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City Plug, A2A E-Mobility firma la rivoluzione della ricarica

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A2A pensa in grande: con la sua divisione E-Mobility vuole arrivare ad installare 22.000 punti di ricarica entro il 2030 (oggi sono 1.000, 400 dei quali installati quest’anno), uscendo quindi dal fortino lombardo. E, pare, sbarcare addirittura in autostrada quando si sbloccheranno le concessioni. Ma non solo. A2A vuole essere il primo operatore italiano a “portare in strada” l’esperienza della ricarica domestica.

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A2A E-Mobility mette in strada la ricarica domestica

Idea non nuova (all’estero e in poche esperienze pilota italiane esistono già i lampioni intelligenti con dispositivi di ricarica) che però la multiutility milanese-bresciana declina in una formula originale, pensando a mini colonnine dedicate, dalle dimensioni molto simili ai normali dissuasori.

Poco invasive come spazio occupato e impatto visivo, potrebbero sorgere a centinaia, forse a migliaia, nei grandi centri urbani. Dando la possibilità a chi non ha un posto auto privato di connettere l’auto elettrica di notte, a due passi da casa, o di giorno in orario di lavoro (al massimo 5 minuti a piedi dalla destinazione), quando cioè l’auto sarebbe comunque ferma, e comunque parcheggiata in strada.

Una micro colonnina, grande come un dissuasore

Il rivoluzionario progetto ha un nome (City Plug) e già un volto preciso nel prototipo realizzato a seguito di un contest di progettazione interno fra i dipendenti del colosso energetico. La City Plug è spuntatata in ferro e plastica alla Convention A2A del 22 e 23 scorsi al Brixia Forum di Brescia, dove il nuovo amministratore delegato di A2A E-Mobility Fabio Pressi ha illustrato ai colleghi il business plan della società.

Poco distante, alla Fiera di Brescia, ne ha parlato anche Silvia Verace, responsabile Public Infrastructure and Development di A2A E-Mobility nel convegno-tavola rotonda “Lo sviluppo della miobilità elettrica nei contesti urbani” moderato dal co fondatore di Vaielettrico Massimo Degli Esposti.

All’evento, organizzato nell’ambito del Assemblea Generale ANCI, hanno partecipato anche  Valentino Sevino, direttore generale dell’Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio (Amat) del Comune di Milano e Clio Ceccotti Head of Technology, Market and Environment dell’Associazione MOTUS-E. Sevino ha ricordato che il nuovo piano di mobilità (PUMS) di Milano prevede che le colonnine di ricarica in città passino dalle attuali 1.000 (circa 300 tragate A2A) a 2.500 nel triennio.

Assieme all’implementazione delle aree C e B, agli incentivi aggiuntivi del Comune di Milano (leggi), allo sviluppo dello sharign elettrico e alla totale conversione elettrica della flotta del trasporto pubblico, il PUMS disegna un futuro full electric per il capoluogo lombardo. Clio Ceccotti ha presentato la nuove edizione del vademecum della ricarica di MOTUS-E, una guida alle best practice per  lo sviluppo delle reti di ricarica urbane rivolta ai pubblici amministratori.

Isole della ricarica in ogni strada, con 14 prese

Tornando al progetto City Plug, A2A E-Mobility pensa di realizzare isole della ricarica con 14 prese/parcheggi sulla stessa via, collegate in bassa tensione. A basso impatto visivo, integrate all’arredo urbano e anche “intelligenti” per distribuire la potenza di ricarica in base al numero di auto collegate.

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Il prototipo della colonnina City Plug di A2A E-Mobility

Il punto di forza sarà il basso costo del dispositivo, ma soprattutto del collegamento che potrebbe sfruttare i cavidotti interrati già eisistenti e i quadri di distribuzione della rete di illuminazione pubblica.

In una prima fase sperimentale anche le colonnine della rete City Plug si attiveranno attraverso le carte e l’App di A2A E.Mobility e solo una parte avrà uno stallo di sosta riservato. Ma in prospettiva di una forte diffusione di auto a batteria sarà necessario dotare tutti i punti di ricarica di aree di sosta dedicate e reinventare un sistema di attivazione e pagamento riservato ai residenti, con nuovi servizi in abbonamento.

A2A E-Mobility pensa in grande: una rete nazionale

La filosofia che ispira il progetto, ha spiegato Silvia Verace, è basata sulla previsione di una “polarizzazione” delle potenze di ricarica. Nel mix delle modalità di ricarica A2A E-Mobility privileggerà le colonnine a basse potenze nei centri urbani, con una rete capillare e diffusa, mentre potenze sempre più elevate (HPC) caratterizzeranno gli impianti sulle grandi direttrici di traffico extraurbane e autostradali.

L’espansione territoriale di A2A E-Mobility è già iniziata nelle aree regionali limitrofe alla storica Lombardia, come Emilia e Piemonte; e a livello nazionale gazie all’accordo per dotare di impianti di ricarica fast e ultrafast i parcheggi dei Supermercati MD in tutte le regioni d’Italia.

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Renato Mazzoncini, numero uno di A2a: rotta sulle rinnovabili.

Il piano strategico della società guarda con particolare attenzione anche all’elettrificazione delle flotte aziendali. La stessa A2A vanta oggi una delle flotte elettriche più grandi d’Italia, con oltre 700 veicoli a batteria. Alle aziende propone servizi integrati per risparmio costi di energia e servizi di mobilità e Fleet managament. Solo quest’anno ha già installato 1.200 punti di ricarica privati su 90 sedi aziendali.

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6 COMMENTI

  1. Ottima soluzione per la città o paesino che sia, dove il fermo macchina dura ore, e così anche il problema di chi non ha un posto auto privato va sparendo.

  2. Non ho capito se questo tipo di colonnina è “a scomparsa” come appunto i dissuasori mobili.. In caso contrario mi sembra un pó troppo vulnerabile agli urti che, oltre a danneggiarla, potrebbero creare un problema di sicurezza elettrica.

    • Nessuno ha parlato di dissuasori mobili. Ma il 99% dei dissuasori, non solo a Milano, sono fissi e non mi pare di vedere questo scempio di danneggiamenti e vandalismi.

      • Non voglio portare sfortuna, anzi mi auguro che questi punti di ricarica siano risparmiati da urti accidentali o deliberati.. Ma allora perché le colonnine “normali” sono sempre protette da archetti e/o paletti ?

  3. Si affaccia il futuro che vivranno le prossime generazioni, ricarica disponibile ad ogni posto auto, almeno finché una tecnologia rivoluzionaria per le batteria non permetterà la ricarica completa in 2 minuti come per la benzina, e allora il rifornimento delle auto elettriche tornerà ad essere occasionale e non programmato come quello di ora della benzina.

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