la rimozione è sicura
Il senso di questi stalli è proprio che non sia un posto riservato. Che tu sia termico o elettrico non cambia nulla, dovrebbe essere così qualunque parcheggio. Anche perché così uno non deve correre a spostare la macchina appena finita la ricarica. Per le fast chiaro che bisogna avere il posto riservato, per queste no
Un aspetto che non ho menzionato nella mail è: con questi approcci di parcheggio “misto” (qualunque modo di sceglierà) renderanno totalmente inutili gli indicatori di quante colonnine sono disponibili.
A Milano non ho il box, quindi faccio affidamento su colonnine pubbliche e sulla loro disponibilità. Credo che in futuro ci si dovrà evolvere con una strumentazione che segnali se il posto è fisicamente disponibile.
Inoltre, se saranno costantemente occupate da termiche, non si rientrerà mai dall’investimento.
condivido in pieno:
sensori occupazione posto auto (senza ricarica avviata) 👍🏼👍🏼da un lato agevolano gli utenti (sapendo dove si può andare a caricare tra le colonnine viste come “libere” e funzionanti) e giustamente dall’altro difendono gli investimenti (con soldi privati o pubblici è uguale).
Sarebbe anche da posizionare un palo con telecamera a difesa della “sicurezza della colonnina” per evitare furti/danneggiamenti ed eventualmente documentare usi impropri dello spazio di ricarica; penso converrebbe anche ai Comuni poter elevare contravvenzioni (magari con semplici ausiliari della sosta appositamente formati), visto che a breve non potranno più “far cassa” con gli autovelox.
Non funzionano all’esselunga quei sensori lì figurati all’aperto in città
Nel dubbio e nell’attesa io mi sono comprato un cavo AC da 7 metri.
Io farei in modo che ogni pompa di benzina (o quantomeno quelle che hanno spazio, cioè quasi tutte) crei degli stalli per le auto elettriche avendo ampli spazi a disposizione senza togliere niente ai benzinai ma aggiungendo un altra fonte di reddito. Inoltre avendo quasi tutte delle coperture, potrebbero riempirle di pannelli fotovoltaici, così da autoprodurre l’energia che venderanno
Visto che chi compra una vettura elettrica/elettrificata SICURAMENTE ha un reddito adeguato, penso sia il caso di incentivare all’installazione di WB in aziende/uffici pubblici e privati, per far caricare quando siamo al lavoro (almeno 6/8 ore al giorno di sosta ! ) visto che l’energia elettrica è indispensabile anche alle attività lavorative bisogna favorire sia la produzione autonoma (FV etc) che l’ACCUMULO (stabilizza le reti e rende resilienti nei casi di guasti/interruzioni).
L’elettrificazione delle flotte aziendali (qlmeno di quelle su percorsi costanti o percorsi intra-urbani) è anche un ottimo sistema per contenere i costi operativi nel medio/lungo periodo.
E poi, in un paese a forte vocazione turistica, è fondamentale che gli imprenditori del settore comincino ad offrire servizi di ricarica (lenta.. va più che bene) ai potenziali clienti; ove giro io in Toscana -tra costa e colline / montagne dell’interno – continuo a vedere auto elettriche con targa straniera girare anche in questo fine stagione…. ed anni fa mi era molto difficile notare vetture norvegesi, o svedesi … segno che muoversi in eettrico piace (e conviene) sempre di più
SICURAMENTE mica tanto…. ma mi valutavano con li’ incentivo una yaris del 99 con 160k km 9000 euro… piu di quello che la pagai al tempo…. che dovevo fare?
fatto bene 👍🏼🏆😁
ovviamente sarebbe meglio che le BEV/NEV fossero beni acquistabili per tutti “i portafogli” (cosa ben difficile negli ultimi 20 anni in Italia), non solo chi ha la FORTUNA di avere un lavoro / pensione di discreto livello.
Molti che magari hanno ISEE basso però sicuramente non hanno posto auto proprio e possibilità di caricare a costo decente (magari solo presso i supermercati durante la spesa settimanale) ed incentivare la ricarica sui luoghi di lavoro (premiando l’investimento dei datori di lavoro) con tariffe agevolate sarebbe un modo per aumentare le disponibilità di punti di ricarica (per TUTTI… visto che le altre postazioni sarebbero più libere) ma soprattutto il reddito residuo disponibile (visto che da statistica si percorrono meno di 60km/giorno in Italia) con il risparmio di spesa rifornimento (io carico a casa….e da 3 anni son sui 3€x100km.. oltre al vantaggio di manutenzione più “leggera”).
Diciamo che sicuramente chi può comprare un auto nuova, con qualunque alimentazione, deve avere un reddito adeguato, e si intende medio/alto naturalmente, se però si decide di guardare anche l’usato allora nulla osta ad acquistare una BEV, si trovano anche allo stesso prezzo delle termiche e continuano a beneficiare dello sconto sul bollo e di tagliandi a prezzi ridicoli rispetto alle termiche, fattori che spesso nei calcoli dell’acquisto di un auto non vengono tenuti molto in considerazione ma che alla fine dell’anno qualche soldo in più lo lasciano nel portafoglio.
Per il resto concordo con lei.
Aggiungerei i grandi parcheggi delle zone industriali. Posso anche non avere bisogno di ricarica notturna se dispongo di ricarica al lavoro
Concordo in pieno. Idem i supermercati