In Cina stop agli incentivi per auto ibride plug-in con poca autonomia, ma anche per quelle più energivore comprese le auto elettriche (BEV). Il Paese asiatico vuole premiare solo le auto davvero efficienti, sia elettriche che ibride. Se un veicolo consuma troppo o offre poca autonomia elettrica, non riceverà più incentivi. Per ottenere il sostegno si deve passare da 43 ad almeno 100 km di autonomia. Secondo gli analisti citati dalla rivista CarNewsChina la misura del Governo interessa il 40% delle plugin in vendita.
Per l’incentivo servono almeno 100 km di autonomia
La decisione sui nuovi requisiti tecnici per ottenere gli incentivi fiscali nel 2026-2027 è stata presa da tre dipartimenti governativi cinesi – il Ministero dell’Industria e dell’Informatica, il Ministero delle Finanze e l’Amministrazione Tributaria Statale – che hanno stabilito nuovi standard. La spiegazione di Cui Dongshu, segretario generale della China Passenger Car Association, è chiara: «Questi adeguamenti sono in linea con i rapidi miglioramenti nell’autonomia dei veicoli elettrici e si garantisce che le politiche siano al passo con il progresso tecnologico. Innalzando le soglie tecniche, il governo sta guidando le aziende ad aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, eliminare i prodotti obsoleti e spostare il settore dall’espansione su larga scala allo sviluppo di alta qualità».

I nuovi standard per le ibride plugin (PHEV)
• Autonomia elettrica raddoppiata: Per ottenere gli incentivi, l’auto deve poter viaggiare almeno 100 km solo con la batteria, contro i 43 km richiesti prima.
• Se l’auto pesa meno di 2.510 kg, deve consumare meno del 70% rispetto ai limiti standard.
• Se pesa 2.510 kg o più, il consumo deve essere inferiore al 75% dei limiti standard.
• Efficienza elettrica sotto controllo: Anche il consumo di energia elettrica deve essere contenuto: deve rimanere sotto il 140-145% dei limiti standard, a seconda del peso del veicolo.

I nuovi standard per le elettriche (BEV)
• Il consumo energetico non deve superare i limiti specificati nel nuovo standard nazionale GB 36980.1-2025
• Lo standard è circa l’11% più severo rispetto ai requisiti precedenti
•I veicoli di peso superiore a 3.500 kg seguiranno lo standard di consumo dei veicoli da 3.500 kg
I nuovi requisiti entreranno in vigore il 1° gennaio 2026. Senza e senza l’applicazione della decisione: i veicoli già presenti nel catalogo delle esenzioni fiscali prima del 31 dicembre 2025 che soddisfano i nuovi requisiti tecnici verranno automaticamente trasferiti al catalogo 2026. Quelli che non soddisfano i requisiti verranno rimossi.
Fuori dagli incentivi il 40% delle plug-in
CarNewsChina cita gli analisti del settore che offrono i numeri e le conseguenze della scelta del governo cinese: circa il 40% degli attuali veicoli ibridi plug in sul mercato ha un’autonomia elettrica inferiore al nuovo requisito di 100 km. Si prevedono vendite scontate entro la fine dell’anno per smaltire le scorte dei modelli non conformi ai nuovi standard per gli incentivi.

Quasi la metà delle plug-in ha, quindi, un’autonomia ridotta. Ma è vero anche il contrario ovvero ci sono diversi modelli che superano i 100 chilometri. L’Aito M5 (230 km), la BYD Tang DM-i (175 km), la Li Auto L8 (oltre 225 km) fanno più chilometri a batteria di diverse utilitarie in commercio. Il sito cinese invece il rischio di perdita degli incentivi di «alcuni modelli entry-level popolari, come la BYD Qin Plus (alcune varianti), la Qin L (alcune varianti) e la Geely Galaxy A7 (alcune varianti), si trovano ad affrontare il problema di non poter beneficiare dell’esenzione fiscale sull’acquisto nel 2026».
La visione europea: premiare chi ricarica la plug-in
La scelta cinese sembra indirizzata a stimolare l’industria, si sta già muovendo per adeguarsi alla norma, a produrre veicoli più efficienti ed efficaci. Ma il problema spesso è il consumatore finale, chi vuole usufruire dei benefici della parte elettrica della propulsione, come l’ingresso nelle Ztl, ma usa ben poco la batteria.
Un dato ben conosciuto dagli addetti ai lavori. Noi di Vaielettrico abbiamo sentito tempo fa Marco Santucci, numero uno di Jaguar-Land Rover Italia, che indicava una soluzione alla ibrida che andava quasi solo con gli idrocarburi: «Secondo me sarebbe bello e utile introdurre delle formule assicurative che incentivino il cliente ad andare in elettrico. Con la blackbox che ti dice quanto hai guidato elettrico». Uno stimolo anche al passaggio al full electric:«Un processo di educazione perché quando vai in elettrico ti rendi conto che le tue necessità sono pienamente soddisfate e allora il tuo salto alla batteria è immediato». Qui l’articolo completo.
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Differenza eclatente tra chi ha idee chiare su dove vuole arrivare, guidando la trasizione e monitorando i progressi adattandosi ad essi, e chi invece mette un paletto e dice job done. Credo si chiami ledearship.
Quindi, mentre le lobby europee dei combustibili fossili e dei costruttori con le loro pressioni alla EU mirano a bloccare il BAN del 2035, abbiamo i cinesi che regolamentano per affinare i loro prodotti in modo da superare la concorrenza europea anche nel lato dell’efficienza.
Trovo davvero incredibile anch’io quanto sia miope, anzi cieca del tutto, che le lobby europee vogliano piegare a proprio favore le scelte politiche di parlamenti democraticamente eletti della UE e nazionali (quasi tutti, almeno…) per contrastare la transizione verso auto ad emissioni di CO2 pari a zero, mentre uno stato non democratico come la Cina utilizza invece il proprio potere per spingere l’industria automobilistica «…ad aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, eliminare i prodotti obsoleti e spostare il settore dall’espansione su larga scala allo sviluppo di alta qualità».
È una vergogna, una totale vergogna.
Sono sicuramente orientati all’obiettivo e i piccoli interessi non trovano grande spazio
Una lettura che condivido, incentivi pensati bene rispetto all’Italia
Se le ricariche fast possono ridurre la vita della batteria quelle fatte con i carica batterie portatili in dotazione a 2 KW allungano invece la vita della batteria?
Tutte le ricariche lente in corrente alternata limitano il degrado
Anche se, a parita’ di km “caricati” tanto piu’ lenta sara’ la ricarica, tanto minore sara’ l’efficienza: all’aumentare del tempo necessario a caricare la vettura aumentera’ anche l’energia utilizzata dall’inverter e dall’impianto elettrico di gestione per funzionare. Ad es la mia Kona in AC per caricarsi consuma circa 250-300W/h, a prescindere che la colleghi ad una colonnina AC o col suo carichino ad una shuko (a 8, 10 o 12A)