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Cina, sette anni dopo/3 Alla NIO accolto come un Vip

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La Cina vista da vicino, 7 anni dopo; terza e penultima puntata. Questa volta l’amico Ivone ci racconta un’esperienza che ha dell’incredibile: la visita guidata a un importante sito produttivo di NIO. E pensare che noi europei a stento troviamo udienza perfino dai concessionari. Qui e qui le puntate precedenti.

                               di Ivone Benfatto

[terza puntata]

Visto l’interesse suscitato dai primi due articoli, ho deciso di proseguire con una terza puntata, dedicata a un fuori programma particolarmente interessante del mio viaggio: la visita alla fabbrica di automobili NIO, situata a Hefei.

Hefei è la capitale della provincia dell’Anhui, una regione tradizionalmente a vocazione agricola. Circa 35 anni fa, quando visitai la provincia per la prima volta, vi erano pochissime industrie. Tuttavia, negli ultimi dieci anni Hefei ha vissuto uno sviluppo straordinario, con l’ambizione di affermarsi come un importante polo di innovazione e tecnologia avanzata.

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Ivone Benfatto accolto all’ingresso dello stabilimento NIO di Hefei

Ho letto su un sito locale in lingua inglese che la città aspira a diventare la prima in Cina a introdurre gli e-VTOL, ovvero i taxi volanti a decollo verticale. Quindi, preparatevi ad allacciare non solo le cinture di sicurezza delle auto, ma anche quelle di un possibile futuro volo urbano! Questo dinamismo ha attratto numerosi produttori di automobili, tra cui Volkswagen JAC Automotive, BYD, NIO, Changan SAIC-GM-Wuling (SGMW) che hanno deciso di investire sul territorio.

La visita allo stabilimento di produzione

Lo stabilimento di produzione di NIO si trova nella zona nord-occidentale di Hefei, un’area della città che ha beneficiato di significativi investimenti infrastrutturali per accogliere complessi industriali ad alta tecnologia.

Era la prima volta che visitavo una fabbrica automobilistica, indipendentemente dal tipo di motorizzazione, quindi non avevo termini di paragone. Inizialmente pensavo si trattasse di una visita speciale organizzata grazie a contatti personali, ma poi mi sono reso conto che nello stesso giorno c’erano anche altri visitatori. Non so dire se si trattasse di persone che, come me, avevano richiesto di visitare lo stabilimento o se la NIO offrisse regolarmente tour ai suoi nuovi clienti.

L’ingresso e la prima impressione

All’arrivo, il parcheggio era affollato, con alcuni spazi riservati vicino all’ingresso principale: un dettaglio che mi ha fatto sentire un trattamento da VIP. L’edificio d’ingresso è moderno e ampio. È stato costruito in circa due anni e la produzione è iniziata due anni fa.

Oltre alla fabbrica, la struttura ospita anche una showroom e una delivery room. All’interno siamo stati accolti da Wendy, una giovane guida che parlava un ottimo inglese e che ci ha accompagnati durante tutta la visita.

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Ivone e l’accompagnatrice Wendy ritratti accanto al prototipo da pista Nio EP9

Abbiamo iniziato ammirando la EP9, un’auto pensata esclusivamente per la pista, non omologata per la strada. Realizzata da NIO nel 2016, è dotata di quattro motori elettrici, uno per ruota, per una potenza complessiva di 1 MW.

Lo showroom con i modelli attualmente in produzione

Dopo di che, Wendy ci ha presentato i modelli attuali, tutti equipaggiati con un’ampia gamma di sensori, telecamere e radar per la guida autonoma. Le case automobilistiche cinesi sono impegnate in una vera e propria corsa per ottenere le prime autorizzazioni alla guida autonoma di livello 3 e superiori.

battery swapL’orgoglio della casa: il NIO battery swap

NIO è il primo produttore moderno di veicoli elettrici ad aver implementato e commercializzato con successo la tecnologia del battery swap. Devo ammettere, però, di essere sempre stato scettico riguardo alla convenienza di questo sistema.

All’interno dello showroom era presente un grande schermo (vedi video qu sotto) che mostrava in tempo reale la rete di stazioni di battery swap attive in Cina. Era possibile osservare le operazioni in corso e il numero totale di scambi effettuati: oltre 67 milioni da quando NIO ha iniziato la commercializzazione dei suoi veicoli nel Paese. Dopo aver visto questi dati impressionanti, ho cominciato a riconsiderare la fattibilità e l’efficacia del sistema di sostituzione delle batterie.

Dentro la fabbrica NIO: automazione e produzione. Ma le riprese sono vietate

Dopo questa panoramica, siamo usciti all’esterno, dove ci attendeva un veicolo elettrico per la visita dello stabilimento produttivo. Prima di accedere alla linea di produzione, l’addetto alla sicurezza ci ha chiesto di applicare adesivi per coprire le telecamere dei nostri telefoni cellulari.

La fabbrica è altamente automatizzata: conta 941 robot e ha una capacità produttiva massima di un’auto al minuto. L’ambiente era sorprendentemente silenzioso e le poche persone presenti si occupavano del controllo delle carrozzerie, della correzione dei difetti prima della verniciatura, del collegamento manuale dei cavi elettrici e dell’installazione degli interni, come sedili e pannelli di rivestimento. Il resto era tutto automatizzato.

La nostra guida ci ha fatto notare l’area dedicata all’assemblaggio delle portiere, dove un sistema robotizzato installa le quattro porte sulla carrozzeria in appena 98 secondi.

Per quanto riguarda la gestione dei colori delle carrozzerie, le auto vengono verniciate prima degli ordini, basandosi su una stima della domanda. Per ottimizzare il processo, ogni settimana la produzione si concentra su un solo colore, che viene poi cambiato la settimana successiva. Le carrozzerie verniciate vengono quindi stoccate nel magazzino delle carrozzerie verniciate, in attesa degli ordini, che vengono evasi in circa 15 giorni.

La delivery room NIO: un’esperienza per il cliente, con fiocco e foto ricordo

All’esterno della fabbrica, vicino alla delivery room, ho notato una stazione di battery swap, colonnine di ricarica ultra-rapida e wall box. La loro posizione strategica mi ha fatto pensare che i nuovi clienti possano testare subito la ricarica e il battery swap dopo aver ritirato l’auto.

Dopo la visita alla linea di produzione, siamo stati accompagnati nella delivery room, dove le auto vengono preparate per la consegna. Qui, le vetture pronte per i nuovi proprietari vengono decorate con un grande fiocco colorato, permettendo ai clienti di scattare foto ricordo prima di ritirare il veicolo. Un tocco che trasforma la consegna in una vera e propria celebrazione.

Infine, un eccellente caffè… Made in Italy e una nostra connazionale addetta alla pubbliche relazioni

Dopo la visita, ci siamo fermati nell’area bar, dove con mia grande sorpresa ho trovato macchine da caffè e macinacaffè Made in Italy e bariste cinesi che preparavano ottimi prodotti di caffetteria. Ho ordinato un cappuccino e sono rimasto stupefatto dallo spessore e qualità della schiuma: eccellente, paragonabile (forse superiore) a quella dei migliori bar italiani!

Ivone con Beatrice, una connazionale che lavora per NIO a Shanghai

Come ultima curiosità, ho avuto il piacere di incontrare una nostra connazionale: la Dott.ssa Beatrice, Senior Manager per le Relazioni Pubbliche e gli Affari Governativi di NIO a Shanghai. Stava accompagnando un gruppo di visitatori europei di rilievo.

Conclusione: un approccio integrato

Non avendo mai visitato altre fabbriche automobilistiche, non posso fare confronti diretti, ma ho trovato molto interessante l’approccio di NIO, che integra produzione, showroom, servizi e consegne in un unico spazio e, perchè no, eccellente caffetteria italiana, offrendo un’esperienza coinvolgente ai clienti.

(3-segue)

  • LEGGI anche “Xpeng. Debutto italiano, a giugno le prime due auto” e guarda il VIDEO qui sotto

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8 COMMENTI

  1. Grazie di nuovo a Ivone.
    Mi segno che è possibile visitarla così se capito da quelle parti ci faccio di sicuro un giro! 🙂
    Bello come il look&feel dello showroom sia uguale a quello degli showroom in giro per il mondo. Legno e bianco e.. scale 🙂 Consiglio di fare un giro in quello di Oslo se ci capitate.

    Di nuovo grazie a Ivone per i racconti. 🙂

  2. grazie ivone, sicuramente una bella esperienza.

    in attesa delle batterie allo stato “supermegaultra solido” che non si scaricano mai, considero il battery swap un’ottima soluzione per chi macina molti km al giorno e/o non ha voglia di fare obbligatoriamente “altro” in attesa della ricarica..
    prova ne è la capillare diffusione in cina: se fosse un’assoluta boiata come dicono i “nostrani” bevvisti, non sarebbe così. o no?

  3. Articolo molto interessante che mi porta ad una considerazione…
    Se non ci svegliamo alla svelta a noi italiani di questo mercato resterà solo il caffè (o cappuccino) prima della consegna!

    • Sono anni che lo diciamo, ma ci rispondevano sempre che dovevamo puntare sulla neutralità tecnologica (???) e guardare ai biocarburanti.

      • peccato poi che la tanto agognata “neutralità tecnologica” sia sempre raggiunta con artifici e trucchetti vari… un po’ come l’Euro5/6 del Diesel-gate .. Tra bio-carburanti ed e-fuels c’è da aspettarsi ben poco di buono.

    • Grazie!! … Anche ieri sera Presa Diretta ci ha fatto vedere e sentire…x chi vuol vedere e sentire…

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