Un altro record nella crescita esponenziale delle rinnovabili in Cina: per limitare sempre di più l’uso del carbone è stata appena allacciata alla rete un mega impianto da 4 gigawatt di potenza. Fa parte della strategia del governo di limitare le emissioni costruendo enormi centrali nella zone desertiche del Paese.
A prima vista, la Cina continua a essere un paese dalle forti contraddizioni energetiche. Nonostante i progressi record nel settore del fotovoltaico, con impianti sempre più avanzati, il carbone rimane una componente centrale del suo mix energetico, alimentando circa il 60% della rete nel 2023.
Ma questo sarà vero ancora per poco. In questo contesto, si colloca il progetto fotovoltaico di Ruoqiang, avviato nell’agosto 2023 e gestito dalla China Green Electricity Investment di Tianjin. Questa iniziativa non rappresenta solo un passo avanti per l’energia solare. Ma anche un’opportunità per integrare l’intelligenza artificiale nella gestione delle infrastrutture energetiche.
L’impianto è situato ai margini del deserto del Taklamakan. Ed è stato collegato alla rete mercoledì, ha riferito giovedì l’emittente statale CCTV. Questo impianto da solo è par all’intera capacità solare del Canada, secondo i dati di BloombergNEF. Il progetto è il più grande tra quelli previsti dal piano del governo cinese per costruire 455 gigawatt di energie rinnovabili nei deserti del paese al 2030.
Ed è anche la data in cui Pechino ha previsto di raggiungere il picco delle emissioni di CO2. Ma vista la velocità con cui le centrali rinnovabili entrano in servizio, è probabile che avvenga prima della fine del decennio.
La Cina vuole raggiungere il picco dell’utilizzo del carbone prima della fine del decennio
Grazie all’uso di algoritmi avanzati, la Cina potrebbe ottimizzare la produzione di energia rinnovabile, bilanciando meglio la rete e riducendo la dipendenza dal carbone. La combinazione tra tecnologie AI e impianti solari come quello di Ruoqiang potrebbe segnare un punto di svolta per il settore energetico globale. Secondo le previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, il consumo di carbone in Cina continuerà a crescere almeno fino al 2027, contraddicendo precedenti stime che indicavano un picco ormai raggiunto.
Peccato che l’energia FV considerando tutto sia più inquinante di molte altre nella pratica. Ma rimaniamo ignoranti nel nostro orticello europeo verde.
Non si renda ridicolo, per favore.
Continui a vivere nel paese delle meraviglie… grazie al carbone usato per fare i suoi pannelli FV e le sue batterie ovviamente necessarie per sfruttare decentemente i suoi pannelli FV
Da un ingegnere mi aspetterei qualcosa di meglio. Più fotovoltaico sarà installato, meno carbone servirà a produrre pannelli e batterie.
Non è così anche se a prima vista potrebbe sembrare… ma se si studia a fondo il problema si scopre che non è così. Ma bisogna studiare ed è faticoso… molto più semplice bersi tutto quello che ci racconta qualcuno che ha da guadagnarci sopra. Di certo il bianco e il nero non esistono.
Da lei che ha studiato a fondo il problema ci aspetteremmo meno chiacchiere e qualche argomentazione più convincente.
anche considerando il mix energia Cinese l’impronta di Co2 dei pannelli, turbine eoliche e batterie è già bassa, ho messo un esempio nel commento sotto
senza contare che molte fabbriche cinesi ed europee di tecnologia si fanno certificare a emissioni ancora più basse,
e pubblicano i dati annuali nei report di sostenibiltà
su non faccia il “trollino” meloniano e/o nucularista,
e provi a seguire un ragionamento:
1 Kw FTV + 1,5 kw-h batterie
su larga scala e messo in rete con altre rinnovabili è già un sistema stabilizzato h-24, che può “sfruttare” tutta l’energia prodotta
con i dati aggiornati oggi ha una impronta di carbonio in Cina di circa:
– 350 kg ( 1 Kw impianto FTV, soprattutto i pannelli)
– 120 kg ( 1,5 kw-h batterie LFP)
– 80 kg (previsione per sostituzione batterie a 15 anni)
pannelli solari n-type oggi degradano molto poco negli anni, nell’arco dei primi 30 anni di utilizzo in centro Italia, 1 kw FTV produrrà:
1500 kw-h annui x 30 = 45.000 kw-h,
facciamo 40.000 kw-h contando il leggero calo di resa
cioè un “debito” in Co2 di 550 kg per produrre 40.000 kw-h,
-> sono 14 grammi Co2 x Kw-h comprese batterie
-> il conto è quasi identico con l’eolico)
-> consideri che negli studi scientifici indipendenti la filiera nuculare è stimata tra 30-50 e 130 grammi di Co2 x Kw-h; penso già troppi se vogliamo decarbonizzare sul serio; inoltre richiederebbe anch’esso una quota di batterie in rete per sfruttare la sua produzione
A me piacerebbe tanto che lei, Luigi, fornisse stime concrete di quello che ha detto, per difendere le sue “opinioni”. Basterebbe citare uno studio scientifico peer-reviewed che dimostra quello che lei sostiene con tanta palese acrimonia e sicumera. Oppure che scrivesse “si, in effetti mi sono sbagliato. Grazie per le spiegazioni”.
Invece so come andrà a finire: sparirà. Per comparire da qualche altra parte su internet con le stesse, medesime affermazioni qualitative e prive di supporto scientifico. Oppure comincerà ad arrampicarsi sugli specchi, protetto dall’anonimato, citando qualche oscuro video di Youtube e dati letti ed interpretati male. Scommettiamo?
Q.E.D. Come previsùt o, il piùgrande esperto mondiale di mobilità sostenibile, energia, Litio etc. è sparito.
a te mi sa che non ti “trastullano” da troppo tempo, così poi “non ti torna” il cervello e compensi facendo il cafoncello, come da cliché del nucularista
== in Cina
– nuculare installano +1-2 GW all’anno.. ci fai il soffritto..
e parte dei nuovi reattori “annunciati” sostituiranno i vecchi
– rinnovabili nel 2022 hanno installato +150 GW
– rinnovabili nel 2023 hanno installato +310 GW
– rinnovabiili nel 2024 saranno circa (?) +380 GW
– rinnovabili in crescita rapida già a 40% del mix
– nuculare a quota 4.7% del mix, percentuale che calerà lentamente
se non capisci i “numeretti”, guarda i grafici:
https://www.carbonbrief.org/wp-content/uploads/2024/10/IMG_6799.png
== e poi Cina non è Europa
Cina è diversa già a partire dai costi, dai regolamenti di sicurezza più laschi, dalla urgenza di energia che avevano da tamponare prima del picco di crescita economica facendo buono anche il carbone, e hanno la motivazione militare
Cina sono quasi un continente, ma non hanno neppure il numero di reattori dell’Europa, molto più piccola; con i reattori stanno facendo lo stesso percorso che fecero Francia, Inghilterra e USA decenni fa; un po’ ne devono avere per ragioni militari, i settori civile e militare hanno una forte sinergia, e sono in corsa per dotarsi di più armamenti nuculari per rivaleggiare con USA, ma ancora il plutonio lo devono comprare dalla Russia
penso che quando avranno un’eccesso di produzione e di scorte di plutonio, come in Europa e in USA, e anche inizieranno ad affrontare il problema dismissione impianti e scorie da trattare, come da noi, smetteranno di aggiungere reattori, come da noi in Occidente, perchè a maggior ragione considerando il fine ciclo non conviene, neppure ai prezzi cinesi
== carbone in Cina
– nel 2022, aggiungendo +150 GW di rinnovabili non coprivano l’aumento di consumi elettrici su base annua
– nel 2024. aggiungendo +380 GW di rinnovabili, potrebbero farcela, infatti nel 2024 le nuove centrali a carbone sono state molto meno, e in buona parte in sostituzione di impianti più vecchi e meno efficenti che vengono dismessi
ma penso che lo sapevi già, visto che hai cercato di evitare il dato del 2024 pur di fare disinformazione, dando a intendere che ci avrebbe pensato il nuculare ( a 1-2 GW all’anno, forse in qualche millennio di tempo ).. che figure di palta
scusate, volevo postare sotto alle provocazioni di superfede, non in cima
Idem, anche il mio commento è venuto isolato.
Chiedo per curiosità a chi è molto più informato di me..
1 GW di fotovoltaico in un grande impianto, quanto può produrre nel corso di un anno?
moltiplichi Potenza nominale (=Potenza di picco a mezzogiorno) per numero di ore annue equivalenti di produzione, es:
– 800-1000 ore-anno Inghilterra
– 1000-1100 ore-anno Germania
– 1350 ore anno Italia – Lodi (pianura padana)
– 1500 ore anno Italia – centro
– 1650 ore-anno Italia – Ragusa
– 2000 ore-anno Egitto
1 GW x 1500 h = 1500 GW-h = 1,5 TW energia annua
se dividi le ore di produzione equivalenti per le ore annue,
ottieni il CF, Capacity-Factor, Fattore di utilizzo:
1500 /8760 = 0,17 = 17% (centro italia)
poi c’è il “trucco” dei pannelli bifacciali + semplici inseguitori solari orizzontali, la produzione aumenta circa +15%, il CF sarà più alto di come calcolato sopra
Sito di riferimento aggiornato per calcolo ore equivalenti FTV:
https://re.jrc.ec.europa.eu/pvg_tools/it/
NB: in un sito con 1500 “ore equivalenti”, il pannello produce diciamo per 5000 ore annue ma a potenza minore del massimo; è una convenzione riferirsi a 1500 ore di funzionamento equivalente, cioè come se avesse funzionato meno ore ma solo a massima potenza come a mezzogiorno
..stesso fraintendimento lo fanno i detrattori dell’eolico, un CF annuale del 35% non significa che il resto del tempo le pale sono ferme.. anzi specie nei mesi invernali, dove il CF mensile eolico supera 50%, le turbine sono quasi sempre in movimento, giorno e notte
scusa soliti errori di fretta:
energia annua 1,5 TW-h (con -h)
I conti forniti da > R. S. (grazie!) sono più che chiari e sufficienti. Comunque, se si vuole avere una stima accurata per una certa località in base ai dati meteoroligici e ai dettagli dell’impianto, c’è un sito web che fornisce gratuitamente una simulazione molto accurata: https://power.larc.nasa.gov
Lo dico caso mai qualcuno avesse bisogno di compiere stime accurate per il dimensionamento di impianti, anche casalinghi.
Esatto: non sta contando le centrali in dismissione e la quantità di energia complessivamente consumata, che non sta diminuendo.
Usare il relativo spiega tutto. Il carbone negli ultimi 12 mesi (a giugno 2024) è calato del 7%.
Il nucleare copre il 5% e le centrali sono 56 (in Francia, un pelino più piccola e con giusto un miliardo e tre di persone in meno, hanno 56 reattori su 16 centrali.
R.S. si trastulla? C’è a chi piace portare numeri e a chi insinuare, il mondo è bello perché vario (o brutto perché avariato).
Dunque…
Mentre per Vaielettrico la Cina vorrebbe abbandonare il carbone perchè metterà pannelli fotovoltaici nei propri deserti, il governo cinese nel 2023 ha messo in funzione una centrale a settimana, con una capacità installata di oltre 200GW dal 2022 e continuando tuttora a costruirne, pur riducendo il ritmo delle nuove attivazioni.
Sempre la Cina, mentre R.S. si trastulla con i suoi numerini sulla non convenienza del nucleare, ha in costruzione 30 reattori per produzione di energia elettrica e ne ha appena approvati altri 11.
Qualcosa non mi torna.
Le analisi fatte a pezzi producono conti che non tornano mai.
Sulle rinnovabili la Cina corre più del previsto
Clamoroso in Cina: il picco delle emissioni di CO2 arriverà già nel 2025
Come vede i 200 GW di centrali a carbone installati dal 2022 sono meno della metà dai 560 GW di fotovoltaico installati nello stesso periodo. Aggiunga eolico e idroelettrico e i conti torneranno
Complimenti rs, sempre molto preciso
grazie Massimo, mi piace spargere la voce sul tema, magari servisse
ai tempi di mio padre o miei, le informazioni sui sistemi energia restavano valide a lungo; ma oggi i prezzi di rinnovabili e accumuli scendono così rapidamente, e le specifiche migliorano altrettanto, che chi non lo sà, non riuscirebbbe a immaginarlo; discussioni basate su fonti e informazioni di anche solo 2 anni fa, secondo me risultano sorpassate, è un po’ questo che vorrei condividere
Nelle Filippine altro grande progetto di fotovoltaico, in questo caso stabilizzato con accumuli a batterie
– 3,5 Giga-Watt potenza di picco FTV
– 4,5 Giga-Watt-h energia accumulabile sistema BESS
– opere per il collegamento alla rete
densità 1 Mega-Watt potenza x 1 ettaro
costo 3,7 miliardi di euro
https://www.pv-magazine-australia.com/2024/11/22/worlds-largest-3-5-gw-terra-solar-project-breaks-ground-in-the-philippines/
=== Costi nelle Filippine e in Europa
da sopra si ottiene circa 1.000 euro x ( 1 kw potenza + 1,2 kw accumulo), sistema in grado di erogare energia sulle 24 ore
NB: costi simili in Europa:
– 550-700e x kw FTV grandi taglie
– 200-250e x kw-h BESS grandi taglie
– costi accessori progetti
=== Costi in Cina (più bassi)
circa 1/2, con punte a 1/3 rispetto Europa, ad esempio grandi installazioni di accumuli BESS sono state assegnate in asta a 63 euro al kw-h
https://www.ess-news.com/2024/12/09/powerchina-receives-bids-for-16-gwh-bess-tender-with-average-price-of-66-5-kwh/
=== Nuculare in Europa energia 3 volte più costosa
nuculare di nuova costruzione ai nostri costi occidentali, costo installazione circa 16.000 euri x kw potenza ( + altrettanti in spese di gestione, smantellamento e scorie)
anche correggendo per le ore annue di produzione (capacity factor), il nuculare di nuova costruzione è esageratamente più costoso
in Italia il C.F. medio del FTV è poco sopra 16%, oppure 18% in installazioni utility ormai standard con moduli bifacciali e tracker solare a singolo asse orizzontale; mentre le centrali nuculari hanno C.F. teorici 85-90, ma effettivi nell’utilizzo in rete in Europa 70%
se usiano 16% per FTV (in questo caso non ci sono sprechi di energia, essendo state già aggiunte le batterie), e 70% per le centrali, il costo per unità di potenza media effettiva e stabile sulle 24 ore risulta
FTV+ batterie = 1000e/ 16% = 6250e
Nuculare nuovo impianto = 16.000e/ 70% = 22.850e
(oltre a spese funzionamento, dismissione, gestione scorie)
si possono rifare i conti separando inverno (poco sole) ed estate (tanto sole), con o senza includere altre rinnovabili per avere più uniformità tra stagionale, ma la distanza è cosi tanta che il risultato non cambia
sopra c’è errore di stumpa, correggo:
1000e x ( 1 kw potenza + 1,2 kw-h accumulo)
se fosse stato “1,2 kw (senza h) accumulo”
si sarebbe riferito alla potenza del sistema di accumulo, ma qui per fare il conto sui costi si parlava dell’energia accumulabile (kw-h)